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 1 Due chiacchiere tra amici (presentiamoci)
 Help on line/35 - Pietà per Pieton
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Roberto Mahlab
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Inserito - 13/06/2006 :  22:38:45  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
Nelle ere precedenti alla nostra, la giornaliera uscita dalla caverna comportava per gli esseri umani il correre rischi molto elevati di essere sgranocchiati dalle belve della foresta, gli animali selvaggi sono sempre stati una costante nella decimazione della specie umana che, di secolo in secolo, ha preso adeguati provvedimenti fino all'epoca attuale, in cui i peggiori incubi si sono risvegliati, non più tigri e leoni e giaguari e pantere e serpenti arrecano minaccia al nostro ritorno a casa sani e salvi : il loro posto è stato preso nelle grandi città dalle zebre, denominate "strisce pedonali" dai maggiori sociologi e studiosi del comportamento.

Se dunque i quotidiani della preistoria avevano una pagina dedicata agli incidenti in cui gli esseri umani venivano mangiati dalle belve che incontravano, i quotidiani dei giorni nostri hanno una pagina dedicata agli incidenti in cui gli esseri umani subiscono danni a causa delle zebre, o meglio a causa delle automobili che non si arrestano quando si attraversa la strada sulle strisce.

Ci sono almeno due scuole di pensiero per quanto riguarda l'attraversamento pedonale, la prima è quella della Malesia, paese dell'estremo oriente in cui i semafori e le zebre agli incroci sono più rari di un elefante nel centro di Milano e in cui trasferirsi al di là di una via significa sfidare un torrente di auto che non si arresta. I due giocatori, il pedone e le auto, sono ben consci che si tratta di una gara e, sportivamente, si fanno i complimenti nel caso che vinca il pedone e riesca a passare e in caso vinca l'automobilista e riesca a impedire il passaggio. Il sistema malese ha il vantaggio che sia il pedone che l'automobilista, proprio a causa della mancanza di attraversamenti regolari, sono entrambi attentissimi ai pericoli della circolazione e gli incidenti appaiono sotto la media del resto del mondo.

Poi c'è la scuola di pensiero delle metropoli europee e per verificare a che punto la situazione incide sui comportamenti degli esseri viventi, la troupe della Help on Line Team di Concerto di Sogni ha seguito per un pomeriggio un visitatore in una delle città italiane più congestionate dal traffico, il nome del malcapitato oggetto delle nostre telecamere è Monsieur Robert Pieton, di origine della Svizzera francese, luogo in cui, al contrario della nostra città, le auto si arrestano parecchi metri prima di ogni striscia pedonale.
Siamo coscienti che si tratti di un puro caso che il cognome della nostra cavia sia traducibile dal francese "pieton" nell'italiano "pedone", a volte le coincidenze sorprendono pure il team della Help on Line, cinicamente avezzo ad ogni apparente stranezza o casualità.

Monsieur Pieton, diretto a piedi al supermercato dell'isolato accanto, si accorge che il semaforo della via a grande scorrimento è verde per lui e, sorridendo alla dolce brezza della bellissima giornata di primavera e ai fiori di pesco sugli rami degli alberi, mette la scarpa destra sulle strisce pedonali e giunge fino a quasi un quarto della carreggiata, quando ecco comparire a tutta velocità un jeeppone blu scuro che non si ferma al rosso e lo punta, il povero Robert vede un'ombra minacciosa avvicinarsi a tutta velocità e tenta di spostarsi prima verso destra, ma il muso della grossa auto si sposta pure nella stessa direzione, e poi verso sinistra e l'auto gli si fa sempre più appresso, il francosvizzero si volta e si mette a correre per tornare al marciapiede di partenza, ma l'auto lo insegue e lo manca per un soffio e poi si allontana a tutta velocità, per un centimetro Monsieur Pieton non è finito schiacciato contro le automobili parcheggiate lungo il marciapiede. Lo accoglie un applauso, sono una decina di persone, di età avanzata per la maggiorparte, che gli si fanno incontro e gli danno pacche sulle spalle di felicitazioni :"per poco eh?", "giusto un tocco!".

Intanto sul jeeppone il figlio del guidatore esclama :"per poco eh?, giusto un tocco e avevamo un'altra tacca!".
E la moglie seduta accanto esplode :"neppure i pedoni adesso riesci a mettere più sotto, me lo aveva detto mia madre di non sposarti che passati un pò d'anni ti saresti rammollito! che gli racconto adesso alla Tina che suo marito di tacche ne ha già dodici!".

