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 Marte chiama ... Terra
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luisa camponesco
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Inserito - 12/10/2004 :  18:11:53  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco
Marte chiama ...Terra

I microrganismi responsabili della macchia scura che si stava estendendo nell’Oceano Borealis e rapidamente modificando, traevano il loro nutrimento dalla composizione ferrosa del terreno di cui aveva già conquistato un’ampia zona.
Dell’originaria struttura creata, nel Lab5 di Tharsis City, da Paul Brendon e incidentalmente diffusa sul pianeta dal piccolo Luca Emerson, figlio di Frank, conservava ben poco, dimostrando una capacità di adattamento straordinaria.
Nessuno si era ancora accorto di questo evento fino a quando, in una rossa alba marziana, Josef Dreyer, tecnico minerario della Ares\V, a bordo del suo Starscooter avvistò la strana formazione.
Non capì, al momento, di cosa di trattasse e non ne intuì nemmeno la portata. Scese dall’abitacolo nella sua tuta autosigillante e si avvicinò incuriosito. Camminava lungo il bordo della macchia domandandosi cosa fosse, quando un peduncolo rosso si attorcigliò alla caviglia. Cercò di strapparlo, ma altri peduncoli gli afferrarono il braccio immobilizzandolo. Josef si trovò in difficoltà e chiamò, attraverso il microfono interno, aiuto alla Centrale Operativa.
- Chiedo immediata assistenza, una strana formazione vegetale mi ha bloccato, sono impossibilitato a muovermi. La mia posizione è ... - una serie di scariche e il contatto si interruppe.
Alla Centrale Operativa, Yiwan era in quel momento di turno alle comunicazioni.
- Cosa succede Dreyer? Dreyer rispondi! – nessun contatto
- Offman! C’è un’emergenza, Dreyer è in difficoltà, bisogna approntare un mezzo di soccorso.
- Qual è la sua posizione? – chiese la voce
- Non è riuscito a comunicarla
- Allora segui la traccia dell’ultima trasmissione e predisponi tu le coordinate, io, intanto. Preparo uno Skyland – Yiwan si mise subito all’opera seguendo l’impronta vocale di Dreyer.
Lo Skyland era un mezzo efficace e veloce per percorrere l’accidentato territorio marziano, rimaneva sollevato in altezza per circa una decina di yarde e nel suo abitacolo poteva ospitare, oltre al pilota, anche tre passeggeri ed era equipaggiato per interventi di soccorso.
- Ci siamo Yiwan dacci le coordinate
La squadra di soccorso si diresse verso il luogo indicato e poco dopo avvistò lo starscooter, ma di Dreyer nessuna traccia. Lo Skyland planò dolcemente, l’equipaggio uscì e rimase interdetto alla vista della vegetazione rossa.
- Centrale Operativa! Sta succedendo qualcosa di strano. Abbiamo rilevato formazione di natura sconosciuta.
- Formazione di che genere?
- Pare vegetale
- Vegetale?? Impossibile
- Ma è quello che sembra
- Notizie di Dreyer ?
- Non c’è traccia
- Come non c’è traccia? Non può essersi volatilizzato, cercatelo! Portatemi un campione di quell’erba, ma usate cautela.
Il gruppo si diresse verso la “cosa” che si stava, a sua volta, muovendo come avesse vita propria.
- Sembra viva! Fate molta attenzione
- Mi ha preso! – qualcuno urlò, in effetti un tralcio aveva avvolto la gamba di Steve
Un compagno si mosse subito verso l’amico e lo liberò tagliando il sottile ramo.
- Chiediamo rinforzi!
- Ma prima dobbiamo trovare Dreyer al più presto e isolare immediatamente la zona.


