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 25 Concerto di Bimbi
 il bimbo e ... '03 - POESIE - RACCONTI
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Elena Fiorentini
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Spunti e proposte per uno spazio per bambini

-poesie - racconti - filastrocche...

Da "Il bimbo e la luna" di Sitar ( http://www.concertodisogni.com/mp/link.asp?TOPIC_ID=5303 ), prendo lo spunto per riproporre uno spazio, da tempo se ne parla, per bambini.
Concerto di sogni ha già la "protezione " per bambini come sito sicuro.
In Due chiacchere è già annunciato il progetto dove ci sono gli auguri di compleanno al bambino di Cristina con una giostrina in regalo ...virtuale...

Allora il punto è per cominciare: "Per bambini" scritti dai grandi oppure "Per bambini" scritti dai piccoli. Per uso dei genitori o dei bambini o le due cose insieme?
***
In "favole e racconti" c'è già del materiale, credo non poco, ma non c'è uno spazio apposito.
Giriamo insieme la proposta ai nostri capi...

Anche in "Poesie", io personalmente ho scritto alcune cose molto semplici: La nave di Pierino galleggia pochino...ecc.
oppure in Racconti, la "Storiella lunare", raccontino e poesia,
seguita da alcuni replay dichiaratamente per bambini,
in "SuperGulp!Fumetti&Cartoons" ci sono spunti, disegni e commenti,a volta sull'onda della memoria, che possono costituire un buon strumento per sia grandi e che per bambini oppure in "Pillole" tra gli innumerevoli ...
***
Una mia esperienza:
Poi,...uditeudite... in "Favole e Racconti" c'è "La torre degli Spiriti" copione teatrale per marionette, revisione di un testo tradizionale.

Da me è stato più volte rappresentato,con una fatica tremenda.
Una volta per il compleanno di mio figlio quando aveva otto anni.

Avevo pre-registrato quasi tutte le parti, poi avevo registrato al piano l'introduzione e gli interludi prendendoli dai piccoli pezzi per piano di Bartok,( For children e a 4 mani con mio figlio alcuni brani dal Pozzoli, molto suggestivi) e con un cast di marionette rinnovato,( la prima edizione risaliva a quando avevo otto anni) fabbricate da una gentile signora.

Lo spettacolo fu replicato per parecchie domeniche...poi smisi...avrei dovuto cambiare lavoro...l'ultima volta lo preparai con le canzoni rinnovate, musicate con musiche mie, per la fine del millennio ( Venti minuti di spettacolo ).

Oramai mio figlio grande, il mio pubblico adulto,tranne il piccolo Enrico, ebbi un altro cast di marionette, il palco e le scene rinnovate.

Le marionette le cercai per tutta Milano, finalmente trovai quelle cecoslovacche con soli tre fili, le vestii adeguatamente Brighella divenne il Nipote di Brighella, e... voilà...

Questa edizione venne portata nei cortili delle case dell'Aler ( case popolari di Milano), per tutto il mese di giugno dello scorso anno, con un gruppo di volontari, che si accollarono anche le spese dei regali per la tombola.

Signore e signori , le idee sono bene accette....

....che ne dite miei signori?
le storie per piccini,
venite a raccontare?

Per incominciare
La storia di concerto
potremmo ideare

C'era una volta,
lontano lontano
in mezzo al mare,
un'isola felice
dove ognuno voleva
fermarsi a riposare
........

così per molti giorni
potremmo continuare....

:

dai Nuovi racconti di Mamma oca

E. F.

<bgsound src="http://www.concertodisogni.it/public/upload/file/ccop94.mid">

Edited by - Elena Fiorentini on 23/02/2004 10:52:35

sitar
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Inserito - 03/09/2003 :  11:56:56  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a sitar
Si, Elena, lo spirito è quello giusto;

l'idea nasce dalla consapevolezza che il mondo dei bambini, come pure quello degli animali, e quindi di tutti quei mondi che scorrono affianco al nostro e che appaiono sempre indifesi o trascurati, sembra sia poco adatto agli alti e nobili scopi letterari o poetici.

