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 I simboli della nuova guerra
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Roberto Mahlab
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Inserito - 31/07/2006 :  22:47:58  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
Che quanto avviene nel vicino oriente non abbia più alcun collegamento con la (ex?) "questione palestinese" lo si può notare dalle manifestazioni indette un pò in tutto il mondo dai supporters degli hezbollah, dalle foto si vede che i banner e gli slogan scritti su di essi sono di tipo "nazista", nel senso che inneggiano alla distruzione di Israele e non si collegano al conflitto israelo palestinese, per provarlo basta un'occhiata alla panoramica dei servizi fotografici di numerose manifestazioni evidentemente antisemite, riportate nell'articolo del 26 luglio 2006 da uno dei più autorevoli siti di giornalismo : www.coxandforkum.com .

La stessa nota viene fatta dai nostri amici liberaldemocratici iracheni che con un articolo datato 19 luglio 2006 su http://iraqthemodel.blogspot.com , fanno presente che anche in Iraq sono cambiati i simboli dei fondamentalisti islamici, come se ci fosse stato un ordine partito in contemporanea con la duplice aggressione a Israele del luglio 2006. Aggressione ad Israele che appare dunque essere solo uno dei fronti accesi dagli integralisti islamici contro il resto del mondo, in attesa del risveglio del mitico "dodicesimo imam", personaggio che compare nei sogni del leader iraniano Ahmadinejad.

Dunque è verosimile che da Teheran e da altri fronti fondamentalisti siano partiti segnali di mobilitazione a tutte le cellule intregraliste e terroristiche nel mondo intero, del resto, dal punto di vista tattico e meno mitologico, le sanguinarie dittature di Siria e Iran si stanno per ritrovare con le spalle al muro : se le loro marionette hezbollah vengono sconfitte, i dittatori dei due paesi o perderanno la faccia, o tenteranno il tutto per tutto.

Non è possibile non notare che anche in Europa e purtroppo in Italia appare che siano arrivate determinate direttive, le copertine di quotidiani delle estreme ideologiche propongono vignette di tipo hitleriano, gli articoli riecheggiano Goebbels.
In generale è caduta la maschera che pretendeva che Israele fosse un "occupante" dei territori palestinesi, infine Israele è una entità ebraica da cancellare. Il primo passo verso la distruzione delle democrazie occidentali.

In sintesi la "vecchia" crisi del medio oriente non esiste più, del resto l'accordo tra israeliani e palestinesi, se non fosse stato per la presa di potere da parte del gruppo che possiamo definire "nazista" di hamas, sarebbe avvenuto da tempo. La nuova crisi dell'intero vicino oriente vede regimi e movimenti nazislamici ripercorrere la strada di hitler. Fà specie che l'estrema sinistra europea si sia rivelata compagna (o camerata?) del nazismo risorto.

Il punto da rilevare riguarda l'importanza di fare attenzione ai simboli per comprendere l'evoluzione sia dell'ideologia infernale sia del suo procedere e trasformarsi in base alle nuove esigenze e ai nuovi ordini dei mandanti. Il sospetto viene quando si nota che osservatori diversi in diverse parti del mondo hanno separatamente riportato di aver riscontrato modifiche dei simboli, delle bandiere, dei colori, delle parole d'ordine, come riferito.

Ecco altre piccole ulteriori note a dimostrazione che l'Europa vive in un mondo inesistente quando crede alle proprie fantasie riguardo ad hamas e hebzollah:

- una delle tante dichiarazioni di hezbollah di questi giorni parla di :"...lanci di razzi contro gli insediamenti sionisti nel nord della Palestina occupata».
Dunque Israele non esiste, neppure nei "confini precedenti al 1967".

- dall'altra parte c'è hamas, l'articolo sette del suo statuto recita :

"L'ultimo giorno non verrà finchè tutti i musulmani non combatteranno contro gli ebrei e i musulmani li uccideranno e fino a quando gli ebrei si nasconderanno dietro una pietra o un albero e la pietra o l'albero diranno :"O musulmano, o servo di Allah, c'è un ebreo nascosto dietro di me, vieni e uccidilo".

Sono note le continue dichiarazioni di odio verso gli ebrei da parte dell'iraniano Ahmadinejad e un paio di giorni fa il leader di al qaeda Zawahiri ha dichiarato che : "la guerra con Israele non dipende dal cessate il fuoco, é un jihad per Allah e durerà fino a quanto la religione prevarrà dalla Spagna all'Iraq".
Di nuovo, è saltata la finzione del collegamento con il "conflitto palestinese"

Il 21 luglio 2006, il vice ministro siriano agli affari religiosi, Muhamadd Abd Al Sattar, invoca alla tv di Damasco la "guerra santa" e afferma che gli ebrei sono i "discendenti delle scimmie e dei maiali... è venuto il tempo del jihad...", come riportato il 29 luglio 2006 dalla prestigiosa www.memri.org .

Si comprende quindi il concetto simbolico : dal punto di vista dei jihadisti non si tratta, nè probabilmente si è mai trattato, di "costituire uno stato palestinese", non è mai stata quella la questione cara al jihad, l'obiettivo della "guerra santa" è un altro.
Per questo non è più scusabile l'atteggiamento dei cosiddetti "pacifisti" o di chi si schiera con hamas e hezbollah.
Possiamo solo immaginare che cosa accadrebbe se nelle mani dei fondamentalisti o dell'Iran cadessero le armi atomiche, sarete convinti che il lanciarle sarebbe per essi un atto di fede.

La questione dei simboli è da tenere sempre presente, la forza di essi è talmente travolgente nelle menti ignoranti che si è notato e si continua a notare che le frasi fatte che anche le estreme ideologiche europee utilizzano di volta in volta obbediscono e ripetono frasi simboliche di volta in volta lanciate dai movimenti integralisti. Non è che gli integralisti siano grati agli ideologi di casa nostra, li considerano "utili idioti", e non verranno risparmiati nel compimento del percorso per giungere "alla felicità del genere umano", così come la intendono i fondamentalisti, l'unica verità è la loro fede e chiunque le si oppone è un apostata e per gli apostati la pena è la morte.

I simboli sono estremamente importanti se non si riesce a comprendere come sia possibile che un terrorista si faccia saltare nella metropolitana, le loro menti e le nostre non convivono nello stesso mondo, se non si accetta questo, il nostro ragionamento non ci condurrà alla comprensione e, di conseguenza, alla necessità di difesa che deve unire le democrazie occidentali a Israele e ai democratici dei paesi musulmani e alla grande maggioranza dei popoli arabi, prime vittime del terrore integralista.

Si tratta di combattere una ideologia e si identifica il paragone con il nazismo, altra ideologia che viveva di simboli, perseguire un simbolo significa considerarlo superiore alla vita umana, è un concetto ancora diverso dal semplice razzismo, il razzismo concepisce comunque la sua vittima come essere umano inferiore, le ideologie naziste e paranaziste dell'islam fondamentalista, quella minoranza che legge il Corano in modo letterale e non lo interpreta, negano che la vittima sia umana e abbia qualsivoglia diritto da essere umano, negano che abbia il diritto quindi di vivere, è l'autogiustificazione dello sterminio.

Come negli anni trenta, il mondo si ritrova a dover affrontare la difficile decisione di come confrontarsi con mostri che aveva creduto non sarebbero più risorti ed è improbabile che vengano ripetuti gli stessi errori di allora.

Roberto Mahlab - Concerto News System


   
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