Gli ordini si susseguivano frenetici e nel frattempo erano giunti altri mezzi di supporto.
L’intera area fu messa in quarantena mentre un campione del vegetale era già nel Lab5 per essere analizzato. Nel contenitore trasparente il campione sembrava inerte
- Novità? - chiese Eddie Wong, uno dei responsabili del laboratorio al ricercatore che lo stava esaminando.
- Ad un primo esame, posso dire di non aver riscontrato nulla del genere ma…
- Ma…?
- Ho trovato delle similitudini con un microrganismo creato tempo fa da Paul Brendon, informazioni che ho trovato in un file chiamato Arespittofilococco. Ma non capisco come possa essere avvenuta la contaminazione esterna.
- Paul Brendon è sulla Terra indagato per un grave crimine, ma se non risolviamo il problema dovremo farlo tornare a Tharsis City.
- Lui ha combinato il guaio, lui trovi la soluzione. - Rispose Wong alzando le spalle
Nel frattempo la zona infestata era attentamente monitorata, misurato il tempo di espansione che pareva aumentare velocemente. Gli addetti alla sorveglianza si tenevano a debita distanza mentre continuavano le ricerche di Dreyer.
Spostarsi sul terreno comportava una certa abilità ed esperienza, infatti, la gravità su Marte è inferiore a quella della terra, un individuo del peso di 70 kg sul pianeta ne pesa all’incirca 26 e mezzo. La giornata marziana è simile a quella terrestre 24 ore e 37 minuti, ma il giro completo attorno al sole dura 687 giorni, il clima però è mutevole con violenti cambiamenti, un’alternanza tra periodi di temperature gelide e tempeste di polveri rossastre.

Dalla Ares Vallis, proprio vicino alla cupola della società mineraria, arrivò la comunicazione, allarmata, dell’avvistamento della strana inflorescenza rossa.
- Non abbiamo mai visto nulla del genere, diteci di cosa si tratta!
- Esattamente non lo sappiamo neppure noi, tenetela sotto controllo, ma non avvicinatevi. – risposero dalla Centrale Operativa

Intanto nel Lab5 le notizie si susseguivano.
- Ci sono state altre due segnalazioni, questa volta più a sud, dobbiamo assolutamente avvisare la Terra.
- Sono d’accordo – rispose Wong

Nel laboratorio Lab6, Daniel Scott faceva una sorprendente scoperta.
- L’atmosfera di Marte sta cambiando!
- Come sta cambiando? – Martin Bogart l’altro ricercatore lo guardò incuriosito.
- Guarda tu stesso! La concentrazione di vapore acqueo è passata a 2,5%, l’anidride carbonica è scesa del 30% e le tracce d’ossigeno sono salite a …. Incredibile, sono salite del 50%
- Hai controllato che la strumentazione sia a posto?
- Gli strumenti funzionano perfettamente.
- Allora cosa sta accadendo? – In quell’istante fu comunicato, a tutta la popolazione di Tharsis City , che una infestazione vegetale si stava espandendo in ogni parte del pianeta a macchia di leopardo, da Utopia Planitia alla Valles Marineris.
Le sorprese non erano finite, da una delle squadre che monitoravano il territorio marziano giunse una notizia sconvolgente.
- Abbiamo trovato la tuta autosigillante di Dreyer, abbiamo dovuto strapparla dalle radici, era completamente ricoperta da una specie di lattice rossastro.
- Ma allora Dreyer??
- Nulla. Ma nessuno può sopravvivere nell’atmosfera del pianeta.
- Voi continuate a cercare, dovreste in ogni caso trovarne delle tracce.
- Lo faremo ma la vegetazione continua ad espandersi, muoversi sul terreno diventa sempre più difficile.
L’Alto Consiglio di Tharsis City si riunì in seduta straordinaria.
- Quali sono le ultime notizie? – chiese Brad Ryan, l’Anziano, interrogando gli scienziati del Lab5.
- Purtroppo nessuna buona. Non sappiamo cosa sia successo a Dreyer ma pensiamo che, di qualunque cosa si tratti è sicuramente pericolosa.
- Cosa state facendo per neutralizzarla?
- E’ stata analizzata, trattata in ogni aspetto, ma fin’ora niente è riuscito a scalfirla. L’unica soluzione possibile, allo stato attuale delle cose, sarebbe richiamare su Marte Paul Brendon.
- Non sarà facile convincere le autorità a rilasciarlo, ma ci proveremo. - Concluse Ryan

