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 Rose in boccio
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frenkbull
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Inserito - 24/08/2004 :  15:00:26  Mostra Profilo  Visita la Homepage di frenkbull Invia un Messaggio Privato a frenkbull
Sono tutte uguali le ore che precedono la sera, soffocano gli ultimi spiragli del giorno ammutolendo i quartieri. Può essermi capitata una tragedia, proprio mentre indugio davanti alla finestra in cerca di un volto o di un passo messo in mia direzione, eppure il ciclo si ripete con gli stessi meccanismi come nulla cambiasse da un'ora all'altra, da un respiro all'altro. Tu sei partito da un giorno e qui è già mutato l'ambiente. Nel parco in fondo alla strada intravedo due figure prese per mano, impacciate; proseguono tra gli alberi lentamente perché la luce è fioca e temono d'inciampare. Noi avremmo cantato e saltellato per tutto il viale, o forse corso controvento perché ci ha sempre fatto bene urtare le foglie basse dei salici per poi fingere il bisogno di sentirsi carezzare il viso, oppure avremmo sfidato quel buio per il gusto di essere vivi, di essere noi stessi. Odio questi amanti svampiti perché tornano a casa al calare del sole, invece di lacerarsi nei rovi per appropriarsi di una carne che all'indomani potrebbe marcire; non reggo la loro vista, non reggo il loro ingiusto perdurare. A mezzo passo da me, in questo silenzioso vano della casa, è legato al pavimento il mio letto; non oso nemmeno sfiorarlo perché tormenterei i tuoi profumi stagionali, impregnati dentro ogni fibra. Ciò che mi sembra naturale, come lanciare urla contro un cielo che si è piegato a sopire la città o parlare con qualcuno per spiegare che il mondo adesso gira senza senso, ebbene, tutto ciò è un profondo scoramento che mi percorre dentro, è il muto orientamento alla legge che mi vieta di ridere o di piangere per certe emozioni. Un perfetto incrocio tra noi e il tempo, quell'attimo in più trattenuto dai miei baci infaticabili, quel verso cantato in onore del tuo orgoglioso sorriso, ecco il conto di una felicità profanata nell'essenza: un crash violento, la telefonata, l'inferno. Ho solo comprato due rose, le ho legate assieme. Sullo stesso letto, come due amanti persi negli abbracci, le rose confondono i colori, sfumano le differenze, sciolgono le forme, magnificano l'amore. Indugio davanti alla finestra ancora un po’, ma non mi verrai incontro dal buio. Ti ho perso, come rose in boccio la primavera.

   
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