... "Ma che hai fatto?", il tono inorridito della mia segretaria la mattina dopo in ufficio, "come ti è venuto in mente di disegnare direttamente sul cielo!". E in pochi istanti il mondo intero si volta verso di me per rimproverarmi.

"Roberto deturpa l'universo con pennarelli indelebili", titolone sul New York Times.

"Dodici miliardi di anni dal Big Bang rovinati in cinque minuti", esclama il segretario generale delle Nazioni Unite.

"Il graffittaro del cielo", copertina del Time Magazine.

"Roberto nega di essere il responsabile, ma gli trovano i pennarelli in mano", il tono sarcastico dell'arringa dell'avvocato dell'accusa al processo.

"Roberto confessa che avrebbe voluto addirittura scrivere in cielo a fianco delle stelle i nomi delle sue attrici preferite!", dalla corrispondenza dell'inviato della Cnn.

"Voleva imbrattare anche il Big Bang!", titolo su un giornale gratuito distribuito in metropolitana.

"Questa corte condanna Roberto ad essere esiliato in un campo di cipolle", il Washington Post riporta su otto colonne la decisione del giudice.

"La più esemplare sentenza dal caso Caino", Law Illustrated...
.... mi sveglio con il cuore in gola, era solo un incubo!

"Carino, solo impara a fare le linee diritte", mi dice la mia segretaria osservando il disegno che ho fatto sullo schermo sull'immagine che ho scattato di Orione.

Sospiro di sollievo e sorrido rasserenato mentre svuoto i cestini dell'ufficio, il mio ruolo mentre la mia segretaria mi gestisce l'azienda.

Roberto Mahlab - I racconti dell'ufficio