James O Neal raggiunse il quadrato ufficiali.
- Correzione di rotta eseguita comandante!
- Molto bene guardiamarina – sorrise James al guardiamarina Betty O Neal, sua figlia.
Da quando Mary, sua moglie, era morta anni prima, in un incidente su Taurus V, Betty era la sola persona alla quale teneva particolarmente. L’aveva contrastata in tutti i modi quando gli aveva annunciato la sua intenzione di frequentare l’Accademia Astrale, ma ora era contento l’aveva vicino, poteva vederla tutti i giorni e controllare che stesse bene, anche se il regolamento di bordo non consentiva favoritismi. A dire il vero era proprio Betty a volere che il padre la trattasse come qualsiasi altro membro della flotta.
- Signore! Una comunicazione sub-spaziale dalla Miranda.
- Passatemela nell’auricolare.
L’Esperia, la nave ammiraglia della flotta Terrestre, scortava ben dieci astronavi civili di coloni con le loro famiglie e le attrezzature necessarie ad un nuovo insediamento in un pianeta situato nel quadrante sud della costellazione di Orione.
- Comandante O Neal abbiamo perso i contatti con la Callisto.
- Da quanto tempo?
- Da circa 48 ore terrestri.
- Voglio un contatto audio ogni ora, per almeno le prossime 72 ore.
Detto questo si rivolse al navigatore.
- Tenente Palmer faccia una ricognizione a lungo raggio e la passi sullo schermo.
- Cerca qualcosa in particolare comandante?
- Glielo saprò dire appena lo trovo.
Sullo schermo apparve una parte di universo, poi mutando angolazione inquadrò l’intera flotta.
- Comandante, conto nove navi.
- Allarghi il campo visivo!
- Sissignore!
Non c’èra traccia della Callisto, era come svanita nel nulla.
- Signore! Questa è la portata massima.
- Va bene così tenente. Ora attivi i sensori sub-spaziali.
Qualche instante dopo…
- Comandante rilevo una strana eco, non capisco di cosa si tratti.
- Sentiamo!
All’inizio non udì nulla, tanto era impercettibile, poi un ritmo pulsante come un cuore che batteva regolarmente, non riusciva a spiegarsi cosa fosse. Una sensazione di pericolo imminente lo turbò. Molte volte, aveva salvato nave ed equipaggio seguendo il suo istinto. Tolse l’auricolare e incominciò a riflettere.
- Tenente, mi tenga informato di qualsiasi cambiamento, anche del più insignificante e lo comunichi nel mio alloggio.
- Sissignore!
Preso da una improvvisa stanchezza si diresse verso il suo alloggio, seguito dallo sguardo preoccupato della figlia.
Sdraiato nella branda esaminò la situazione. Com’era possibile che una nave grande come la Callisto sparisse nel nulla senza lasciar traccia. Si alzò all’improvviso, un pensiero si era insinuato nella mente.
- Computer… mostrami tutti i casi di sparizione di navi avvenute nel passato.
Un ronzio dimostrò che in computer stava lavorando. Dopo minuti, che parevano interminabili, apparve sullo schermo una sequenza di fatti, ma quasi tutti erano avvenuti sulla Terra e in una determinata zona geografica definita come Triangolo delle Bermude. Possibile, si chiese James che potesse esserci qualcosa di simile anche nello spazio? In effetti qualcuno lo aveva ipotizzato, ma non era stato preso sul serio. Di nuovo un bip
- Comandante un altro messaggio dalla Miranda.
- Me lo passi! Sono O Neal, ditemi! Ci sono novità?
- Comandante non abbiamo più contatto con la Tritone.
James sospirò, in fondo si aspettava qualcosa del genere.
- Da quanto tempo?
- 12 ore terrestri.
- Va bene, state sempre all’erta, vi farò sapere.
Ritornò velocemente in plancia.
- Tenente, faccia una scansione a 360 gradi tutt’intono alla flotta.
Il tenente Palmer eseguì l’ordine.
- Signore! Conto sette navi!
- Sette? Mi metta in contatto con la Miranda! – James comunicò la nuova scoperta
Poco dopo…
- Comandante O Neal, sono state chiamate tutte le navi, la Iperione non risponde! Comandante cosa sta succedendo? Siamo molto preoccupati. Non possiamo perderne altre…
- Datemi il tempo di capire – rispose O Neal- nel frattempo teniamoci in contatto.
Tre navi svanite nel nulla, niente relitti, allora cosa stava accadendo? Una spiegazione doveva pur esserci. Questi pensieri affollavano la mente di James, doveva considerare tutte le possibilità, anche quelle più improbabili.
- Guardiamarina O Neal – riunisca tutti gli ufficiali in sala comando.
Betty O Neal eseguì prontamente l’ordine
- Comandante stanno arrivando.
- Bene! Tenente Palmer metta l’Esperia in stato di allarme giallo.

