Concerto di Sogni
Main sponsor: Ideal Gomma Sport Sas
Think and Make It!

Remember Nassiriya : Appendete una bandiera ai vostri monitor Concert of the World: English Version



 Home   Elenco Autori   Forum:Elenco Argomenti   Eventi attuali e storici    Le prime pagine   Link  
Utente:
 
Password:
 
Salva password Dimenticata la password?
 
 tutti i Forum
 4 Favole e Racconti / Tales - Galleria artistica
 Il lato oscuro della logica
 Versione per la stampa  
Autore Tema Precedente Tema Tema Successivo  
Roberto Mahlab
Amministratore



2852 Inseriti
296 Gold
2457 Punti Rep.
Inserito - 03/06/2005 :  23:10:02  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab

La solita smorfia che i figli fanno quando le madri compiono un gesto gentile, un'alzata di spalle e gli occhi severi nel rimprovero, possibile che non capisse che non era il caso di regalarmi un nuovo pacchetto di cioccolatini in ufficio, quando solo ieri me ne aveva portato un altro e io lo avevo divorato in pochi minuti? Non era stato chiaro che non gradivo il dono?
Ma le madri e i figli mimano sempre le stesse parti perche' cosi' va il mondo e cosi' capito' anche per quel nuovo appetitoso pacchetto che appoggiai con noncuranza sul tavolino a fianco del computer borbottando un ringraziamento come mi fosse strappato da fondo dell'animo con le tenaglie.

E, come d'uso, l'ironica occhiata della mia segretaria Cristina, mio braccio destro e sinistro e mente pensante :"ooh, certo, lui non mangia i cioccolatini, sta a dieta lui...", rivolta con sarcasmo verso un inesistente ascoltatore del cielo al di la' della grande finestra della stanza.
"Invece stavolta ti sorprendero', ne mangero' solo uno... ", ribattei di getto, un singulto involontario fece fremere la mia anima :"anzi, facciamo due, e poi questo pacchetto rimane li', pieno, intatto, per un mese intero".
Con un gesto lento e studiato di orgoglio ferito assolsi il compito di scartare e ingoiare con un sol boccone le due dolci prede e lo sforzo per non ululare di gioia a quel delizioso gusto fu celato da una serie di sofferti contorcimenti che mi trasformarono il volto in una teatrale maschera crudele.

La giornata prosegui' come tutte le altre, io che disegnavo schizzi incongrui su un foglio di carta e la mia segretaria che appariva possedere otto mani e gestiva contemporaneamente decine di affari da ogni parte del pianeta.
"Coraggio non prendertela, in fondo oggi ti sei stancato meno del solito, visto che non hai passato ore a scartare e ingurgitare cioccolatini", mi consolo' premurosa prima di tornare a casa. Rimasi pensoso per un po' e poi allontanai con un cenno del palmo della mano l'idea che fosse una presa in giro anziche' un incoraggiamento, io le capisco le donne e non confondo i loro atteggiamenti, serate in palestra e fine settimana a leggere e rileggere gli albi di Asterix hanno cesellato in me culturismo e cultura.

L'indomani alla riapertura la mia segretaria entro' in ufficio con la classica aria sorniona di chi si aspetta senza alcun dubbio che le proprie previsioni si siano avverate e nel breve volgere di un istante impallidi' :"ehi, non stai bene?", mi chiese preoccupata, "il pacchetto e' ancora li' intatto!". "A cosa ti riferisci?", alzai gli occhi come cadendo dalle nuvole e lei indico' i cioccolatini, ":ah, si', quel pacchetto rimane li' per un mese intero, ho veramente deciso di cambiare vita". Il mio tono sincero e il mio sguardo fermo dovettero convincerla perche' mi osservo' improvvisamente come se mi vedesse per la prima volta, come sopraffatta da una improvvisa e nuova consapevolezza che in fondo qualche cosa di buono poteva albergare anche in me, l'ultima volta che mi aveva guardato con tale ammirazione fu diversi anni orsono, quando, concentrato, riuscii a centrare il cestino con uno dei fogli degli ordini dei clienti che mi divertivo ad appallottolare, ognuno contribuisce alla societa' con quello che sa fare meglio. E io so riconoscere quando le donne mi guardano con intenta adorazione.

