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zanin roberto
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Inserito - 26/06/2005 :  17:44:09  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a zanin roberto
I SOLITI...RACCOMANDATI

Ad Aquileia, in quel 180 d.c., c'era un fervore insolito,si attendeva l'arrivo di due navi, partite dal porto di Odessa in Bitinia. Il carico era molto segreto e si era scelto un trasportatore discreto ma scaltro e "navigato", Appellozio era un potente mercante che aveva allestito una numerosa flotta ed erano ormai leggenda le numerose vicende in cui la sua implacabile filosofia del profitto aveva stravinto sulle avversità che ne ostacolavano l'attività.
In servizio di controllo alle attività del porto, c'era quel mattino, il centurione Battistelio Marco Gianni che conosceva del porto ogni anfratto e allo scarico merci del molo orientalis vi era il veterano Renzulo Arzeniano, un maturo gallo che aveva servito nelle campagne militari dell'imperatore Marco Aurelio e ora si godeva un'incarico entro le mura protettrici di una polis.
Il mattino di giugno era terso e azzurro e una brezza leggera portava l'odore del salso a confondersi con l'aroma delle gialle ginestre.
L'odore del vicino fornaio però stuzzicava l'appetito a Battistelio che fattosi forte del ruolo che rivestiva, entrò deciso nel negozio per razzolare del buon pane fragrante:
- "Ave, Farinulo Triticense! Hai seguito le regole dell'alimentaria? Sai che il senato ha varato la legge per la salute pubblica che comprende il lavaggio con cenere e carbonato di tutti gli arnesi impiegati nella lavorazione?!" disse il centurione con velata minaccia.
-" Ave Battistelio, mio generoso protettore! Certo ho seguito le regole... ma vuoi controllare tu stesso? ...ecco, assaggia questo pane e dimmi se va bene?" rispose premuroso e rassegnato il fornaio.
- " Bene, bene, dei della terra....prendo questa pagnotta e anche questo pane profumato!!!" il militare prese il pane senza aspettare alcun consenso.
-" No...nooo....ecco è un esperimento,...non so se sia ...buono...è l'unico pezzo che mi è rimasto...è un nuovo impasto con un pò di miele...che lo rende dolce!!!" cercò invano Farinulo di salvare il salvabile.
-" Non ti crucciare Farinulo, tutto a posto, per oggi....chiudo un occhio! Ave a te Triticense"
Usci trionfante, con il suo bottino mentre il povero fornaio prendeva a calci uno sgabello in noce finemente intarsiato, dalla collera.
Renzulo stava sbracciandosi come al solito, per dare ordine all'ingresso delle monoremi e triremi in banchina, tutti avevano fretta, tutti volevano ripartire prima che il tempo mutasse umore.
Tra le navi vi erano anche le due arrivate dalla Bitinia.
-" Al tempo, al tempo,...ehiiii....siriaco maldestro, quel carico di marmo va sulla banchina di occidente, nooooo....non qui.... maledetti orientali non capiscono un'alfa per tutti gli dei dell'Olimpo!" disse scocciato il gallo.
Dalla triremi dietro, il capitano a sgolarsi gridando: " Tocca prima a me! Io vengo dalla Britania e porto lo stagno per l'imperatore! Su, su, avanti, dai amico Renzulo fammi scaricare!"
-" Ave, vecchio coscritto Tenebrosius ma vedi che prima c'è uno scarico di marmo...su voialtri schiavi africani, non hanno mai voglia di fare niente, avanti lavorate, su, su che arriva Battistelio. Eh, devi aspettare il tuo turno fenicio mio!
Battistelio arrivò lisciandosi i baffi e masticando con energia il pane sequestrato.
-" Renzulo come vanno le cose? Vedo che c'è traffico stamane! Ehi tu, siriaco, che cosa scarichi?" disse il centurione intromettendosi nel lavoro già complicato di Renzulo.
-" marmo...comandante...marmo!" rispose il capitano.
-" No,No,....oggi niente marmo, non ho i carri sufficienti per portalo a Forum Juli" disse sgranando le pagnotte Marco Gianni.
Renzulo innervosito intervenne deciso, riprendendo in mano la situazione:
