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 Un sogno lungo una vita
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luisa camponesco
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Inserito - 09/07/2005 :  12:42:42  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco

Un sogno lungo una vita

La giornata, prometteva bene, la gita in montagna aveva messo tutti buon umore, e particolarmente Marinella, il pensiero di incontrare nuovamente Piero la elettrizzava. Si erano incontrati due sere prima in un piano bar, entrambi in compagnia di amici. Si erano urtati casualmente e lei gli aveva rovesciato sulla giacca il suo brandy.
- Sono mortificata – continuava a ripetere, mentre con un tovagliolo cercava di riparare al danno.
- Lasci perdere, non serve – rispose.
Era evidentemente seccato, quella sbadata gli aveva macchiato una giacca nuova e costosa. Ma in seguito la serata si era rivelata più interessante del previsto. La passione per la musica li aveva avvicinati, avevano incominciato a parlare, appoggiati al pianoforte.
Si erano incontrati nuovamente la settimana successiva, nello stesso locale.
- Buonasera - Marinella arrossì allontanando istintivamente il suo bicchiere.
- Non si preoccupi stasera sono casual, perché speravo di incontrarla.
- Avrà pensato che sono una pasticciona.
- Una graziosa pasticciona – soggiunse
Trascorsero una bella serata, era il10 d’agosto.
- Questa è la notte delle stelle – disse Marinella.
- Allora cosa aspettiamo, andiamo a vedere!
Fu una notte particolare intensa, e le stelle cadenti numerose. Sul terrazzo gremito di gente col naso in su era tutto un “ohhh” di meraviglia.
- Coraggio, esprimi un desiderio!
Mariella chiuse gli occhi.
- Fatto!
- Anch’io ne ho fatto uno. – sussurrò Piero.
Dopo quella sera, però, si rividero solo occasionalmente, infatti Piero partì per motivi di lavoro.
Al suo ritorno, si sentirono per telefono e quella breve vacanza creava molte aspettative.
Il pensiero di quell’incontro le chiudeva la gola.
- Marinella! – eccolo come lo ricordava, con quel sorriso che gli illuminava gli occhi blu.
- Piero! – si abbracciarono. Una bellissima storia ebbe, così, inizio. Le stelle di quella notte avevano esaudito i loro desideri.

L’amore continuò negli anni che seguirono, sempre profondo sempre grande, ormai tutti parlavano di loro come una coppia stabile e destinata al matrimonio.
Ma spesso la vita riserva amare sorprese. Era una tranquilla giornata di settembre, Marinella doveva incontrarsi con Piero, ma all’improvviso una sua cara amica la chiamò.
- Marinella devi assolutamente venire, facciamo una festa a sorpresa per Massimo, non puoi mancare!
- Non posso, ho un appuntamento con Piero …
- Cosa vuoi che accada per una volta. Dai vieni altrimenti non ti considero più una amica.

Commise un errore imperdonabile, mentì a Piero, gli disse che aveva problemi in famiglia e non poteva andare all’appuntamento. Lui rimase deluso, ma prese per vera la spiegazione. Ma nel corso della serata, preoccupato, la chiamò a casa per chiedere se potesse essere d’aiuto.
- Ciao Piero – rispose la mamma di Mariella - ma non sei alla festa?
- Quale festa?
- Quella di Sabrina. Marinella ora è là!

