Concerto di Sogni
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luisa camponesco
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Inserito - 09/12/2003 :  13:23:22  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco

La vecchia signora , seduta nella sua poltrona , sferruzzava velocemente . voleva finirlo presto quel maglione , sua nipote avrebbe compiuto gli anni tra poco e quello era il suo regalo. Ogni tanto guardava il fuoco scoppiettante nel camino, era una di quelle sera assolutamente silenziose , fuori la neve cadeva e la campagna era sepolta sotto un manto candido . Tra poco sarebbe stato Natale e sorrise pensando ai bambini che venivano a cantare le loro carole sotto la finestra del suo cottage. Era ancora presa dai suoi pensieri quando udì bussare alla porta, strano, si domandò chi poteva mai essere a quell’ora. Con un sospiro posò il lavoro a maglia e si accinse ad aprire. Ben Garner assomigliava più ad un pupazzo di neve che ad un tenente di polizia .
- Salve Ben che ci fai da queste parti? – chiese
- Passavo – rispose – e ho pensato di venirla a salutare
- Entra Ben altrimenti ti congelerai
- Grazie signora Barner , un po’ di calduccio è quello che mi ci vuole
Eleonor Barner era stata la maestra del villaggio molto tempo prima, aveva visto crescere tutti quei bei giovanotti , compreso il tenente, che spesso venivano a trovarla.
Eleonor conosceva ben Ben , il fatto che fosse lì da lei significava solo una cosa , problemi in vista. Con noncuranza chiese.
- Come stanno Betty e i bambini?
- Bene grazie – rispose togliendosi l’impermeabile
Si sedette su una poltrona vicino al caminetto ed incominciò a scaldarsi le mani
- Tu hai bisogno di qualcosa di caldo e subito anche
- Non si disturbi per me , mi stò già riscaldando
- Sciocchezze – rispose mentre si dirigeva verso la cucina,
- Una bella tazza di vino caldo ben zuccherato e vedrai il mondo più rosa
Eleonor conosceva bene Ben e immaginava che qualcosa lo turbasse , ma per il momento preferì non dire nulla e finse di concentrarsi sul vino caldo . Ben in salotto continuava a passarsi la mano fra i capelli , indice di preoccupazione , anche da ragazzino faceva la medesima cosa, ora era diverso, era un uomo con delle responsabilità e una famiglia
- Coraggio Ben dimmi cosa succede - chiese all’improvviso , fammi un po’ pensare – continuò – l’ultimo omicidio risale ad almeno dieci anni fa
- Nulla del genere per carità – replicò – solo sciocchezze , niente di grave
- Già ma queste sciocchezze ti preoccupano ed è uno dei motivi per cui sei qui stasera.
- Certo che a lei non si può nascondere nulla - rispose
- Coraggio parla ora e bevi il vino caldo – disse la donna
Ben sorseggiò il vino e incominciò a riprendere colore
- Vede Eleonor stanno succedendo dei piccoli fatterelli che presi singolarmente non significherebbero nulla
- Ma ………….. - continuò Eleonor
- Nell’insieme mi fanno pensare – continuò Ben
- Tutto è cominciato due settimane fa quando la signora Johnson , ha messo la sua torta alle mandorle sul davanzale della finestra e poco dopo la torta è sparita
- Bhe visto come fa le torte la signora Johnson direi che è stata una vera fortuna
La battuta di Eleonor fece sorridere Ben, lui voleva molto bene alla sua anziana maestra , come tutti quelli che erano stati suoi allievi, e soprattutto ammirava la sua mente arguta .
- Dicevo che è cominciata in questo modo ma ….
- Ma…….. - proseguì Eleonor
- Si sono verificati piccoli furtarelli cose di poco conto , poi sono cominciati a sparire oggetti di un certo valore
- Esempio?
- La collana di perle della signora Merril, poi la spilla della signora Gasper
- Tanto per precisare – continuò l’anziana signora – la collana della Merril è falsa e così pure la spilla della Gasper
- Ma forse chi le ha prese non lo sapeva – ribadì il poliziotto
- Hai ragione questo non toglie nulla al fatto che è un’azione riprovevole. Sospetti?
- Brancolo nel buio , conosco tutti quelli del villaggio, a nessuno potrebbero interessare queste cose - soggiunse,
- Forse non è del villaggio, forse è qualcuno che viene da fuori. – replicò Eleonor
Cadde il silenzio fra i due , mentre Ben sorseggiava il vino caldo, .Eleonor riprese in mano il lavoro a maglia e intanto pensava .
- Quando è avvenuto l’ultimo furto – chiese all’improvviso
- Proprio oggi , è sparita la cassetta delle offerte della chiesa e nessuno a visto o sentito nulla
- D’accordo Ben adesso ti consiglio di andare a casa , Betty ti starà aspettando
Ben sospirò
- Ha ragione , si stà facendo tardi ed io sono qui a farle perdere tempo
- Non preoccuparti per me , ma lasciami pensare , vedrai qualcosa mi verrà in mente
Era quello che Ben sperava dicesse, sapeva bene che le capacità logiche della donna potevano cogliere quelle sfumature che a lui sfuggivano .
Eleonor riprese a sferruzzare e a pensare , forse la soluzione era più semplice del problema, chiunque fosse il colpevole doveva farlo uscire allo scoperto. Bene, avrebbe messo delle esche. Incominciò quella sera stessa , uscendo per prendere dei ciocchi di legna , “perse” un piccolo borsellino , proprio vicino alla porta della legnaia. Rientrò in tutta fretta e chiuse la porta , spense le luci e si apprestò a coricarsi.