Ma la poesia cos'è, se non una esternazione dei nostri stati d'animo, del nostro gioire o soffrire, delle nostre paure o insoddisfazioni che spesso hanno radici lontane e ci riportano indietro nel tempo, proprio a quel tempo e a quei momenti della vita dove il mondo ci appariva ancora poetico e fantastico;

Occuparci dei bambini, vuol dire occuparsi anche di noi, è un atto di amore; dovremmo ricordarci un po più spesso che un tempo non troppo lontano siamo stati bambini, e che avremmo voluto tanto che qualche adulto maturo e sereno, si prendesse cura di noi e - perché no - ci leggesse la "favoletta" della buona notte;

Purtroppo non c'è mai abbastanza tempo per loro, siamo tutti presi da noi stessi che ci dimentichiamo che noi siamo loro, ma con qualche chiletto in più (ahimé) e qualche capello bianco nascosto tra quelli ancora scuri, e che se pensiamo a far crescere bene loro, allora cresceremo meglio anche noi.

Francesco

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Elena Fiorentini
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Inserito - 03/09/2003 :  13:36:44  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
ed ecco il link dove Cristina fa gli auguri al suo piccino...

http://www.concertodisogni.com/mp/link.asp?TOPIC_ID=4954

E. F.

Elena


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leda cossu
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La lezione della farfalla

Un giorno, apparve un piccolo buco in un bozzolo.
Un uomo che passava per caso si mise a guardare la farfalla che si sforzava per uscire da quel piccolo buco.
Dopo molto tempo, sembrava che essa si fosse arresa ed il buco fosse sempre della stessa dimensione.
Sembrava che la farfalla ormai avesse fatto tutto quello che poteva e che non avesse più la possibilità di fare niente altro.
Allora l'uomo decise di aiutarla: prese un temperino ed aprì il bozzolo. La farfalla uscì immediatamente. Però il suo corpo era piccolo e rattrappito e le sue ali erano poco sviluppate e si muovevano a stento.
L'uomo continuò ad osservare perché sperava che, da un momento all'altro, le ali della farfalla si aprissero e fossero capaci di sostenere il corpo, e che essa cominciasse a volare.
Non successe nulla! La farfalla passò il resto della sua esistenza trascinandosi per terra con un corpo rattrappito e con le ali poco sviluppate.
Non fu mai capace di volare.
Ciò che quell'uomo, con il suo gesto di gentilezza e con l'intenzione di aiutare, non aveva capito, era che passare per lo stretto buco del bozzolo era lo sforzo necessario affinchè la farfalla potesse trasmettere il fluido del suo corpo alle ali, così da poter volare. Era il modo con cui Dio la faceva crescere e sviluppare.

A volte, lo sforzo é esattamente ciò di cui abbiamo bisogno nella nostra vita. Se Dio ci permettesse di vivere la nostra esistenza senza incontrare nessun ostacolo, saremmo limitati. Non potremmo essere così forti come siamo. Non potremmo mai volare.

"Chiesi la forza... e Dio mi ha dato le difficoltà per farmi forte.Chiesi la sapienza... e Dio mi ha dato problemi da risolveve.Chiesi la prosperità... e Dio mi ha dato cervello e muscoli per lavorare.
Chiesi di poter volare... e Dio mi ha dato ostacoli da superare.Chiesi l'amore... e Dio mi ha dato persone bisognose di aiuto.
Chiesi favori... e Dio mi ha dato opportunità.
Non ho ricevuto niente di quello che chiesi...
ma ho ricevuto tutto quello di cui avevo bisogno.

(non conosco l'autore di questo testo. Mi pare adatta ad essere raccontata anche ai bimbi, togliendo l'ultima parte e lasciando solo l'immagine. Oggi si chiede sempre troppo ai bimbi, quasi nessuno è sostenuto nei tempi propri di crescita. La precocità toglie forze vitali e brucia l'infanzia. Ma ciascuno di noi ha tempi propri per ogni passo della sua vita. Un caro saluto alle mamme e ai papà)


LedaVai a Inizio Pagina

Elena Fiorentini
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Inserito - 08/09/2003 :  23:25:01  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
E' molto bello, Leda, e anche secondo me adatto ai bambini.