Intanto la nostra troupe, curiosa, intervista le persone sul marciapiede e viene a scoprire che abitano in quell'isolato da sempre, o meglio dalla prima volta, anni orsono, in cui hanno tentato di attraversare la strada sulle strisce pedonali con il semaforo verde senza riuscirci a causa delle auto che le prendevano a bersaglio. Una anziana signora ci racconta di una sua figlia che vive nell'isolato del marciapiede opposto, per permetterle di coronare il suo sogno d'amore con un giovane che colà viveva, avevano dovuto organizzare un attraversamento durante una notte senza luna e non tutti coloro che l'accompagnarono tornarono indenni alla base di partenza. Ci narra ancora che ha potuto vedere come sono fatti i suoi nipotini solo recentemente grazie alle foto inviate sui cellulari, mentre a Capodanno e nelle feste più importanti le due parti della famiglia si urlano gli auguri da un capo all'altro dell'incrocio.

Continuiamo a seguire il nostro amico Monsieur Pieton, si è fatto saggio e non tenta più di attraversare la strada, ma gira attorno allo stesso isolato, deciso a raggiungere l'altro supermercato, più piccolo, ma da vivo. Arrivato all'angolo si deve però fermare, un Suv grigio argentato con a bordo una signora attaccata al telefonino sta facendo marcia indietro e sale sul marciapiede, quasi travolgendo un signore e una ragazza che, pur pallidi per la paura, riescono a sottrarsi ai pneumatici dell'auto che rimane parcheggiata lì, occupando l'intero spazio previsto per i pedoni. Invece di farsi i fatti suoi, di rinunciare al supermercato e tornarsene a casa, il nostro eroe alza le sopracciglia in segno di rimprovero verso la signora e si prende in cambio una sequela di parole che non è possibile qui trascrivere perchè Concerto di Sogni è un sito per tutti. La signora a questo punto riaccende il motore e tenta di mettere sotto l'importuno Monsieur Robert Pieton che, in stato di evidente shock, non si sposta da davanti al muso della macchina.
Fino a un millimetro e poi la sua voce si ode e, con tipico accento francese misto all'italiano, grida :"Pietà per Pieton!".

La signora blocca l'auto, sorpresa di una tale sfacciataggine, si offende e decide che il nostro amico non è neppure degno di una tacca, scende dalla macchina, grida a Pieton :"stasera lavano la strada e secondo lei dove dovrei parcheggiare?", sbatte la porta e se ne va.

Da quel giorno la frase :"Pietà per Pieton", verrà adottata dalle Nazioni Unite come la parola magica che i pedoni devono pronunciare se non vogliono essere messi sotto, una frase che nel gioco del traffico ha lo stesso utilizzo del "time out" nel gioco del basket.

Arrampicandosi sul Suv e calando dalla parte opposta del mezzo, l'ormai spericolato Pieton riesce a ritrovare la via del supermercato e, mentre entra, il rumore agghiacciante di una frenata bruschissima lacera l'aria, una massaia aveva commesso la leggerezza di attraversare la strada sulle zebre disegnate di fronte al grande magazzino e un'automobile non si era fermata, centrando in pieno il carrello che la signora spingeva davanti a sè e riducendolo a brandelli insieme al contenuto. L'automobilista era sceso infuriato e si sfogava con i testimoni :"il carrello, ma possibile che attraversasse con il carrello, era lenta e cosa dovevo fare io? aspettare i suoi comodi? e poi ho preso solo il carrello!".
"Coraggio, ti andrà meglio la prossima volta", furono numerosi i passanti che cercarono di confortarlo per il mancato successo e la tacca perduta.

Ma noi siamo qui per il nostro Monsieur Pieton, ecco che lo riprendiamo mentre sta uscendo dal supermercato e lo vediamo zoppiccare, appare dolorante, non riesce ad appoggiare bene un piede per terra, strano perchè alle nostre riprese era apparso che non avesse subito danni dalle disavventure precedenti, ci avviciniamo a lui :"Monsieur Pieton, siamo della Help on Line Team di Concerto di Sogni, abbiamo trasmesso al mondo la sua meravigliosa frase :"Pietà per Pieton", che siamo convinti salvaguarderà così tante esistenze nel corso del futuro cammino dell'umanità, ma la prego, dica ai nostri ascoltatori, perchè mai fa fatica a camminare?".
Quanto ci ha risposto Monsieur Robert Pieton, avremmo voluto non essere noi a riportarlo, dato che ci è apparso che cadesse un mito :"perchè nel supermercato sono stato messo sotto da una carrozzina spinta da una mamma frettolosa".

Noi concludiamo il nostro servizio con un suggerimento che ci permettiamo di definire molto profondo :"automobilisti, tenete sempre a mente che le macchine sono fatte per andarci sopra e non per andarci sotto".

Help on Line Team - Dossier "nessuno tocchi Pieton" - Concerto di Sogni - @2006

   
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