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 Diario dalla Galilea
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Angelica Calo Livne
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Israel
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Inserito - 05/04/2008 :  17:53:58  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Angelica Calo Livne  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Angelica Calo Livne


Questo libro e' una preghiera di speranza nei terribili giorni di guerra che vivemmo nell'estate del 2006. E' un diario scritto quotidianamente da una madre che si strugge e si sforza di dare coraggio ad altre madri..
Ho 4 figli e, in quei giorni, due di loro erano al servizio militare, in Z.A.HA.L l'esercito di difesa d'Israele, uno degli eserciti piu' conosciuti e discussi al mondo per la sua efficenza e per lo spazio riservato alle sue attivita' dai media mondiali, ma che per noi, cittadini d'Israele, rappresenta un nugolo di ragazzi nelle mani dei quali e' affidato il passato, il presente e il futuro del nostro Paese e del nostro popolo sparso per il mondo.
Il mio pensiero fisso e la mia anima erano li...tra quei ragazzi forti e attenti, sotto il sole cocente di un'estate calda oltremodo, le divise impolverate, pronti a dare tutto, anche la loro vita per fermare un razzo, un terrorista, ma anche per trovare qualcuno con cui parlare dall'altra parte della barriera.
Nel corso della mia vita ho dedicato le mie energie ad educare al dialogo, all'accoglienza dell'altro e alla pace attraverso le arti. Ho inventato modi per far incontrare gente di diversa eta', di diverse lingue, culture e religioni. Ho imparato e trasformarmi in ponte, in tassello, in legame. Ho creato giochi, laboratori, canti, storie, spettacoli per unire, per cercare cio che c'e' in comune tra un uomo e un uomo, un uomo e una donna, un bambino e un ragazzo. Una creatura di D-o e una creatura di un D-o chiamato con un nome diverso!
Atterro in Israele il 12 luglio 2006, il giorno in cui scoppia la seconda guerra tra Libano e Israele, di ritorno da un viaggio con ragazzi colpiti dal terrorismo per uno dei progetti della fondazione Beresheet LaShalom di cui sono l'ideatrice e fondatrice. "Per disegnare un sorriso sul loro volto" lo abbiamo chiamato il nostro progetto e nel corso di una settimana cerchiamo di ridare a dei ragazzi che hanno perso un genitore, un fratello o la speranza un po' di energie per andare avanti. Appena giunta al Kibbuz dove vivo, al confine con il Libano, mi viene assegnato il compito di occuparmi di 400 famiglie scampate ai missili katiusha per aiutarli a superare quei momenti di paura.
Io, figlia di una buona famiglia ebraica di Roma, cresciuta tra fontane, tocchi di campane e canzoni d'amore, devo ricorrere a tutta la mia forza interiore, a tutta la mia fantasia e tutta la pazienza per portare avanti questo compito e alimentare la fiducia nella vita mentre intorno imperversa il delirio della guerra. Mi viene in aiuto, come per incanto, un vecchio amico, giornalista di Repubblica, che mi chiede di scrivere la mia sensazione di madre, di educatrice e di donna in quei giorni di ansia e nasce il Diario dalla Galilea. Nonostante la preoccupazione, i boati, le sirene, gli allarmi, mi costringo a trovare il bene per dare il bene a chi intorno a me non riesce ad adattarsi al terrore e per trenta giorni consecutivi, tra un'attivita' e l'altra, narro su Repubblica di paure, di nuove nascite, di piccole gioie e nonostante tutto di fiducia nel futuro, sotto il rombo dei missili. Nella pagina accanto una donna libanese scrive il suo diario da Beyrut. Con lei posso comunicare solo attraverso il giornale.
La prima parte del libro Diario della Galilea, solo in pace vincono tutti e' la raccolta dei brani del diario. Poi, le lettere ricevute in seguito agli articoli su Repubblica: parole commosse di affetto che mi hanno aiutato a rimanere legata ai miei amici da tutto il mondo. La terza parte e' una raccolta di riflessioni scritte durante l'anno dopo la guerra, influenzate ancora prepotentemente dal ricordo di quei giorni. L'ultima parte, e' un modo per condividere con tanti altri le sensazioni profonde di coloro che hanno assistito agli spettacoli del nostro Teatro. Persone che esprimono la loro gratitudine per aver avuto l'opportunita' di far parte di questo piccolo miracolo dove ragazzi di tante culture e religioni, con il loro esempio personale, danno la dimostrazione che le guerre non possono distruggere lo spirito, gli ideali e la visione di un'educazione ai valori piu alti dell'Uomo.

Angelica Calò Livnè
www.masksoff.org
www.breadforpeace.org
www.beresheetlashalom.org http://www.concertodisogni.com/angelica/index.htm


Angelica Calò Livnè
http://www.concertodisogni.com/angelica/index.htm

   
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