Senti ora un'altra storia:

Stampo per alcune amiche di tanto in tanto, alcune pagine di concerto di sogni.

Ieri mi è venuta l'idea di stampare alcune poesie per bambini,(Per sorridere) ho inserito due foto , ho aggiunto a mano questa frase : ...cari bambini, volete scrivere per concerto di sogni qualche vostro pensiero o poesia?
Ho poi consegnato questi tre fogli alla mia amica per i suoi tre nipotini.

Si è entusiasmata e sta cercando organizzare il modo per procurare alla nipotina di undici anni il suo strumento per farla collaborare in prima persona.

La cosa interessante è che ho scoperto che gli scritti che le ho dato finora li legge ad alta voce e li commenta, come le "favole del focolare" dei tempi passati.
Ecco una zia che chiama a raccolta i nipotini e legge loro le storie che discendono direttamente da internet, il degno pronipote del focolare.

Bello sarebbe quindi proseguire questo thread anche con scritti di bambini!

E ora che questa storia ho raccontato
di latte e miele mi sono cibato
i baffi mi sono leccato
e a voi non ne ho dato

Edited by - elenafior on Sep 09 2003 08:25:27Vai a Inizio Pagina

Elena Fiorentini
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Il gatto di via Tajani

E’ un grosso gatto nero, il più grosso che abbia mai visto, con un bel pelo lucido.Rimase randagio e senza famiglia finché si affezionò alla signora Maria, la custode di uno dei numerosi palazzoni costruiti sui prati della ex-cascina Rosa.
Così, senza formalità, il gatto nero senza nome divenne Il "Gatto della Signora Maria".

Un giorno rientrò sanguinante e piangente.
Si sapeva che era molto litigioso e si pensava che si fosse azzuffato con qualche gatto sfrattato dalla Cascina Rosa. Non sapevamo come piangono i gatti.
Ebbene ,piangono come noi, con grandi lacrime più grande è il dolore.
La Cascina Rosa in qualche modo c’entrava.

Una vecchia villa cinquencentesca con intorno stalle e fienili alla periferia est di Milano, veniva abusivamente occupata da disperati di ogni nazionalità , i dannati della terra, arrivati da mondi diversi che pagavano per dornire per terra su lerci materassi gettati in ogni angolo.

Risse, sporcizia, incendi filtravano anche all'esterno.I giardinetti di largo Murani divennero impraticabili.

In un simile inferno regnava sovrana la fame, il freddo, la miseria.
Qualcuno mise delle trappole per catturare i gatti.In una di queste incappò il nostro eroe. Gli fu amputata la zampa.
L'intervento andò bene. Il gatto della Signora Maria riacquistò tutta la sua vivacità.
Bisogna vederlo correre con grande energia , con solo le tre zampe e quando rientra con qualche ferita per essersi azzuffato con i suoi nemici.

Ora che questa storia ho raccontato
di latte e miele
mi sono cibato
e a voi non ne ho dato

Edited by - Elena Fiorentini on 12/02/2004 21:02:45Vai a Inizio Pagina

leda cossu
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(così inizia Elena)
Che ne dite miei signori?
Le storie per piccini,venite a raccontare?

Per incominciare
La storia di concerto potremmo ideare
C'era una volta,
lontano lontano
in mezzo al mare,
un'isola felice
dove ognuno voleva
fermarsi a riposare

così per molti giorni potremmo continuare....
dai Nuovi racconti di Mamma oca

(così continua Leda)
Roberto ed Admin, dopo lungo navigare,
da un tempo antico vollero sbarcare,
rassodarono zolle, seminarono fiori
costruirono un villaggio di mille colori.

Sulle onde del cielo lanciarono un messaggio:
veniteci a trovare, non solamente a maggio!
Ciascuno porti una pietra, dal suo Paese lontano,
le metteremo insieme, ognuno dia una mano.

Scriveremo il suo nome su selce ed ossidiana,
su ametista e pirite, su arenaria e grafite…..
Se ne ricorderanno i bambini domani,
vi troveranno i segni delle loro piccole mani.

