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Rana
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Inserito - 11/06/2006 :  06:07:33  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Rana  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Rana

Gel era un pesciolino che, senza sapere come, si ritrovò dentro un acquario di un negozio di pesci. Nuotava, nuotava, ma inevitabilmente finiva per sbattere il muso contro una superficie che non riusciva a vedere. Così, certe volte si innervosiva e iniziava a muoversi velocemente, cambiando spesso direzione, a destra e a sinistra, con scatti nervosi. Quando un giorno…
Vennero al negozio dei muratori trasportando nuovi acquari da esporre. La vaschetta di Gel fu momentaneamente sistemata proprio davanti alla finestra, e quest’ultimo capì che aveva a portata di pinna una grande occasione. Così con un saltello balzò fuori, e GLUCH!, l’acqua di un canale lo inghiottì.
Felice, cominciò a guizzare un po’ di qua e un po’ di là, aguzzando gli occhi per avvistare una fluttuante alga rosa o una piantina di corallo o un fungo marino, sotto il cui cappuccio si nascondeva da piccolo quando giocava a nascondino. Ma non vide niente, perché il fondale era fangoso e spoglio di ogni anfratto. L`acqua in cui nuotava era delimitata da due muri, e sopra di lui scorrevano grossi battelli a vapore e strane barche a punta guidate da altrettanto strani uomini, che canticchiavano canzoncine dolci.
E dov’erano i pesci colorati che era abituato a vedere? Come di risposta alla sua domanda, da un angolo sbucò un branco di grossi pescioloni grigi. Felice, li raggiunse.
“Ciao!”, esclamò gioioso “io mi chiamo Gel, e voi? Sapete, non sono di qua e sto cercando il mare dei Caraibi! E’ da lì che vengo, potreste indicarmi il canale che devo imboccare per arrivarci? Qua ci son talmente tante strade!”.
I pesci indietreggiarono come inorriditi, e uno di loro disse:
“Lo vedete tutti?”. Un altro suggerì: “Che esemplare…schifoso!”.
“Vergognoso!”
“Spaventoso!”
Uno addirittura disse:
“Bisognerebbe sopprimerlo!”
E un altro:
“Stiamo lontani, potrebbe essere pericoloso!”
Ma cosa aveva di tanto schifoso? Era sicuro di avere le squame ben pettinate e lucide, e di certo non aveva tre teste ne` quattro occhi!
Ma i pesci lo aggirarono come se fosse una pianta velenosa, e poi si affrettarono ad allontanasi. Gel li osservò sparire per un canale laterale, quando…uno di loro si staccò dalla fila e tornò indietro verso di lui.
"Ciao…", bisbigliò "son venuto per dirti di stare molto attento, qua: in questo posto ci sono un sacco di pregiudizi! Per esempio, essere colorati e` indice di stupidità. Verrai preso in giro e disprezzato, ti conviene scappare! Siamo a Venezia, e il mar dei Carabi e` molto lontano, non potrai mai arrivarci! Devi aspettare che i tuoi colori sbiadiscano, e` l`unico modo per essere accettato qua. Ora devo andare…".
"Ma…" obiettò Gel "Io sono cosi`, non posso cancellare i miei colori!". Però il pesce era già sparito.
I giorni passarono, e tutti quelli che incontravano Gel esclamavano: "Guarda quello li`! Come dev`essere scemo, con tutte quelle tonalità cosi' luccicanti!".
Lui si sentiva sempre piu' solo e triste, ma continuava a rincorrere il suo sogno, cioe' ritrovare il suo mare caraibico. Ma i canali di Venezia sembravano non finire mai, e Gel si scoraggiava giorno dopo giorno. Finche', una mattina, senti' le chiacchiere di due pescioline grigie. Dicevano che una fabbrica ad est aveva rovesciato tanto di quel liquido nero nelle acque che probabilmente di li' a poco tutti i canali si sarebbero inquinati. Gel decise di andare a vedere. Nel pomeriggio arrivo' al Grande Vortice Nero. Tanti pesci osservavano il disastro, attenti a non farsi macchiare. Gel si mise in disparte e si infilo' in un buco: da li' vedeva tutto, e lo sguardo gli cadde a un certo punto su una pesciolina bianca. Era graziosa, con grandi occhi e le squame ben lucidate. In qualche modo, non riusciva a staccare gli occhi da lei. Improvvisamente però senti' un rombo che si avvicinava. Che cos'era? SI voltò spaventato, e vide…che qualcosa di liquido e nero stava scivolando a gran velocità dal buco dietro di lui, e che lo stava per investire. Altro petrolio! La prima cosa che gli balenò in mente, nonostante il terrore, fu di mettere in salvo tutti gli altri, perche` era un pesce altruista.
"Attenti!", gridò, "attenti, arriva un altro Grande Vortice Nero! Scappate, scappate!"
I pesci lo fissarono impauriti, poi, com’egli era stato detto, scapparono.
Si misero tutti in salvo, tranne Gel che fu travolto dall'ondata nera, che lo copri' come un mantello scuro e quasi lo soffocò. Riusci’ miracolosamente, nuotando alla disperata, ad allontanarsi, ma ormai era inesorabilmente macchiato. Di nero. Li' per li' fu contento, perchè era quello che in fondo desiderava. Nei canali di Venezia diventò un eroe, e per di più non un eroe istupidito dai suoi brillanti colori, ma un eroe come gli altri, grigio e monotono. I pesci lo accolsero nella comunità Di notte dormiva insieme agli altri, di giorno c'era sempre qualcuno con lui. Conobbe la pesciolina bianca e si innamorarono. Gel ebbe una vita felice, nei romantici canali di Venezia, sotto le gondole dai cuscini rossi, vicino ai leoni alati di piazza S.Marco e accanto ai ponti affrescati. Si abituò all`acqua un po' grigia, ma fresca ed energica dei canali, ma ebbe da pesare per molto tempo.
Rimpiangeva i suoi colori luminosi, il suo "essere diverso" dalla monotonia del mondo. Tempo prima se ne era vergognato, ma ora, se li avesse ancora avuti, ne sarebbe stato orgoglioso. Perchè nonostante tutto, TUTTI siamo diversi…ognuno di noi ha i suoi ricordi e i suoi sogni, sogni, direi, non grigi e monotoni ma brillanti e soprattutto colorati!


Francesca Dongiovanni
Classe 2° A Scuola Media A.Rosas
Quartu S.Elena (CA)


maria gabriella olianas

   
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