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 La locanda del Bucaniere
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luisa camponesco
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Inserito - 28/05/2007 :  14:57:14  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco


La locanda del bucaniere

Maracaibo era ancora addormentata alle prime luci dell’alba, per le strade semi-deserte, l’uomo, con passo svelto e il volto coperto, si guardava attorno timoroso d’essere seguito. Imboccò una viuzza e si fermò davanti ad un portone, controllò nuovamente a destra e sinistra poi posò la mano sul battente, tre colpi, pausa, due colpi, e attese.
Si aprì lo spioncino, qualcuno lo stava osservando.
- Mi manda il Rosso! – disse sottovoce.
Lo spioncino si richiuse e il portone si aprì con un cigolio, l’uomo scomparve all’interno della casa.
L’ambiente era buio ad eccezione di una candela posta sul bancone che emanava lievi bagliori proiettando ombre inquietanti sulle pareti.
- Vi aspettavamo domani. – l’oste si annodò il grembiale sui fianchi.
- C’è stato un imprevisto!
- Che genere di imprevisto!
Lo sconosciuto si lasciò cadere su di una panca.
- Ho la gola secca, datemi del rum poi vi racconterò tutto.
L’oste emise un grugnito mentre prendeva, da sotto il bancone, una bottiglia coperta da una patina di polvere che tolse con uno strofinaccio. Sedette davanti al nuovo arrivato posando con un colpo secco il bicchiere in legno, scurito dalle numerose lavature. Alcune gocce di rum caddero sul tavolo.
- Non ho mai bevuto in un bicchiere di legno.
- Mi scuso signor damerino ma non posso permettermi bicchieri in vetro, qui ogni sera la gente si prende a pugni, almeno questi non si rompono facilmente. Ma non perdiamo tempo, notizie dal Rosso?
- Non buone purtroppo, devo trasmettere questo messaggio a chi sapete voi, la situazione ha preso una brutta piega da quando quei francesi fuggiti da Saint Kitts si sono stabiliti a Tortuga. Vendono pelli agli olandesi, e non solo…..
- Intendete dire che ….
- Vendono anche informazioni, sulle navi in arrivo e in partenza dall’isola.
- Sapete anche dirmi a chi le vendono?
- Agli spagnoli!
Lo straniero scostò il mantello, l’impugnatura d’una pistola a pietra focaia brillò alla luce della candela, avvolta in un panno una pergamena che consegnò all’oste.
- Queste informazione devo giungere al più presto al suo destinatario e per nessun motivo dovranno cadere in altre mani, le conseguenze sarebbero disastrose.
- So quali sarebbero. – esclamò l’oste prendendo in consegna il documento – ma ora è meglio per voi andare, il sole si sta alzando e tra un po’ gli sguatteri verranno a sistemare le panche ed i tavoli, e non voglio che vi vedano.
- Come mai vi fidate di me? Non avete chiesto nemmeno il mio nome.
- Meno si sa e meglio è, e poi se voi foste una spia dei francesi infiltrata, non vivreste abbastanza da arrivare a sera! – l’oste sottolineò la frase con un pugno sul tavolo, poi si alzò, la conversazione era finita.
Com’era arrivato lo sconosciuto si dileguò per le strade della città mentre il sole sorgeva caldo e prepotente, inizio di un giorno colmo di avvenimenti.

Il chiacchierio delle domestiche riempì la locanda, una di esse puliva il camino dalla fuliggine mentre il marito portava una grossa botte di birra sulle spalle. Un garzone scaricò da un carretto un paio di maialini e selvaggina varia che consegnò al cuoco, un omone grande e grosso.
- Tutto deve essere pronto per stasera. – tuonò l’oste mentre disponeva i bicchieri su di una mensola.
- È forse una serata diversa? – chiese una delle donne.
- Non ti riguarda donna! Fa il lavoro per cui ti pago!
La donna mugugnò ma riprese a spazzare il pavimento. Che fosse una serata diversa non c’era alcun dubbio ma questo lo sapeva solo lui, John Bullock, conosciuto come Velasco il locandiere.
Nessuno sospettava chi fosse in realtà, figlio di un inglese e di una donna indigenza aveva saputo mascherare abilmente la sua origine, aiutato anche da fatto che la sua carnagione era scura tipica della gente del caribe.

Sulle brace del camino rosolavano i due maialini ed alcuni commensali fecero la loro apparizione,
Velasco, impegnato a spillare birra, controllava con noncuranza l’ingresso della locanda.
- Osteee una pinta di rum!
- Birraaa da questa parte!
I garzoni avevano il loro bel daffare a servire i clienti e intanto il clima si faceva più caldo nonostante il sole stesse per tramontare.
- Cosa hai detto marrano? Io sarei figlio di una cagna olandese!
La frase dette inizio alla solita rissa, Velasco sospirò, arrotolò il grembiale ai fianchi prima di andare a dividere il contendenti e qualcuno, approfittando del momento, si era introdotto in una stanza adiacente attraverso una porta celata da un pesante tendaggio.