Rimase senza parole non riuscì nemmeno a salutare, lasciò cadere la cornetta e uscì di corsa da casa.
Non ricordò quanto whisky bevette, certo parecchio, perché si ritrovò in una camera d’albergo con accanto ad una sconosciuta. La testa pesante e un dolore lancinante alle tempie.
- Buon giorno! – la ragazza le sorrise
- Ma … dove sono?
- Non è molto carino quello che dici, ma come non ricordi nulla?
- Scusa ma dovevo essere proprio ubriaco
- Ti ringrazio potrei offendermi sai? – la ragazza si fece seria
Piero andò in bagno a bagnarsi il viso, si vide riflesso nello specchio, barba lunga e occhi arrossati.
- Allora non mi dici nulla? – la ragazza era sulla porta coperta da un lenzuolo
- Scusami davvero ma non so cosa mi sia accaduto.
Il volto della ragazza si rabbuiò.
- Non sperare di cavartela così! – poi andò a vestirsi – ci rivedremo e anche presto. – soggiunse.
Per Marinella e Piero stava per aprirsi il periodo più buio della loro vita.
Piero affrontò la fidanzata il giorno seguente e il litigio si protrasse per tutto il pomeriggio, ma ognuno mantenne le proprie posizioni.
Si lasciarono. Marinella era convinta che la cosa si sarebbe risolta col tempo, e lo attese.
Trascorsero due mesi da quel giorno e Piero era nel suo ufficio quando…
- Dottor Valeri, una signorina chiede di lei. Non ha appuntamento.
- Sono molto occupato, le dica di tornare.
- Dice che è importante e non può attendere. – la segretaria non fece in tempo a finire la frase che la porta si spalancò.
La donna entrò con passo deciso, la segretaria la seguiva imbarazzata.
- Non sono riuscita a fermarla! Devo chiamare qualcuno?
- Non importa! – poi rivolto all’intrusa - lei cosa vuole?
- Hai la memoria corta, ma è comprensibile visto lo stato in cui eri quella sera.
Solo allora Piero riconobbe, la ragazza con la quale aveva trascorso una notte in stato di ebbrezza.
- Venga al sodo! – disse con decisione – mi dica perché è qui e poi se ne vada.
- Si, ma non così in fretta, amico mio.
Lo sentiva che stava per accadere qualcosa di grave, ma non immagina quanto lo fosse.
Quando la donna ebbe finito di parlare, si senti svuotato, annullato, senza più futuro.
- Allora cosa intendi fare? A proposito nel caso ti interessasse il mio nome è Lina.
Piero guardava dalla finestra, la gente continuava a camminare per la strada, il traffico era quello di sempre, il mondo continuava a girare, ma non per lui, per lui tutto era finito in una notte due mesi prima.
Piero e Lina si sposarono a tempo di record, quando Marinella lo seppe cadde in una profonda depressione. I suoi genitori e gli amici le consigliarono di prendersi una vacanza, di fare un viaggio. Così partì, attraversò Il Canada e si stabilì per un periodo di tempo a Toronto presso una zia.

°°°

Cinque anni dopo, Marinella si era comperata un appartamento in una bella zona alberata, il suo lavoro le dava soddisfazione, la sua vita era serena e abbastanza tranquilla. Un giorno di ottobre, nel solito bar, prendeva un cappuccino, prima di recarsi in ufficio, mentre dava una occhiata al quotidiano, fu interrotta da una vocina.
- Posso prendere lo zucchero?
Il bambino la guardava tendendo la manina.
- Ma certo caro! – glielo porse
- Luigi non disturbare la signora!
- Nessun dist… -si bloccò, Piero era dinanzi a lei.
- Ma papà, la signora me lo ha dato…
Anche Piero rimase senza parole.
- Marinella, quanto tempo….posso? – si sedette senza attendere risposta.
- Ciao Piero – balbettò
Parlarono del più e del meno, mentre il bambino giocava.
- Devo accompagnarlo all’asilo ora, ti devo salutare - le tese la mano e la strinse forte.
Marinella lo seguì con lo sguardo mentre si allontanava col bambino in braccio, era come se il tempo non fosse mai trascorso, lo amava come il primo giorno, il rivederlo le aveva aperto un’antica ferita.

Gli anni passarono, Marinella era diventato capo-ufficio, aveva rifiutato due proposte di matrimonio, viveva sola nel suo bel appartamento, aveva viaggiato ed ora frequentava un circolo culturale. Ogni tanto pensava a Piero e a suo figlio, che doveva essere adulto, ma subito dopo si tuffava nel lavoro.

La sua segretaria entrò come il solito sorridente nell’ufficio.
- Ecco la posta e i giornali, serve altro?
- No grazie, non mi passi telefonate per i prossimi venti minuti.
Era una consuetudine il controllo della corrispondenza e la lettura del giornale.
La notizia era in terza pagina, all’inizio non ci fece troppo caso, ma il nome la colpì.

Un gravissimo incidente è accaduto ieri notte sulla statale 104, una Fiat berlina è uscita fuori strada schiantandosi conto un palo della luce. Alla guida Lina Valeri, di anni 48, è deceduta sul colpo. Le cause sono ancora in corso di accertamento.