Quando saranno stanchi, potranno ritornare
e in Concerto dei Sogni sostare e riposare.
Racconteranno storie che abbiamo sempre atteso
e un fuoco per scaldarci resterà sempre acceso.

Degli antichi Signori resterà nel villaggio
un ricordo amorevole ed un bimbo più saggio…

così per molti giorni potremmo continuare....


LedaVai a Inizio Pagina

Elena Fiorentini
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così,pian pianino,
con tanta pazienza,
e senza fretta,
sta iniziando
concerto di bimbi
contenitore raccolta,
che ancora una volta
ci troverà pronti ad affrontare
mille avventure
che verremo ai bimbi
a raccontare


stretta la foglia
larga la via
dite la vostra
che ho detto la mia

Edited by - elenafior on Oct 03 2003 01:23:37Vai a Inizio Pagina

Elena Fiorentini
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ancora sul gatto nero

...così...amici miei, per un bel pezzo nessuno vide il gatto nero,ma ecco ancora qualche notizia.

***

Era un gatto coraggioso, sì, ma non molto fortunato, anche se per un anno visse con la signora maria , che gli aveva dato una casa calda, del cibo e qualche coccola.
La signora maria non abita più qui. Il nostro Micio è nei guai seri,senza più casa,nè famiglia.Il nostro eroe resta in mezzo alla strada.Non può andare con lei .

Forza, amico micio, ce la devi fare...

Potresti tornare nella colonia della Cascina Rosa, qualcuno ti farà un spazio anche se dopo l'inizio dei lavori ce n' è rimasto ben poco....

In fondo avevi sempre intrattenuto rapporti con la comunità, anche se a volte erano risse e botte. Dovrai ancora lottare per riottenere il tuo angolino e potere vivere.
La signora Gina, la mamma dei gatti, ti avrebbe potuto autare, ma non esce più tanto spesso di casa, non puoi più contare nemmeno su di una persona buona come lei.

la libertà con tre zampe, amicio gatto, costa molto cara....

***

L'ultima volta che lo vidi era in via Tajani e pinageva come un forsennato.
Malgrado le tre zampe aveva di nuovo fatto a botte. Ora si trovava all'interno del giardino del condominio e voleva forse uscire. Non ce la faceva a saltare come una volta.
Mi guardava, implorava aiuto, poi guardava il cncello. Io non abito qui, caro gattino.

che vuoi? ...miaoooo....miaaooooo...cerchi la Signora Maria?

Non c'è più la Signora Maria, non c'è più nessuno.Ora non ci sono più portinaie, i giovani custodi fanno le pulizie al condomio, distribuiscono la posta, poi chiudono tutto e via, e via, ognuno a casa sua...

***

Di tanto in tanto un gatto nero passeggia per le vie del
quartiere.E' grosso, ha il mantello sempre folto e lucido, guarda tutti con aria fiera, ma è sempre disposto a farsi accarezzare, sta cercando un padrone o una padrona gli voglia bene e che lo aiuti quando è in difficoltà.Se ti si affeziona è disposto a riempirti di bei regali, a cercare per te tutti i topolini che riesce a trovare per deporli ai tuoi piedi in segno di grande affetto.
Potrebbe essere uno dei figli del nostro micio. Tutti pensiamo che
lo sia.

***

Stretta la foglia
larga la via
dite la vostra
che ho detto la mia

photo by Maria Pia

Edited by - Elena Fiorentini on 12/02/2004 20:37:43Vai a Inizio Pagina

leda cossu
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Inserito - 20/09/2003 :  11:39:49  Mostra Profilo  Visita la Homepage di leda cossu  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a leda cossu
LA STORIA DEL COMPLEANNO (per i bimbi)

C'è una bella storia che la maestra dell'asilo di mio figlio raccontava e racconta ancora.
Che può tranquillamente circolare fino ai bambini di 7 anni
Nel giorno del compleanno di ciascuno, la maestra li mette tutti in cerchio e racconta sempre la stessa storia per ognuno ed ogni volta i bimbi rispondono come se fosse nuova.

