luisa camponesco
Curatore
Italy
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Inserito - 17/09/2005 : 14:26:45
Nanook (fiaba inuit) C’era una volta, in un lontano villaggio in mezzo ai ghiacci, un popolo che viveva di pesca e caccia, il popolo degli inuit. La loro vita era semplice ma felice. Un giorno nella famiglia di Akak nacquero due gemelli bellissimi. La madre li curava con amore il padre era molto preoccupato. - I gemelli portano disgrazia non possiamo tenerli – disse un giorno la donna. - Me n’andrò marito mio e li curerò lontano dal villaggio! - Sono tutte superstizioni non devi crederci ! - rispondeva il marito rincuorandola.Fu così che i gemelli crebbero nel villaggio, belli e forti, ma stranamente il loro corpo si ricoprì di una folta pelliccia. Nel villaggio la gente incominciò a mormorare. - Portano sfortuna! Non riusciremo più a pescare! Moriremo di fame e la disgrazia si abbatterà su di noi… I poveri genitori non sapevano più cosa fare, allora la madre esasperata, un giorno li prese e li abbandonò in un luogo lontano dal villaggio. Tutti si ritennero soddisfatti. - Hai fatto una cosa giusta – continuavano a ripetere gli anziani. Passò parecchio tempo e tutta la tribù dovette trasferirsi in un altro luogo per cacciare, intanto i due gemelli, che non erano affatto morti, erano cresciuti e diventati forti. Un folta pelliccia li difendeva dal freddo ma si allontanarono l’uno dall’altro. Uno divenne Nanook, l’orso bruno e si rifugiò nella tundra, l’altro attraversò il mare su di un grande iceberg e divenne Nanook l’orso bianco. Un bel giorno, un giovane cacciatore si avventurò sul pack per cacciare foche, ma all’improvviso il ghiaccio si spezzò e il giovane andò alla deriva. - Sono perduto – gridava - Morrò di sicuro. Il giovane che si chiamava Uluksak dopo giorni che vagava sul mare, incominciò ad avere fame. Allora prese i suoi mocassini ed incominciò a morderli, ma erano proprio duri…ecco, allora, apparire dinnanzi a lui un gigantesco orso bianco. - E’ la fine – mormorò. - Quest’orso farà di me un sol boccone. L’orso si avvicinò e lo guardò con i suoi occhietti. - Non aver paura, io sono cugino degli uomini. Ti aiuterò! - Sei affamato ma non mangiare i mocassini ti porterò buon pesce, che è molto meglio. Così dicendo si tuffò nelle gelide acque per tornare con un grosso pesce. - Vedo anche che hai freddo – continuò l’orso. - Vieni vicino a me! Io ti riscalderò- e così fece. L’orso riscaldò Uluksak con la sua pelliccia e i due divennero presto amici. Il vento cambiò direzione e portò il ghiaccio sul quale il cacciatore si era rifugiato insieme all’orso verso terra. - Nessuno vorrà credere a quanto mi è accaduto – disse sconsolato il giovane. - Ma se portassi una prova la mia gente mi crederebbe. - Mostra questa – disse Nanook e gli consegnò una treccia fatta col suo pelo bianco. Allora dopo aver salutato l’amico orso si incamminò verso la sua tribù. - ULUKSAK!!!! – urlarono appena lo videro - Allora sei vivo!!. - Non crederete a quanto mi è accaduto – e dopo aver mostrato la treccia narrò tutta la vicenda. - È impossibile che un orso sia cugino degli uomini – dicevano gli anziani scuotendo la testa. Se ne parlò per molto tempo e tutti cercavano di risolvere il mistero poiché avevano scordato la storia dei due gemelli. Però da quel giorno tutti scrutavano la banchisa con la speranza di vedere apparire Nanook l’orso bianco, cugino degli uomini.
Luisa Camponesco
Edited by - luisa camponesco on 17/09/2005 17:10:32
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