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 "La ragazza con l'orecchino di perla" di P.Webber
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ophelja
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Inserito - 25/02/2004 :  15:47:47  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a ophelja

Come accendere una fiammella nel buio, come avere l’intuizione determinante nella risoluzione di un’intricata vicenda, come l’immagine di una giovane serva che attiene ai suoi compiti .
Ecco l’ispirazione.
Il magico momento che riscatta i lunghi esercizi per apprendere la tecnica, la benedizione in un lavoro che deve nutrirsi di forti emozioni per poterle poi ritrasmettere, trasfigurate dal proprio sentire, sulla tela.
J.Vermeer quando dipinse “La ragazza con il turbante” sarà stato ispirato dalla giovane Griet come descritto nel romanzo di Tracy Chevalier da cui è tratto questo film?
Può darsi. E mi piace immaginarlo.
La ragazza , quieta, silenziosa, pur non sapendo leggere, aveva compreso la tensione emotiva dei dipinti del suo padrone di casa, uomo riservato , che aveva fatto del suo studio un luogo inaccessibile perfino ai familiari.
Della comunione fra Griet e il pittore è gelosa Katharina, moglie di Vermeer, che non accetta di vedere le sue perle alle orecchie della serva nel ritratto fattole dal marito, non capendo che quegli orecchini, un’unica perla a goccia, rappresentavano il punto focale della composizione, la luce che cattura l’attenzione di chi guarda.
Il film è bello ed è perfetta la sceneggiatura nella ricostruzione della cittadina olandese di Delft nel XXVII secolo; i paesaggi dipinti dal pittore sembrano animarsi e lo spettatore vede quello che Vermeer ha visto e fedelmente riportato nei suoi quadri.
Bella e brava è l’attrice Scarlett Johansson .
Su tutto e tutti però restano quegli occhi vivi, ironici e ingenui, curiosi e consapevoli , e quella bocca infantile eppure piena di promesse che Vermeer ha saputo cogliere, o svelare, nel quadro fatto ad una giovane donna di cui in effetti si ignorano il nome, la vita, il censo, ma che, attraverso quella tela, ha incantato – e continua a farlo - milioni di persone.


Edited by - ophelja on 25/02/2004 15:48:24

fravola
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Inserito - 29/02/2004 :  09:39:35  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a fravola
La ragazza dall'orecchino di perla

Lo abbiamo visto, ieri sera, in occasione dell'anteprima a Milano.
Il timido applauso che ha accolto l'abbassarsi delle luci, al termine della proiezione non si è ripetuto, segno indiscutibile che il pubblico si aspettava di più.
All'uscita, i commenti più diffusi erano: "Il libro è tutta un'altra cosa" oppure "Certo non è facile trasporre sullo schermo un ottimo romanzo".
I rischi ci sono e forse il regista non ha saputo evitarli tutti.

Ma il lettore, che del libro ha saputo apprezzare la capacità della Chevalier di esprimere le sensazioni dei suoi personaggi attraverso uno stile del tutto personale, privo di espressioni artificiose così come troppo moderne per l'epoca, si è trovato sullo schermo una ragazzina molto somigliante al soggetto ritratto nel quadro, ma forse troppo ansimante.
Buone le musiche, bellissima la fotografia che ha saputo rendere impeccabilmente la Delft dell'epoca, ma la ricchezza del romanzo, costituita soprattutto dalle percezioni dei suoi personaggi e dai riferimenti alla creazione artistica, nel film, non ha trovato degna trasposizione, rendendo, contrariamente al romanzo, la storia poco coinvolgente.
Forse, la voce narrante di una Griet ormai lontana dalla casa dove aveva sperimentato sensazioni così forti, avrebbe potuto - ma è solo il mio parere - colmare questa lacuna.
Credo che la quasi totalità del pubblico in sala conoscesse già il romanzo, ma c'è il rischio che chi ancora non l'avesse letto, dopo aver visto il film, non trovi motivo per cominciare a farlo.
E sarebbe una grave perdita.

informazione da un amico giornalista .

