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Gabriella Cuscinà
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Inserito - 16/11/2008 :  08:39:30  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Gabriella Cuscinà Invia un Messaggio Privato a Gabriella Cuscinà
La visione

Era un negozio di abbigliamento femminile molto alla moda.
Le vetrine erano allegre, piene di luci e l’esposizione dei capi risultava suggestiva e accattivante. Il gestore era Marco Viviani il quale se ne occupava insieme a sua sorella Silvana. Da sempre si era interessato di moda riuscendo a costruirsi una posizione invidiabile. Si recava spesso a Firenze e a Parigi per ritirare collezioni di abiti di grandi firme che poi smerciava e rivendeva con successo. Le clienti gli erano molto affezionate e si fidavano del suo gusto e della sua competenza in fatto di stile, tendenze e squisitezza delle confezioni.
Silvana era appena claudicante per una poliomielite infantile, ma quasi nessuno se ne accorgeva giacché il difetto era molto lieve. Era infatti felicemente sposata. Marco invece non s’era mai sposato e molte delle clienti gli facevano gli occhi dolci, ammirando il suo fisico aitante e il suo viso dai tratti simpatici e regolari.
Quella mattina in negozio c’era poca gente e la signora che era entrata non era una cliente abituale. Si rivolse ad una commessa chiedendo qualcosa di ricercato e quella l’indirizzò a Marco che l’avrebbe meglio aiutata.
La cliente appena lo conobbe , chiese: - Questa è la boutique Viviani vero? Lei è il gestore?-
- Sì, sono Marco Viviani signora, in cosa posso esserle utile?-
- Cercavo qualche abito delle nuove collezioni di Krizia e di Cavalli. Lei potrebbe fornirmeli?-
- Per l’appunto ne abbiamo fra i nuovi assortimenti. Non so se troverà proprio quello che cercava. Comunque può dare senz’altro uno sguardo.-
La commessa fu avvisata di tirare fuori tutti gli abiti delle nuove collezioni e la signora iniziò a provarne molti. Trovò quello che desiderava e le piacquero parecchi capi, dei tailleur e dei soprabiti.
Mentre sceglieva, chiese a Marco: - Ma questa boutique esiste da molti anni?-
- Beh,- fece lui - la gestisco da circa vent’anni.-
- Deve sapere – continuò la signora – che stanotte ho avuto una visione. Cioè ho visto in sogno il mio povero marito defunto che mi diceva di non affliggermi più, di distrarmi e di andare a comprare qualche nuovo capo nella boutique Viviani. Io non ne avevo mai sentito parlare, ma l’indicazione era precisa. Quando mi sono svegliata, ho cercato sulle Pagine Gialle e ho scoperto che la boutique esisteva veramente.
Marco fu sorpreso di questo, restò a bocca aperta, ma subito dopo si riprese e continuò tranquillamente a consigliare la signora sui capi da scegliere.
Al momento di pagare e di firmare un cospicuo assegno, lei disse di chiamarsi Ammanniti da sposata.
- Per caso suo marito era il dottor Ammanniti, primario dell’ospedale civico?- chiese Marco.
- Sì, proprio lui,- rispose la signora – lo scorso anno è stato stroncato da un infarto fulminante.
- Non sa quanto mi dispiace, io lo conoscevo. Suo marito era una persona meravigliosa, un medico di valore e un uomo molto buono.-
- Lo so, lo so,- fece lei con le lacrime agli occhi- tutti lo ricordano come un angelo e un benefattore. Non so più quanta gente abbia guarito ed aiutato. –
- Pensi,- continuò Marco- che tanti anni fa, quando conobbe mia sorella Silvana colpita dalla poliomielite, fece di tutto per salvarla. Mia sorella rischiava di morire, ma lui non si diede mai per vinto. Riuscì a tenerla in vita e inoltre le praticò delle cure specifiche per bloccare la malattia e farla regredire. Quando capì che il male era stato sconfitto, le consigliò i migliori fisioterapisti e i migliori centri di rieducazione motoria. Credo che se non fosse stato per lui, Silvana oggi non sarebbe quella che è. Io e la mia famiglia saremo eternamente grati a suo marito, signora.-
Le lacrime adesso scendevano senza ritegno sulle guance di lei. Si soffiava il naso e annuiva. Era una bella signora bruna con occhi azzurri enormi, un viso delicato e un personale molto piacente. Quel viso aveva colpito subito Marco e vederla piangere lo turbava.
- Certo è strano che suo marito le abbia consigliato il mio negozio- disse come per cambiare discorso.
- Non solo,- aggiunse la signora Ammanniti asciugandosi gli occhi, – ma per giunta, in sogno, mi diceva che non dovevo più soffrire, che lui era felice dov’era, che dovevo cercare di svagarmi, anche perché non abbiamo avuto figli. Mi diceva che dovevo uscire e vedere gente. –
- Ricordo, - aggiunse Marco – che quando curò Silvana non volle essere pagato. Credo avesse capito che mio padre si stava spodestando per curarla.-
- Silvana è quella bella signora laggiù? E’ sposata?-
- Oh sì, conobbe mio cognato quando aveva vent’anni, si sono sposati e hanno due splendidi figlioli. Io invece sono celibe.-
Dopo aver detto queste ultime parole, Marco era arrossito e non riusciva a capire perché le avesse pronunciate. La signora l’aveva guardato negli occhi e subito dopo aveva distolto lo sguardo.
- Alcuni capi che ho preso hanno bisogno di qualche ritocco sartoriale, - disse poi, – quando saranno pronti, potrebbe farmeli recapitare a casa, per favore?-
- Senz’altro, signora, ci lasci il suo indirizzo e faremo il servizio a domicilio.-
Infatti qualche giorno dopo, i capi erano pronti e impacchettati per essere consegnati. Caso volle che il fattorino fosse ammalato e non poteva andare a consegnare la merce. Marco non se ne curò e disse che avrebbe provveduto lui, con la sua auto, a portare la merce alla signora Ammanniti.
Fu così che lei ricevette a casa il signor Viviani. Cominciarono ad uscire insieme, si conobbero meglio, si piacquero, lentamente s’innamorarono, e qualche anno dopo erano davanti all’altare per divenire marito e moglie.


Gabriella Cuscinà

   
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