Concerto di Sogni
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 1 Due chiacchiere tra amici (presentiamoci)
 Cuore (rossonero) infranto.
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Renato Attolini
Senatore



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Inserito - 26/05/2005 :  11:27:07  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Renato Attolini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Renato Attolini
Vogliate scusarmi, so che l’argomento e’ un po’ inusuale, ma accettate e comprendete questo sfogo. Mi direte subito: ma con tutti i problemi che ci sono al mondo!! Ok, d’accordo ma nondimeno da ieri sera mi sembra di vivere in un brutto sogno (sarebbe più giusto dire incubo che mi sembra più appropriato come termine ma non vorrei esagerare…). Eppure fino alle 21.30 di quel maledetto mercoledì 25 Maggio 2005 ero felice ed estasiato nel vedere i miei eroi strapazzare i loro avversari con un misto di grazia che evocava i movimenti di Carla Fracci nel “Lago dei Cigni” o dei pattinatori di “Holidays on Ice” e di ferocia simile a quella dei cosacchi che s’avventavano urlando, sciabole sguainate, facendo a pezzi i loro terrorizzati e malcapitati nemici. A quel punto mentre già stavo pensando a come festeggiare il trionfo, c’erano più probabilità che Naomi Campbell decidesse di passare una notte con me che la mia squadra del cuore potesse perdere la partita. Ebbene sapete tutti com’è andata a finire: Naomi non passerà comunque neanche un minuto col sottoscritto e il Milan ha deciso, colto da un improvviso raptus di generosità e filantropia, di regalare il match al Liverpool. Cosa avrebbero dovuto fare questi? Dire: no, grazie non disturbatevi, ci sembra davvero troppo? Oppure ringraziare e intascare? Ovvia la risposta. Il condominio dove abito ha ancora una volta partecipato con me allo svolgimento della partita e anche coloro che erano sintonizzati su un altro canale hanno capito perfettamente cosa stava succedendo. Hanno capito che il Milan aveva segnato tre goals sottolineati da urla disumane e hanno intuito quando Serginho ha sbagliato il rigore. Ho gridato con tutto il fiato che avevo in gola:”LO SAPEVO!!!” perché, credetemi, me l’aspettavo, ne ero terribilmente convinto ed è per quello che volevo chiudere gli occhi. Ero assolutamente certo che avrebbe sparato alto e così è stato. In quel momento lo spirito di Federico Garçia Lorca si era impadronito di me e io mi sono ritrovato a sussurrare come nell’ode “A la cinco de la tarde”: No, non voglio vederli! Poi, la fine! Mentre sul balcone fumavo una delle mie rarissime sigarette sentivo quei clacson infami che strombazzavano perfidamente la loro esultanza ed ognuno di loro era una lama che si conficcava nel mio povero e vecchio cuore rossonero. Mi sono ricordato di quando, ero ancora bambino, Il Milan perse una finale intercontinentale col Santos (allora si giocavano due partite) vincendo l’andata 4-2 a san Siro, con un certo José Altafini mattatore e il ritorno venne sconfitto con l’identico punteggio dopo essere stato in vantaggio per 2-0. La cosiddetta “bella” si giocò due giorni dopo sempre a Rio de Janeiro e Il Santos vinse 1-0 grazie ad un rigore molto dubbio concesso dall’arbitro argentino di nome, se non ricordo male, Brozzi. Correva l’anno del Signore 1963 e dovettero passare 6 anni (trionfo europeo e mondiale) perché quella ferita bruciante si sanasse. Poi gli anni bui, la serie B due volte, col sottoscritto a tifare Milan sugli spalti quando gli avversari si chiamavano Arezzo, Cavese o Cremonese e Kakà era appena nato. E adesso? Non erano trascorsi che pochissimi minuti dal fischio finale che già il mio cellulare annunciava due messaggi molto sarcastici, quello di mio nipote interista e di un caro amico juventino. Loro sono stati, come dicevo ironici e pungenti, io assolutamente NO, mandandoli entrambi immaginate un po’ dove! Stamattina con gli occhi gonfi dopo una notte quasi insonne e molto agitata, la mia compagna mi ha detto:”Ma dai non prendertela, oggi si vince domani si perde” ma non ho ben capito se era un patetico tentativo di consolarmi o se mi stava prendendo per quel posto. La bambina mi ha guardato e mi ha detto: “Ma tu non eri quello che mi diceva sempre che <l’importante non è vincere ma partecipare>?”. Come facevo a spiegarle che un conto è perdere una partita di mini-basket nel campionato esordienti e un altro è perdere la finale di Coppa dei Campioni ed in quel modo poi? Ci ho provato ma ho fatto solo danni, guadagnandomi il suo sguardo carico di rimprovero. Vabbé, come cantava Freddy Mercury: “The show must go on”. Grazie dell’attenzione e saluti a tutti.

Paolo Talanca
Senatore


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Inserito - 26/05/2005 :  17:51:58  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Paolo Talanca  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Paolo Talanca
Ho goduto come un riccio che strofina il musetto nel miele caldo

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So che si può vivere non esistendo, emersi da una quinta, da un fondale, da un fuori che non c'è se mai nessuno l'ha vedutoVai a Inizio Pagina

Beppe Andrianò
Amministratore


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Inserito - 26/05/2005 :  19:22:54  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Beppe Andrianò  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Beppe Andrianò
Stiamo violando palesemente una delle regole di concertodisogni.. Ne calcio ne Politica dicemmo io e roberto quando aprimmo questo sito..