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fravola
Senatore



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Inserito - 29/02/2004 :  09:45:01  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a fravola
La ragazza con l'orecchino di perla il libro di Tracy Chevalier


Delft, XVII secolo, una casa nella zona protestante della città… Griet, la giovane figlia di uno dei decoratori di piastrelle più rinomati di Delfi - privato, per un incidente, "degli occhi e del lavoro" - è in cucina, intenta a sistemare, com'è solita fare, le verdure tritate (cavolo rosso, cipolle, carote, rape e porri ordinati splendidamente a cerchio e, in mezzo, una rondella di carota), quando ode voci decisamente insolite nella casa di un modesto decoratore… voci che suggeriscono "immagini di tappeti preziosi, libri, perle e pellicce". Sull'uscio, compaiono improvvisamente due figure: un uomo dagli occhi grigi come il mare e un'espressione ferma sul volto lungo e spigoloso, e una donna - piccoli ricci biondi, sguardo che guizza qua e là nervosamente - che sembra portata dal vento, benché la giornata sia calma. Sono Johannes Vermeer, il celebre pittore, e sua moglie Katharina, gente ricca e influente, proveniente da vicino, dal Quartiere dei Papisti, eppure lontanissima da Griet e dal suo mondo.
Griet ha sedici anni e quel giorno apprende dalla voce della madre il suo destino: andrà a servizio dei Vermeer per otto stuiver al giorno, dovrà fare le pulizie nell'atelier del pittore, e dovrà agire delicatamente senza spostare né urtare nulla.
Romanzo che ci conduce con straordinaria precisione là dove l'arte è divisa dai fantasmi della passione soltanto da una linea sottile - tra Vermeer e Griet, l'artista e la serva, l'amato e l'amante, l'uomo potente e la giovane donna che non possiede altro che il suo incanto e la sua innocenza, si stabilisce un'intensa relazione fatta di sguardi, sospiri, frasi dette e non dette -, La ragazza con l'orecchino di perla ci offre anche alcune delle pagine più felici, nella narrativa contemporanea, sulla dedizione e sul coraggio femminile.
Griet è invisa a Katharina, gelosa della sua intima relazione col marito, è costretta a subire i rimproveri di Maria Thins, la suocera del pittore, a sfidare tutte le convenzioni dell'epoca, e tuttavia non cessa per un solo istante di ubbidire all'amore per l'arte e alla passione che la muove. Gesto inaudito per la morale del tempo, poserà con le labbra sensualmente dischiuse per quel ritratto di Vermeer (La ragazza col turbante) che è giunto fino a noi, e non cessa di stupirci per l'enigmaticità dello sguardo che vi è dipinto.


Personalmento e' unlibro che mi affascinato tantissimo e sono sicura che indioendentemente dal FLOP del film valga assoltamente la pena di leggerlo.
L'ho divorato ...

In commubio che il libro di porta a fare e gustare con gli occhi meravigliosi dipinti pir tramite parole e l'appasionante storia di chi in queo tempo cercaba di andare controcorrente.

Guidizi della stampa sul libro

"Uno dei più bei libri che abbia letto negli ultimi anni. Una storia di passione inespressa, condotta con una leggerezza maniacale, precisissima, sospesa, che lascia ammirati e sconcertati da tanta bravura." Roberto Cotroneo -
L'Espresso
"Un romanzo alchemico che ha l'audacia di saldare in un unico copione la perlustrazione di una passione amorosa e la riflessione sull'ispirazione artistica."
D di Repubblica

"La storia delicata di Griet, giovanissima serva di casa Vermeer, la sua scoperta di quanto può essere conturbante e potente l'arte, il suo aprirsi alla struggente crudeltà dell'amore."
Grazia

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consuelo
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Inserito - 23/04/2004 :  08:36:27  Mostra Profilo  Visita la Homepage di consuelo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a consuelo
Non ho ancora visto il film, tuttavia l'estate scorsa ho letto il libro e sono molto incuriosita, ho sentito vari pareri e mi sono sembrati piuttosto positivi, il libro mi lasciò un senso di dolcezza, ho trovato la lettura molte scorrevole e piacevole, avrei preferito un finale diverso, mah chissà il film forse potrà svelare risvolti diversi!

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