In un grande cielo blu, pieno di stelle, bimbi ed angeli giocano assieme.
Ogni tanto un bimbo dalla sua stellina guarda la terra e gli cresce dentro il desiderio di scendere.
Buon Dio chiede, vorrei scendere sulla terra per conoscerla.
Bene risponde il buon Dio, dovrai scegliere un papà ed una mamma.

Il bimbo cerca di quà, cerca di là, guardando i papà sulla terra: questo no è troppo grasso (e finché la maestra racconta i bimbi ridono come matti), quello no perché è troppo lungo (e giù a ridere), quello ha i capelli troppo lunghi, quello ha la pancia, quello ha le braghe che gli scendono.......
Poi finalmente il bimbo vede il suo papà: è bello, ha i capelli neri, gli occhi....e gli dice: papà cerchiamo una mamma.
Lo prende per mano e cerca di quà cerca di là, vedono una mamma che ha il grembiule fino ai piedi; quella non ci piace, poi una mamma con i baffi, una mamma che ride troppo, una mamma che non ride mai ......
Finalmente trovano una mamma carina carina……(e giù particolari..)

Allora il buon Dio affida il bambino ad un angelo dalle grandi ali che lo aiuta a scendere sulla terra e gli starà sempre vicino, anche se non lo vede. A questo punto cantano una canzoncina che parla della discesa, della casetta che appare tra gli alberi…..
Secondo me questa storia si può raccontare anche in casa, magari proprio ad un compleanno o nei paraggi.

Compleanno (per i genitori)

Le stagioni che precedono la nascita di un figlio tornano ogni anno, ogni genitore avverte l'approssimarsi della data, soprattutto le madri. Spesso sono loro che puntano l'indice per ricordare questo e quello.
L'atmosfera del compleanno torna ogni anno per tutti noi.
E' una nascita, una cosa grande. E il senso del nuovo, dell'attesa, del far spazio nella nostra vita che torna puntuale come un Natale.
Allontanarne l'idea quando qualcosa non va ci priva della possibilità di accogliere il nuovo che viene.

Anche quando sono adulti. Quando stanno male. Soprattutto quando non riusciamo a comprendere, a farcene una ragione e dovremmo metterci di più in attesa, in ascolto. Con la fiducia magica nella nascita.

Sono certa che i nostri figli, come ogni persona che incontriamo, hanno in serbo dei doni per noi.
Dei doni di compleanno.
Ci aiutano a crescere, ci insegnano delle cose. Nulla di quello che succede a loro e a noi avviene per caso.
Scrivono con noi la storia della nostra vita.
Una storia che non conosciamo prima, che accogliamo giorno per giorno.
Non sappiamo quanto dura e perché. Noi siamo mamme e papà per sempre. Anche quando non ci sono più vogliono essere ricordati con dolcezza.

E per chi non ha bimbi? Conosco una bimba che ha una zia importantissima. Quando è nata secondo me ha scelto anche la zia, si è accertata che ci fosse.
Conosco una signora in un complesso di case di ferrovieri vicino a casa che è diventata "la nonna" di un bimbo straniero. Ora che va alle medie la chiama nonna, la cerca per consolarsi, per raccontarsi.

Ci sono persone ed iniziative importanti che incontriamo.
Anche nel fare di ogni giorno ci sono modi differenti del prendersi cura, dell'immergersi: un modo femminile ed uno maschile.
Se il cuore fosse totalmente occupato non potrebbero trovare spazio in noi, nascere

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leda cossu
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Inserito - 23/09/2003 :  09:33:41  Mostra Profilo  Visita la Homepage di leda cossu  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a leda cossu
..e Concerto Dei Sogni il 23 settembre dell'anno 2003 si incontrò.......

Un Concerto Reale per gli Abi-Non-Tanti
in molti il 23 fecero un passo avanti.
Si misero in cammino, tracciarono una rotta
udirono un tam tam…. non c’era la tradotta.

L’Isola era vicino, ne videro i colori
ne udirono le voci, ma erano ancora fuori.
I novelli viandanti avevan mappe e cibo
impararono la strada…ma rinviarono l’arrivo.

Non giunsero quel giorno all’isola felice
e lanciarono messaggi a bassa ed alta voce:
Amici di Concerto pensateci vicino
Accendete le luci prima o poi arriveremo.


così per molti giorni potremmo continuare....


