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 Il Signore del Tempo
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luisa camponesco
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Inserito - 06/01/2005 :  19:00:19  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco

Il signore del Tempo

Il bosco delimitava un’ampia zona pianeggiante, nel centro di essa si ergeva un castello. Chi lo abitava aveva fama d’essere un grande stregone ed era assai temuto dagli abitanti dei dintorni.
Trascorreva la maggior parte della giornata in una torre centrale, nessuno poteva accedervi se non il suo fidato aiutante di nome Boldon.
- Signore è arrivato il messaggero che attendeva.
- Fallo attendere nella Sala degli Arazzi Rossi.
Boldon si inchinò e lasciò la stanza.
La Sala degli Arazzi Rossi era il luogo dove il Signore riceveva gli ospiti, era arredata con tale cura da incutere nel visitatore un timore riverenziale. Spaziosa ammobiliata in modo sobrio ma di altissimo pregio. Era la sua grandezza che faceva sembrare piccoli tutti quelli che vi accedevano, ed era esattamente ciò che il Signore desiderava.
Il messaggero era inquieto e camminava nervosamente nell’attesa d’essere ricevuto.
- Spero tu abbia quello che ho chiesto – la voce tonante del Signore lo fece sobbalzare. Non era la prima volta che lo incontrava, ma percepiva in quell’uomo un non so ché di oscuro e misterioso.
- Si Signore, Eccolo! – estrasse da sotto il mantello un piccolo involucro.
Il Signore lo prese e senza dir altro si diresse nuovamente verso la torre, Boldon lo seguì lesto.
- Questo è l’ultimo elemento – disse il Signore – ora tutto è pronto. - Boldon avvertì un brivido lungo la schiena.
- Questa notte la luna sarà al massimo splendore, questa notte sapremo la verità.
Nella torre il lavoro ferveva, Boldon e il Signore si muovevano rapidamente, facendo calcoli e misurazioni astrali.
- Ora non ci resta che attendere.
La clessidra capovolta versò l’ultimo granello di sabbia…e la porta si aprì.
- Ecco, ora il Tempo è senza Tempo – disse il Signore e Boldon indietreggiò impaurito.

La battaglia infuriava nella pianura, gli eserciti si fronteggiavano senza risparmiarsi colpi. Pareva prima soccombere l’uno ma poi l’altro recuperava Il Signore osservava da una collina. Il globo azzurro palpitava nel palmo della sua mano, ad ogni tocco le sorti della battaglia mutavano, ora in favore dell’una o dell’altra parte, bastava toccare lievemente la sfera ed il tempo avanzava o indietreggiava. Soddisfatto dell’esperimento il Signore ritornò nella sua torre.

- Ora sono il Signore del Tempo – disse rivolto a Boldon – non ho più confini, spazio e dimensione sono riuniti in questo microcosmo.
- Non sarà pericoloso? – rispose quest’ultimo
- Potrebbe esserlo, ma solo se cadesse in mani nemiche. Io sono uno studioso di dinamiche temporali il mio interesse è esclusivamente scientifico.
Boldon e il Signore continuavano gli studi su come utilizzare le vari porte.
- Ora verrai con me Boldon! Ti condurrò al centro dell’universo nel momento in cui tutto cominciò.
- Forse Signore sarei più utile se restassi qui! – rispose speranzoso
- Verrai con me e imparerai molte cose.

Il buio era totale, poi impercettibilmente una luce intensa che in breve si concluse con una esplosione, miliardi e miliardi di frammenti incandescenti vennero proiettati in ogni direzione.
Bagliori multicolori illuminarono i volti del Signore e di Boldon.

- Signore cosa stiamo vedendo?
- La nascita dell’universo!
- Di così breve durata?
- No! In realtà è successo in milioni di miliardi d’anni, ma ho accelerato il tempo.
- Signore! Ma noi sapevamo già che l’universo è iniziato così.
- Ma ora lo abbiamo visto Boldon ed è stato incredibilmente suggestivo. Ora guarda, siamo nel centro, dove tutto ha inizio e dove tutto avrà termine.
Il Signore del Tempo fece un ampio gesto col braccio e la scena mutò. Una stella brillava vicino a loro e 10 pianeti ruotavano attorno ad essa.
- Cosa stiamo osservando ora?
- La nascita della vita! – rispose il Signore del Tempo

Gli ultimi pianeti erano gia freddi e coperti di una strana brina, il sesto lanciava lampi ma poi si spense, gli altri cinque erano ancora incandescenti.

