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 25 Concerto di Bimbi
 Babbo Natale e la pensione
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luisa camponesco
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Inserito - 11/12/2008 :  14:58:52  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco


Babbo Natale e la pensione

- Sveglia, svegliaaaa…
- Come, come! Cosa succede? Perché mi svegliate a quest’ora?
- Ma come, Babbo Natale non ti ricordi? Si avvicina il giorno.
- Ma di quale giorno stai parlando?
- Ma del 25 dicembre, i bambini stanno aspettando i loro doni , le letterine sono già arrivate.
- Ma che giorno è oggi?
- È il 30 di novembre.
- Oh per bacco, ma cosa aspettavate a svegliarmi siamo già in ritardo. Forza, forza tutti al lavoro.
Babbo Natale si lisciò la folta barba, mentre gli gnomi correvano in laboratorio a confezionare i giocattoli.
Gruker, il capo degli gnomi, si affacciò alla porta dello studio e vide Babbo Natale immerso nella lettura delle lettere.
- Hai bisogno di una mano? – chiese
- In effetti avrei bisogno dei miei occhiali, non riesco a capire cosa vogliono questi bambini.
Babbo Natale strizzava gli occhi per mettere a fuoco le parole. Gruker gli portò gli occhiali e attese.
- Mmmm, vediamo un po’ questo cosa vuole …. Unaaaa fotocamera digitaleee. Ma cos’è questa cosa? Tu sai di che si tratta Gruker?
- Si, ne ho una vaga idea.
- Va bene, per il momento mettiamola in parte, e leggiamo le altre. Quest’altro vuole un lettore cd.
Le lettere messe da parte aumentavano di minuto in minuto e con esse anche lo sbigottimento di Babbo Natale.
- Non capisco Gruker, che fine hanno fatto i bambini che desiderano il trenino o trottola?
- I tempi cambiano e anche i gusti delle persone adesso viviamo in un villaggio globale e…..
- Basta, basta ho capito! Forse è arrivato il momento di ritirami, insomma di andare in pensione e lasciare posto ai giovani.
Gruker rimase a bocca aperta tanto era sorpreso da quella decisione.
- Ma no, cosa dici, io penso tu abbia bisogno solo di un aiuto! Qualche giorno fa è arrivato un giovane elfo; ha vissuto parecchio con gli umani, dice di aver preso un diploma in informatica, sinceramente non so cosa sia ma dev’essere importante. Vado a chiamarlo?
Babbo Natale fece segno con la mano e Gruker corse via. Apparve poco dopo accompagnato da un elfo
- Questo è Bert, lui sa tutto sui nuovi gusti dei bambini e ….beh, ,beh , vi lascio
L’imbarazzo dello gnomo era evidente, com’era evidente lo sconforto di Babbo Natale. Bert iniziò subito ad illustrare la nuova tecnologia.
- I bambini moderni vogliono giocare con le play station, adesso in commercio c’è un nuovo tipo di telefono cellulare che permette di navigare in internet, fare foto, ascoltare musica…..
Al povero Babbo Natale era venuto un gran mal di testa.
- Bert continua tu io devo prendere un po’ d’aria.
Il giorno volgeva al termine, la neve rifletteva il chiarore del cielo e sembrava ancora più candida.
L’aria fredda entrò nei polmoni di Babbo Natale che si sentì subito meglio. Passeggiò un po’ cercando di riordinare le idee. Il pensiero della pensione prendeva sempre più forma.

- Me ne andrò in un posto caldo, così mi passerà il mal di schiena. – disse ad alta voce.
Le renne nel recinto dettero segno di nervosismo. Babbo Natale le accarezzò una ad una, gli sarebbero mancate poi, dalla finestra osservò Bert che si era seduto comodamente al suo posto e dava ordini agli gnomi.
“Eh si!” – pensò Babbo Natale – “E’ proprio ora che mi ritiri”
Si asciugò gli occhi, indossò un soprabito scuro e si diresse verso una piccola città per vedere, di persona, come stessero le cose.
Si trovò a passeggiare sulla strada principale. Era tutto un luccichio di decorazioni, alberi addobbati e vetrine illuminate.
Incominciò a curiosare e ad osservare i giocattoli esposti. Tutte cose per lui strane, di qualcuna non riusciva nemmeno a pronunciare il nome. Era proprio scoraggiato.
Entrò in un grande magazzino gremito di gente. I commessi presentavano le novità dell’anno e ce n’era uno con un cappello rosso in testa che mostrava il funzionamento e le prestazione di un computer di ultima generazione.
- Tu non sei Babbo Natale. – L’esclamazione era del tutto inaspettata. Il bambino puntava il dito verso il commesso che, imbarazzato, si guardava attorno.
- Perché dici così? – chiese Babbo Natale che nel frattempo di era avvicinato.
- Perché Babbo Natale ha la barba bianca è vestito di rosso e poi è vecchio.
Babbo Natale nascose un sorriso.
- Ma non ti piacerebbe che ti portasse quel computer?
Il bambino alzò le spalle.
- Un telefonino di quelli che fanno le foto?
- Ce l’ho già!
- Una fotocamera digitale?
- Ce l’ho già!
- Un lettore cd?
- Ce l’ho già!
- Allora cos’è che non hai?
- Non ho quello! – indicò senz’ombra di dubbio un trenino di legno.
Potete immaginare la sorpresa di Babbo Natale quando vide che molti altri bambini si accalcavano nel reparto dei giocattoli tradizionali. Ma allora cosa stava succedendo? Forse era il caso di rimandare il pensionamento e andare a fondo della faccenda.
Si avvicinò ad una signora che aveva in mano una trottola colorata.
- Le piacciono le trottole signora? – chiese
- Veramente è per mio figlio, si è stancato della play station e vuole qualcosa di diverso.
Babbo Natale incominciava a capire e dopo aver ringraziato la donna prese la strada di casa.

- Bert, ridammi la mia poltrona! Gruker, che fine hanno fatto le trottole e i trenini di legno?
Gruker rimase di stucco.
- Ma veramente abbiamo iniziato una produzione moderna. Bert ci ha dato istruzioni e….
- Continuate pure a fare quelle cose moderne uffa, ma voglio sapere che fine hanno fatto le trottole e i trenini di legno!
- Non saprei… - Gruker prese a balbettare, poi all’improvviso gli venne l’idea. – Ma certo c’è ancora la produzione dell’anno scorso!!!
- E allora sbrigati rimettila in circolazione.
- Allora niente pensione?
- Babbo Natale non può andare in pensione e adesso…tutti al lavoro.

Gli gnomi e gli elfi ora correvano da un laboratorio all’altro, tutti presi da una nuova frenesia, molti saltavano e cantavano mentre mettevano nelle scatole i giocattoli più belli da portare in dono ai bambini del mondo.





Luisa Camponesco

   
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