Le pattuglie controllavano ogni luogo del pianeta sul quale sorgevano Cupole Osservatorio e proprio durante una di queste ispezioni che giunse la notizia.
- Pattuglia Y11, localizzata cupola Pathfinder 19,33 gradi latitudine, 33,55 longitudine. La cupola è interamente ricoperta di radici rosse. Nessuna traccia vitale.
- Ma dove sono finiti? Erano in 15 di cui sette donne! – il capo della squadra era sbalordito
- Signore! Abbiamo trovato le tute autosigillanti sul terreno poco lontano dalla cupola.

A Tahrsis City la preoccupazione aumentava
- Mamma guarda il cielo! Il cielo è blu – il bimbo puntò il ditino verso l’alto oltre la cupola trasparente.
In effetti il cielo marziano aveva cambiato colore.
- Insomma qualcuno mi spieghi cosa sta succedendo! – sbottò Primo Anziano
- La vegetazione ha modificato la composizione dell’atmosfera ora l’ossigeno è aumentato enormemente. Giungono notizie di temporali e addirittura nevica sul monte Olimpo. – spiegò Wrong
- Mi state dicendo che piove e nevica?
- Molto di più, diluvia nell’emisfero sud. – replicò Bogard
Poi Wrong si avvicinò a Bogard con alcuni tabulati.
- La vegetazione si sta avvicinando alla città cupola di Tharsis e credimi non vorrei essere qui quando arriverà.
- Cosa vuoi dire?
- Che le radici di quella “cosa” faranno a pezzi questa struttura.
- Allora dobbiamo avvisare il Consiglio ed evacuare la città – Bogard lo disse con un sospiro.
- Ma Dreyer e tutti gli altri?
- Non possono essere sopravvissuti, l’atmosfera è velenosa per la vita umana.
Le sirene incominciarono a suonare per tutta la City, le comunicazioni con la Terra divennero frenetiche, gli spazioporti messi in pre-allarme. Dalla Terra giungevano continue richieste di informazioni sull’emergenza, in particolare dalla Ares\V la compagnia mineraria che aveva investito molto sul pianeta. Tutti i più potenti telescopi erano puntati su Marte per seguire la sua straordinaria evoluzione.

La maggior parte delle costruzioni era già stata distrutta, formazioni vegetali lambivano ora la città mentre aumentava il numero delle persone scomparse. L’evacuazione fu ultimata nella tarda sera marziana sotto un cielo blu scuro, le navette continuavano incessanti il trasposto dei coloni e del personale scientifico verso le grandi astronavi che orbitavano attorno al pianeta.

^^^^^

Un’alba nuova spuntò sotto un cielo cristallino, foreste immense ricoprivano vasti territori con sfumature ora dorate, ora rosa, ora rosse. Negli antichi letti fluviali scorreva impetuosa l’acqua che sgorgava dalle sorgenti e il vento portava lontano semi colmi di vita.

Al limitare della pianura di Tharsis, esseri dalle sembianze umana e dalla purpurea carnagione, emersero dalla fitta boscaglia con incedere solenne. Osservavano curiosi i resti di una antica costruzione di cui non capivano l’origine.
Uno di loro si chinò e raccolse un piccolo disco argentato e dopo averlo rimirato, un lampo apparve nei suoi occhi, come se un ricordo lontano fosse emerso nella sua mente, poi il lampo si spense, lo gettò sul terreno e lo guardò mentre spariva fra il fogliame.
Poi si drizzò, il suo corpo risplendeva nel tiepido sole e si diresse, insieme gli altri verso un nuovo, incredibile, stupendo …. Eden.


   
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