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 Pegaso
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luisa camponesco
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Inserito - 05/02/2008 :  18:12:11  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco

Pegaso
(la città fra le nuvole)

Il turbo-ascensore scese rapidamente fermandosi, con un sussulto a livello del suolo.
- Non lo hanno ancora messo a posto!
Druel, sistemò il colletto della tuta argentea e chiuse il casco protettivo. Sul terreno di Markab, altamente radioattivo, non ci si poteva esporre per più di un minuto, ed era giusto il tempo che occorreva per attraversare il tratto, non protetto, prima di entrare nel bunker-miniera.
Druel, sotto la doccia sonica, ripassava mentalmente gli impegni della giornata, mentre la tuta veniva rigenerata.
- Abbiamo avuto dei guasti stanotte, è stato necessario spegnere il reattore del livello quattro. – Bocar, responsabile del settore minerario gli andò incontro, ma senza togliere gli occhi dal palmare.
- Lo avevo intuito, i quartieri nord sono rimasti al buio e Controllo 7 è stato sommerso da segnalazioni. – disse Druel dopo aver letto i dati.
- Se avessero una pallida idea delle condizioni in cui siamo costretti a lavorare…. – Bocar imprecò sommessamente.
In effetti, i fondi destinati alla miniera, erano stati dimezzati e le cose erano peggiorate, con il personale ridotto all’osso e i pezzi di ricambio quasi introvabili.
- Ma cosa credono quelli lassù? Che noi qui ci divertiamo?
Non aveva torto, il destino dei markabiani era legato alle risorse minerarie del pianeta. L’estrazione della markabite, un minerale radioattivo che dava l’energia necessaria a Pegasus la città sospesa nell’aria, era di vitale importanza.
Burocrati corrotti aveva dirottato un fiume di denaro per ampliare le loro ville. Ora scontavano tutti la condanna sul pianeta-carcere Algol26 ma, il danno era fatto ed ora bisognava rimboccarsi le maniche a lavorare con quello che era rimasto.

BLOCCO AL LIVELLO QUATTRO, BLOCCO AL LIVELLO QUATTRO

Druel si alzò di scatto e corse lungo il tunnel malamente illuminato, e quasi si scontrò con Gum ingegnere addetto alla manuntenzione.
- E’ successo di nuovo. – disse rivolto a Druel – Come stanotte e questa è la terza volta.
- La causa?
- La bobina di trasmissione, ne servirebbe una nuova.
- Hai inoltrato la richiesta?
- Ne ho inoltrate molte ma senza risposta.
- Vedrò cosa possa fare, nel frattempo tentiamo di riparare questa.
- Si, se fossimo dei maghi!
- Cosa intendi dire?
- Intendo dire che non è più possibile ripararla, è andata!
I tecnici del Livello Quattro erano in preda a forte agitazione, un filo di fumo azzurrognolo fuoriusciva dal pannello contenente la bobina.
- Allontanatevi! – intimò Gum
- Devo isolare il Sistema – disse poi rivolto a Druel – ma ho bisogno di aiuto.
- Allora non perdiamo tempo.
Gum e Druel dopo aver indossato tute antiradiazioni, smontarono il panello.
- Guarda che macello!
- Cosa suggerisci? – chiese Druel
- Prima di tutto dobbiamo toglierla, poi tenteremo un collegamento diretto fra i vari cavi.
- Ma creeremo un sovraccarico, salterà tutto!
- Non è detto, ma ciò che è certo è, che comunque, non durerà a lungo.
- Sei in grado di quantificare per quanto tempo?
- Due giorni, forse meno, ma sarà necessario un monitoraggio costante.
I due iniziarono la delicata operazione mentre, l’ufficio di Borac veniva letteralmente sommerso dalle proteste. Infatti tutta la zona Nord di Pegaso era rimasta senza energia.

La convocazione del Direttivo, si preannunciava all’insegna dello scontro, e non solo verbale.
Ognuno accusava il vicino di essere responsabile o corresponsabile della situazione e poi il Primo Delegato accusò di incompetenza i tecnici minerari. Questo era davvero troppo per Bocar, Druel e Gum faticarono non poco a trattenerlo.
- Come osi parlare di incompetenza, proprio tu che non sei in grado di distinguere il giorno dalla notte!
- Calma signori delegati, così non risolviamo nulla.
Il capo del Direttivo richiamò tutti all’ordine, poi si rivolse a Bocar.
- Quale sarebbe la conseguenza se quella bobina non venisse sostituita?
- Il motore atomico del livello quattro cesserebbe di funzionare interrompendo il flusso energetico che alimenta la zona nord di Pegaso. E…..la città si inclinerebbe di 45°
La rivelazione era così clamorosa da far rimanere tutti sbalorditi. Un silenzio pesante cadde sull’assemblea.
- Io non ci credo! Questa è tutta una manovra per spillarci quattrini! – Urlò il Primo Delegato.
- Molto bene! – rispose Bocar con un tono di voce superiore a quello del Primo Delegato - Glielo spiegherai tu, ai cittadini di Pegaso, quando precipiteranno al suolo.
Bocar stava per uscire dalla sala, seguito da Druel e Gum, quando una lieve scossa fece sobbalzare i componenti il Direttivo quasi a voler sottolineare le parole del responsabile minerario.
- BOCAR!!! - urlò il capo del Direttivo – Elenchi tutto quello che le serve e lo avrà!

