Il cartellone di prosa 2004/2005 del Teatro Comunale di Monfalcone, attento alle richieste di un pubblico curioso e dinamico, comprende al suo interno, anche quest’anno, la rassegna contrAZIONI. Nuovi percorsi scenici, volta ad esplorare le diverse forme espressive che contraddistinguono la scena teatrale italiana contemporanea ed i protagonisti di questo rinnovamento. Questi i sei spettacoli previsti da contrAZIONI:

1968
(mercoledì 15 dicembre 2004)
Serena Sinigaglia, autrice e regista di questo spettacolo, ricca di talento e di curiosità, si è posta lo spericolato ed ambizioso obiettivo di raccontare il 1968, le persone, le azioni ed i sogni che lo hanno caratterizzato. Attraverso lo studio di documenti originali (libri, testimonianze, volantini…) ha elaborato una libera composizione nella quale prendono vita, grazie alle voci ed ai corpi di quattro straordinarie interpreti, la contestazione studentesca e quella delle fabbriche, il maggio parigino e la primavera di Praga, l’esperienza di Basaglia e quella di Don Milani, la nuova consapevolezza femminile e la trasgressiva triade “sesso, droga e rock&roll”. Il tutto accompagnato da una colonna sonora, eseguita dal vivo, che passa per i Beatles, Hendrix, i Doors, Cohen e altri ancora.

Italiani cìncali!
Parte prima: minatori in Belgio
(venerdì 17 dicembre 2004)
Più di un anno di testimonianze raccolte, di memorie a fatica rispolverate, di viaggi in macchina in giro per l’Italia hanno portato Mario Perrotta a scrivere e raccontare la storia di tutti quegli italiani che, finita la guerra, furono costretti ad emigrare, mentre il paese si preparava ad un clamoroso boom economico, e taceva, per vergogna, riguardo a quei figli esuli per povertà di mezzi economici ed intellettuali. L’entusiasmo e poi la fatica, il dolore di chi parte e quello di chi resta, le disumane condizioni di vita e lavoro, i ricordi di chi ha resistito, la memoria di chi non è sopravvissuto: tutto rivive sul palcoscenico attraverso l’incredibile interpretazione di Mario Perrotta, ora divertente nel dare vita a Pinuccio, il postino che rievoca quei fatti, ora commovente nel rievocare il destino di chi, in cerca del pane, ha incontrato la morte.

L’asino albino
(martedì 11, mercoledì 12 gennaio 2005)
Un attore, un cerchio, un controluce: solo sul palcoscenico, Andrea Cosentino, autore ed interprete di questo spettacolo, giovane rivelazione di un nuovo modo di fare teatro di narrazione, racconta al pubblico di un gruppo di turisti in visita guidata all’Asinara, isola del nord della Sardegna. Attraverso una divertente panoramica di personaggi che ben rappresentano vizi privati e pubbliche virtù dell’Italietta turistica, incredibile virtuoso della metamorfosi, Cosentino illustra la storia dell’Asinara (lazzaretto per la quarantena dei malati infettivi, campo di concentramento della prima guerra mondiale, carcere di massima sicurezza per mafiosi e, soprattutto, terroristi), quella di un brigatista lì rinchiuso, quella dell’asino albino, esemplare dalle origini misteriose in via di estinzione, fino ad approdare alla favola di Pinocchio e al Paese dei Balocchi. Il tutto in uno spettacolo che è insieme teatro di narrazione e dell’assurdo, circo e cabaret, gustosissime macchiette e raffinati giochi linguistici, con la divertita leggerezza di un Queneau del palcoscenico.

