Entrò nel bagno canticchiando, aprì il rubinetto dell’acqua calda, si tolse la camicia da notte e sveltamente si infilò nella vasca. La sensazione di freddo passò a contatto dell’acqua; versò del sapone dal colore rosato, ne aspirò il profumo che si spandeva intorno, mentre una tenue spuma cominciava a salire.
Il giorno prima era stato il suo onomastico. Una festa che aveva ormai dimenticato da tempo, ma che qualcuno, invece, ricordava bene. Al mattino era scesa in pellicceria e aveva brindato con le amiche. Brindato! Beh, si brinda con dello champagne, ma esse avevano bevuto dei semplici analcolici. Era un pretesto per fare quattro chiacchiere e,( perché no?) quattro risate, tra una prova e l’altra di giubbetti, cappottini e varia pelletteria. Poi era rincasata, aveva trovato pronto il pranzo preparato dalla donna, e aveva mangiato dinanzi alla tv, seguendo il telegiornale. Aveva, poi, sparecchiato e messo, nella lavastoviglie, i piatti usati.
Erano arrivati molti messaggi sul cellulare, ai quali aveva risposto mentre sorbiva il caffè in salotto. Nulla di speciale, una giornata normale, ma non aveva fatto cenno a nessun amico, neanche al suo uomo, della ricorrenza! Ma le voci si propagano come un vento di primavera impetuoso e allegro! Uscì dalla vasca, si avvolse in un morbido accappatoio di ciniglia, un accappatoio da uomo, grande, avvolgente. Si crogiolò in quell’abbraccio……si, aveva l’impressione che indossando quell’indumento lui fosse li, con lei, a riscaldarla, a coccolarla. Un amore nato da poco, ma tenace, forte, tenero e dolce……..
Si diresse verso la cucina, aprì il frigorifero, si prese un bicchiere di tea freddo, richiuse e si diresse verso il salotto….si sdraiò sul divano e intanto si strofinava la pelle e faceva le “fusa” come un gatto soddisfatto della vita.
Poi (ripensò ancora al giorno prima) aveva ricevuto un messaggio da lui. Auguri e amore, amore e auguri. Parole dolcissime scritte su quel piccolo schermo.
Rispose….”mi manchi”. Sospirò. Si ogni giorno, ogni ora, ogni minuto che era lontano da lui erano un’eternità. Poi, più tardi, saranno state le 18, sentì suonare il citofono. Assurdamente sperò…..ma impossibile, l’avrebbe avvertita. Era un fattorino dell’Interflora. Lo fece salire, recava un fascio di rose rosse che mise tra le sue braccia con un sorriso. Rimase attonita. Il suo uomo le inviava il suo pensiero, il suo cuore, il suo amore sotto forma di delicati boccioli color del sangue vivo. L’emozione che aveva provato era stata grande. Era stordita perché quel dono era inaspettato. Ma lui era così, dalle decisioni rapide e sorprendenti, generoso, allegro, aperto e sicuro di se. E pieno di slancio e di passione! Era diventato la sua ragione di vita, e dopo anni di solitudine aveva ritrovato, accanto a lui, la gioia di vivere.
Si alzò e andò nel suo studio, sedette al pc. Gli avrebbe mandato una email per programmare i loro week end, compatibilmente con i loro impegni. Pensò a quanti impegni aveva……ma no, non era necessario. Decise di scrivere così:
“Amore mio, grazie del tuo dolce pensiero, grazie dell’amore che mi dai. Il tuo gesto vale per me più di mille parole, poiché tu hai pensato a me e mi hai raggiunta annullando i chilometri che ci separano. Con un olezzo di rosa m’hai dato il tuo bacio, con tenera dolcezza hai catturato il mio cuore. Tu sei il più bel dono che la vita poteva farmi, il bene più prezioso ch’io abbia mai avuto. E quando sarai libero me lo dirai, io non ho impegni. Per te io sarò sempre qui quando tu verrai. Ci sarò sempre, sempre finché Dio lo vorrà. Ti amo amore mio”