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leda cossu
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Inserito - 01/10/2003 :  13:53:15  Mostra Profilo  Visita la Homepage di leda cossu  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a leda cossu
Avete letto Nonna Fiamma di Gabriella Cuscinà su Racconti?
Una bella idea sarebbe di raccontare ai figli, nipoti, la storia delle varie persone della famiglia, trovando belle immagini e bei nomi, come quella di Nonna Fiamma, tralasciando o riducendo le parti "difficili da digerire".
Sono certa che molti già lo fanno
O anche un'immagine di luoghi. Una sera che dovevo addormentare la mia nipotina quand'era piccola e la mamma non c'era non sapevo più cosa raccontarle.
Io e questa sorella siamo nate in Sardegna, da mamma veneziana e papà sardo. Ho pensato di evocare questi primi anni di vita miei e di sua mamma per lei con una canzoncina:
RIT: "Ninna nanna del fumo bianco/ninna nanna del fuoco acceso/ninna nanna del bimbo stanco/ninna nanna mi piace tanto/.
Strofa: Io cammino fra sassi bianchi/mi accompagna una pecorella/poi mi fermo se sono stanca/e mi dondolo piano piano/Ninna nanna che va lontano.
RIT....
Strofa: Ti regalo il mio fazzoletto/poi mi siedo sul tuo muretto/poi ti coccolo piano piano/ninna nanna che vai lontano/
RIT....

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Elena Fiorentini
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Inserito - 03/10/2003 :  01:08:48  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini

Didattica dell'educazione musicale


Le conte


di
Elena Fiorentini

Potevano mancare le "conte" per i più piccoli?
Si tratta di brevi canzoncine cantilenanti su tre note , che servono a tirare a sorte.

Le tre note in genere sono:tono ascendente, dalla nota raggiunta si scende alla nota di partenza, poi con un piccolo salto di terza minore: es.

SOL - LA- SOL - MI

L'ambitus è di quattro note. L'intervallo di terza discendente nei canti poplari è presente in molte popolazioni europee.
Nelle canzoni infantili ungheresi si sono tramandati e raccolti un numero impressionante di melodie popolari originali:circa duecento mila sono stati raccolti dalla radio di stato unghere negli anni'70.
Molti presentano l'intervallo di terza minore
come caratteristuica preponderante.

stella stellina
la notte s'avvicina
la fiamma traballa
la mucca nella stalla...ecc

su queste note una bimbetta di cinque anni, Monica , valtellinese , mi ha cantato:

Pomodoro

...o r o...o r o ...

oro di bilancia

...a n c i a...a n c i a

quanti giorni sei stato in Francia?

e qui parte la conta

un'altra conta parlata

Macchinina rossa rossa

dove vai?

Vado a Roma. Non lo sai?

A Roma quanti giorni ti fermerai?

e qui inizia la conta.


continua..........


Edited by - elenafior on Nov 06 2003 19:51:46

Edited by - Elena Fiorentini on 12/02/2004 20:08:40Vai a Inizio Pagina

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filastrocca antipatica
tradizionale

domanda:
L'è 'na storia, bela.
Fa piasè c u n t è l a,
vo' chi te la c u n t a?

risposta
si

domanda
Ma perchè?

domanda
L'è 'na storia, bela.
Fa piasè c u n tèla,
vo' che te la c u n ta?

risposta
si

l'è 'na storia bela....

a questo punto vince chi ha più resistenza; l'interlocutore o il narratore?

Alla disperata il narratore può pronunciare le parole magiche :


aulì aulè

che t'amusé

che t'aprofita lusinghè

tuli lem blem blem

tuli lem blem blu


che sono una conta per iniziare un gioco nuovo....

Edited by - elenafior on Oct 03 2003 12:08:59

Edited by - elenafior on Nov 06 2003 19:52:51Vai a Inizio Pagina

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Quel che può accadere in un bosco

libera versione di un'antica fiaba popolare,
a cura di
Elena Fiorentini



La nobile Adelina,
potente Reginella
di un regno assai lontano
vagava per i boschi,
oppressa dai pensieri,
triste e sconsolata...


