WhiteWolf
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 Inserito - 14/04/2004 : 19:30:15
Eccomi qui,
ancora una volta nel locale tecnico di una delle tante filiali di questo ente. Gli impiegati ti fanno entrare, ti indicano dove è il posto che cerchi, e ti lasciano carta bianca. Non si curano di ciò che faccio, di chi sono: potrei scompigliargli tutta la rete, spedire virus a desta ed a manca, collocargli una bomba sotto la scrivania. In fondo sono solo entrato con una valigia nera a tracolla ed un anonimo scatolone bianco sotto un braccio... Resto in attesa che mi richiamino dalla centrale, per le ultime prove prima di andar via, verso un altro ignaro e distratto cliente. E proprio ieri, durante la pausa in un centro commerciale, di ignari e distratti ho avuto modo di averne un assaggio. Nulla di traumatico certo, ma mi ha fatto riflettere; e quale posto migliore di questo per esporre le proprie riflessioni? Dunque, mi aggiravo tranquillo tra gli scaffali, tanto per guardare le ultime novità tra hi-fi, cellulari e tv. E proprio qui la mia attenzione si è fermata sui televisori: file e file di apparecchi delle più svariate dimensioni allineati ed accesi lungo la parete, tutti trasmettendo lo stesso programma "via cavo", ovvero il capostipite dei cosiddetti reality show, tanto per capirci. Io conosco un po' di inglese, se poi qualcuno mi spiega cosa c’è di reality in quello show, mi fa un grosso favore:così, come se avessi nove anni. Comunque, dicevamo file di video che trasmettevano in tempo reale lo stesso programma, ed al centro, poco più avanti, altri cinque o sei apparecchi maxi-schermo anche loro con la stessa medesima trasmissione, tranne uno. Questo colosso della tecnologia trasmetteva un telegiornale nel quale si parlava del sequestro e degli ostaggi in Iraq e dell'arresto del braccio destro di una nota (mai come ultimamente) organizzazione terroristica. L'audio era buono ed il video notevole. Ora, io non sono un grande "trangugiatore" di telegiornali, ma da alcune notizie istintivamente vengo attirato, sarà forse perché in parte, volente o nolente, ne potrei sentire gli effetti, se ciò già non succede. Ed indovinate, di un supermercato non pieno ma con tante persone in pausa o a zonzo, quanti di quelli che si aggiravano davano ascolto alla notizia? Solo io. E quanti guardavano l'altro programma sopraccitato? Molti, vi posso assicurare molti. Capisco di non essere transitato nella sede di un quotidiano, che ognuno può gestire il suo tempo come meglio crede, che ogni gestore può decidere come preferisce fare notare la differente qualità video dei più svariati apparati, ma tutto mi è sembrato paradossale. Come una grande e concreta metafora in cui ero immerso. Quindi devo concludere che alla gente interessano più delle persone che allo specchio si provano un vestito, piuttosto che dei civili coinvolti in una guerra o un passo in più alla lotta al terrorismo? A me è sembrato proprio questo, tristemente questo. Certo, non dico di accalcarsi di fronte a quell'unico televisore, so bene che la stessa notizia sarebbe stata trasmessa la sera mentre "tranquillamente" di fronte alla propria cena si guarda il notiziario, ma almeno un occhiata la si poteva dare: un minuto che non avrebbe tolto niente a nessuno, ma avrebbe reso la persona più consapevole e quindi meno ignara, meno distratta dall'abitudine di sentire che c'è una guerra lontano da noi,ma che in qualche modo ci tocca ogni giorno.
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