Gli ultimi ubriachi lasciarono la locanda a tarda notte, alcuni spintonati fuori senza tanti complimenti.
- Pulirete domani! – ordinò Velasco agli sguatteri i quali non se lo fecero ripetere due volte.
Poi quando tutto fu silenzio, “John” il Velasco sollevò la tenda.
- Ce ne hai messo di tempo!
- Il tempo necessario. – replicò Velasco
- Hai qualcosa per me?
Prima di rispondere Velasco versò del rum in due bicchieri prima di sedersi di fronte all’altro.
- E’ un po’ che non ci si vede Guercio!
Il Guercio sorrise mostrando denti anneriti e vuotando in un attimo il suo bicchiere.
Velasco gettò la pergamena sul tavolo.
- Dimmi cosa bolle in pentola!
Il Guercio dopo aver letto il messaggio lo nascose in una tasca interna della camicia.
- E’ per domani notte!
- Di cosa si tratta!
Guercio dopo esserci accertato che nessuno potesse ascoltare si avvicinò a Velasco.
- Si tratta di una spedizione provenente dall’entroterra, un carico d’argento che gli spagnoli imbarcheranno sulla Marianna, la nave è già nel porto pronta a salpare. L’assalto avverrà prima di entrare in città, una cosa veloce, pochi uomini bene armati. Questo che mi hai appena consegnato è l’ordine di agire firmato da Sua Maestà in persona. Quell’argento non dovrà per nessuna ragione arrivare in Spagna, a costo di farlo affondare.
- Dove sono ora quegli uomini? – chiese Velasco
- Proprio qui fuori, dovrai nasconderli fino all’alba.
- Vorrai scherzare! Dove credi possa metterli?
- Questa è una locanda no?
- Ho una sola camera libera!
- È sufficiente! Ricorda che hai fatto giuramento di fedeltà.
Guercio si alzò e aprì una porta che dava su di un cortile interno, un cenno col capo e venti uomini entrarono svelti.
Velasco si passò una mano sulla testa calva inquieto
- Sono troppi!
- Se ne andranno presto non preoccuparti.
- Qual’è il piano?
- Dieci di loro si recheranno al porto, saliranno sulla nave, di sicuro non si aspettano una nostra visita. Gli altri invece tenderanno un’imboscata alla spedizione, l’effetto sorpresa farà il resto.
Velasco era ancora dubbioso.
- Cosa accadrebbe se l’impresa non riuscisse?
- Impossibile!
Alcuni uomini, messi i coltelli fra le labbra, mimarono l’assalto poi esplosero in fragorose risate.
- Ma come farete a portare fuori dal porto la Marianna? Non pensate che se accorgano?
Il Guercio stese una mappa nautica sul tavolo
- Ci basta uscire da questo braccio di mare, poi saremo raggiunti dalla Blue Gull che si metterà nella scia della Marianna. – con l’indice segnò il tragitto.
- Detto così sembra tutto facile! Ma se fossi in voi mi procurerei in piano di riserva.
- E chi ti dice che non l’abbiamo? – il Guercio sghignazzò imitato dagli altri.
Un leggero tocco alla porta ed improvviso il silenzio calò nella stanza. Gli uomini si sparpagliarono nella locanda e qualcuno si rifugiò al piani superiore, il Guercio si nascose dietro una tenda. Dopo aver controllato che nessuno fosse in vista, Velasco spalancò la porta. Un ragazzetto con lo sguardo smarrito aprì il palmo della mano mostrando una moneta, non appena Velasco la prese lui scappò via.
- Chi era? – chiese il Guercio
- Un ragazzino mi ha dato questa, una guinea in argento!
- È il segnale, qualcosa dev’essere cambiato dobbiamo muoverci subito e anticipare l’attacco.
Tutti si prepararono e Velasco notò che non portavano armi da fuoco.
- Niente pistole o archibugi?
- Questi sono più silenziosi ed efficaci. – rispose Guercio mostrando la lama di un pugnale.
Poi, com’erano venuti si dileguarono nel buio della notte.

Si era addormentato Velasco quando qualcosa lo destò, un rumore da basso, preso un randello scese nella locanda, qualcuno bussava alla porta sul retro. Il locandiere non abbassò la guardia ma aprì lentamente. Due uomini si precipitarono nell’interno portandone un terzo.
- Siamo stati traditi! Ci aspettavano!
Velasco riconobbe la voce del Guercio mentre stendevano a terra il ferito.
- E gli altri dove sono?
- Morti! Solo noi siamo riusciti a fuggire.
- Portatelo di sopra – disse indicando il ferito, mentre controllava che nessuno li avesse seguiti.
Il ferito si lamentava ma non pareva in pericolo di vita.
- Che nessuno di voi esca da questa stanza senza che io ve lo dica. Ora vi porto delle bende e dell’acqua.
- E anche un po’ di rum - soggiunse uno degli uomini.

