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 L'alba di un altro giorno
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fox20002
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Inserito - 18/11/2003 :  15:14:31  Mostra Profilo Invia un Messaggio Privato a fox20002
Dalla cima della montagna alla sera si domina un panorama di fiaba. Tra gli alberi che emanano frescura, il vento, dolcemente frusciando tra le foglie, produce un musica incantatrice che induce a socchiudere gli occhi e lasciarsi andare sulle ali della fantasia. Anche stasera sono qui sul terrazzo spaziando la vista intorno nelle vicine valli e le alture. Poi sempre più in fondo là dove la montagna sembra tuffarsi nel limpido lago. Il lago che appare come d'incanto con le sue piccole luci assomiglianti a mille lucciole...sento il vento tra i capelli, il profumo dei fiori sul balcone, e in lontananza nel bosco il gufo che segnala l'ora tarda.. mi soffermo a guardare il lontano luccichio sulle placide acque, socchiudo gli occhi e fra le palpebre tremanti ecco apparire l'esile figura di una donna dolcemente cullata dalle dolci onde d'un mare solcato da un veliero….. L'improvviso scoppio di un lampo, un tuono cupo e minaccioso... il mare diventa d'un colpo grosso, le onde si gonfiano, scuotono l'imbarcazione, un forte vento ed una pioggia battente spazzano la tolda e sottraggono alla vista quella figura che sembra essere inghiottita dall'improvvida tempesta..

Le nuvole basse nere nel cielo ritardavano l'alba, all'argo s'intravedeva qualcosa...
"Una vela!" gridò l'uomo che impaziente scrutava l'orizzonte dalla spiaggia. Mentre il vento gli strappava le parole dalle labbra, con il cannocchiale cercò la nave, sedendosi carponi sulla sabbia per resistere alle raffiche del vento. Riuscì a scorgere le vele, ma i cavalloni erano alti, la vedeva sobbalzare, guardava impotente con l'animo in tumulto mentre continuava a battersi contro la tempesta .."Dio mio non portarmela via ora" esclamò disperato. Ormai la luce del giorno che a stento si era fatta strada tra le fosche nubi faceva vedere a occhio nudo i dettagli della terribile lotta ingaggiata dalla nave con la tempesta.
Il comandate avrebbe dovuto virare di bordo, il fondo era ormai lontano per gettare l'ancora, e la tempesta la spingeva verso gli scogli dell'isola.
"Vira di bordo, vira, così siamo perduti" gridava al timoniere nella speranza di salvare sia la nave che la ragazza.
Immaginava che Kelly fosse sottocoperta. Il mare ribolliva sotto quella cortina di pioggia e di vento, avanzò furiosamente investendola, inclinò lo scafo fino a scoprire il fasciame del fondo incrostato di alghe. Poi la cortina di acqua cancellò tutto, la nave era scomparsa..
L'uomo sulla spiaggia si piegò in avanti in un estremo gesto disperato mentre sentiva angosciose lacrime mischiarsi alla pioggia che gli bagnava il volto. Rialzò piano lo sguardo dove prima si era consumata la tragedia. Ebbe un sussulto, di gioia, di stupore, di rinnovata speranza quando vide che la nave era ricomparsa alla vista. Ma non era più la stessa, priva dell'albero di maestra e di trinchetto, spazzati via ... si coricò su di un fianco, cosicché il ponte dei cannoni si trovò in posizione verticale e tutte le attrezzature e gli uomini stessi scivolarono sul fondo. Da quell'apertura Kelly scivolò nell'acqua gelida, annaspando cercò attorno a se qualcosa cui aggrapparsi. Poco lontano vide l'albero spezzato, dei marinai caduti in acqua insieme a dei rottami. Si rese conto che la nave stava andando alla deriva, sospinta dalla tempesta verso la riva. Sentì un duro colpo prenderla alla schiena e giratasi si rese conto che uno spezzone di tronco l'aveva urtata: vi si aggrappò mentre seguiva l'avanzare della nave in balia delle onde. Nonostante la pioggia battente riuscì a scorgere la spiaggia. Dovette compiere uno sforzo immane per sedare il terrore e incominciare a nuotare verso la salvezza cercando disperatamente di sottrarsi agli alti flutti che la sovrastavano
Giunse alla riva ancora aggrappata al tronco, le acque la investirono arrivandole alla vita. Così giovane e bella sembrava uscire come Afrodite dalle acque del mare. Era stremata, temeva che le forze l'abbandonassero proprio adesso che era vicina alla riva. Raccolse quella poca energia che ancora le rimaneva e stentatamente procedette.
Levò il viso al cielo e la sua attenzione fu attirata dalla vista di una sagoma umana ancora indistinta sulla duna.
Adesso che si era ancor più avvicinata riusciva a distinguere un cavaliere. Il cavaliere si era alleggerito dai vestiti, le brache alzate sopra le ginocchia, il torace abbronzato dal sole, , i folti riccioli bruni danzavano al vento, le braccia giovani e forti avevano il colore del cuoio fine. La raggiunse sottraendola alle minacciose onde che ancora la insidiavano e la trasse in salvo adagiandola sulla sabbia. Dalla camicia strappata intravide dei seni bianchi, i lunghi capelli biondi grondavano acqua, una figura snella tra le sue braccia .. Lei che non sperava di rivedere...
(continua alla prossima)

bugatti giuliana

   
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