La vita ebbe inizio sul quinto pianeta sotto forma di microrganismi che poi divennero più complessi, per arrivare a forme più evolute. Quel mondo era, a dir poco, lussureggiante, mentre gli altri si stavano pian piano raffreddando.
Un asteroide comparve all’improvviso, in quel settore d’universo e colpì, frantumandolo in miliardi di schegge il quarto pianeta. Tutte le orbite si spostarono, si modificarono, avvicinandosi alla stella e colmando il vuoto lasciato dal pianeta distrutto. La vita che era iniziata sul quinto pianeta scomparve. Il corpo celeste s’incendiò, per assumere poi un colore rossastro.
La vista di quell’impatto fu talmente spaventosa che Boldon si coprì gli occhi. Ma, mentre i nove pianeti si assestavano su nuove traiettorie, sul terzo incominciarono a comparire nubi e acqua.
- Signore, ma questo è il sistema solare?
- Certo Boldon.
- Ma allora i pianeti erano in origine 10.
- Ecco spiegata la fascia degli asteroidi – commentò soddisfatto il Signore del Tempo – sono i resti di un pianeta distrutto. Ora lo sappiamo con certezza.
- Ecco…non vorrei apparire indiscreto, ma…non corriamo rischi ad essere sospesi dentro questa bolla azzurra?
- Siamo in una dimensione diversa, vediamo le cose come fossimo ad una finestra. Ci limitiamo ad osservare e nulla può colpirci.
- Se lo dice lei… - Boldon non era molto convinto e quasi urtò il Signore
- Ora osserva, mio fedele collaboratore, come è avvenuta l’evoluzione sulla Terra!
Così, davanti a loro scorsero veloci le immagini, dall’homo erectus all’homo sapiens. Videro gli imperi nascere e cadere, le guerre, le alleanze, il progresso. Tutto in breve tempo e poi la conquista dello spazio. Boldon con gli occhi spalancati osservava l’evolversi rapido degli eventi.
- Signore cosa sta succedendo al sole?
- Stiamo vedendo il futuro amico mio! – era la prima volta che il Signore lo chiamava così -Il sole sta esplodendo!
Il bagliore della nova raggiunse l’estremità della galassia e poi con le immagini accelerate tutto il cosmo prese movimento, si… restrinse, rimpiccioliva a vista d’occhio, fino a ritornare nel centro dove era nato…e il buio fu totale.

Poi, impercettibilmente un bagliore e di nuovo l’universo riesplose.
- Signore non capisco!
- Questa è una nuova creazione, tutto nasce, per poi finire e rinascere.
- Potrei vedere com’è ora il sistema solare? – chiese l’aiutante
- Certo eccolo!
- Ma non è il Sistema solare! Quello non è il sole! E quei pianeti?? Sono dodici da dove vengono?
- Nulla è più uguale Boldon. Anche le forme di vita sono mutate, osserva! Dove prima c’era la Terra ora c’è una stella che porta luce e calore a quei pianeti.
- E quelli chi sono? - chiese indicando strane forme vitali
- Quelli sono i nuovi colonizzatori!
- Che fine hanno fatto gli umani?
- Torneranno quando l’universo compirà nuovamente il suo ciclo, ma adesso dobbiamo tornare a casa Boldon.
Un gesto e la finestra si chiuse, riapparvero le pareti della torre, la sfera azzurra brillava nel centro della stanza.
- Ora non mi resta che un’ultima cosa da fare – il Signore armeggiò attorno ad una piccola lancia che scagliò con forza contro la sfera.

La sfera divenne polvere luminosa e poi svanì.
- Signore cosa avete fatto?
- Non serviva più Boldon, ho saputo ciò che volevo, lo scopo era solo d’interesse scientifico, ma nessun altro dovrà servirsene. Metti ordine nella torre mentre io vado a passeggiare nel bosco.

Lasciato il castello si incamminò per il bosco di faggi, ammirò il volo degli uccelli, ascoltò lo scrosciare di una cascatella, sorridente stringeva nel palmo della mano un minuscolo frammento azzurro pulsante.
In un attimo la sfera si ricompose, si sollevò un poco nell’aria ed insieme procedettero sul sentiero, uno accanto all’altra.
Lui il Signore del Tempo, dialogava con essa sui grandi temi dell’esistenza e sulle molteplici variabili del passato, presente e futuro, mentre il sole brillava sulla linea dell’orizzonte.


   
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