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 IL ROSPO BLU
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Anna Herm
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Inserito - 23/03/2005 :  09:09:53  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Anna Herm  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Anna Herm

Il sole splendeva sullo stagno del paese di Sotutto, e per tutti gli animali di quel paese, quello era il luogo preferito per giocare soprattutto quando le giornate erano calde e afose.
Purtroppo ,da un po’ di tempo a questa parte, lo stagno era sempre deserto poiché in quel luogo era arrivato un Rospo Blu.

Non era un rospo normale, era considerato diverso per il suo colore, e nessuno osava avvicinarsi o parlare con lui, perché un rospo blu non lo aveva mai visto nessuno.
Tutti nel paese di Sotutto lo vedevano spesso su una ninfea ad osservare gli animali che venivano a rinfrescarsi allo stagno, ma avevano una grande paura di lui.

In paese c’era chi raccontava strane storie sul suo conto; che lo avevano visto trasformarsi in un mostro marino, chi affermava che provenisse da un mondo di là dai confini del paese di Sotutto ed era molto pericoloso e chi dicesse che era in grado di far magie strane magari trasformandoti in una zanzara che poi lui avrebbe mangiato.

Questo aveva creato una leggenda al Rospo Blu e pur non sapendo quello che veniva raccontato sul suo conto, cercava sempre di salutare, dalla ninfea dove era posato, gli altri animali, ma loro scappavano via.

“Che strane persone, di cosa avranno paura?” si chiedeva il Rospo Blu.”Chissà chi vedranno di così terribile?” “Sono solo un rospo!”

Il Rospo Blu viveva da solo lì, vi era arrivato un giorno quando lo stagno dove era cresciuto si era prosciugato e si era dovuto separare sai suoi compagni che erano migrati come lui in altri stagni.
Si ricordava dei bei giorni quando con altri rospi giocava con gli animali dei vari paesi che arrivavano per abbeverarsi e ripensare a quella felicità lo rendeva più triste che mai.
Voleva essere amico degli abitanti del paese di Sotutto e cercare di ritrovare la felicità che gli sembrava persa, ma più tentava di parlare a loro, più loro scappavano per non tornare mai più.

Un dì arrivò allo stagno un anatroccolo che assettato iniziò a bere e mentre si rinfrescava notò il Rospo Blu sulla sua ninfea.

“Ciao”.disse anatroccolo

Il Rospo Blu non lo udì subito poiché era assorto nei suoi pensieri ed era girato di spalle.

“Ciaooo, Rospooo, ehi, ma non mi senti?”

In quel mentre il Rospo Blu udì una vocina che lo salutava, si girò e vide l’anatroccolo che con un sorriso lo guardava.

“Ciao” disse sorpreso il Rospo Blu.

“Cosa ci fai lì tutto solo? Prendi il sole?” disse Anatroccolo.

“No, sto pensando?” disse Rospo Blu.

“A cosa?” chiese Anatroccolo.

“Al perché rimango sempre da solo.” disse pensieroso Rospo Blu

“E lo hai scoperto il perché?” chiese Anatroccolo.

“No, ma tutti gli animali del paese di Sotutto che vengono qua, scappano via terrorizzati come se vedessero un mostro.”

“Ma io non vedo nulla di strano, sei solo un rospo!” esordì Anatroccolo.

Certo, Anatroccolo non poteva vedere la stranezza del Rospo Blu, poiché lui era ancora piccolo e i colori non li vedeva, e come tutti gli anatroccoli della sua specie avrebbe visto i colori solo quando sarebbe diventato adulto.
Quello che sorprese il Rospo Blu e che Anatroccolo era il primo, da quando era arrivato in quello stagno del paese di Sotutto, che gli sorrideva e non era ancora fuggito. Avrebbe voluto che diventasse suo amico e magari giocare con lui.

“Perché non ho un amico con cui giocare e questo mi rende infelice”, esordì il Rospo blu

“Perché nessuno vuol giocare con te?!” disse meravigliato Anatroccolo.

