L'ho elaborata nel corso della lunga lotta contro le verdure bollite in genere, l'ho perfezionata durante i viaggi in Cina dove ti mettono nel piatto tante cose strane tutte insieme, compresi serpenti, gobbe di cammello, spiedini di scorpioni e cervelli di scimmia. Fin qui va bene, quello che non sopporto e' che quelle povere bestiole siano riempite di salsa alle cipolle.

Si fa cosi': tagliate a pezzettini piccolissimi quello che avete nel piatto.
Con l'esperienza e la pratica arriverete a triturarlo. I pezzetti rimasti li schiacciate in modo che scompaiano. Quello che non scompare lo spingete in un angolo del piatto. In breve arriverete alla situazione per cui, senza avere assaggiato niente, nel vostro piatto non ci sara' quasi nulla se non quella montagnetta in un angolo che voi liquiderete, alzando le spalle con stampata sul viso un'aria di ovvieta' e solo se ve lo chiedono, con la giustificazione che sono ossicini o bucce non commestibili. Se siete stati invitati in ambienti chic, quel fagottino di cibo vi fara' fare anche buona figura perche' il bon ton rchiede che si lasci sempre qualche resto nel piatto proprio in segno di apprezzamento.

Se si tratta di cibo in brodo, non c'e' problema, sminuzzate con lo stesso sistema il contenuto solido del brodo e lasciate nel piatto solo il brodo. Chi vi ha invitato apprezzera' il fatto che abbiate mangiato tutto il resto. Un'alternativa praticabile e' quella di rallentare ad arte la cena: dopo un paio di giorni il brodo sara' evaporato dal piatto e cosi' neppure i piu' critici potranno dirvi qualcosa.

Grazie all'allenamento, io sono ormai capace di ordinare una pizza alle cipolle di tre metri per quattro e, senza aver assaggiato nulla, restituire il piatto con solo un piccolissimo pacchettino in un angolo. Piu' la pizza e' grande ed estesa, piu' e' facile appallottolarla. E' con questi sistemi che resisto, fino al giorno in cui le Nazioni Unite renderanno legali solo le patatine fritte, le caramelle gommose e la cioccolata al latte.

La SminuzzArt e la PopArt, espressioni artistiche di questa moderna epoca caratterizzata da una veloce civilta' dei consumi.

A cura della Help on Line Team - dipartimento arte contemporanea - Concerto di Sogni - @2003

Qualche estimatore del famoso comico inglese ricorderà sicuramente quell’episodio in cui Mr. Bean decide di andare al ristorante per festeggiare (ovviamente da solo) il suo compleanno. Bene, quando il cameriere gli presenta il menù, naturalmente lui non ordina sulla base dei gusti, ma... del portafoglio: senza nemmeno leggere a quale pietanza appartiene, ecco che l’indice slitta sull’elenco dei prezzi e si arresta a quello più cheap in assoluto. Quando lo chef si complimenta per l’ottima scelta -“ah, carne alla Tartara!”- Mr. Bean va in brodo di giuggiole per essere stato così furbo.

Già. Peccato però che si trattava nient’altro che di una... polpetta cruda!!

All’arrivo della terrificante portata ecco l’ingegno del Nostro all’opera: con immensa circospezione un pezzettino di carne finisce sotto il piatto, un altro incredibilmente va a terminare dentro la zuccheriera, un altro ancora dentro il tovagliolo, uno nel piatto dell’ignaro vicino, fino a polverizzare quell’incubo culinario. Tanta ingegnosità avrebbe trovato perfino Leonardo come acquirente! Si, perché Mr. Bean non sta bene se non si complica la vita... e che gusto c’è a chiedere semplicemente al cameriere “scusi, ho frainteso, me la potrebbe servire cotta?”

Ma francamente, avesse fatto così, credo che non avrebbe tutti i fans che si ritrova, in qualche modo affascinati da tanta tenera assurdità!

Ehm... ma la Sminuzzart, quella vera, originale, sarà nata con Mr. Bean o con Mr. Bob? Non per altro, ma chi avesse registrato il brevetto per secondo dovrebbe sborsare all’altro un bel po’ in diritti d’autore, I suppose