ALICE. Una meraviglia di paese
(mercoledì 9 febbraio 2005)
La Alice che mette in scena Lella Costa non viaggia soltanto nei paesi delle meraviglie o attraverso gli specchi della fantasia; non è solo la bambina bionda geniale invenzione di un autore dalla reputazione tristemente ambigua. E’ questo ed altro. E’ la radio che negli anni Settanta, a Bologna, raccontava di una realtà che allora stava esplodendo; è quella che non abita più qui, quella che guarda i gatti; è il meno infantile fra i film di Walt Disney; è il nome di tante giovani donne nate quando i loro genitori pensavano che il mondo si potesse davvero cambiare; sono tutte le ragazze, piccole o grandi, incapaci di scegliere la parte giusta del fungo da mangiare. La Alice di Lella, attrice-autrice la cui sensibilità è ben nota, ci aiuta ad attraversare i paradossi e le contraddizioni del nostro “paese delle meraviglie”, così pieno di re arroganti e cappellai matti, ad esplorare i luoghi della sofferenza contemporanea, alla ricerca di un altrove migliore.

Nel ventre della balena / Porto Babele
(lunedì 21, martedì 22 marzo 2005)
due atti unici scritti ed interpretati dai ragazzi del Laboratorio “Fare Teatro”
Il Laboratorio “Fare Teatro”, organizzato dal Comune di Monfalcone e diretto dall’attrice Luisa Vermiglio, giunto alla quinta edizione, si presenta al pubblico del Comunale con due atti unici, Nel ventre della balena e Porto Babele, che ben rappresentano il lavoro svolto finora. Per due anni i ragazzi si sono impegnati in un percorso di studio e ricerca che ha individuato quale privilegiato oggetto d’indagine il territorio in cui vivono, in particolare il cantiere navale e le trasformazioni economiche, sociali ed antropologiche di cui è stato protagonista e motore. Se Il ventre della balena racconta la storia del cantiere, fin dalle sue origini, facendo riferimento a documenti, testimonianze, fotografie e filmati, Porto Babele, invece, si sofferma sull’attualità del cantiere, sull’enorme mole di lavoro che richiama a Monfalcone manodopera non solo dal resto d’Italia ma anche dall’India, dalle Filippine, dal Bangladesh. In una Monfalcone, quindi, che si colora di persone e linguaggi lontani, il Laboratorio “Fare Teatro” si occupa di lavoro ed integrazione e lo fa attraverso un attento percorso di ricerca che contamina la storia con le suggestioni letterarie più diverse, la cronaca con testimonianze di altri luoghi ed altri tempi.

Predisporsi al micidiale (parte prima: l’inaudito) (giovedì 24 marzo 2005)
Difficile definire l’ultimo spettacolo di Bergonzoni. Ancor più se questo spettacolo varia, si moltiplica, muta inesorabilmente sera dopo sera. Le uniche cose certe sono la scenografia e l’ora di inizio (perché su quella della fine, francamente, non è dato sapere!). E’ Bergonzoni, inimitabile maestro dell’affabulazione e dell’improvvisazione teatrale, e con lui lo spettacolo, che vuole essere diverso ad ogni replica, che vuole fare un teatro che non si lasci imbrigliare in alcuna categoria ma che anzi volteggi divertito fra i non sense, i giochi linguistici, i paradossi. Quel che è certo, è che Predisporsi al micidiale può essere interpretato come una sorta di “trance” comica che parte dal palcoscenico (fra le battute di apertura: “Mentre un pompiere incendia un palazzo per ritrovare una vecchia fiamma”), si dipana in platea e finisce per aggrovigliare artista e pubblico in un gomitolo di intelligente e raffinato humour.

E’ possibile sottoscrivere, a partire da sabato 30 ottobre, un abbonamento alla sola rassegna contrAZIONI; gli abbonamenti possono essere sottoscritti presso la Biglietteria del Teatro (dal lunedì al sabato, dalle 17 alle 20) e presso le agenzie Appiani di Gorizia, Ticketpoint di Trieste ed ACUS di Udine. Questi i prezzi dell’abbonamento a contrAZIONI: Platea 55,00 euro, Galleria 45,00 euro.

Roberta Sodomaco – Luca Signorini
Tel. 0481 494 369 / Fax 44480
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