-" Battistelio Marco Gianni, non ho bisogno del tuo aiuto, cosi mi crei ancora più confusione, vai a controllare nella taverna del "nettare di Bacco" piuttosto, ho visto dei loschi marinai mauri entrarvi"
Visto che ora si era accesa la sete, dopo lo spuntino di pane, si affrettò a seguire il consiglio del responsabile allo scarico.
Qualcuno, dietro la fila di navi, gridava come un maiale al macello: - "Renzulooo...sono Medeus, il trasportatore che arriva dalla Bitinia, prestoooo,....ho dei feriti a bord, ho precedenza assoluta!" Renzulo corse fino all'altezza del legno che ondeggiava calmo e dalla sponda del canale di ormeggio rispose: " Ave Medeus, nobile trasportatore della famiglia degli Appellozio, capisco la tua premura ma ci sono quattro imbarcazioni prima della tua da scaricare".
Medeus,irato ma composto, rispose con fermezza: " Renzulo Arzeniano, ti confermo che ho feriti gravi a bordo che abbisognano di immediate cure, sono valorosi uomini che si sono opposti all'abbordaggio di pirati Ilari.
-" Va bene, per Nettuno dell'Adriatico! gettate a riva le cime di traino,vi faccio abbordare al magazzino numero 26.Due squadre di schiavi qui immediatamente per il traino! Stamane c'è la mano dei demoni dell'Averno!" sbraitò Renzulo sudato e stringendo i pugni.
Ci furono subito le imprecazioni in siriano e fenicio nonchè in greco dei comandanti delle altre navi che si videro passare davanti l'arrogante trasportatore. Arrivò allora con due squadre di legionari, il centurione Battistelio che presi i tre comandanti infuriati li immobilizzò e li fece tenere in custodia,sotto la minaccia delle armi, nella casermetta adiacente ai grandi magazzini.
-" Eh,...caro Renzulo se non ci fossi io a mettere ordine qui, ci sarebbe una Babele...ci vuole giustizia e polso fermo con i facinorosi!"
Renzulo non rispose, ritenne che tanto sarebbe stato fiato sprecato spiegare che il soppruso era dovuto a Medeus se pur con l'emergenza sanitaria dichiarata.
Scesero dalla triremi,Medeus con il fidato padre Orius e dieci ragazze giovani e avvenenti coperte da veli pastellati e profumate da inebriare i sensi più sopiti. Dalla seconda nave scaricarono otri di spezie afrodisiache delle Indie e lentamente tutti furono sbarcati. Renzulo si aspettava di veder comparire i feriti, ma di loro nessuna traccia. Mangiata la foglia si rivolse con rigidità ad Medeus.
-" Dove sono i valorosi feriti che hai detto essere gravi ?"
Il vecchio Orius intuendo la reazione del gallo, intervenne con fare mercantile e accomodante.
- " Vedi, mio solerte Renzulo, il mondo è dei furbi, tu che sei uomo di sapienza hai ben capito che la merce appena sbarcata si deteriora facilmente, la pelle di quelle fanciulle potrebbe arrossarsi, il cibo che mangiano deteriorarsi, i predoni potrebbero rubarle, e allora tutto il guadagno andrebbe in fondo al mare...oh...disgrazia...oh catastrofe,...ecco allora per il tuo buon servigio una sacca di sesterzi per te e una per il buon Battistelio,...e grazie ancora!".
Renzulo prese i due sacchetti di pelle pieni di denaro e sospirò profondamente, disse con residuo orgoglio: - " Questa è l'ultima volta che mi presto ai vostri inganni, ricordate bene....l'ultima volta!"
Orius se ne andò ribattendo: - " Si,si...va bene, apresto gallo".
Renzulo guardava lo specchio d'acqua verde e piatto, si sentiva a disagio, morse il labbro e si diresse alla casermetta, liberò i tre comandanti e li esortò a rispettare l'ordine di precedenza di scarico, lesse nei loro occhi il disprezzo e non li condannò.
Quando tornò Battistelio, gli porse il suo sacchetto di sesterzi e disse: " Ho deciso di tornare a Concordia Saggittaria, dove ho un negozietto di pesce e di lasciare questo posto! In fondo....ci si può lavare dallo sporco con dell'acqua...nooo?!"
Battistelio contava il suo denaro e non indagò nessun significato a quelle parole, passarono molti anni ancora prima del 476 d.c. ma il germe della corruzione stava attechendo in modo capillare!


di Zanin Roberto

   
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