Com'e', come non e', ho dovuto mettermi al lavoro per rispondere al seguente quesito : che cosa succede se non ci si piega alle prepotente intimazione del bancomat di ritirare le banconote entro trenta secondi?

Sono di colpo impallidito...e se allo scadere del confine temporale dei trenta secondi fossi sprofondato in una botola che mi avrebbe fatto precipitare per l'eternita' nello spazio piu' infinito?

Cosi' ho pensato di non correre troppi rischi e mi sono recato da un mio buon amico dell'agenzia del Monte dei Paschi di Siena che mi ha dato una esauriente spiegazione alla questione.
Dopo avergli posto la domanda, per timore che credesse che fossi impazzito, gli ho spiegato naturalmente che sono solo la cavia telematica di un oscuro gruppo segreto che utilizza uno schermo per
parlare alle persone e lui mi ha posato una mano sulla spalla e mi ha guardato scuotendo la testa, come se ormai fosse troppo tardi. Mi ha fatto gentilmente accomodare e mi ha raccontato con tono soave e con accenti che potevano anche apparire sarcastici, che all'interno della macchina erogatrice c'e' un mostro elettronico affamato con uno stomaco enorme e con una bocca strettissima.
E' molto goloso e si diverte a fare i dispetti, soprattutto a chi lo sfida e non accetta la sua imposizione di ritirare i soldi entro trenta secondi. In tal caso, i cervelloni della banca hanno programmato il mostro ad ingoiare le banconote risucchiandole dentro il suo enorme stomaco con un sonoro "slurp".

Ho provato, tremando, ho atteso i trenta secondi e, appena le banconote sono sparite alla vista, la mia mano e' corsa come mossa da moto proprio verso quella vorace bocca, ma non e' riuscita ad entrare. Il mio amico mi ha pazientemente svelato con tono tranquillizzante e espressione serissima che esiste solo un metodo per inseguire e riprendersi le banconote, un "baco" nella programmazione a cui gli scienziati non sono ancora riusciti a rimediare: e' sufficiente inseguire le banconote con la lingua. La mia lingua si e' mossa ovviamente quasi spinta da moto proprio a quelle parole, ma era una trappola, ne e' uscita lunga due metri e inutilizzabile. Di fronte al mio sguardo ferito, sorpreso, tradito, interrogativo, il mio amico ha alzato un dito e mi ha rimproverato con voce severa: "Cosi' impari a raccontarmi la storia di quel gruppo misterioso che, invece di parlarsi, si scrive, e che ti manda in giro per il mondo per soddisfare le piu' insaziabili curiosita': per punizione d'ora in poi anche tu non potrai mai piu' parlare. Le banche sono inesorabili con i clienti con la lingua lunga, e' in gioco la stabilita' del sistema. E ti sequestro anche la carta di credito e non fare quella faccia come se non ti importasse perche' tanto non e' tua".

E cosi' me ne sono tornato mesto e incompreso nella mia gabbia nella redazione telematica dove i miei crudeli aguzzini mi tengono prigioniero e mi danno da mangiare solo una briciola di pane raffermo (io comunque ammiro la gente che risparmia) e unicamente per concedermi quel minimo di enegia che serve a sostenermi durante i loro sempre piu' inumani esperimenti.

A nessuno degli abinontanti lettori della Concerto News System passa neppure per la testa di recarsi dal funzionario di banca che cosi' gentilmente ha risolto il dilemma per spiegargli che la mia domanda e' davvero nata per rispondere alla vostra curiosita', vero?

Non importa, la coscienza vi obblighera' a pensare a me, ogni volta che quel messaggio, che invita a ritirare le banconote entro trenta secondi, apparira' sul display del Bancomat.
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Dal vostro inviato Bob Porter - Cns - Concerto News System - @2002