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 Merlino
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luisa camponesco
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Inserito - 12/01/2008 :  20:28:37  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco


Merlino

Appare all’improvviso, sul fondo del lato destro del monitor, mentre scrivo gli appunti per la mia relazione.
- Ehilaaaa come va?
Faccio un sobbalzo.
- Ma chi diavolo è questa cosa?
- Non sono una cosa, sono il tuo assistente!
- Qualcuno mi ha fatto uno scherzo, proprio adesso che c’è in ballo il bilancio di fine anno.
Traggo un sospiro e riavvio il sistema.
Lo schermo torna normale, un virus è l’ultima cosa che mi auguro. Il telefono interno squilla.
- Dottor Franzoni, il presidente vuol vederla subito!
- Sarò nel suo ufficio fra cinque minuti.
“Ma come pretendono che faccia il bilancio se mi chiamano in continuazione!”

Mi chiamo Giancarlo Franzoni e sono responsabile dell’ufficio amministrativo, prendo alcuni documenti prima di dirigermi nella sala riunioni.

- Allora come procede la stesura del bilancio?
- Gli indici sono tutti positivi, in quanto alle previsioni di vendita per il prossimo anno sto raccogliendo gli ultimi dati.
- Sarà pronto per il Consiglio di Amministrazione di aprile?
- Dovrò esserlo per forza.
- Molto bene dottor Franzoni, ha poi risolto il problema delle giacenze di magazzino?
- La relazione sarà pronta per domani sera.

Il presidente si inforca gli occhiali e si immerge, segno di congedo, nella lettura della Gazzetta Ufficiale.
Tornando nel mio ufficio penso a quel benedetto magazzino domandandomi come mai l’inventario di fatto non corrisponda a quello contabile. Devi sbrigarmi se voglio risolvere il mistero prima di domani.

Riapro il file e rifletto su quanto scrivere.
- Ahhh, rieccoti!
Sobbalzo sulla poltroncina.
- Ma dove sei stato? Il lavoro è fermo, cosa aspetti a finire? – L’ometto è di nuovo lì a guardarmi con aria insolente.
- No, non è possibile! – sbotto – questo scherzo è durato fin troppo.
Mi alzo ed esco dall’ufficio.
- Signorina Ardenzi!!! – non mi accorgo di aver gridato.
- È andata a bere un caffè! – risponde la collega.
- E ti pareva… - Mi tappo la bocca per non dire altro, la Ardenzi trascorre più tempo al bar che in ufficio. – Me la mandi appena torna!
Sono furente, ma chi mai l’avrà assunta quella? L’omino con quel buffo abbigliamento da maghetto mi fissa, poi mi minaccia con la bacchetta.
- Così non si va avanti, ma nel caso ti decidessi a continuare fammelo sapere, intanto mi faccio un pisolino.
Chiude gli occhi e rimane lì, fermo nell’angolo basso del lato destro.

- Dottore! La Ardenzi è arrivata! Gliela mando.
- Eccomi mi cercava?
- Si signorina, vorrei sapere chi è entrato in questo ufficio in mia assenza!
- Mah, sono entrata solo io, le ho portato la posta!
- E allora mi dica chi ha combinato questo pasticcio! - Mi sposto per mostrare il monitor.
- Mi scusi dottore ma non vedo nessun pasticcio.
- Come non vede questo, è cieca? – Indico col dito l’ometto dormiente.
- Non vedo proprio nulla!
- Allora si metta gli occhiali.
Sbotto spazientito, la Ardenzi esce dall’ufficio e noto il suo dito indice picchiettare contro la tempia, mentre si rivolge alla collega. Quel gesto non lo doveva fare e medito futura vendetta.

Finisco la relazione, mentre il maghetto continua a dormire e Fabio Ferrari, dell’ufficio spedizioni appare sulla porta.
- Disturbo!
- Per niente Fabio anzi accomodati!
Furbescamente mi sposto per mostrare il monitor.
- Vedo che hai finito, ti avevo portato l’inventario di magazzino, spero tu possa inserire questi dati senza problemi.
- Non noti nulla di particolare? – chiedo
- Dovrei leggerla, se la stampi ti farò avere le mie osservazioni, nel caso ce ne fosse bisogno, ma sono sicuro che è perfetta così. – E non dice nient’altro

Ammetto di essere deluso, possibile che lo veda solo io? Dopo il bilancio mi farò una vacanza, una settimana di riposo e magari smetterò di avere visioni.

Dopo la pausa pranzo, controllo l’inventario portatomi da Fabio e, con orrore noto che la differenza con quello contabile è salita di parecchie migliaia di euro.
Non sono una persona che si lascia prendere dal panico, ma le rimanenze di magazzino pesano in modo considerevole sul risultato economico della gestione, per non parlare delle conseguenze fiscali.

- Di nuovo nei guai?
Eccolo il mio incubo, con gli occhietti ben aperti e una espressione sorniona. Decido di cambiare tattica.
- Visto che hai detto d’essere il mio assistente risolvimi il problema delle giacenze.
- Fatto l’inventario?
- Naturale. – Incomincio a divertirmi
- Lo hai fatto tu?
- No, un collega in gamba
- Ahahah, sbagliato. Chi fa da sé fa per tre!
- Stammi a sentire, dispensatore di perle di saggezza, se non puoi aiutarmi sta almeno zitto.
- Non ho detto che non posso aiutarti, ho espresso solo il mio parere.
- Se non hai altro da dire fatti un altro pisolino.
- Buona idea, ma dammi retta, lascia perdere per il momento il magazzino, e fai qualcosa
D’ altro.