I tre uomini, presa una gondola-navetta, sorvolarono l’emisfero est di Markab. Druel pensò a quanto fosse cambiato il pianeta, un tempo il più bello del sistema.

Le foreste bruciate e i mari prosciugati. Tutto ebbe inizio l’anno in cui si scoprì la proprietà della markabite e la sua capacità a generare energia. Nessuno, proprio nessuno, aveva considerato la probabilità di effetti collaterali. Le radiazioni, lentamente, inquinarono le falde acquifere, bruciarono la vegetazione e,…uccisero miliardi di markabiani.
Pegaso, la città sospesa nell’aria, era stata l’ultima e anche l’unica, soluzione per i superstiti.
Cinquant’anni di lavoro per costruire una piattaforma con un diametro di 10 chilometri. Un’opera colossale costata un altissimo prezzo e non solo in denaro.
Generatori atomici, alimentati dalla combustione di markabite, sostenevano la città ad una altezza di 1.000 metri dal suolo, una distanza tale da limitare l’effetto delle pericolose radiazioni senza però eliminarle del tutto, ci vollero ancora decenni prima di trovare il modo di isolare completamente la città ma, tutto questo accadeva secoli prima.
Fin da bambino Druel, si era appassionato alla storia del pianeta, tempestava i suoi genitori di domande.
-Perché la città si chiama Pegaso?
- Perché Pegaso aveva le ali, poteva volare ovunque, era un cavallo magico!
- Dov’è adesso?
- Se guardi le stelle lo vedrai!

Così imparò il nome di tutte le costellazione e Pegaso era la sua preferita.

- Druel, Druelll!! Sveglia! – Bocar lo stava scuotendo.
- Calma, calma, stavo pensando.
- Allora pensa in fretta perché stiamo atterrando.

La navetta si posò dolcemente sul terreno.
- Scanner attivato! Rilevo qualcosa! Una massa di energia si sta dilatando lentamente.
Gli uomini rimasero pensierosi.
- Dobbiamo capire cosa l’ha provocata – disse Bocar – Spostiamoci più nord e raccogliamo tutti i dati possibili.

L’analisi dei dati diede risultati sorprendenti.
- La bobina difettosa che abbiamo tolto, ha innescato una reazione a catena sotterranea. Con l’allacciamento diretto dei cavi abbiamo soltanto guadagnato del tempo ma, è solo un palliativo.
- Druel e Gum, non togliete gli occhi da quei cavi, io comunico la notizia al direttivo.

Mai video-chiamata fu più breve e concisa.
- Allora quali le conseguenze?
- Pegaso non si inclinerà più 45° si schianterà al suolo. C’è in atto una eruzione sotterranea che coinvolgerà, quanto prima, tutti i sistemi.
- Dimmi cosa ti serve?
- È tutto scritto nel file che ti ho mandato!
- Quale file? Non ho ricevuto nessun file! Non capisco. Inviamene una copia criptata su questa frequenza.
- È sicura?
- Ne rispondo personalmente.

Bocar, visibilmente turbato, organizzò gli uomini in squadre coordinate da Druel, mentre con Gum si occupò della manutenzione del settore primario Quattro.

- Bocar sta succedendo qualcosa!
L’addetto all’approvvigionamento aveva il fiatone per la corsa fatta.
- Peggio di così?
- È arrivato un turbo-carico poco fa, è meglio che tu venga a vedere!
Gli uomini stavano ancora scaricando materiale quando arrivò Bocar.
- Vorrei proprio sapere dov’era finito prima!
- Lo so io! – esclamò Bocar
Ora bisognava lottare contro il tempo, mentre una nuova scossa faceva tremare la città sospesa.
Incredibile quanto era accaduto, ora c’era una abbondanza tale di pezzi di ricambio da riempire il deposito e invadere diversi tunnel.
- Dovevamo rasentare l’irreparabile per ottenere questo? Coraggio ora diamoci da fare!.
- Già, ma dovranno darci molte spiegazioni. – replicò Gum.
- Non solo a noi anche agli abitanti di Pegaso. – concluse Bocar.

La nuova bobina venne installata, i vecchi cavi sostituiti e non solo, la manutenzione fu così accurata, che venne utilizzato l’intero carico di materiale. La città sospesa riacquistò stabilità.

La sala era ormai gremita quando il capo del Direttivo invitò tutto a sedersi. Bocar e i suoi compagni notarono che l’atmosfera era diversa dalla precedente riunione, si respirava un’aria quasi conviviale, e non ne furono sorpresi dati gli argomenti all’ordine del giorno.

- Signori Delegati, avete già avuto il rapporto completo di quanto è accaduto in questi giorni. Ciò che dobbiamo deliberare oggi sono le disposizioni perché in futuro non si verifichino più fatti che mettano in pericolo l’esistenza della città e dei suoi abitanti. Sono pronto ad ascoltare le vostre proposte.
Un mormorio sommesso e ciascuno si consultò col vicino. Il Primo Delegato prese la parola.
- Quanto ci verranno a costare queste…nuove delibere?
- Domanda più che legittima, allora sarà bene che io prima informi l’assemblea in che modo abbiamo recuperato tutto il materiale necessario alla manutenzione dei generatori
- Ritiro la domanda. – replicò il Primo Delegato che nel frattempo era impallidito.
- