Concerto di Sogni
Main sponsor: Ideal Gomma Sport Sas
Think and Make It!

Remember Nassiriya : Appendete una bandiera ai vostri monitor Concert of the World: English Version



 Home   Elenco Autori   Forum:Elenco Argomenti   Eventi attuali e storici    Le prime pagine   Link  
Utente:
 
Password:
 
Salva password Dimenticata la password?
 
 tutti i Forum
 4 Favole e Racconti / Tales - Galleria artistica
 Giardino segreto
 Versione per la stampa  
Autore Tema Precedente Tema Tema Successivo  
luisa camponesco
Curatore


Italy
1907 Inseriti
385 Gold
2262 Punti Rep.
Inserito - 04/04/2004 :  11:53:02  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco


L’albergo era silenzioso, se non fosse stato per il vento non si sarebbe udito alcun rumore. Attraverso le persiane filtrava la tenue luce di un lampione, Margherita controllò il cellulare, anche se sapeva che nessuno aveva telefonato, ma aveva bisogno di parlare con qualcuno.
Si recò alla reception e chiese la guida telefonica, trovò il numero e lo digitò. Una voce registrata:
- Siamo spiacenti, il numero da lei chiamato non è attivo.
Impossibile pensò Margherita, il numero era in elenco, riprovò, stessa risposta.
Pensierosa si diresse verso la sua camera, imboccò il corridoio… strano, le parve diverso, si guardò attorno. Non c’erano dubbi, il corridoio era proprio quello, eppure sembrava diverso… più antico.
Alcuni dipinti non li aveva mai visti. Fu colpita in particolare da uno di questi ritraeva una giovane donna con abiti lunghi di foggia ottocentesca, stava seduta su di una panchina con un libro in grembo e lo sguardo fisso davanti a sé con un’espressione triste e malinconica. Il giardino alle sue spalle richiamava lo stile neoclassico, con statue rappresentanti divinità greche e una fontana con accanto un albero carico di limoni maturi, a Margherita pareva perfino sentirne il profumo mentre alcuni passeri si abbeveravano alla fonte. La tristezza della donna contrastava con il senso di pace e serenità che si percepiva intorno. Stava per andarsene, quando lo scricchiolio di una porta richiamò la sua attenzione. Non c’era quella porta il giorno prima ne era sicura. Si guardò attorno per vedere se nel frattempo qualcuno degli ospiti dell’albergo fosse nelle vicinanze. Nessuno. Margherita non era una donna indiscreta, ma una porta semiaperta pareva un invito. La sospinse lievemente la luce del sole la abbagliò, ma era impossibile, era sera inoltrata. Da dove veniva quella luce? Intimorita indietreggiò e fece per tornare sui suoi passi, ma la porta non c’era più, scomparsa.
Con le mani tentò di cercarla ma le sue dita incontrarono solo le pietre di un muro di cinta, allora si girò socchiuse gli occhi e lo vide…
Il giardino era proprio davanti a lei, il giardino del ritratto, la panchina vuota pareva la stesse aspettando e poco distante l’albero dei limoni. Belli maturi brillavano al sole. Si mosse lentamente e si diresse al centro del giardino, la fontana zampillava e qualche goccia le andò sul viso. L’atmosfera irreale le fece credere per un istante di sognare, si sedette sulla panchina. Il cinguettio dei passeri e un lieve stormire di fronde erano gli unici rumori che sentiva. No! Non era vero c’era un altro rumore, veniva da lontano. Si protese nell’ascolto, non c’erano dubbi, era il rumore delle onde del mare contro la scogliera. Ma dov’era il mare? Non riusciva a vederlo, un muretto e una siepe lo nascondevano. Presa dai questi pensieri non si accorse del giovane uomo che era giunto in quel momento. Vestiva con foggia marinara e aveva con sé un mazzo di rose rosse.
Quando il giovane la vide le sorrise e le fece un cenno di saluto col capo. Margherita ricambiò il saluto leggermente imbarazzata. Non voleva mostrarsi interessata a lui, ma era molto incuriosita, non solo dal suo abbigliamento, ma dal fatto che sembrava impaziente, attendeva qualcuno, ma chi? Poco dopo lui le si avvicinò
- Scusi posso? – chiese indicando la panchina
- Oh certo – rispose Margherita spostandosi
Per parecchi minuti nessuno dei due parlò poi:
- Non la disturbo vero? – il giovane muoveva nervosamente le mani attorno al mazzo di fiori.
- No affatto! – Margherita avvertiva un certo disagio ma decise di tentare una conversazione.
- Sa non avevo mai visto questo giardino prima d’ora.
- E’ molto bello – rispose l’uomo, ma nella sua voce c’era una nota di malinconia.
Per un po’ rimasero ancora in silenzio poi ad un tratto.
- Lei non verrà nemmeno oggi
- Lei? – chiese Margherita
- Si la mia fidanzata è da tanto che l’aspetto, vengo qui ogni giorno, ma lei non c’è – strinse
- con tale forza il mazzo di rose che una spina lo ferì
- Le portavo ogni giorno una rosa. Le piacevano molto non voleva altri fiori che questi. – sospirò
Margherita si sentiva a disagio, le pareva d’essere un’intrusa, strinse le mani in grembo e si guardò attorno cercando altri spunti di conversazione.
- Oggi è proprio una bella giornata. – la frase di per sé banale, servì allo scopo.
- Si è vero – rispose il giovane - è sempre così in questo luogo, in questo giardino, ma senza lei non è più lo stesso – e scosse il capo e lo chinò
- Domani sarò di nuovo qui, ora devo andare la mia nave sta salpando – si alzò - grazie per avermi ascoltato è stata gentile. – sparì dietro il muretto proprio come era venuto.

^^^^^^^^^^^

Margherita sbadigliò e si stirò le braccia, poi rimase perplessa si sedette sul letto, si stropicciò gli occhi, guardò l’orologio. Erano le 8 e 30, aveva dormito così tanto! Balzò dal letto e spalancò la finestra. Si incantò nell’osservare il colore rosato del cielo e il mare quel mattino era calmo, respirò profondamente, l’aria fresca la rinvigorì.
Solo più tardi, quando imboccò il corridoio che rammentò il sogno fatto quella notte Si guardò attorno, osservò le suppellettili, e i quadri, rammentò quello con il giardino, individuò la posizione dove l’aveva sognato, al suo posto c’era un bel paesaggio, sorrise pensando alla sua fantasia e soprattutto a quanta ne avesse, poi notò qualcosa di strano, si avvicinò. Originariamente doveva esserci stato un altro quadro, più grande, si vedevano i segni. Col dito seguì i contorni mentre un brivido le percorreva la schiena.
Il portiere di notte stava lasciando l’albergo, Margherita lo chiamò:
- Senta! Ho bisogno di un’informazione, forse lei può aiutarmi.
- Dica signorina – rispose il portiere
Margherita, a dire il vero non sapeva come iniziare il discorso poi:
- Ho notato che nel corridoio sul lato nord vi sono molti quadri…
- Si signorina – il portiere continuava a non capire, ma pazientemente la ascoltava
- Per caso non c’era un tempo anche un quadro che ritraeva una giovane donna in un giardino?
L’uomo impallidì e dopo aver ripreso fiato con un filo di voce chiese:
- Ma lei come fa a saperlo? In effetti quel quadro c’era, è stato tolto molto tempo fa. Vede un tempo quest’albergo era una villa e la donna del ritratto era la figlia dei proprietari.
- Si, ma il giardino? –insistè Margherita
- Il giardino c’è ancora, ma la porta d’accesso è stata murata, nessuno vi ha messo più piede da decenni.
- Racconti, voglio sapere, la prego è importante per me – la voce di Margherita era implorante.
Il portiere si sedette e invitò la donna a fare altrettanto.
- E’ una storia triste. La donna del ritratto si era innamorata di un giovane marinaio, ma la famiglia di lei si opponeva. Per i genitori non era socialmente adatto. Ma loro si incontravano segretamente in quel giardino, tutti i giorni il loro amore cresceva sempre più, erano pronti a sfidare chiunque, i genitori di lei le convezioni sociali… Poi un brutto giorno si venne a sapere che la nave sulla quale il giovane era imbarcato aveva fatto naufragio. Lei lo credette morto. Non si riprese più, si lasciò andare fino a morirne. In realtà il giovanotto non era affatto morto, si era salvato su una scialuppa, ma quando si riprese e potè ritornare a casa la cercò disperatamente per moltissimo tempo. Ma credo che lei questo lo sappia già.
- Ma come fa lei a conoscere questa storia – chiese incuriosita la donna
- La conosco perché sono un discendente della famiglia, un pronipote. Purtroppo dopo questa vicenda le cose andarono male per tutti e i proprietari furono costretti a vendere ed io ora lavoro in quella che un giorno è stata la villa della mia famiglia.
Senza aggiungere altro, l’uomo si alzò e si avviò all’uscita senza più voltarsi. Pareva improvvisamente invecchiato, Margherita lo guardò allontanarsi e ancora non credeva a quanto aveva appena udito.

Dopo aver fatto colazione, senza aver appetito, ritornò nella sua camera, pensierosa e turbata.
Appena entrata, un lieve e delicato profumo la colse , sul momento non capì da dove venisse poi la vide.

Sul cuscino delicatamente posata c’era…


una splendida rosa rossa



Edited by - luisa camponesco on 28/10/2005 11:42:50

   
Clicca qui per la scheda generale dell'autore
Altri testi dello stesso autore
Tema Incorniciato Passato Prossimo 
Tema Fiabe dal mondo - La leggenda delle rondini
Tema Ecco qua!!
Tema Incorniciato Frammenti di pensiero
Tema Una nuova avventura!
Tema Incorniciato White River 
Tema Un normale week end di paura...
Tema edoge..... chi è costui...?
Tema Fiabe dal mondo - L'imperatore e il gatto
Tema Incorniciato La lunga strada verso casa 
Tema Un giorno a Disneyland
Tema Fiabe dal mondo - La Miseria
Tema Incorniciato Attacco al Quadrante Delta 
Tema Fiabe dal mondo - Ghinnarù
Tema LETTERA APERTA AI CONCERTISTI DI BUONA VOLONTA'
Tema Incorniciato Quattro passi in Paradiso 
Tema esordio
Tema Incorniciato Pioggia di novembre
Tema Riflessione
Tema Incorniciato Un taxi per Marrakech 
-----------------------------------------
Vai a:

Pagina Caricata in :1,94
Imposta come tua pagina di avvio aggiungi ai favoriti Privacy Segnala Errori © 2001-2021 Concerto di Sogni - B.A. & R.M MaxWebPortal Snitz Forums Go To Top Of Page