“Non lo so, ma tutti quelli che vengono qua, vanno via a gambe levate, come se vedessero un mostro ed io non riesco a fare amicizia con nessuno.” disse Rospo Blu e la sua vocina era molto triste.

“Ci sarà qualcosa in questo stagno che li fa spaventare, tu non mi sembri un tipo da far paura.” disse Anatroccolo.

“Io non ho mai visto nessun altro qui…pero tutti fuggono.”

“Beh senti anche io cerco un compagno di giochi. Che ne dici possiamo diventare amici?” chiese Anatroccolo.

“Certooo, ne sono felice, aspetta che ti raggiungo.”

Detto questo il rospo con un gran balzo arrivò sulla riva dello stagno. Anatroccolo lo guardò stupito e divertito, non aveva mai visto dei salti così lunghi, anzi non aveva mai visto nessuno saltare poiché nella sua famiglia s’insegnava solo a volare.

“Ehi ma sei bravissimo nei salti!” disse l’anatroccolo.

“Grazie, ma non era eccezionale sai tutti noi rospi sappiamo saltare, perché tu non sai saltare?”

“No io devo imparare a volare, come quelli della mia specie” disse Anatroccolo.

“Sarebbe bello volare nel cielo”, disse il Rospo Blu.

“Sarebbe, invece, bello saltare da un posto all’altro!”, disse Anatroccolo.

Entrambi si guardarono e iniziarono a ridere. La loro amicizia era iniziata da poco ma da quella risata avevano capito che fra loro c’era una grande voglia di trovare un amico.

Il giorno passò fra risate e giochi e giunse al termine molto presto e quando il sole iniziò a calare sul giorno, entrambi si promisero che si sarebbero visti l’indomani.

Per la prima volta Rospo blu era contento, aveva trovato un buon amico e il giorno che aveva passato con lui aveva reso molto felice facendogli dimenticare la tristezza che aveva nel suo cuore.

L’indomani il sole non era ancora sorto del tutto nel cielo del paese di Sotutto e mentre Rospo Blu dormiva ancora profondamente Anatroccolo arrivò allo stagno, era felice perché avrebbe giocato con il suo nuovo amico. Guardò verso la ninfea ma non vide il suo amico, perciò inizio a chiamarlo.

“Rospoooooo, rospooooo, rospoooo, dove sei?”

Anatroccolo non udì nessuna risposta e questo lo intristì, pensava che il suo amico era andato via da quel luogo o che non volesse più giocare con lui.

Stava per andare via quando udì dei rumori provenire da un cespuglio. Andò a vedere chi potesse fare un così gran ringhio e mentre si avvicinava sentì che il rumore non era il ringhio di chissà quale strano animale, ma era un russare. Sposto i rami del cespuglio e vide il suo amico Rospo Blu.
Che gioia. Eccolo il suo amico…altro che fuggire…dormiva così profondamente che non lo aveva udito.

“Rospoooo!!!!”, gridò l’anatroccolo.

“Ahhhhhhhhh!!!!”, gridò Rospo blu.

“Ehi sono io, ma sei sordo?” disse Anatroccolo.

“Mi hai fatto prendere una gran paura”, disse Rospo Blu “ e non sono sordo, stavo solo dormendo!”

“Scusami ma non ti avevo visto sulla ninfea dello stagno, e non rispondevi quando ti ho chiamato, poi ho sentito un rumore e ti ho trovato sotto questo cespuglio. Sai che russi cosi forte che sembra di udire il ringhio di una animale feroce?”.

“Russo così forte da sembrare un animale feroce?!” disse Rospo Blu “Ma non è vero, mi stai prendendo in giro” disse Rospo Blu.

“Ha, ha, ha, ha, ha, ha, ha”, anatroccolo scoppiò in una fragorosa risata.

Rospo Blu dal canto suo guardo il suo amico ridere e iniziò a ridere anche lui. Entrambi erano felici e sapevano che avrebbero avuto un altro giorno da trascorrere assieme.

Giocarono molto assieme e Rospo blu cercava di insegnare a saltare ad Anatroccolo. Si faceva delle grandi risate nel vedere la buffa faccia che Anatroccolo faceva mentre tentava di saltare.