Mentre la mia segretaria si prendeva cura della galassia, io scarabocchiai su un foglio per tutta la mattina due tratti incrociati e poi riempivo i quattro quadranti cosi' delineati di punti, con sequenze diverse.
Soddisfatto posai la penna e all'improvviso domandai alla mia segretaria se voleva un cioccolatino :"se io non li mangio, non e' giusto che tu te ne privi, prendine uno, davvero, te lo offro volentieri".
"No grazie, figurati, io ho smesso molto tempo fa e ho mantenuto la parola e sono contenta che anche tu ti sia messo sulla buona strada", non so se avesse declinato per convinzione oppure solo per farmi piacere, dato che avevo accompagnato l'offerta proteggendo il pacchetto di cioccolatini con le due mani incavandolo all'altezza del cuore. Mi ripromisi di cercare su uno dei fumetti di fantascienza della mia collezione questo approfondimento sul comportamento femminile.

Per giorni il pacchetto rimase intatto sul tavolo e il lunedi' seguente suono' il campanello dell'ufficio, :"vado io, vado io", esclamai rivolto alla mia segretaria che aveva tutte le mani occupate tra telefono, fax e macchina da scrivere, abbandonai con un moto di esarperazione la pagina del fumetto di Batman e bofonchiai :"ma chi sara', devo fare tutto io qui" e rimasi senza fiato sulla soglia della porta.
"Mi chiamo Sherlock Rob e questo e' il mio assistente Robston, possiamo entrare?" E, prima che potessi riprendermi, si accomodarono sulle due poltrone.
"Sono contenta che siate venuti", li accolse con un sorriso la mia segretaria, "e' lui il caso", continuo' indicandomi.
"Ma che significa? chi sono questi signori?", domandai esterrefatto.
"Sono due investigatori, ho dovuto segnalare il tuo strano comportamento alle autorita', c'era qualcosa che non mi tornava, il pacchetto e' li', intatto, da giorni, non e' da te, nessuno puo' cambiare cosi' radicalmente!".
"Ma allora mentre mi facevi i complimenti, eri rosa dai dubbi?".
"Tu e la cioccolata, in una stanza non potete convivere", affermo' decisa, ecco che succede quando un uomo e' sincero con una donna, non viene creduto, proprio come nell'ultimo film dell'Uomo Ragno, non ero stato abbastanza pronto ad apprendere da quella vicenda, il superlavoro ha i suoi lati negativi in termini di stanchezza mentale.

L'uomo che si era presentato come Sherlock Rob vestiva un impermeabile chiaro, la corporatura massiccia, i capelli biondi e una cicatrice sul labbro, che pareva un ghigno, ma non sorrideva, mi osservava con due occhi penetranti da dietro un paio di Ray Ban neri e intanto si lisciava una barba inesistente con una mano, mentre con l'altra teneva una pipa spenta.
"Le donne a quanto pare hanno un sesto senso che permette loro di riconoscere inconsciamente il lato oscuro del comportamento degli uomini, una sensazione solo in apparenza istintiva, ma in realta' si tratta di una razionalita' sublime e un investigatore deve abbeverarsi da tali dubbi e ripercorrere e rischiarare la via della luminosa verita', la sua segretaria mi ha chiamato e io sono convinto che lei nasconda degli scheletri nell'armadio".
Rimasi colpito e impaurito da quelle parole e mi ritirai in un angolo della stanza cercando di scomparire nelle ante di un armadio.
"Sherlock! sei sensazionale!", esplose la tonante voce del suo aiutante Robston, un ometto baffuto e con gli occhiali da studioso che continuavano a ricadergli dal naso, "e' il suo stesso animo ad essere cosi' oscuro da doversi nascondere in un armadio!".

"Di che cosa mi accusate Sherlock?, il pacchetto e' li' sul tavolo, intatto", mi ripresi e attaccai con tono di sfida.
Sherlock non parve impressionato dalla mia reazione e si rivolse con calma e gentilezza alla mia segretaria :"Ha notato delle stranezze in quest'uomo ultimamente?". Lei si blocco' per un brevissimo istante, le sue labbra iniziarono a tremare, poi non si trattenne e comincio' a ridacchiare e infine non riusci' piu' a controllarsi ed esplose in una risata che la condusse vicino alle lacrime :"stranezze? Ispettore, non c'e' alcunche' di diverso dallo strano in qualsiasi momento della giornata di quest'uomo!".
Sherlock non si scompose e replico' :"La ringrazio, lei mi ha appena fornito una informazione vitale per la prosecuzione dell'indagine, dunque qualsiasi atto da lui compiuto o non compiuto segue una logica che noi non possiamo definire normale, consueta".