...dopo molte ore
la bionda Reginella
ansante e spettinata
incontrò la strega orrenda
nei boschi confinata.



La strega vagabonda
la bocca avea sdentata
il cappellaccio unto,
la veste sbrindellata.

La bionda Reginella
non vide le brutture
e dolce le parlava:


“Nonnina bella,
cuore di mamma,
guance di rosa,
capelli di fiamma
aiuta la sposa
che al più presto
vuol diventare mamma”



Rise la vecchia strega
con voce scostumata
vedendo la Regina
nel pianto consumata.


Poi le accarezzò le mani
così l’apostrofò:



Si tratta di un erede
nevvero mia Regina?
Padrona son del bosco:
io tutto posso e voglio .

Con magico mio gesto
un semplice trifoglio
diventerà una rosa.




Vuoi avere una bambina?
Una bambina avrai.
Ma quando diciott’anni
ella compiuti avrà
Da me venire ad abitar dovrà.


°°°vvv°°°

...e infin la bimba nacque
Amabile il suo nome
E amabile con tutti ell’era.
Bella come la luna
e il rilucente sole.

°°°vvv°°°




Passaron diciott’anni
vissuti in contentezza
La strega sta in agguato
sorveglia il suo compenso:
la dolce principessa.

Tremava la Regina.
La nobile Adelina
potente reginella
di un regno assai lontano

vagava per i boschi
parecchio preoccupata
dai pensieri oppressa,
triste e sconsolata



Nel bosco degli incanti, delle fate distratte e delle streghe cattive




Da un fungo uscì un nanetto
che le donò un consiglio:


"Se il nome della maga
indovinar saprai
la tua figliola bella
forse libererai."



Una bizzarra fata
seduta sopra un ramo
Suonava la ghironda
annoiata sbadigliava,
stirandosi le ali.



Tra sé cantarellava
Tralla lallera lallà...
Quant'è bello vivere qua

Non c'è nulla da fare
nessuno alla Regina
il nome della vecchia
Steccolina Gambasecca
vorrà comunicare.

Amabile verrà mangiata
meglio di una gran frittata.
Tralla lallera lallà...




Ma tutto Adelina

ascoltò

Con tutto il fiato
che aveva in gola

urlò: STECCOLINA GAMBASECCAAAA

Sul suo alato cavallo
Al castello

arrivò

Ad un grande banchetto

mi invitò.
Steccolina Gamba Secca

entrò
Fece una buca

e per l’ira

sprofondò.




stretta la foglia
larga la via
dite la vostra
che ho detto la mia.


di
Elena Fiorentini


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Elena Fiorentini
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Ho scelto per rappresentare la protagonista della storia una marionetta appartienente al Museo delle marionette di Milano.
Per la strega lascerei spazio alla fantasia
E. F.



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Elena Fiorentini
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C'era una volta,
lontano lontano
in mezzo al mare,
un'isola felice
dove ognuno voleva
fermarsi a riposare

così per molti giorni
potremmo continuare....

Una filastrocca antipatica

tradizionale

C'era una volta un re
seduto sul sofà
che diceva alla sua serva
"Raccontatami una storia"
e la serva incominciò:
"...c'era una una volta un re
seduto suo sofà
che diceva alla sua serva:
"racontami una storia "
.....e così all'infinito


Edited by - elenafior on Oct 15 2003 09:57:04Vai a Inizio Pagina

leda cossu
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Inserito - 27/10/2003 :  23:53:03  Mostra Profilo  Visita la Homepage di leda cossu  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a leda cossu
La Tisana di Erbe Preziose