“Devi tenere le zampe leggermente piegate e poi devi darti una spinta con i piedi per spiccare un salto” diceva Rospo Blu ad Anatroccolo.

“Ma non ci riesco, uff. Saltare, è così difficile” diceva dal canto suo Anatroccolo.

“Se tu ci mettessi un po’ più d’impegno forse riusciresti, non credi?” esordì Rospo Blu.

Non c’era verso, Anatroccolo finiva sempre nello stagno e dopo innumerevoli tentativi, trovandosi con le piume zuppe d’acqua, si sedette triste sulla riva.

“ Ehi che ti prende?”, disse Rospo Blu e si avvicinò ad Anatroccolo.

“Sigh, non ci riuscirò mai!” disse ad occhi bassi Anatroccolo.

Nello stesso tempo che Rospo Blu gli si avvicinava, con un colpo d’ala, Anatroccolo lo fece finire nello stagno.

“Ha, ha, ha, ha, ha, ha, ha”, Anatroccolo scoppio in una fragorosa risata. “Ci sei cascato, ora sei tu tutto zuppo come me!”

Passarono molti giorni felici Rospo Blu e il suo buon amico Anatroccolo, giorni in cui s’insegnarono a vicenda quello che la loro specie da adulta avrebbe fatto. Rospo Blu insegnò a saltare, anche se non ottimamente, ad Anatroccolo che dal canto suo insegno a Rospo Blu a volare. Già pensare che un Rospo Blu potesse volare era impossibile ma almeno ci provava e ci riusciva tenendosi alla coda di Anatroccolo, anche se non si poteva dire che era un volo, ma Rospo Blu era forse il primo e anche l’unico rospo a volare nel cielo.

Un giorno, mentre Rospo blu stava aspettano l’arrivo del suo buon amico che tardava a sopraggiungere, successe uno strano fatto nello stagno del paese di Sotutto.
Anatroccolo portò con se la sua mamma a cui aveva raccontato dell'amico che aveva conosciuto e che era diventato suo amico. Rospo Blu li vide ed iniziò ad incamminarsi nella loro direzione, quando si accorse che mamma anatra iniziò a guardarlo con occhi molto stupidi e ad indietreggiare presa da quale strana paura.

Rospo Blu li guardava stupito e non capiva cosa stava succedendo, il perché si stavano allontanando da lui e perché la mamma di Anatroccolo stesse trascinando via il suo amico, ma aveva già visto quello sguardo era lo stesso degli animali che fuggivano quando lui li salutava. Allora c’era qualcosa in lui che agli altri animali metteva paura.

Si recò allo stagno e sporgendosi verso la riva si specchiò per guardarsi e vide la sua testa tutta blu, anche il corpo era tutto blu. Ora capiva che cosa mettesse terrore era il colore della sua pelle. Uno stolto era stato avrebbe dovuto specchiarsi prima ed accorgersi che lui era si un rospo ma era blu e non verde come tutti gli altri.

Pensò al suo amico ed al perché erano diventati amici, Anatroccolo era piccolo e perciò non poteva vedere i colori, perciò lo vedeva come tutti gli altri rospi e non aveva paura di lui. Si sentì molto solo e triste, perché la mamma di Anatroccolo lo aveva allontanato, aveva visto il suo colore e si era spaventata

No, doveva fare qualcosa, non poteva perdere un’amicizia cosi bella…ma cosa…anche perché non doveva solo convincere la mamma di Anatroccolo ma tutto il paese di Sotutto.

Entrò nel bosco e si diresse verso una casa di gnomi che appena lo videro gli chiesero che cosa avesse bisogno. Rospo Blu raccontò la sua storia e gli gnomi si misero subito all’opera per realizzare il desiderio di Rospo Blu.

Il giorno successivo Rospo Blu entro nel paese di Sotutto, gli animali lo notarono e Rospo Blu si accorse che il lavoro degli gnomi era stato fatto con abile maestria, in modo cosi perfetto che nessuno lo avrebbe notato.