Intanto l'assistente Robston stava rovistando sulla mia scrivania e spostava diversi fogli di carta, dando loro un'occhiata e poi accantonandoli in un angolo con un'alzata di spalle.
"Roberto si vanta di aver compiuto studi scientifici?", riprese l'ispettore interrogando la mia segretaria.
"Oh si'", rispose lei, "se consideriamo che lui intende per studi scientifici la lettura e rilettura dei fumetti di Batman e ogni tanto sproloquia sui giochetti del malvagio Jolly Jocker".
"Andiamo ispettore", mi intromisi seccato, "non c'e' un briciolo di prova che possa accusarmi di alcunche', come e' possibile che io venga messo sotto inchiesta per un dubbio che non ha alcuna base logica?"
"La logica? E che cosa intende lei per logica? e chi determina se un percorso di pensiero e' logico? le motivazioni di una mente criminale, le contorte motivazioni che inducono i fuori legge a comportarsi come si comportano, in fondo seguono una logica, non e' vero? ma quale e' il punto di partenza di questa via logica? in fondo depredare i forzieri di Fort Knox oppure le riserve mondiali di cioccolata segue una logica, e' vero, ma e' una logica diversa dalla logica comune!".
Sherlock si infervoro' a tal punto che Robston si spavento' e dovette intervenire :"amico mio, ispettore, non ti abbandonera' mai il ricordo del professor Moriarty, l'imperatore del crimine, che getto' dalla cascate di Reichenbach il tuo antenato Holmes!"
"Moriarty aveva un animo malvagio, ma seguiva una razionalita', una convinzione, mostro' che anche nel crimine esiste una logica e il nostro compito di tutori della legge e' introdurci in tale percorso di pensiero fino a percorrerne tutte le tappe, ma se affrontiamo i casi delittuosi pretendendo che la logica da seguire sia la nostra, non caveremo mai un ragno dal buco, rifiuteremmo la verita', esistono due logiche, differenti".

Io mi stropicciavo le mani :"Lei è bravo ispettore, con i pensieri, le parole, ma nulla puo' scoprire, nulla puo' provare, la mia mente è chiusa a riccio, lei puo' solo immaginare, ma non rivivere, il punto di partenza dello schema logico delle mie azioni e, a proposito, il professor Moriarty e' uno dei miei idoli, cosi' come Jolly Jocker", mi sentivo cosi' sicuro di me stesso da deridere apertamente Sherlock Rob.
Ottenni solamente l'effetto di fargli sbattere impercettibilmente le palpebre e di farlo voltare verso il suo assistente ":Robston, mi puoi passare uno di quei fogli sulla scrivania di Roberto?". Lo soppeso' con lo sguardo per un lunghissimo minuto in cui io trattenni il fiato, "due tratti di penna a formare un quadrato e un punto nel quarto quadrante, ecco lo schema logico".
Iniziai a sudare freddo e cercai di spingere ancor di piu' il mio corpo nell'anta dell'armadio, come se volessi proteggere il mio scheletro. Ma Sherlock prosegui' inesorabile :" Roberto, perche' non offri un cioccolatino di quel pacchetto alla tua segretaria?".
"Ma non li vuole", risposi in fretta, "lei e' molto seria in queste cose, davvero ispettore, vero Cristina?", feci un segno con il mento alla mia segretaria, come volessi sottolineare una ovvieta'.
"Be' si'", rispose timidamente lei rivolta verso l'ispettore :"noi donne ci teniamo alla linea, Roberto mi aveva offerto uno dei suoi cioccolatini, sono stata io a rifiutare".
"Insisto", la voce dell'ispettore divenne fredda, tagliente, "io trovo che non sia per nulla signorile non offrire un cioccolatino ad una signora, magari porra' la sua mano nel pacchetto, dara' uno sguardo alla composizione calorica dei cioccolatini e declinera'".
"No", risposi offeso e fermo "non saro' certo io ad attentare alla sua linea, sono un vero gentiluomo, checche' lei ne pensi ispettore", conclusi sprezzante.
"Ne prenda uno", il tono era sibilante e la mia segretaria ne rimase colpita e persuasa, si avvicino' al pacchetto :"va bene, ecco, ne prendo uno io, se e' per farle piacere..."
"No!", mi gettai sul pacchetto, ma era troppo tardi, Cristina l'aveva preso in mano e un'espressione di incredulita' si faceva strada sul suo volto :"ma e' leggerissimo... ma... e' vuoto!".
Divenne una furia :"mi hai imbrogliato, e io che credevo che tu fossi un uomo sincero, e io che ci sono cascata, te li eri mangiati tutti gia' dal primo giorno vero? e poi hai richiuso il pacchetto e lo hai tenuto li' per tutto questo tempo, a fare l'angioletto, sei un diavolo, non un angioletto, hai una logica..." si arresto' per un istante e poi riprese :"perversa, una logica perversa, oscura, criminosa!".

