Beppe Andrianò
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Inserito - 26/01/2003 : 10:55:10
Ho sempre pensato che esistessero fattori che agissero per migliorare gli uomini e le relazioni tra essi e fattori che al contrario operassero per dividere e creare conflitti. Non mi sono mai fermato ad una elencazione di quali questi motivi possano essere e non vorrei farlo nemmeno ora (è compito troppo gravoso) ma mi piacerebbe provare a riflettere, insieme a voi, sul possibile riconoscimento di qualcosa che, ad esempio nel chiacchierare o nello scrivere, ci trascina verso un cupo estremo rispetto ad un possibile, migliore, stato emotivo e comunicazionale. Esiste qualcosa che può farci riconoscere che stiamo scrivendo qualcosa in preda ad una "furia" reattiva e che quindi, riconoscendola, disattivarla per riprovare la strada del dialogo?Se mi osservo direi che dalla pressione che esercito sulla tastiera e dalla rapidità con cui scrivo dovrebbe essere possibile calcolare quanto sono sereno o nervoso nello scrivere.. potrei mettere una ipersensbile bilancia sotto la tastiera ed un contatasti/minuto e farmi suonare una rilassante campanellina tibetana quando supero questa soglia.. oppure semplicemente imparare a riconoscere questi stati e dominarli. Comunicare è la più importante attività umana, la ricchezza del nostro linguaggio ci ha permesso di evolverci, gli extraterrestri li immaginiamo telepati mica per nulla. Comunicare in forma scritta è ancora più complesso perchè dobbiamo farlo in modo che chi ci legga, indipendentemente dal suo umore, riceva quante più informazioni possibili da quello che stà leggendo.. proprio per stemperare l'effetto "lente personale" che permette a ciascuno di noi di leggere solo le cose peggiori/migliori in ogni scritto. Imparare a riconoscere quando siamo nel meglio o nel peggio di noi ci permette di riuscire a dialogare e collaborare e costruire. Avete suggerimenti? Beppe Andrianò
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