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 "Iran-Israele, Olocausto nucleare" di A. Diaconale
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Roberto Mahlab
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Inserito - 17/12/2006 :  22:13:59  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab

Gli editori di Concerto di Sogni sono stati invitati la scorsa settimana a Milano nella sede del quotidiano "L'Opinione" per assistere alla presentazione, e al successivo dibattito, del libro :"Iran- Israele, Olocausto nucleare", scritto dal direttore del giornale, Arturo Diaconale.

Un pamphlet, come l'autore stesso lo definisce, per rompere il silenzio su un tabù e affinchè in occidente si inizi la discussione sulla nuova minaccia di sterminio che incombe sul popolo ebraico dopo la Shoà.

Lo stesso leader iraniano Ahmadinejad ha provveduto in questi giorni a tacitare i tanti ideologi europei che insistono nel sostenere che il conflitto contro Israele non sia un conflitto contro gli ebrei : a Teheran si è tenuta una "conferenza" sulla negazione dello sterminio hitleriano in vista della declamata distruzione di Israele.

Gli oratori che si sono avvicendati nella discussione sul libro di Diaconale, hanno elencato le ragioni per le quali l'Europa è un terreno così fertile per l'odio contro Israele e per la propaganda fondamentalista islamica : i regimi fondamentalisti hanno compreso che è musica per le orecchie degli antisemiti europei essere sollevati dalla responsabilità dell'Olocausto e dunque per il senso di colpa verso Israele che ha accolto i superstiti. Altri giornalisti intervenuti hanno dibattuto se è il caso di considerare le parole di Ahmadinejad come boutade e se possiamo essere certi che il dittatore non pensa seriamente quello che dice, visto che dovrebbe essere al corrente che il suo paese, a seguito di un eventuale attacco nucleare contro Israele, verrebbe distrutto dal contrattacco europeo e americano oppure se è il caso di tenere ben presente che Ahmadinejad e i suoi accoliti non sono pazzi, ma freddi criminali come lo fu hitler, con un preciso obiettivo di costituzione di una ummah islamica che, per nascere, deve passare dalla distruzione di Israele.

Sul quotidiano Haaretz di ieri, è comparso un articolo di Caroline Glick che ricorda i vantaggi che Ahmadinejad ha già raggiunto con la conferenza negazionista di Teheran : i gruppi neonazisti tedeschi si sono schierati con l'Iran, gli attacchi antisemiti in Germania si sono moltiplicati. In tutta Europa i gruppi neonazisti hanno trovato un punto di riferimento.
Non solo, una tale politica coinvolge anche i gruppi della sinistra radicale europea che si aggrappano alla conseguenza che il leader iraniano pretende di dimostare e cioè che l'esistenza stessa di Israele sia illecita, la canzone è : se è stata l'Europa ha sterminare gli ebrei, perchè sono i palestinesi a dover soffrire? Musica anche per le orecchie delle ultrasinistre europee. Ecco che il progetto dei fondamentalisti si chiarisce : che l'Olocausto sia avvenuto oppure no, Israele è comunque illegittimo, visto che in un caso il senso di colpa europeo non ha ragione di esistere se l'Olocausto non è avvenuto e, nel secondo caso, l'Europa non ha il diritto di sostenere l'esistenza di Israele, visto che essa si appoggia ad un senso di colpa che ha causato il problema palestinese.

Le falsificazioni storiche che conducono a tali lavaggi del cervello non sono il tema di questo articolo, quello che è da sottolineare invece è, nel nostro paese, la coraggiosa attività di persone come Magdi Allam, quando insiste ad invitare a non dare credito al cinque percento degli islamici fondamentalisti, di fatto aiutandoli a intimidire e a farsi portavoce dell'altro novantacinque percento dei musulmani che si riconoscono invece nella democrazia e rispetto e libertà, per questo sono venuti in occidente. Magdi Allam, musulmano, implora l'occidente di non abbandonare Israele, perchè i musulmani che amano la libertà considerano anch'essi Israele come il faro di democrazia a cui il mondo arabo deve tendere, liberandosi dei tiranni e considerano l'abbandono di Israele come il primo passo dell'abbandono definitivo dei popoli arabi.
L'occidente, e in particolare l'Europa, non rischia dunque solamente di rendersi responsabile dell'abbandono di Israele, ma anche dell'abbandono dei popoli arabi, non riconoscendo ad essi il diritto alla libertà.

Il tempo sta per scadere, non solo relativamente al pericolo che corre Israele, ma anche al pericolo che i tiranni e i gruppi fondamentalisti riescano, ogni istante che passa, a schiacciare con l'arma dell'intimidazione la voce sia dei loro popoli, sia dei musulmani che risiedono in occidente. Più a lungo l'occidente permette che questa intimidazione si instauri, più il torchio diverrà di problematica rimozione. Il destino di Israele è allacciato al raggiungimento della democrazia nei paesi arabi, Israele sarà sempre in pericolo fino a quando questo non avverrà, Israele, per la collocazione geografica, si ritrova a fronteggiare il progetto imperialista degli ayatollah iraniani, ben illustrato da Diaconale, da tempo la crisi territoriale israelo palestinese ha cessato di essere l'unico problema del medio oriente, la pace ci sarebbe da tempo se i fondamentalisti di hamas non avessero prevalso ad elezioni che purtroppo non avrebbero potuto avere esito diverso, i palestinesi dovevano scegliere tra un partito fondamentalista rappresentato da hamas e un partito di corrotti rappresentato da Fatah, possibilità di scelta non propriamente democratica dal punto di vista di un elettore.

