http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=12&sez=110&id=16548 (Da Informazione Corretta)

La protesta della comunità ebraica e della società civile contro l'incredibile attacco a tutti gli ebrei è stata pronta e numerosissima, una lettera aperta sta raccogliendo centinaia e centinaia di firme :

http://212.31.250.14/LetteraAperta/Php/index.php (Da Informazione Corretta)

Ho inviato personalmente un messaggio all'Espresso e a Enzo Biagi, a tutt'oggi non è pervenuta risposta e a tutt'oggi non è pervenuta alcuna reazione alla protesta della comunità ebraica e della società civile, non una parola sul nuovo numero dell'Espresso in edicola, gli avvenimenti trovano luce solamente grazie ai siti democratici.

Questo è il testo della mia lettera all'Espresso e a Enzo Biagi :

From : "Roberto Mahlab"<roberto@concertodisogni.it>
To : espresso@espressoedit.it
Date : 06 Jun 2006, 06:20:02 PM
Subject : Riguardo all'articolo di Enzo Biagi

Gentile direttore e gentile dottor Biagi,
sono membro della comunità ebraica di Milano, ho letto l'articolo di Enzo Biagi e sono perplesso, in pratica divide gli ebrei tra "buoni" e "cattivi" in base alla sua personale tendenza politica attuale.

Ovviamente respingo come infondata la tesi che gli ebrei che non hanno votato o che non si presentano a sinistra siano complici dei fascisti, come respingerei la tesi che gli ebrei che votano a sinistra siano complici di Pol Pot, è una evoluzione negativa che si sia arrivati al punto in cui un ebreo, solo per essere tale, debba difendersi da pubbliche accuse, i cittadini non si distinguono in base alla religione, la libertà di voto in questo paese è garantita indipendentemente dalla religione, un cittadino non è "ebreo", o "musulmano", o "cristiano", ma è "italiano", qualunque fede professi, invito a considerare che non votare a sinistra è una meditata scelta di libertà di un cittadino, così come votare a sinistra, nessuna persona equilibrata si sognerebbe di accusare gli elettori di centro sinistra di essere complici degli scempi razzisti dell'estrema sinistra che bruciano le bandiere di Israele, sarebbe offendere la sinistra riformista. Così come additare come complici dell'estrema destra gli ebrei che si presentano ovvero votano per il centro destra, è offendere senza ragione i liberaldemocratici.

Personalmente ritengo fondamentale comprendere che il genere umano si divide tra persone perbene e persone che perbene non sono, di qualsiasi scelta politica siano convinte o comunque scelgano di votare nella congiuntura del momento, il mondo non si divide tra destra e sinistra italiane o tra ebrei italiani simpatici o antipatici per il loro voto e il paragone tra i contendenti attuali e le figure della Storia passata non sono sostenibili, il nostro paese è democraticamente maturo e saldamente inserito nel mondo libero da decenni, credo che occorra evitare che le proprie personali convinzioni politiche si riflettano in una presunta realtà che non ha riscontro nei fatti e nelle opinioni, significa pretendere che solo il voto ad una parte sia legittimo e la deriva antidemocratica è il passo successivo.

Inoltre non vorrei che ci attendesse una riedizione dell'inquisizione, gli ebrei buoni sono quelli che si adeguano alle teorie che il giornalista prospetta e gli ebrei cattivi sono quelli che non si adeguano, si tratta, a mio avviso, di un utilizzo fuori luogo della cultura ebraica, ritengo importante prestare attenzione che l'umano dibattere si limiti agli argomenti evitando di demonizzare gli interlocutori con ricostruzioni irreali, altrimenti cade il dialogo.

Mi piacerebbe vedere il giorno in cui in Italia i giornalisti che si occupano di politica si sveglino al mattino pregustando una bella colazione, anzichè mettersi a parlare di ebrei di qui, ebrei di lì. Siamo rimasti in quattro gatti in questa Europa dal passato non certo cristallino, eppure continuano a vederci sempre dappertutto, siamo giusti quando fa comodo, siamo sbagliati quando non fa comodo.

La positiva novità rispetto al passato è che adesso ci fermiamo, talvolta, a rispondere, non perchè abbiamo più tempo, ma perchè consapevoli che forse siamo prossimi alla soglia di pericolo, e credo che l'esistenza di Israele sia il nostro motore interiore, un luogo reale e dell'animo dove non siamo nè giusti, nè sbagliati a seconda del parere di chiunque, ma semplicemente siamo.

Con i più distinti saluti.

Roberto Mahlab
Milano