All’inizio percepì solo un lieve rumore , poi qualcosa cadde con un bel tonfo, poi silenzio…….
Il mattino successivo Eleonor uscì a controllare, la porta della legnaia era aperta ,il borsellino era sparito ma sul prato erano rimaste delle piccole orme. La signora si chinò per osservarle meglio , troppo piccole per essere quelle di un uomo, potevano essere di un ragazzo , ad una mancava completamente il tacco . Le seguì per un pò ma di perdevano al di là di un cespuglio e si univano ad altre più piccole , dovevano essere almeno in tre . Bene si disse Eleonor adesso sapeva qualcosa di più , ma non bastava , era necessario agire con cautela e non spaventarli. La sera successiva commise un’altra distrazione, si lasciò sfuggire dal dito un anellino , di poco valore ma d’oro e quella notte attese. Di nuovo quel rumore , ma questa volta lei era attenta e da dietro le tendine osservò il movimento furtivo , una piccola ombra che si muoveva velocemente. Appena la vide allontanarsi uscì da casa , ben coperta e munita di torcia , seguì le orme che apparivano chiare e conducevano fuori dal paese , l’aria della notte era pungente ma era decisa a scoprire l’autore dei furti. Le tracce si dirigevano verso la collina , si faceva fatica a camminare , la neve era alta ma la luna illuminava tutt’intorno , Eleonor spense la torcia , si stava avvicinando alla capanna del vecchio Black disabitata ormai da anni. La donna si fermò , ormai sapeva dov’erano , le impronte portavano dritto là dentro, pensò fosse meglio tornare indietro , aspettare che si facesse giorno e farsi accompagnare anche da Ben . L’indomani , di buon’ora , si diresse all’ufficio di polizia,
- Buon giorno signora Barner – il vice la salutò con sorriso
- Buon giorno anche a te Tony , c’è Ben?
- È nel suo ufficio , vada pure
Ben era seduto alla scrivania e leggeva gli ultimi rapporti
- E’ meglio che ti prepari ad uscire – disse decisa la donna. Il tono era di quelli che non lasciavano spazio alla replica. Ben s’infilò il cappotto
- Dove si va?- chiese
- Alla capanna del vecchio Black e lascia qui quella pistola, non ci serve – rispose
Ben la guardò con aria interrogativa ma si guardò bene dal controbattere, conosceva troppo bene il carattere di Eleonor.
L’aria era meno fredda e il sole faceva capolino fra le nubi, con la macchina raggiunsero i piedi della collina .
- Cerca di non far troppo rumore non voglio spaventarli
- Ma di chi parla?
- Zitto , ci siamo
Arrivarono nelle vicinanze della capanna , all’apparenza sembrava abbandonata, ma la donna sapeva che non lo era. Con cautela si avvicinarono e guardarono attraverso i vetri appannati.
A prima vista pareva un mucchio di stracci , ma qualcosa si mosse. Fu allora che li videro tre bambini e una ragazzina , uno dei bambini tossiva ripetutamente , allora Eleonor entrò spalancando con veemenza la porta seguita da Ben. La guardarono spaventati , erano sporchi e tremanti, vicino a loro i resti della ben nota torta.
- Non abbiate paura , non vogliamo farvi del male - disse Eleonor
Il bambino riprese a tossire, ma quando la donna cercò di avvicinarsi, la ragazzina le si parò dinnanzi.
- Se non mi permetterai di aiutare quel bambino potrebbero esserci conseguenze più gravi . E’ questo quello che vuoi? Non vedi che ha la febbre e che ha bisogno di un medico?
La ragazzina dopo un attimo di esitazione si spostò per lasciarla passare , Ben sulla porta si limitava a guardare.
- Ben dobbiamo portarli via tutti di qua ed in fretta
Ben allora, prese in braccio il bimbo ammalato e la donna prese per mano gli altri due ed uscirono dalla capanna seguiti dalla ragazzina.
Nel piccolo ospedale del villaggio il piccolo ricevette le prime cure
- E degli altri cosa ne facciamo? – chiese Ben
- Per il momento li porto a casa mia, poi vedremo - rispose Eleonor
Nel suo cottage , la donna, preparò una cioccolata calda e rifocillò i bimbi, ma la ragazzina continuava ad essere sospettosa . Un bel bagno caldo e un pranzo sostanzioso riportò il sorriso sui loro volti
- Dopo andremo a trovare il vostro amico e vedere come sta - li rassicurò la signora
- Peter, si chiama Peter - era la prima volta che la ragazzina parlava, Eleonor pensò che fosse un buon segno
- Dopo mi racconterete la vostra storia, ma solo se lo vorrete
Il mattino seguente , mentre Eleonor preparava la colazione , la ragazzina apparve sulla soglia , teneva le mani nascoste dietro la schiena, la donna finse di non accorgersene , ma quando le si avvicinò le porse un sacchetto
- non volevo rubare mi creda ma avevamo fame , ecco è tutto qui
Eleonor prese il sacchetto
- Penserò io a restituire tutto , tu non preoccuparti
Un sorriso apparve su quel visino un po’ smunto , qualcosa di nuovo stava iniziando per lei e per quei bambini , forse una svolta imprevista alla sua vita , mentre fuori il sole splendeva alto nel cielo.


Edited by - luisa camponesco on 19/11/2005 19:54:16

   
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