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 Una estate indimenticabile
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luisa camponesco
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Inserito - 29/06/2005 :  13:57:38  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco

Una estate indimenticabile

Vi è mai successo che una piccola cosa, anche insignificante, possa farvi ricordare cose accadute molto tempo prima? Può bastare un alito di vento, un profumo, una foglia che cade, e in un attimo si è sommersi da nomi, luoghi, persone…


Facevo molto caldo in quel giugno 1969, mio padre tornò a casa tutto felice.
- Vi annuncio che il teatro chiuderà per tutto luglio, possiamo partire già dal primo.
- Allora meglio controllare che l’appartamento sia ancora disponibile- disse mia madre
- Partiamo domani mattina, saremo a casa prima di mezzogiorno.
La scuola non era ancora finita ma ero abbastanza grande da cavarmela da sola.
Pensavo alla vacanza, agli amici, che avrei ritrovato, ad Elena, Stefano, Giorgio, Harald, Mariella, Hans, Ines e tutti gli altri. Eravamo una compagnia consolidata nel tempo, sempre gli stessi, tutti gli anni, un appuntamento ormai fisso. Rivederli sarebbe stata un vera gioia, in pratica era l’attesa di un anno.
Aspettai il ritorno dei miei con trepidazione e una sorta di disagio, camminavo nervosamente per casa, fino a quando…
- Buone notizie Luisa abbiamo avuto un colpo di fortuna, un appartamento in una villa da favola.
Rimasi a bocca aperta.
- A Crone?
- Ecco, veramente non è a Crone, lì purtroppo era già stato affittato e non si è trovato più nulla, ma siamo passati per caso da Anfo, abbiamo chiesto un po’ in giro e combinazione una signora ha dovuto disdire le sue vacanze, così abbiamo firmato l’impegno.
Corsi in camera e piansi tutte le mie lacrime, le mie aspettative finite così in un batter d’occhio, ero talmente arrabbiata con i miei genitori che non rivolsi loro la parola per alcuni giorni.
- Ti farai nuovi amici, Luisa, suvvia non fare così!
Grazie tante, nuovi amici, come fosse una cosa facile, con quelli di Crone ero praticamente cresciuta, i grandi non capiscono mai queste cose. Mi consolavo con Dick, il mio cane, era l’unico che mi stesse a sentire e forse mi capiva.

Quel primo luglio fu angosciante. Dick, con il muso fuori dal finestrino, scodinzolava felice, beato lui, e con la coda mi schiaffeggiava il viso, la macchina stracarica ed io…infelice.

Giunti a destinazione il padrone di casa ci accolse sorridente davanti alla villa, che dovetti ammettere, decisamente bella. Ci accompagnò nell’appartamento e poi si rivolse a me.
- Ma lo sa che lei è proprio fortunata! Pensi stasera giunge da Milano un’altra famiglia con una figlia proprio della sua età. Vi farete compagnia.
Vi confesso che la cosa non mi consolò affatto, allora mi diressi sul terrazzo e guardai con nostalgia nella direzione di Crone.

Nell’appartamento tutto era già sistemato, stavamo cenando quando arrivò l’altra famiglia. I miei genitori si presentarono subito. La coppia era simpatica.
- Questa è la vostra figliola? Giovannaaa vieni ti presentiamo Luisa.
Giovanna, bella, bionda, già abbronzata, mi guardò dall’alto in basso.
- Bene Giovanna, Luisa non conosce nessuno in Anfo allora tu la presenterai a tutti, siamo d’accordo? – la madre di Giovanna mi piacque subito era solare e trasmetteva serenità. - noi vediamo più tardi così ci conosceremo meglio – così si rivolse ai miei genitori.
- Visto Luisa? – disse mio padre – tutto si sistema.

Ma quella sera, non vista, ascoltai, una conversazione fra Giovanna e sua madre.
- Mamma, io quella non la porto con me!
- Non la porti? Bene allora non esci nemmeno tu!
- Sono d’accordo con tua madre Giovanna, o ti porti Luisa o te ne stai a casa. – fece eco il padre
Mi cadde dalle mani un pacchetto di patatine che si sparsero per terra, ma il solerte Dick ripulì prontamente il pavimento.
Quando venne il momento di uscire cercai ogni scusa, dal mal di testa al mal di denti. Niente da fare.
- Se non esci con Giovanna farai la figura della superba!

Alle 21 puntuale Giovanna si presentò alla porta, vestita di tutto punto e… bellissima.
- Andiamo a ballare ai Tre Capitelli che fai vieni?
Sperava che dicessi di no, ma qualcosa mi irritò al punto tale che le dissi: Sono pronta!

Erano tutti là, i ragazzi di Anfo, seduti sul muretto della Chiesa, dopo un laconico “vi presento Luisa” risposero con un altrettanto laconico “ciaooo” e così ebbe inizio la mia prima serata anfese.

In discoteca mi accorsi che erano già tutti in coppia, ed io rimasi al tavolo, con una ragazza di nome Marta. Li guardavo ballare cercando di darmi un contegno e alla fine sbottai.
- Fantastico! E’ sempre stato il mio sogno fare la ragazza tappezzeria. – Marta mi guardò, credo per la prima volta.
Incominciammo a parlare, non ricordo più di cosa, poi a ridere. La tensione si allentò. Giovanna mi raggiunse trafelata.
- Ho un favore da chiederti. Ti spiacerebbe aspettarmi, sai i miei genitori vogliono vederci rincasare insieme.
- Ti aspetterò!
- Non dirai nulla vero?
- Non dirò nulla.
Io e Marta aspettammo Giovanna sul muretto della Chiesa. Era mezzanotte quando lei arrivò accompagnata dal suo ultimo boy friend.
- Grazie! – mi disse Giovanna, ma lo sapevamo entrambe che era molto di più di una semplice parola.

Che splendida vacanza fu quella, i nuovi amici mi accolsero come fossi sempre stata con loro. Ci divertimmo, cantando sulla spiaggia, davanti ai falò, sotto gli occhi vigili e benevoli della gente del paese.
Nel giorno del mio compleanno feci una festa invitando anche i ragazzi di Crone e si ballò fino al mattino.
La sera del 21 luglio eravamo tutti al bar incollati al televisore, con il cuore in gola per vedere Neil Amstrong camminare sulla luna.

Che estate indimenticabile.

Alla fine di luglio Giovanna mi abbracciò con gli occhi umidi
- Ehi non farmi scherzi! L’anno prossimo ti rivoglio qui.
- Ci sarò! – risposi

…e ci sono ancora.

Luisa Camponesco

Edited by - luisa camponesco on 13/03/2006 14:52:46

   
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