http://laregledujeu.org/2010/08/16/2616/signez-la-petition-il-faut-empecher-la-lapidation-de-sakineh/

In uno dei primi commenti sull'edizione on line del Corriere della Sera, un lettore ha scritto di non volere aderire perchè la donna a rischio di lapidazione è una musulmana e di conseguenza doveva rendersi conto di quanto avrebbe subito nel non conformarsi alle leggi (corsivo sarcastico mio), del suo paese.

Queste assurde considerazioni sono in linea con diversi episodi che si svolgono in Italia quando diverse entità si trovano di fronte alle donne musulmane perseguitate. Perseguitate dagli uomini integralisti islamici nel nome di un dirottamento ideologico della religione utile a mantenere il potere maschile, potere che non può permettere l'emergere della spiritualità femminile che legge i versi sacri in tutt'altra maniera.

Ebbene in Italia, quando di fronte ad alcuni giudici, medici, autorità, si presentano le donne musulmane picchiate o inseguite dalle bottiglie di acido, esse ricevono la risposta agghiacciante :"ma è la vostra religione, sono i vostri usi e costumi".

"Mi sembrava di ascoltare mio marito mentre mi picchiava", mi ha rivelato una delle donne musulmane angariate quando ha ascoltato tali parole verso di lei pronunciate da un giudice del nostro paese.

Passiamo ad un argomento differente ma in qualche modo collegato a quanto è accaduto ieri a Roma, nel corso della visita in Italia del sanguinario tiranno della Libia, Gheddafi. Senza che il nostro governo avesse da eccepire, al tiranno sono state presentate cinquecento ragazze italiane a cui Gheddafi ha tenuto un discorso sull'islam (maschile) e sulla opportunità della loro conversione. Secondo le cronache tre ragazze si sono convertite e hanno indossato i veli che le donne sono costrette ad indossare per non offendere la superiorità degli uomini.

E così per non offendere un tiranno assassino, mandante confesso di stragi nel mondo e repressore dei diritti del suo popolo, il nostro paese ha accettato di vendergli addirittura le nostre donne. Certo per gli affari in corso, non gratis, ci mancherebbe, gli affari in corso tra le grandi aziende italiane e i componenti del regime libico, non certo con aziende di proprietà del popolo libico, paese in cui l'iniziativa privata non è gradita. Come in Libia i dissidenti vengano giustiziati e come i diritti delle donne calpestati, lo si può leggere in qualsiasi rapporto delle organizzazioni dei diritti umani sulla Libia.

Che c'entrano le madrasse?

Le madrasse sono scuole islamiche, in quelle rette dagli integralisti si insegnano ai bambini unicamente i dogmi della religione, nei paesi più integralisti le madrasse sono guidate dai fondamentalisti islamici e vengono utilizzate per condizionare e controllare le menti dei giovanissimi.

Ieri in Italia centinaia di ragazze italiane, che probabilmente e giustamente poco ne sapevano di cosa sia la Libia, sono state regalate dal nostro paese alle lezioni sull'islam del tiranno di Tripoli, fino al convincimento di alcune alla conversione. Dunque a Roma è sorta una madrassa e noi lo abbiamo liberamente e volontariamente permesso. Ma se siamo addirittura disposti a vendere le nostre donne, che diremo alle donne musulmane che in questo momento sono nei rifugi per sfuggire agli integralisti che le vogliono sfigurare perchè desiderano uscire, lavorare e studiare? Che diremo alle donne musulmane che in questo momento sono negli ospedali con le ossa a pezzi per le percosse dei famigliari integralisti? Che diremo alle donne musulmane che hanno osato protestare e si ritrovano a vivere con la scorta della polizia per non essere uccise dagli integralisti?

E che diremo a Sakineh e alle donne lapidate in Iran e in Afganistan dai talebani, alle donne massacrate in Pakistan, in Somalia, in Sudan, solo perchè donne? Diremo loro che succede perchè sono musulmane e quelli sono i loro usi e costumi?

E non ci viene in mente di comprendere che la realtà è che le donne musulmane sono le vittime prime degli integralisti e che non sono usi e costumi, ma sono le armi che gli integralisti utilizzano per mantenere il potere, potere sfidato dall'esistenza stessa delle donne che se liberate e libere potranno modificare la lettura fondamentalista?

Oppure sono usi e costumi nostri, di europei che nascondono la testa sotto la sabbia e si inventano fantasiose scuse per non mettersi al fianco delle donne e marginalizzare l'integralismo? L'Europa lo ha già fatto nel passato, ha nascosto la testa sotto la sabbia di fronte alle più atroci dittature della Storia.

Per Concerto di Sogni sarà un impegno far parlare le voci delle donne e di informare su quanto realmente sta accadendo.

Roberto Mahlab