Lo ammetto il consiglio non era male, anche perché al momento non avrei risolto nulla.
Mi dedico all’analisi per flussi fino all’ora di chiusura e devo dire che almeno quella non mi ha creato problemi.

Rientrando a casa trovo un biglietto di Adriana, la mia compagna, che mi comunica d’essere andata al cinema con la sua amica Flavia e che la cena è nel microonde.
Fantastico, la fine gloriosa di una giornata ingloriosa.

Non riesco a prendere sonno pensando a come risolvere il dilemma “giacenze” ma la speranza di non rivedere più l’ometto mi aiuta ad assopirmi almeno per qualche ora.

- Hai una brutta faccia stamattina. – mi dice Adriana mentre bevo un caffè ormai freddo, ma essendo in ritardo penso di prendermene uno con la macchinetta dell’ufficio, non è il massimo, ma piuttosto di nulla sarebbe andato bene.

Arrivo in ufficio insieme alla centralinista, puntuale come sempre, delle segretarie nemmeno l’ombra, del resto me lo aspettavo, meglio così almeno ho un po’ di silenzio.

Accendo il pc, mentre controllo per l’ennesima volta il mastro di magazzino.
- BUON GIORNOOOO !!!!
No! Non è possibile di nuovo! Ma cosa ho fatto di male per meritarmi questo?
- Dormito bene?
- Lascia perdere, ho bisogno di concentrarmi sul lavoro quindi se non ti spiace….
- Ho capito, sei ancora la punto di partenza. Ma se vuoi il mio aiuto….
- D’accordo, facciamola finita, vuoi aiutarmi? Allora trova dove sono finite quelle merci.
- Potevi chiederlo prima, a quest’ora sarebbe tutto a posto.
Incredibilmente scompare dallo schermo. Che sia la volta buona? Me lo auguro. Mentre le ore scorrono mi accorgo che quell'impiccione mi manca. Ho proprio bisogno di riposo se penso ad una cosa del genere.

Rifletto sul modo migliore per porre rimedio alla situazione e presentare la mia relazione per l’ora prevista al C.d.A.

- TROVATOOOO!!!
- Come, come…
- Ho trovato l’errore.
- Ah si! E quale sarebbe?
- Se fossi in te darei una occhiata al romanzo rosa che sta leggendo la Ardenzi.
- Scusa e tu come lo sai?
- Ho fatto un giro di ispezione negli altri pc. Ne ho viste delle belle!

Devo essere impazzito ma mi dirigo verso la scrivania della segretaria in questione. Il romanzo è in bellavista proprio come aveva detto il maghetto. La Ardenzi, specchietto in mano, controlla il trucco. Fingo di urtare il tavolo e faccio cadere il libro. Dalle pagine esce un foglietto rosa. Mi scuso e lo raccolgo, ma con mia grande meraviglia scopro che il foglietto rosa è una bolla di scarico.
- Cosa ci fa una bolla di scarico nel suo libro?
- Di quelle ne ho un cassetto pieno.
- E NON ME LE HA CONSEGNATE!!!!
- Dovevo darle a lei?
- Mi perdoni. – cerco di controllarmi – Ma che lavoro faceva prima di venire qui?
- Facevo l’estetista, ed ero anche molto brava.
- Adesso mi sento sollevato. Ora vuol essere cosi gentile da consegnarmi le altre bolle?
La donna apre l’ultimo cassetto della sua scrivania straripante di foglietti rosa.
Sono troppo felice per arrabbiarmi ora posso far quadrare i due inventari.

- Allora, nemmeno un grazie?
- Si, si certo, grazie mille mi hai risparmiato un sacco di grane.
- Adesso cosa intendi fare?
- Stendo il mio rapporto e poi…. Mi cerco una segretaria in gamba.
L’omino mi fa un ampio sorriso, con la manina mi saluta, mi dice arrivederci e la cosa mi insospettisce parecchio.

- Molto bene dottor Franzoni, lei non ci delude mai.
Il presidente chiude il fascicolo con aria soddisfatta, mentre io, spaparanzato nella mia poltrona, penso ad una cenetta romantica con Adriana.

La selezione per la nuova segretaria è cominciata. La scelta si rivela più difficile del previsto. Tutte molto capaci e competenti.
- Dottore c’è un nuovo arrivo.
- Per oggi ne ho avuto abbastanza. Rimandi tutto a domani.

Sto per chiudere l’archivio quando si apre la porta.
- Ho detto di rimandare tutto a…..
L’ometto sulla porta ha qualcosa di familiare, lo sguardo, l’abbigliamento strano e quella cravatta blu con le stelline dorate. Un campanello inizia a suonarmi nella testa.
- Il dottor Franzoni? – Si avvicina e mi tende la mano. – Sono il suo nuovo assistente, mi chiamo Merlino. Glielo avevo detto che sarei tornato
Una cartelletta mi scivola dalle mani, l’aria si fa pesante e l’incubo, o qualcosa di molto simile, rincomincia.








Luisa Camponesco

   
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