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 Il treno, splendida invenzione per... sognare
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colibrì
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Inserito - 02/07/2003 :  20:54:15  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a colibrì
Ad ogni primo del mese sono puntuale dal bigliettaio a rinnovare l'abbonamento mensile al treno. In cambio dei miei 32 euro, le Ferrovie Nord mi danno un passaggio su e giù per Milano per 30 giorni filati. Quello che pago è il trasporto ma se il bigliettaio sapesse la verità... mi chiederebbe il supplemento :-)

Alle volte osservo la mia borsa beige, così piena di buone intenzioni come le promesse dei marinai: libri, giornali, ritagli interessanti... tutto rifugiato lì con la fiducia di riuscire a leggerli in treno, trasformando in cultura quei 70 minuti giornalieri che devo spendere sui mezzi pubblici. Invece, tranne rari casi, quel tempo si trasforma solo in patrimonio onirico... Ma come si fa? il finestrino è una tentazione troppo plateale, a cui proprio non so resistere. Lo so che quel panorama ormai lo conoscerò a memoria, ma ogni volta non posso fare a meno di appoggiargli sopra i miei pensieri, così difficili da disciplinare e mettere in riga.

E così da anni osservo quel muro di Cesate su cui qualcuno ha disegnato un Bob Marley tanto perfetto da sembrare una foto in bianco e nero... sembrava di sentire ancora la sua dolcissima “no woman no cry” , una delle canzoni più semplicemente belle che io conosca. E la magia si rinnovava ad ogni fermata, finché qualche impiastratore pensò bene di... “arricchire” il ritratto col proprio tocco personale.

Ogni volta alla stazione di Garbagnate vedo i ritardatari che corrono giù per le scale con lo stesso entusiasmo che Carl Lewis metteva nei 100 metri piani, e sempre mi chiedo come riescano in mezzo minuto a risalire su e guadagnare la carrozza! Incredibili le acrobazie dei ritardatari, non hanno nulla da invidiare alle stelle del circo. E certo è un peccato che in mezzo alla folla di passeggeri che ne applaude i successi manchi giusto la famiglia reale monegasca! :-)

Per tanti e tanti mesi alla fermata di Novate rileggevo versi degni del Dolce Stil Novo dedicati ad una mia omonima: “Paola, tu splendida realtà, meravigliosa certezza...” Immaginavo la meraviglia che il writer innamorato avrebbe dipinto sul volto della sua ragazza ogni volta che sarebbe passata di lì. Quest’ultimo ritratto sì che doveva essere il suo vero capolavoro! Una serenata dei tempi moderni, come quella del Conte d’Almaviva per la bella Rosina, solo, lo spray al posto della chitarra. Una laude del Duemila, come quella di Petrarca per Laura, solo, un muro di cemento al posto di fragile pergamena. Un amore poetico, come quello di Romeo per Giulietta, solo, il treno delle Nord al posto del balcone di Verona. Pensavo fosse amore invece... molti mesi dopo, non so se abbia prevalso la sorpresa o la delusione quando ho visto quelle stesse righe “corrette” dall’anonimo autore, trasformate in secca accusa, in oltraggiose dichiarazioni di rancore. Come stareste voi se vi capitasse di ascoltare “Ti amo” di Umberto Tozzi trasformata in “Ti odio”? anche se la cosa non vi riguarda direttamente, sentireste una fitta. Finché la mano misericordiosa di un imbianchino non lo cancellerà, quell'astio su parete continuerà a suscitare amare riflessioni a tempo perso sull’incertezza dell’amore e sulla triste fine delle illusioni. Ma per fortuna il Viaggio continua... in tutti i sensi!

Tra Cesate e Bollate il treno diventa una specie di navetta che si immerge letteralmente nella vegetazione. I binari ti conducono nel cuore del Parco delle Groane, un’ampia oasi di natura incontaminata. Oasi che pare sfidare l’arroganza del cemento metropolitano con quella vicinanza sfacciata a sua Maestà la Città di Milano. Grazie alla velocità moderata del treno che “ferma in tutte le stazioni” ci si lascia ammaliare da quegli stupendi alberi nelle loro evoluzioni stagionali: querce, betulle, aceri, roveri, farnie, pini silvestri. E vaste brughiere che a fine agosto esplodono di colori rosati. È un’emozione pensare che si tratta di pinete progettate e impiantate dai forestali di Maria Teresa d’Austria. La fantasia ricama storie su quegli imponenti sovrani verdi, e riesce addirittura a decifrare i mantra dei rami rivolti al cielo o l’offerta di protezione di quelli rivolti in basso. A primavera poi, per quattro giorni l’anno, un intenso profumo di acacie ti accompagna per l’intero tratto ferroviario da Milano a Saronno, ed è una sensazione assolutamente singolare percepire quella fragranza che nessuno ha cosparso, ma che la Natura in persona ha scelto di indossare nei primi giorni di aprile.

Arrivata alla fermata di Bullona, da poco andata “in pensione”, immaginavo quegli stessi muri color ocra, quella tettoia rotonda, quella ringhiera in ferro battuto, quegli stessi scalini scavati da milioni di passi, percorsi da pendolari milanesi in abbigliamento anni Trenta, e poi Cinquanta, e poi Settanta, e su negli anni fino ad oggi. E da quasi cento anni gli stessi convegni di piccioni che sembrano anticipare quelli ben più consistenti di piazza del Duomo. Infatti la Bullona non è una stazione ma un pezzo di storia. A maggior ragione adesso, che è stata sostituita dalla modernissima “Domodossola-Fiera”. Ma la poesia romantica della vecchia stazione in stile liberty rimane ovviamente inarrivabile.

Qualche volta però ce la faccio a dedicarmi alle letture esiliate in borsa e - non mi sono ancora spiegata il fenomeno - ma proprio sul più bello, quando il narratore sta per svelare il colpevole, quando lo chef mi sta illustrando l’ingrediente-chiave, quando l’articolista giunge al nocciolo, insomma quando il pensiero sta spiccando il volo... “bigliettiiiii!” , e immediatamente l’atmosfera si infrange, si chiude il libro e si apre la caccia al prezioso documento mimetizzato fra le tante cianfrusaglie.

Ma, ecco siamo già arrivati a Cadorna! Centinaia di lavoratori, studenti, turisti, e perché no, nullafacenti, abbandonano le poltroncine blu e si dirigono in fretta verso la trafficata piazza. Ed è così, in questo modo brusco, che anch’io ogni giorno dopo l'abituale sogno ad occhi aperti mi risveglio ed approdo alla famosa stazione piedi-per-terra! :-)

Edited by - colibrì on Jul 02 2003 23:58:16

   
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