“Una volta, quando ero piccola avevo mal di pancia. La mia mamma chiede consiglio al dottore, al farmacista… nessuno sa trovare un rimedio. Allora si ricorda di sua nonna. Abita lontana, si mette in cammino e un po’ a piedi e un po’ in autobus la raggiunge.
La nonna l’ascolta, poi si mette un grande grembiule, bello, dipinto con fiori e foglie ed uno lo dà a mia mamma. Lo indossano entrambe. Vieni con me ora, le dice, andiamo “per erbe” e la porta in un enorme prato dove pascolano le mucche. Camminano piano fra erbe e fiori. Ah ecco, l’ho trovata, esclama. E’ una piccola pianta. Cresce vicino al sentiero. Allarga le tante diramazioni quasi raso terra. Ha belle foglie tondeggianti col bordo leggermente crespato. E i fiori… i fiori li riconosci subito, sono rosa-violaceo.
La nonna raccoglie i fiori nel suo grembiule e sua nipote raccoglie le foglie nel suo. Lungo la strada di ritorno, con i grembiuli gonfi, tenuti a fagotto per i lembi… così… la nonna spiega: Sai in ogni paese la natura offre i rimedi per i suoi abitanti. Dove vedi tanta malva crescere dappertutto, significa che chi abita quei luoghi ha spesso mal di pancia o di gola. Se vedi così tanto rosmarino da farne delle siepi addirittura, come in Sicilia, in Calabria… al sud, significa che chi vi abita soffre spesso di mal di fegato e così via…
Quando la tua bambina ha mal di pancia le fai una tisana con i fiori e quando ha mal di gola o le dolgono i dentini gliela fai con le foglie (le puoi mettere due foglioline fra i denti e la gengiva). Ricorda di dolcificarla col miele. Se lo trovi, compralo di fiori diversi, il miele. Le api succhiano i fiori anche per noi. Lavorano per l’alveare, ma l’apicoltore lavora molto per loro ed in cambio ne ricava miele, polline, pappa reale.
Guarda quanta malva abbiamo raccolta. Lavala, asciugala un po’ e poi mettila nei sacchetti del pane sopra ai mobili, quando è essiccata la deponi in vasi di vetro con una bella etichetta: “malva, mal di pancia” e “malva, bocca e gola”. Puoi fare la tisana sempre, fresca ed essiccata. Quando la tocchi, lavati le mani, le erbe sono delicate".

Davanti alla fiamma della stufa a gas, e del caminetto negli anni successivi, consumo il rito della tisana con mio figlio. Una tazza ciascuno. Lui per giorni ascolta storie di foglie e fiori diversi, di bacche, seduto sul seggiolino vicino al mio, assaggia solo la tisana dalla sua tazza, finché bevo la mia, solo io. Sempre la stessa tisana, o solo un po’ diversa, è troppo piccolo per cambiare troppi sapori. Finché piano piano si abitua al ritmo, senza mai forzare… e beve senza accorgersi, per abitudine. Troppe volte è malato e come una formichina raccolgo tutte le informazioni per sostenerlo, ma in modo tale che quasi nulla diventi una medicina, una sofferenza, in modo dolce, naturale. Così la tisana è per lui una storia al giorno, sempre diversa. Della fatica di crescere non deve rimanere da adulto troppa memoria. Delle erbe preziose, si.

Un giorno è la storia della tisana alla malva ed un altro alla rosa canina… raccolta nelle siepi di montagna: la prima rosa che Dio ha creato, la mamma di tutte le rose. Un’immagine del dono che ogni pianta rappresenta, un modo per imparare la natura, l’intimo rapporto con l’uomo e per curare in modo dolce, famigliare.
Il ritmo: del bagno, della fiaba a cena, della candela a tavola, della casetta con un lenzuolo colorato quando è stanco e irrequieto… Tutto viene accettato come un gioco da un bambino (e non solo) quando segue un ritmo, quando diventa “un rito” con bei gesti e belle immagini. Anche queste nutrono e curano.

Ora che mio figlio è grande, spegne spontaneamente la TV per accogliere un bambino quando entra in casa e quando è irrequieto e non mangia propone ai genitori: provate ad accendergli una candelina a cena e leggetegli una fiaba. Lui lo fa con suo cugino piccolo: funziona.

27 ottobre 2003


Leda

Edited by - ledacossu on Oct 27 2003 23:58:02Vai a Inizio Pagina

Elena Fiorentini
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e ora, accendete gli altoparlanti e vi aspetta una sorpresa

Edited by - Elena Fiorentini on 25/02/2004 09:21:12Vai a Inizio Pagina

   
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