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 Omaggio a De André 2008
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Elena Fiorentini
Curatore


Italy
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Inserito - 04/01/2008 :  09:35:55  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini

Il Teatro della Memoria
presenta:

Luca Maciacchini
in:
"Omaggio a De André 2008"



Spettacolo - concerto per
FABRIZIO DE ANDRE’

Con:

Gian Pietro Marazza- fisarmonica
Franco Finocchiaro - contrabbasso

TEATRO DELLA MEMORIA – Via Cucchiari 4, Milano

da giovedì 10 a domenica 13 gennaio 2007

Feriali ore 21 – Festivi ore 16

Informazioni e prenotazioni:

Teatro della Memoria 02.313663 www.teatrodellamemoria.it

Il giorno 11 gennaio 1999 il panorama musicale italiano perde uno dei suoi esponenti di spicco: Fabrizio de Andrè.

“E’ una parte di me che se ne va, un pezzo della mia vita che ho perso per sempre”. Tanta gente si riconosce in queste parole. Poesia vera la sua, poesia in musica che coniuga la tenerezza con l’indignazione, la pietà con l’amore, la scelta di comunicare in maniera palpitante, diretta, viva condotta sul filo di un’emozione sempre più latitante in un’epoca disidratata da sistemi sociali inumani, demenziali e distruttivi. Non si può non riconoscergli il merito di aver inventato un nuovo alfabeto dell’amore per gli umili e i diseredati.

Lo spettacolo consiste in un’antologia dei brani più significativi e popolari di Fabrizio de Andrè. Viene ripercorso un iter artistico durato 40 anni attraverso una selezione di brani tratti pressoché da tutti gli album di Fabrizio (Da Michè a Bocca di Rosa, da Marinella a Carlo martello) emergono gli aspetti più cari a Fabrizio: l’emarginazione, la prostituzione, il potere deriso, l’impegno politico più stretto fino ai brani in dialetto riguardanti l’ultima produzione (Creuza de maà, Don Rafaè…).

Elena Fiorentini

Renato Attolini
Senatore



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Inserito - 05/01/2008 :  12:49:23  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Renato Attolini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Renato Attolini
Mi associo completamente alle parole di Elena: sono cresciuto insieme alle canzone di Fabrizio o per meglio dire alle sue poesie trasportate in musica, che ascolto ancora oggi spesso e volentieri. Personaggio unico, sempre fuori dal coro, anarchico nel senso più vasto che si possa dare a questo termine, in quanto non lo si può etichettare in alcun modo e neanche lui l’ha mai voluto, libero da ogni bavaglio ideologico, politico o religioso. Era schietto e non si nascondeva dietro a perifrasi, per cui nella medesima composizione si potevano trovare momenti di purezza estrema e liricità come parole turpi e grevi. Impossibile comunque parlare di lui senza doversi dilungare per ore: chi l’ha amato e ama tuttora ha una visione personale che conserva dentro di se, perché le parole di Fabrizio non scivolavano via col vento ma rimanevano impresse nel cuore di chi sapeva e voleva ascoltarle. Per questo a quasi 10 anni dalla sua prematura scomparsa e dopo 40 anni di successi è più attuale e vivo che mai. E’ anche impossibile ricordare tutti i suoi successi, sono troppi e tutti importanti. Cito solamente “la buona novella” e “Non al denaro, non all’amore, ne al cielo” ispirati rispettivamente ai vangeli apocrifi e a “L’antologia di Spoon River” di Edgar Lee Master e fra i singoli brani “Il testamento” di cui trascrivo questa frase bellissima:
“se dalla carne mia già corrosa
dove il mio cuore ha battuto un tempo
dovesse nascere un giorno una rosa
la do alla donna che mi offrì il suo pianto

per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d'amore
per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d'amore”.
E per completare il mio personale omaggio aggiungo se me lo consentite il video della canzone “Boccadirosa” tratto da Youtube nel quale si nota il figlio Cristiano al violino.

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