Monaco 3 agosto 2001

Han Hsue era davvero molto bella, come sempre i tratti del suo volto asiatico erano fini e sereni e aveva ottenuto dal suo direttore di essere lei a trattare con me. Il mondo stava mutando velocemente, il numero di operatori si restringeva, le crisi erano cosi' violente e le riprese cosi' rapide da non consentire piu' previsioni a lungo termine e gli accordi si prendevano ormai nella sottile via di mezzo tra ottimisti e pessimisti.
Faceva sorridere entrambi la consapevolezza che lei non avrebbe potuto abbandonare la delegazione ufficiale neppure per uno spuntino e forzatamente parlavamo di lavoro, finche' ebbe la dolce idea di offrirmi da bere, una coca cola, era il gesto piu' gentile che li' dentro ci si potesse scambiare.

Zurigo - febbraio 1999

Anja era una sciatrice esperta, in trenta minuti seppi riguardo alla sua vita appena poco piu' del doppio di quanto direi io in cento anni su di me. Finche' decise di offrirmi da bere, un calice di vino rosso.

Volo Parigi New York - maggio 1997

Corinne era francese, specialista in chimica organica, in due ore mi spiego' tutto quanto era conosciuto sui veleni contenuti nelle diverse specie vegetali, conoscevo i problemi delle spore di un fungo piu' di quanto conoscesse lei di una delle sillabe del mio nome. Finche' desidero' offrirmi da bere e chiese alla hostess due bicchieri di champagne.

Dovunque in ogni tempo e in ogni luogo

...lei mi offri' da bere, un bicchiere con un succo di frutta, vino, acqua, ogni liquido potabile....

Monaco 3 agosto

Il bicchiere era pieno, i sorrisi pronti, la mia mano destra emozionata si mosse per conto suo, di taglio, e colpi' il bicchiere al centro facendolo volare in alto in modo che si rovesciasse e spargesse il liquido sulla donna seduta vicino a me, non una goccia cadde per terra, era poetico osservare quel bicchiere sospeso in aria, che lasciava cadere quell'acqua colorata, solo su di lei, sul suo viso, sul suo vestito, con la precisione di un maestro d'arco, finche' non ci fu piu' liquido e il bicchiere ricadde sul tavolo, rotolando due volte, beffardo, frantumandosi, pareva un secolo da quando la mia mano destra si era staccata da me e lo aveva colpito e io la guardavo con triste ed abituata esasperazione, ma perche' era mia quella mano?.....

Zurigo - febbraio 1999

La mia mano si era mossa da sola......Anja mi guardo' a bocca aperta, anche se non poteva piu' assaporare le gocce di vino che avevano gia' superato il suo viso e coloravano il suo vestito.

Volo Parigi New York - maggio 1997

C'era tutto lo spazio sul tavolino, cosi' lei non comprese, e neppure io, come la mia mano avesse potuto colpirlo e come mai invece di poter bere tranquillamente dal suo bicchiere, doveva osservare inorridita come le gocce, una ad una, uscissero dal mio, per avvolgerla e fare ricca la sua tintoria.

Dovunque in ogni tempo e in ogni luogo

Avvenne che qualcuno osasse offrirmi da bere una seconda volta, rimanendo a distanza di sicurezza, avvenne che qualcuno non mi offri' piu' da bere e non mi volle rivedere mai piu', avvenne che qualcuno mi volle rivedere iniziando il dialogo con uno spaventato :"Devi stare attento...", avvenne che una volta in un ristorante un cortese maitre mi chiese mellifluo :"Vuole che la bevanda la versi direttamente io sulla sua ospite o fa tutto da solo come al solito?", avvenne che la mia segretaria mi getto' fuori dal mio ufficio dopo che avevo annaffiato lei e soprattutto sbriciolato il suo bicchiere di cristallo azzurro, avvenne che anche mia sorella mi rimproverasse un venerdi' sera, avvenne che io rimossi poco a poco la necessita' di bere, evitando di farlo in compagnia, avvenne che un medico mi sgridasse perche' le analisi segnalavano mancanza d'acqua nell'organismo, problema non legato ad alcun disturbo noto nella medicina non psicosomatica.

Deserto di Gobi - anno 2005

Eravamo rimasti in due sulla Terra, Julia Roberts ed io, unici superstiti dopo la catastrofe planetaria.
Lei mi offri' l'ultima goccia d'acqua della sua borraccia e la mia mano si mosse da sola.....

Alba di stamane

Mi sveglio di soprassalto...no...anche con Julia no....e' solo un incubo meno male....cerco un bicchiere colmo d'acqua sul comodino, al buio......la mia mano si muove e colpisce, il bicchiere vola alto e le gocce mi ricadono addosso....evviva....che bello....credevo che succedesse solo in compagnia dell'altra meta' del cielo!

Bene, adesso riparto per l'Oriente, sara' facile seguire i miei movimenti, come le bandierine su un mappamondo, dallo spazio le astronavi aliene osserveranno bicchieri salire in verticale lungo il mio percorso ....Francoforte ...Taipei ... Kuala Lumpur...Pechino...

Roberto