luisa camponesco
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Italy
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Inserito - 26/10/2005 : 16:49:01
Ghinnarù (fiaba africana) In un paese lontano, un uomo di nome Sabonnyuma uscendo dal suo villaggio, passò accanto ad una verde e fertile pianura, bagnata da un fiume. Tornato a casa, tutto pensieroso, disse alla moglie: Quanto mi piacerebbe coltivare quella pianura con del buon grano! La moglie lo guardò terrorizzata. - Marito mio sei impazzito! Non sai che quella pianura è maledetta, essa appartiene a Ghinnarù, il folletto invisibile. Dispettoso e cattivo. L’uomo finse di rassegnarsi, ma il giorno dopo, non visto, prese la zappa e si diresse verso il fiume. Lavorò tutto il giorno, togliendo pietre, dissodando il terreno, quando, ad un tratto, udì una vocina: - Bravo, Sabonnyuma, ora il lavoro lo continuo io, sono Ghinnarù e sono molto ammirato dal lavoro che hai fatto. Io ti aiuterò, farò tutto quello farai tu! - Ma se sei così piccino – rispose Sabonnyuma – come farai a far tutto da solo? - Ma io non sono solo ho molti aiutanti, osserva! In men che non si dica, tutto il terreno si mosse come se migliaia di mani vi lavorassero. - Basta che tu voglia io agirò al tuo posto. – proseguì Ghinnarù Il giorno dopo, il campo era una vera bellezza, tutto ripulito e pronto per essere arato. L’uomo tracciò il primo solco e subito dopo apparvero migliaia di solchi, accuratamente tracciati fino al fiume. - Molto bene – disse – domani seminerò. E così fece. Passarono una decina di giorni e Sabonnyuma chiamò la moglie. - Vieni a vedere, moglie, cosa sto facendo. Quando arrivarono sul campo la moglie rimase sbigottita nel vedere i teneri virgulti crescere. - Tutto questo è opera del cattivo folletto. Lascia perdere! Sabonnyuma non la ascoltò anzi le disse: Domani io non potrò andare al campo, fallo tu e impedisci che gli uccelli si mangino tutto il raccolto. La moglie, nonostante la paura, ubbidì: Scaccerò gli uccelli a sassate se sarà necessario. - Grazie, moglie mia, vedrai che Ghinnarù e i suoi amici ti aiuteranno. Gli uccelli vennero a stormi e si gettarono sul grano, ma la donna raccolti, i sassi li lanciarono. - Ti aiuteremo noi! – esclamò Ghinnarù. E una pioggia di sassi cadde sugli uccelli, che fuggirono in un baleno. Poi la donna ebbe sete, e pensò bene di spezzare un germoglio per succhiarne la linfa. Dopo un istante tutti i germogli si spezzarono come se una gigantesca falce fosse passata sopra il campo. Proprio in quel momento giunse Sabonnyma e quando vide quel disastro urlò alla moglie: Hai distrutto la nostra ricchezza! Preso dalla collera dette alla moglie un ceffone, e subito dopo altri ceffoni la raggiunsero tanto che fu costretta a fuggire. La voce di Ghinnarù giunse al suo orecchio: Siamo qui per aiutarti Sabonnyma. - Che disgrazia - gridava il poveretto – mia moglie aveva ragione, questo posto è maledetto. Per la disperazione si strappò i capelli e in un baleno divenne completamente calvo. - Vedi? Vogliamo solo aiutarti – disse Ghinnarù Sabonnyma fuggì spaventato inseguito dalle risate di scherno del folletto dispettoso e dei suoi amici.
Luisa Camponesco
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