luisa camponesco
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Italy
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Inserito - 25/07/2011 : 15:41:17
La carelàaIl cielo non promette nulla di buono. Nubi minacciose sopra il Baremone e un vento freddo spira dalla valle del Chiese però gli anfesi, con i loro carei si incontrano, come da programma, al campo sportivo. Vedendoli passare sul ponte mi precipito a prendere la macchina fotografica, le chiavi di casa in tasca in fondo non mi serve altro. Arranco per la salita, un’amica dalla finestra mi vede e mi chiama. - Sto seguendo i carei – grido di rimando. - Vedrai che non scappano. Sali un attimo. Il bello di rivedersi è che, in certo senso, ci si sente rassicurati, possiamo scambiare due parole, parlare dei figli e dei nipotini e anche di chi non c’è più. Il tempo passa piacevolmente e poi ricordo il motivo per cui sono uscita di casa in fretta e furia. Le macchine sulla strada principale sfrecciano in continuazione, ma dove sono finiti sti carei? Finalmente li trovo, stanno caricando le masserie al comune vecchio, qualcuno mi chiama ed io saluto gli amici di sempre. Che bella festa, scatto clic in continuazione, mi mescolo ai turisti e agli stranieri che guardano con gli occhi sgranati i costumi e questi incredibili, unici mezzi di trasporto con i quali gli anfesi si recavano in montagna ad accudire il bestiame o fare la legna. Un pezzo di storia, di cultura della gente di lago, testimone del loro lavoro. Storia che ha lasciato il segno nella memoria degli abitanti e rimarrà eredità alle generazioni future. Il percorso continua con varie soste, tre asinelli al seguito, uno raglia e si impunta, non vuole proseguire ma alla fine tutto va per il meglio. Qualche goccia di pioggia, ma il tempo tiene. La sfilata si conclude al campo sportivo, da dove era partita, una commissione premierà con una targa d’argento il miglior equipaggio, compito non semplice perché ogni partecipante porta con se qualcosa di originale e diverso ma che nell’insieme completa un dipinto senza tempo Luisa Camponesco
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