La situazione si stava complicando, presto sarebbe sorto il sole e la gente riempito le strade. Ma chi aveva tradito? La chiave di volta era il ragazzino, bastava sapere chi l’aveva mandato.
Il nuovo giorno iniziava con il solito chiacchierio dei garzoni che pulivano le tavole dai resti della cena della sera precedente. Velasco asciugava i bicchieri senza perder d’occhio le mosse di nessuno. Poteva darsi che qualcuno di loro avesse visto o udito qualcosa, in questo caso anche lui era in pericolo. Tutto sembrava nella norma. Fu solo più tardi, mentre Velasco contrattava il prezzo di alcuni polli che gli parve di scorgere il ragazzino rubacchiare delle mele da una carretta.
Lo seguì fingendo di interessarsi alla mercanzia di un venditore di stoffe e attese il momento buono.
Il ragazzino si infilò in un vicolo cieco e scomparve dietro una porta. Velasco mise una mano sul pugnale che portava in cintola prima di bussare.
La porta si aprì di una spanna ma tanto bastava al locandiere per spalancarla con un calcio. Il viso smunto del ragazzo apparve sorpreso e spaventato.
- Credo tu abbia qualcosa da dirmi! – esclamò prendendolo per la collottola.
- Io non so nulla, io non so nulla….
- Chi ti ha dato quella moneta ieri sera?
- Quale moneta? E poi io non vi conosco.
- Allora ti rinfresco la memoria.
Il pugnale apparve come d’incanto nella sua mano e la punta sfiorò la gola del ragazzo.
- Abelardo!! – una voce lamentosa si levò da un lurido giaciglio.
Solo allora Velasco si accorse della donna.
- Nonna sono qui!
Il ragazzo accorse al suo capezzale. Uno spiraglio di luce filtrava da una finestrelle e allora si accorse di riconoscere in quella donna la madre del suo cuoco. Ora tutta la vicenda incominciava ad avere senso.
- Tu sei il figlio del mio cuoco! Allora aspettiamo! – Velasco si sedette su di una panca.
Non dovette attendere molto, infatti poco dopo il cuoco entrò in casa portando un sacco sulle spalle.
- Voi qui padrone! A cosa debbo….
- Quanto ti hanno dato per spiarmi?
- Non capisco padrone.
- Hai capito benissimo, devo ripetere la domanda o lo chiedo a tuo figlio?
Il cuoco lasciò cadere il sacco a terra e si coprì il viso con le mani.
- Credetemi non pensavo di far nulla di male.
- Sono commosso.
- Mia madre ha bisogno di cure ed io non avevo abbastanza denaro.
- Ti conviene dirmi tutto.
Il cuoco vuotò il sacco e raccontò di come fosse stato avvicinato da due uomini che gli avevano offerto dubloni d’argento in cambio di informazioni.
Velasco si massaggiò il mento pensieroso.
- Bene, continuerai a fornire informazioni, e non dirai a nessuno di questo nostro incontro. Io raddoppierò la ricompensa.
- Che il Signore vi benedica. – ringraziò il cuoco mentre Velasco se ne andava.
Era soddisfatto il locandiere, la faccenda stava per avere un risvolto del tutto inaspettato, doveva solo stare più attento.
Tornato alla locanda meditò su come nascondere il ferito e a far tornare la cosa a suo vantaggio. Chiamò il Guercio.
- Dobbiamo mandare un messaggio alla Blue Gull, e farla avvicinare alla costa in un punto che ti indicherò, forse possiamo ancora recuperare quel bottino.
- E come pensi di fare?
- Diciamo che ho un nuovo canale di informazione, ma non ho intenzione di dirti quale.

Sarebbe stato l’inizio di un gioco, fatto di astuzie e intelligenza, suo padre sarebbe stato fiero di lui, suo padre che aveva navigato e combattuto a fianco di Sir Drake, celata nel fondo di un baule conservava ancora la Lettera di Marca rilasciata dal sovrano.
- Padrone dove metto queste provviste?
Velasco si scosse e tornò alla realtà.
- Portale in dispensa, e voi pelandroni sbrigatevi con quei tavoli, state battendo la fiacca.
Battè le mani per richiamarli all’ordine, quella era la miglior locanda di Maracaibo dove si serviva il miglior cibo e il miglior rum.
Con i pugni suoi fianchi Velasco osservava il via e vai della gente per la strada, mentre vicino alla costa un veloce veliero attendeva il segnale.







Luisa Camponesco

   
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