“Se ci cascano loro, ci cascherà sicuramente anche la mamma di Anatroccolo”, pensò Rospo Blu.

Bussò alla porta della casa d’Anatroccolo, e quando vide che era Anatroccolo ad aprirgli, fu talmente felice che non si trattenne dall’abbracciarlo. Dal canto suo anche Anatroccolo lo riconobbe e fu felice anch’esso che il suo amico lo aveva raggiunto.

“Chi è?” chiese la mamma di Anatroccolo.

“E’ il mio amico rospo!”

“Spero che non sia ancora quel rospo di colore blu, ti ho già detto che è pericoloso, tutti in paese ne parlano male, si sostiene che si trasforma in mostro oppure fa le magie trasformandoti in una zanzara per poi farti diventare il suo pranzo, per questo tu non lo devi più frequentare!”

“No, mamma è un rospo ma non è blu”

“Allora, fallo entrare che è pronta la merenda cosi dopo potrete andare a giocare assieme”

Anatroccolo fece accomodare il suo amico Rospo Blu che iniziò a raccontargli da dove provenisse il suo nuovo colore e di come si era mascherato, con un vestito che gli gnomi avevano cucito con abile maestria e perfezione da sembrare vero ed ora appariva verde come tutti i rospi.

Arrivò sera e Rospo Blu ritornò a casa felice di aver ritrovato il suo amico e siccome mamma anatra aveva scoperto che lui non aveva una famiglia, e che suo figlio era felice di aver un fratello, si fece promettere che l’indomani si sarebbe trasferito in casa loro.

Rospo Blu portò tutte le sue cose in casa di mamma anatra, che felice era di avere dato calore e una famiglia ad un rospo così simpatico, gentile ed intelligente e nel tempo che trascorse nel paese di Sotutto, anche gli altri abitanti iniziarono a volergli bene.

Un giorno mentre mamma anatra stava cucinando, Rospo Blu si avvicino troppo al fuoco e si ustionò e la ferita che si fece purtroppo mise in vera luce ciò che era.
Che brutta sorpresa per mamma anatra vedere la sua vera pelle, si sentì imbrogliata.

“Ma tu sei allora il Rospo Blu!” disse spaventata ed urlando “Mi hai imbrogliato, esci dalla mia casa!”.

“Sì ma fino a pochi minuti fa era un rospo verde” disse Rospo Blu “ E lei era felice che fossi qui, ora può un colore farmi cambiare e trasformarmi in un mostro?”.

A quelle parole, mamma anatra rimase di stucco. Era affezionata a quel buon amico di suo figlio e non le aveva mai dato modo di sembrarle un mostro o di voler trasformare qualcuno in una zanzara e mangiarsela.
Lo guardò nei suoi occhi e vide che era rassegnato ed infelice, per la prima volta da quando aveva messo piede in casa sua in quegli occhi si vedevano le lacrime.
Mamma anatra capì, prese la sua zampa e inizio a togliergli la finta pelle verde che ricopriva il suo corpo scoprendo tutta la sua pelle blu.

“Tu sei più bello così, con la tua pelle blu e no nti devi più nascondere” disse mamma anatra abbracciandolo.

“Ora sono un Rospo Blu, e tu e gli altri abitanti avrete paura!” disse in lacrime Rospo Blu.

“No, io ho capito che tu sei una brava persona e devo guardare solo di che colore sei”, disse mamma anatra con le lacrime agli occhi” E’ vero tu mi hai imbrogliato ma sono stata io stupida a vedere solo il tuo colore ed ora anche se sei blu io ti voglio bene.”

Dicendo così il rospo rimase nel paese di Sotutto con gli altri animali che si sentirono, all’inizio, presi in giro ma poi come mamma anatra non poterono nascondere che a Rospo Blu gli volevano bene, anzi nelle giornate afose andavano insieme allo stagno a giocare con Rospo Blu ed il suo caro amico Anatroccolo.


Edited by - anna herm on 23/03/2005 14:11:02

Anna Herm
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Inserito - 05/04/2005 :  16:38:40  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Anna Herm  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Anna Herm


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