In sala comando gli ufficiali attendevano le informazioni su quanto stava accadendo e le nuove disposizioni.
- Signori, quanto sto per dirvi ha dell’incredibile. Tre astronavi civili, la Callisto, Tritone e Iperione, sono svanite nel nulla, non conosciamo ancora le cause, per cui da questo momento siamo in stato d’allerta. Ciascuno di voi, nei vostri settori, faccia una analisi approfondita di qualsiasi anomalia e comunicatemela immediatamente. Non vi nascondo la mia preoccupazione, ci troviamo di fronte a qualcosa di assolutamente sconosciuto. Ed ora, signori al lavoro!
Un mormorio si diffuse, sconcertati ma consapevoli della gravità del momento, ognuno si diresse nella propria sezione.
Trascorsero ore interminabili e di febbrile ricerca, nessun’altra nave risultò scomparsa, indagini a tutto campo e nessuna ipotesi fu esclusa.
- Comandante! – la voce del guardiamarina O Neal ruppe il silenzio.
- Guardiamarina?
- Rilevo una distorsione ad ore nove.
- Distorsione di che genere?
- Si tratta di un campo che assorbe energia.
- Come un buco nero?
- Si ma non ne ha le caratteristiche.
- Comandante! Un altro messaggio dalla Miranda.
- Sullo schermo!
Apparve il volto preoccupato del comandante
- La Rea a smesso di comunicare.
- Qual’era la sua ultima posizione?
- Quadrante est ore nove.
- Bene comandante Barrow, forse ora potrò fornirle maggiori informazioni. Tenente Palmer metta la nave in allarme rosso e andiamo a vedere cosa sta succedendo.
La nave ebbe un tremito e cambiò rotta per il quadrante est ore nove.
Man mano si avvicinavano gli effetti di quella distorsione si facevano sentire.
- Comandante c’è una perdita di energia nella stiva 4.
- Cosa c’è nella stiva 4?
- E’ vuota signore!
- Meglio così! – James sospirò
- No comandante, quella stiva doveva essere piena di materiale di supporto alle navette.
- Sarà stato spostato in qualche altra parte. Controlli!
Dopo qualche istante…
- Comandante, tutte le stive risultano vuote.
- Ma è impossibile! Mandate una squadra a controllare. – la faccenda incominciava a farsi seria

La squadra confermò che non solo le stive erano del tutto sgombre, ma anche molte altre sezioni lamentavano la scomparsa di oggetti.
- Comandante! Papà! – il grido di Betty sorprese tutti, ma ancor di più quello che videro sullo schermo.
Sembrava un grande occhio, era lì proprio dinnanzi a loro e risucchiava energia in gran quantità.
- Ma che cos’è? – la domanda di James rimase senza risposta.
- Signore! Ci sta attirando.
- Motori indietro tutta, massima potenza.
- Nulla da fare, ci attira sempre.
- Sala macchine convogliate tutta l’energia ai motori!
- Impossibile comandante, si stanno surriscaldando, potrebbero esplodere.

L’Esperia continuava, inesorabilmente, ad essere attratta verso quella strana conformazione. Sembrava che nulla potesse arrestarla, quando uno scossone fece sbalzare l’equipaggio sulle loro poltroncine e tutti gli oggetti non fissati rotolarono sul pavimento.
- Cosa succede?
- Siamo stati agganciati da qualcosa che ci sta frenando.
- Da dove viene?
- Non si vede nulla signore, ma si tratta di un raggio traente. Un momento stanno comunicando, ma è incomprensibile.
- Riprovate!
La traduzione arrivò poco dopo: STATE LONTANI DA ALFA NEBULA.
- Cos’è Alfa Nebula? – chiese O Neal
Di nuovo un ronzio poi: PORTA D’ACCESSO AD UN UNIVERSO IN FORMAZIONE.
Questa rivelazione lasciò tutti sorpresi.
- Cosa significa? chiese ancora James
E poco dopo: OGNI ELEMENTO DI QUESTO UNIVERSO VERREBBE DISTRUTTO.
- Tre navi sono scomparse. Significa che sono distrutte?
Nessuna risposta, ma all’improvviso le navi si materializzarono nel campo visivo dell’Esperia. Non c’era alcun dubbio che fossero le navi sparite ma erano intatte.
- Mettetemi in contatto con la Callisto!
- Sono il comandante O Neal dell’Esperia rispondete!
- Comandante O Neal, cosa è accaduto? – rispose la Callisto - La nave ha avuto un tremolio e poi l’universo è scomparso ci siamo trovati in una zona grigia senza poter comunicare a fino ad ora.
- Ditemi se avete subito danni? – incalzò O Neal

Poco dopo venne la risposta
- Nessun danno apparente e neppure alle altre navi.
- Molto bene! Tenente Palmer ordini a tutta la flotta di allontanarsi da questo settore.

Mentre le navi si allontanavano alla massima velocità possibile, Betty si avvicinò al padre.
- Come spiegherai questo fatto?
- Dirò che si trattava di un buco nero.
- Ma non lo era vero? – continuò la ragazza
- No Betty non lo era. Sono ancora molte le cose che non conosciamo nello spazio.
- E chi erano coloro che ci hanno salvati? – domandò ancora Betty
- Probabilmente i custodi di quel nuovo universo.
- Allora sono stati anche i nostri angeli custodi.

Il guardiamarina O Neal riprese il suo posto alle comunicazioni, mentre James guardando fuori dall’oblò pensò ai miliardi di universi che in quell’istante esistevano o stavano nascendo nella vastità dello spazio e probabilmente nessuno mai… ne avrebbe scoperto l’esistenza.