La serata di presentazione del libro è stata importante perchè si è iniziato a parlare del pericolo che abbiamo tutti di fronte, presto dovrà giungere il tempo per comprendere quale è il modo per fronteggiarlo : aiutare la resistenza, quella vera, delle società arabe e musulmane contro i dittatori e i fondamentalisti. Sperando che presto arriverà anche nel nostro paese, così come già avviene negli Stati Uniti, il tempo di ascoltare le voci dei tanti Magdi Allam, delle tante Irshad Manji, delle Ayaan Ali Hirsi, dei musulmani che disperatamente tentano di risvegliare l'occidente democratico ai suoi valori fondanti, valori fondanti che sono propri di tutti gli esseri umani, nascere sotto una dittatura non è una colpa che connota per sempre un popolo, invece subire una dittatura è una tragedia, è l'inumanità, e i popoli arabi e musulmani hanno il diritto di pretendere di vivere liberi nei loro paesi retti da governi eletti, come avviene nei paesi occidentali.

E' difficile parlare di colpo di tutto questo, chi ne parla, singolarmente, rischia la vita per mano dei sicari dei tiranni e dei terroristi, Magdi Allam vive blindato, ma quando sarà buona parte della società a divenire consapevole, ecco che la minaccia dei fondamentalisti si spunterà, perchè non più rivolta contro singoli, ma contro una intera società e, quel giorno, il fondamentalismo subirà un colpo letale. I discorsi dei nostri governanti europei sulla furbizia di non infastidire i tiranni per non perdere le forniture di petrolio, rischiano di cadere preda di una realtà diversa : Churchill, quando Chamberlain e Daladier si vantarono di aver salvato la pace anche a costo del disonore, osservò che oltre al disonore avrebbero anche avuto la guerra.

La situazione pare precipitare, è in corso il tentativo di colpo di stato hezbollah in Libano, questa è la risposta a chi diceva :"ma no, gli iraniani sanno benissimo dove fermarsi perchè altrimenti si prendono le bombe americane e europee sulla testa", come se hitler si fosse fermato per timore delle bombe americane e europee. Intanto la Somalia è caduta e sono iniziati gli scontri militari tra gli islamici e l'esercito dell'Etiopia, in Sudan ogni giorno è il massacro che si è esteso al Chad e alla Repubblica Centrafricana, le milizie sono all'attacco dovunque. Se ne parla dappertutto, tranne che in Italia, qui si tengono le sedute al senato in cui Ucoii, comunisti italiani e verdi tengono discorsi antisemiti ufficiali, nelle strade si manifesta contro Israele, si è tutti contenti di essere alleati di hezbollah.

Magdi Allam e i musulmani veri parlano al vento, semplicemente perchè non hanno interlocutori razionali, ma ideologici. Sempre su Haaretz è comparsa una intervista con uno dei consulenti del ministero della difesa di Gerusalemme, Lubrani, che ha dichiarato che Israele deve studiare, insieme agli alleati, i metodi per appoggiare la vasta resistenza antigovernativa del popolo iraniano e operare per abbattere il regime di Teheran, la resistenza antiregime nei paesi islamici è trasversale a tutti gli strati della popolazione. In tutto il mondo civile questo è il dibattito, in Italia non è neppure possibile pensare di articolare ragionamenti simili. Qui da noi la notizia che le Nazioni Unite hanno approvato all'unanimità due settimane fa la richiesta alle forze della coalizione di rimanere in Iraq, dietro preghiera del governo iracheno, è comparsa per qualche secondo sui media, poi invece titoloni grossi sull'abbandono definitivo dell'Italia e il rientro dei nostri soldati. Al nostro paese viene imposta una visione ideologica che ci allontana dagli alleati naturali e la disinformazione lavora a pieno regime.

E infine, in questi giorni, le notizie irrompono e non possono essere ignorate, il movimento di resistenza interno iraniano si è fatto ben sentire con la forza degli studenti, è un movimento profondo che si è organizzato in tutti gli strati della società, aspettano solo che li si aiuti. Nel Libano è lo stallo, mentre a Gaza ormai siamo al conflitto civile tra hamas e l'Autorità palestinese.

La mia personale opinione è che valga comunque la pena di essere ottimisti, anche se a lungo periodo, perchè la forza dei movimenti che richiedono libertà nei paesi islamici e la forza delle democrazie come Stati Uniti, Gran Bretagna e Israele che li appoggiano, poco a poco si eleva. Non accadrà come negli anni trenta, perchè oggi dalla Cina all'India, dagli Stati Uniti alla Russia, vogliono tutti garantire che la globalizzazione dei commerci si stabilizzi e non venga turbata da nuovi hitler, le prospettive della tecnologia ci pongono di fronte a mutamenti positivi, certo gli ahmadinejad e hamas e hezbollah e bin laden di questo mondo tenteranno di arrestare tali cambiamenti perchè considerati inconcepibili rispetto alle loro folli ideologie, ma c'è da dubitare che riescano ad avere ragione di un intero pianeta che vuole svilupparsi.

Arturo Diaconale : "Iran-Israele, Olocausto nucleare" - Koinè Nuove Edizioni - ottobre 2006

Roberto Mahlab - Concerto News System

   
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