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luisa camponesco
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Inserito - 08/06/2004 :  14:55:31  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco
Florida il Sunshine State, la prima cosa che imparai, arrivando fu che la sua capitale è Tallahassee e che non si può passeggiare in pieno giorno per Miami senza una scorta d’acqua e un berretto sulla testa.
Nove giorni per visitare il più a sud degli stati americani erano davvero pochi, quindi necessario fare delle scelte. Quando arrivai, dall’aeroporto attraversai Miami per arrivare nella lunghissima Collins Ave, in un hotel chiamato Ramada. Una bella camera vista oceano con la spiaggia praticamente sotto il terrazzo, ci saremmo incontrate, io e una collega il giorno seguente con il resto del gruppo che sapevamo essere multilingue. Nel pomeriggio, sotto un sole che picchiava in modo incredibile, ci recammo a visitare il Miami Seaquarium, veramente interessante, e conobbi il mitico Flipper o forse un suo discendente. Trascorsi un bel pomeriggio e un’altrettanto bella serata passeggiando per Ocean Drive.
Il giorno seguente incontrammo il resto del gruppo composto da spagnoli, olandesi, tedeschi, inglesi, svizzeri e tre ragazze veneziane. La guida si scusò ma l’unica lingua che non conosceva era proprio l’italiano. Poco male, io con il mio inglese ruspante e la collega docente d’inglese ce la saremmo cavata bene. Il primo giorno il giro in pulman per la città e poi via… in direzione Key West.
Il termine stupendo forse non rende l’emozione che provai davanti a tanta bellezza naturale, un oceano verde smeraldo e un lunghissimo ponte che congiunge le varie isole. La lingua dominante è lo spagnolo ed è quest’aria che si respira a Key West, festosa, allegra e con i suoi fantastici tramonti. Un trenino la percorre tutta, ne rimasi affascinata. Avrei voluto rimanere ancora qualche giorno, ma le tappe andavano rispettate e al ritorno sulla terra ferma andammo a visitare il parco nazionale delle Everglades. Appena arrivammo in loco ci fecero salire su imbarcazioni a cuscino d’aria, raccomandandoci di sederci lentamente. All’inizio non capii il perché, poi scoprimmo che i sedili erano “roventi” essendo stati per molte ore sotto il sole. Infine la guida distribuì a ciascuno un foglio di “carta igienica” invitandoci a farne tappi per le orecchie e dopo averci “suggerito” di non mettere le mani in acqua, finalmente partimmo alla ricerca degli alligatori. Avevo già visto un documentario su quel parco ma vederlo dal vivo era tutta un’altra cosa. La vegetazione, gli uccelli acquatici, il vento sul viso, ma degli alligatori nemmeno l’ombra, poi ci fermammo in una specie d’ansa circondati da alta vegetazione ed io con la mia telecamera cercai di catturare il fascino di quel luogo, mi piegai quasi a pelo dell’acqua, quando quello che avevo scambiato per un legno galleggiante, aprì un occhio e mi fissò. Indietreggiai di colpo sotto il viso divertito della guida, ma almeno uno lo avevo filmato
Il viaggio poi proseguì lungo la costa fino a raggiungere Naples e Fort Myers, qualche corsa sulla spiaggia un bagno veloce e la visita alla casa di Thomas Edison e poi ancora via verso Tampa ed infine Orlando. Scelsi di visitare l’Epcot Center, ma interessanti sono anche le visite a Disney Word e agli Universal Studios.
Il ritorno a Miami lungo la costa atlantica con sosta a Cape Canaveral che merita d’essere visitato, e altrettanto dicasi di Palm Beach.
L’ultima serata a Miami con gli amici del gruppo a cena in un ristorante giapponese, con il cuoco che faceva saltare i coltelli sotto il nostro naso, un arrivederci, anche se in realtà rimarrà solo il ricordo e qualche foto.
Il giorno successivo ognuno continuò la vacanza in maniera autonoma, qualcuno rimase a Miami altri alle Bahamas ed io... a New York.


Edited by - luisa on 08/06/2004 15:00:30

   
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