Rilesse quel nome più volte domandandosi se fosse la moglie di Piero. Doveva saperlo a tutti i costi, allora telefonò ad un vecchio amico che conosceva entrambi.
- Pronto! Sono Marinella Frugoni, vorrei parlare con Alberto Moreschi.
- Marinellaaaa ma sei proprio tu?
Si parlarono per un po’ ricordando i vecchi tempi ed infine si decise ad affrontare l’argomento.
- Sai Alberto, ho letto sul giornale di una certa Lina Valeri è forse…
- E’ lei! Brutta storia questa e non credo tu la conosca.
Alberto raccontò tutto, di un matrimonio di pura facciata, al solo scopo di dare una famiglia ad un bambino. Un matrimonio senza amore, dove ognuno viveva la propria vita da separati in casa. Lina, col tempo, si era innamorata, mai ricambiata, del marito. L’indifferenza di Piero l’aveva distrutta, aveva cominciato a bere, sino a diventare una alcolista irrecuperabile. La notte, dell’incidente era così ubriaca da non sapere nemmeno dove stesse andando.
Quando chiuse la comunicazione, si senti soffocare, avvisò la segretaria che sarebbe uscita e di annullare tutti gli appuntamenti.
Vagò per la città domandandosi cosa fare. Alla fine decise, aveva ancora delle ferie, sarebbe partita.

°°°

Passò un altro anno, si trovava, vacanza in montagna, ospite di una amica.
- Zia Marinella questa sera andiamo tutti a stenderci vicino al pascolo, sai? È la notte delle stelle, dovrai esprimere un desiderio. – la figlia di Sabrina era felice, si era appena fidanzata e la vita le sorrideva.
Marinella non aveva il coraggio di dirle che certi sogni non si avverano mai, ma accettò, di buon grado l’invito ad unirsi a loro.
Qualche stellina attraversò il cielo, ma nel complesso la serata, lasciò tutti delusi, ma non Marinella, lei non si aspettava più nulla.

Il ritorno al lavoro le dette una carica nuova, e ulteriori soddisfazioni con la conquista di numerosi clienti. Ma nessun uomo era più entrato nella sua vita.
Quella sera, pensierosa, davanti al frigorifero, si domandava cosa scongelare, un dilemma, quando qualcuno suonò alla porta. Chi poteva essere a quell’ora? .
- Signora Frugoni, mi chiamo Stefano Valeri, ho bisogno di parlarle!
Quando aprì la porta si trovò dinnanzi un bel giovane. Aveva in mano una rosa del suo colore preferito.
- Posso entrare? Credo che abbia capito che sono il figlio di Piero. So che le piacciono – disse porgendole il fiore.
Marinella era senza parole per quella visita inaspettata.
- Non è stato facile trovarla! Il suo indirizzo non è in elenco, ho dovuto fare parecchie telefonate agli amici di papà. Nessuno voleva dirmi dove abitava… - accennò ad un debole sorriso.
- In cosa posso esserle utile? – la voce di Marinella tremava
- Non a me ma a mio padre. Tempo fa ho trovato alcune foto che vi ritraevano insieme e ho capito che la sola persona che contava era lei. Mia madre ha cercato in tutti i modi di farsi amare. Ma poiché si erano sposati solo a causa mia, il loro rapporto non era basato sul sentimento. Mio padre è uno di quegli uomini che amano davvero una volta sola nella vita. Sarebbe stato meglio, per me, se i miei genitori non si fossero sposati. Sono cresciuto e non mi è mai mancato nulla compreso l’amore. Voglio bene a mio padre e non posso vederlo in preda a sensi di colpa. Mi capisce?
Marinella fece un cenno col capo
- Lei, ora, può salvarlo da sé stesso. La prego vada da lui.
Non dormì quella notte, ma aveva fatto una promessa, l’avrebbe mantenuta. Il pomeriggio del giorno seguente, si recò nel parco pubblico e si diresse verso la panchina indicata da Stefano. Il cuore batté all’impazzata appena lo scorse. Sembrava più vecchio seduto su quella panchina mentre gettava il miglio ai colombi.
- Ciao Piero!
Sgranò gli occhi appena la vide e lei si sedette accanto. Le parole non erano necessarie, si fissarono, poi, finirono una nelle braccia dell’altro.

Da lontano Stefano osservava soddisfatto la scena, mentre una striscia argentata solcava il cielo.






Luisa Camponesco

Edited by - luisa camponesco on 09/07/2005 12:46:01

   
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