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 Lucy in the hole
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ophelja
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Inserito - 10/01/2003 :  23:32:20  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a ophelja
Ogni mattina, scendendo le sette scale che dal primo pianerottolo portavano al cancelletto del palazzo, Annarosa dava uno sguardo alla parete che confinava con le aiuole digradanti in cui erano piantate margherite a cespuglio, un'erba tappezzante ed un pittosforo mortificato in un orribile taglio a cubo.
E lei era la'.
Piccola, con gli occhi vispi che la seguivano mentre scendeva le scale, apriva il cancelletto, richiudeva il cancelletto, attraversava la strada e apriva il garage.
Aveva fatto la sua tana in un foro di scolo del primo piano e, da quella postazione privilegiata, guardava il mondo godendosi il sole che riscaldava il muro.
Il letargo invernale, data la mitezza del clima, riusciva solo ad impedirle di correre guizzando fra l'erba.
Pertanto era lenta nei movimenti e si accomodava al sole con piccoli gesti circospetti.
Tutte le mattine.
Trovarla lì era ormai un appuntamento fisso per Annarosa, sebbene il suo orario di uscita da casa fosse oltremodo variabile.
“Ciao” le diceva mentalmente, lanciandole un’occhiata di controllo.
E lei, Lucy Ertola, (questo era il suo nome), le rispondeva muovendo impercettibilmente la coda.
Una mattina, mentre Annarosa cercava di venire a patti con l’ombrello che aveva deciso improvvisamente di dimostrare la sua autonomia, Lucy si affacciò come al solito al foro della parete e le disse: “Vuoi prendere un caffè con me?”
Annarosa restò di sasso per lo stupore non riuscendo a credere alle sue orecchie. Proprio lei, la vezzosa Lucy Ertola del primo piano, l’aveva invitata a prendere un caffè a casa sua!
“Oh, perbaccolina” si fermo’ a pensare Annarosa.
“Cosa mi sta stuccedendo? Lo sapevo: un regime iper-calorico avvelena il fegato che si vendica creando allucinazioni.
E poi, una signora come me che accetta inviti per strada? Inaudito “continuò, focalizzando l’attenzione su un punto al di sopra degli occhiali, “Come potrei prendere un caffè con Lucy?….io bevo solo the!” disse fra se’ guardando il datario del suo orologio che segnava 13 Dicembre – Santa Lucia.
Mentre rimuginava questi pensieri, sentì se stessa rispondere con voce emozionata: “Grazie, Lucy, sei ben gentile….
Potrei permettermi di portare due pasticcini per festeggiare il tuo onomastico?”


ophelja

   
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