Anche io ieri ho sofferto molto per questa strana partita.. non sono un tifoso iper esperto e sfegatato come ne conosco molti, non saprei dirvi che pochi nomi dei giocatori del milan.. ma ieri sera avevo deciso di seguire la partita.. con me c'era mio fratello che invece novello caino è interista.. io proprio non riuscivo a capire quale piacere potesse mai provare nel vedere una formazione italiana andare male... forse è una versione sadica del mal comune mezzo gaudio.. ci sono rimasti male perche' non abbiamo pareggiato! Ma non si può sempre pareggiare.. o si puo?
Comunque ieri all'ennesimo sfotto ho tirato un bicchiere d'acqua (solo l'acqua) verso mio fratello ed è un gesto che non avevo mai fatto.. mi è dispiaciuto riflettendoci e per questo motivo anche io non ho dormito molto bene.
Un vero sportivo dovrebbe guardare a questi eventi in modo distaccato.. già.. ma vero sportivo ed interista troppo spesso non coincidono..

E guai chi parla ancora del milan e dell'inter.. cedo ora la parola al mio socio e co-fondatore del sito.. purtroppo per lui, Interista.

Ciao
beppe


Beppe AndrianòVai a Inizio Pagina

Roberto Mahlab
Amministratore



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Inserito - 29/05/2005 :  17:40:08  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
Raccolgo volentieri l'invito del nostro Grande Admin Beppe e lo stimolo del bellissimo pezzo "vivere senza calcio" appena comparso e scritto da Elena Fiorentini.

In effetti essere interista, all'acqua di rose dato che so a malapena il colore delle maglie, fu una scelta di quando ero bambino solo perche' mia sorella era milanista e significa avere un sacco di tempo libero a non discutere di calcio e ad evitare di leggere un corposo numero di pagine di quotidiano, insomma e' una valida scusa per parlare sempre di altro.

E questo tempo libero, a contatto con l'esperimento di Concerto di Sogni, ha provocato ultimamente una piacevolissima trasformazione della mia vita.
Giovedi' sera i miei amici di Concerto di Sogni mi hanno osservato scoppiare a ridere all'improvviso e mi hanno chiesto il perche'.
Ridevo per la meraviglia, ero li', con loro, arrivati da altre parti della penisola, ad ascoltare il concerto delle fenomenali Destiny' Child, ci eravamo incontrati al palazzetto appena fuori Milano dove si svolgeva l'evento.
Ovviamente e' sorta un discussione tra noi sul fatto che quando Beyoncee ha lanciato un sorriso dalla nostra parte delle tribune, io ho immediatamento sottolineato come senz'altro esso fosse nitidamente dedicato unicamente a me, tra le migliaia di spettatori, e i miei amici mi contraddicevano, il piu' serio tra noi mostrava di pensare :"a questi la letteratura ha dato alla testa".

E sempre grazie a Concerto di Sogni, mi sono anche trovato una settimana fa a una cena con dei giornalisti interessati ad un contatto con Angelica Calo' Livne e il suo teatro dell'Arcobaleno della cui esistenza hanno saputo grazie ai nostri forum, il contatto e' avvenuto e ha avuto successo.

E alle celebrazioni del 25 aprile un buon numero di concertisti si era ritrovato nel ricordo delle imprese di liberazione dell'Italia durante la seconda guerra mondiale da parte della Brigata Ebraica inquadrata nell'esercito britannico.

E la scorsa settimana a Casale Monferrato siamo stati accolti e abbracciati da una persona che e' stata particolarmente vicina sia al nostro progetto letterario, sia personalmente a Beppe e me, si tratta di Elio Carmi che ha portato a compimento una impresa eccezionale, il mantenimento della locale sinagoga a cui ha aggiunto un museo, un sala per le mostre di quadri e una attivita' di presentazione di autori e dei loro libri.

E poi la bellissima giornata a cui ci ha invitati Beppe sulle colline dell'Astigiano.

E la scorsa settimana la partecipazione ufficiale alla cerimonia per la consegna dello "Shofar di Gerusalemme" al Maestro Aldo Ceccato.

Insomma l'esistenza del nostro Concerto e' divenuta un lasciapassare per cosi' tanti eventi culturali e musicali e letterari e sociali, un vorticoso numero di incontri pubblici e reali ai quali sono sempre presenti i lettori e gli scrittori del nostro sito.

Dunque Concerto di Sogni sta diventando il luogo "in", il "must", il "jet set", "the cool place" del ventunesimo secolo.

Ecco, era per tutto questo che sono all'improvviso scoppiato a ridere durante il concerto delle Destiny' Child.

Ed e' per questo che vale la pena essere interisti, liberi dal problema calcio, ci si diverte un sacco.

E comunque anche Beyoncee rideva mentre io ridevo. Di fatto, la diva delle Destiny's Child e io ci siamo fatti due risate insieme.

Roberto


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