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Beppe Andrianò
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Inserito - 22/12/2013 :  18:31:08  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Beppe Andrianò  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Beppe Andrianò
Mecenanatismo Diffuso by Beppe Andrianò

Il termine Mecenate risale a tale Gaio Clinio Mecenate che sotto il regno di Augusto fondò un gruppo di amanti delle arti, della poesia e della pittura e ne finanziò lo sviluppo artistico.

Successivamente nel medioevo e sopratutto nel rinascimento dobbiamo ad alcuni potenti personaggi l'aver perorato la causa dell'arte, sopratutto scultura e pittura ma anche architettura, con la costruzione di imponenti opere.

Recentemente a questo concetto si è sostituito il più moderno "sponsor" che però ha perso la caratteristica di gratuità che costituiva l'essenza stessa dell'offrire per il solo piacere di rendere possibile la realizzazione di qualcosa di bello. Chi "sponsorizza" si aspetta di ricevere indietro visibilità e riconoscibilità per se o per l'azienda che rappresenta.

Ora vorrei fare un salto mentale e provare a riprendere in piccolo il concetto del mecenatismo rinascimentale che permise la creazione di tante splendide opere.

Le gallerie d'arte ospitano i quadri che bravi pittori sono riusciti a rappresentare partendo da semplici tele bianche.

Io conosco delle gallerie in cui bravi pittori cercano di rendere delle tele bianche degli splendidi quadri ricchi di colori. Putroppo a questi pittori spesso mancano i pennelli oppure gli inchiostri o le cornici o cavalletti insomma hanno le competenze per realizzare le loro opere con maestria ma sono impossibilitati a farlo al meglio.

Non gli manca il giusto riconoscimento del loro lavoro ma quello che viene a mancare, in periodi in cui l'arte viene poco considerata, è tutto il contorno che non è poi cosi costoso ma se assente può diventare fortemente limitante.

Ora i quadri sono le cose più preziose e importanti per il nostro futuro. Non ha senso pensare ad un futuro senza che questo sia pieno di quadri ricchi di colore e di contrasti e di immagini.
Non possiamo pensare ad un futuro grigio come quello in cui ci stanno facendo vivere, dobbiamo rendere possibile che almeno il futuro abbia un colore.

La galleria a cui penso è quella in cui dai 15 ai 20 quadri per ogni sezione artistica vengono dipinti con maestria da diverse pittrici (sono più le donne portate a quest'arte ultimamente). Questi quadri una volta completati verranno esposti nelle nostre case e a volte dovranno anche andare molto lontani da noi forse anche all'estero. Sarà importante che i loro colori siano ben stesi e i tratti definiti ciascuno nella sua specificità artistica.

Però perché tutto questo possa accadere c'e' bisogno che le pittrici imparino a chiedere e che i possessori dei quadri imparino ad integrare per quanto possibile il costo di questa attività che tutti riteniamo fondamentale e per la quale molti pensiamo di aver già pagato con il nostro lavoro quotidiano.

Non è così.

Il bene dei quadri è fondamentale e primario e viene anche prima di tutte le rivendicazioni e delle giuste "reazioni" al pensiero che molto sia stato sprecato e ora manchino le risorse per fare quanto necessario.

I quadri sono i nostri figli, tele bianche in mano alle brave pittrici, le quali fanno quello che possono ma a volte hanno bisogno di aiuto anche concreto anche di piccole cose..

La galleria è ovviamente la scuola e le sezioni artistiche sono le varie classi..

La metafora potrebbe proseguire ma il senso del tutto è che se c'e' bisogno di carta igenica, di penne, di quaderni, di cordless per migliorare l'operatività o di qualsiasi altra cosa sia necessaria.. e possa essere alla portata di tutti (poco alla volta) allora si deve dire/comunicare/chiedere..

Spendere 2 euro un più per dei rotoli di carta igenica in più mentre si fa la spesa oppure qualche quaderno bianco o dei fazzolettini per il periodo invernale non sposta l'asse della spesa quotidiana a nessuno.. o comunque a molti.

Ma se non lo si sà non si può intervenire.

Quindi si impari a chiedere e forse si riuscirà semplicemente a ricevere..

Mi piacerebbe che ciascuno per quanto possibile si senta responsabile del futuro dei nostri quadri.. anche se lo "stato" preoccupato dagli sprechi del passato non mostra la sufficiente attenzione ai colori e panorami del nostro futuro.

Pensiamoci noi.


Beppe Andrianò
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