"Possiamo andarcene Robston, il caso e' risolto, non abbiamo piu' nulla da fare qui, la giustizia non manchera'", l'ispettore si alzo' dalla poltrona e si incammino' oltre la soglia dell'ufficio, l'attonito Robston lo segui' giu' per le scale e nella nebbia della notte della via "Sherlock, ma come hai fatto? come hai capito?".
L'ispettore si volse di tre quarti, la luce del lampione illumino' il suo sguardo aperto e serio :"elementare Robston, le analogie, vedi questo lampione? si accende perche' la corrente elettrica attraversa un circuito da un punto di tensione piu' alta verso un punto di tensione piu' bassa, come una cascata d'acqua cade da un punto piu' altro verso un punto piu' basso", convinto di essersi spiegato si appresto' a riprendere a muoversi.
"Ma che significa? come sei entrato nel percorso logico di quel criminale?"
Sherlock sospiro' e riprese, avvolgendosi nell'impermeabile a causa del gelo che avanzava :"sul quel foglio c'erano due tratti di penna incrociati, a formare quattro quadranti e nel quarto c'era un punto. Quell'uomo era un patito della scienza, la scienza del male, di Jolly Jocker, i quadranti sono utilizzati nella teoria dei giochi, il quarto rappresenta l'intersezione tra la soddisfazione dei due giocatori, Roberto voleva mangiarsi tutti i cioccolatini ma non voleva farlo scoprire alla sua segretaria, c'era solo un modo per soddisfare tutti e due, che il pacchetto rimanesse li', vuoto, senza che lei sapesse che era vuoto. Quel foglietto di carta e' stata la chiave, l'analogia, che mi ha permesso di trovare il punto di partenza della logica delittuosa di quell'uomo, sai quante scoperte si compiono ogni giorno, per il bene dell'umanita', studiando le analogie nei diversi campi, dalla scienza alla medicina?".

Si volse e si rimise in cammino, l'attonito e ammirato Robston lo rincorreva, pareva saltellare, fino a che entrambi vennero ingoiati dall'oscurita', mentre da una finestra illuminata sporgeva la testa di Roberto, con strette alla gola le mani della sua segretaria e braccio destro e sinistro e mente pensante.

(I racconti dell'ufficio)

Roberto

   
Clicca qui per la scheda generale dell'autore
Altri testi dello stesso autore
Tema I corrispondenti/Il Sarto di Panama
Tema "Il punto" dal Sarto di Panama
Tema I corrispondenti/Iris
Tema Incorniciato Intrigo internazionale
Tema Le interviste della cns/Kibbutz
Tema Incorniciato Come la seta a Yokohama
Tema Incorniciato I conti con l'oste 
Tema Debiti e crediti
Tema Andante con viandante
Tema Incorniciato La libertà
Tema Editoriale/La mia Italia
Tema Chi cerca trova
Tema Incorniciato L'influenza....male di stagione?
Tema Il patto del tappo
Tema Incorniciato La gavetta di uno stilista 
Tema Incorniciato Il pergolato delle rose 
Tema Buongiorno a tutti
Tema Help on line/22 - I conflitti generazionali
Tema EDITTO/La danza della sgrammatica
Tema All'alba in un bistrot davanti alle Halles 
-----------------------------------------
Vai a:

Pagina Caricata in :4,23
Imposta come tua pagina di avvio aggiungi ai favoriti Privacy Segnala Errori © 2001-2021 Concerto di Sogni - B.A. & R.M MaxWebPortal Snitz Forums Go To Top Of Page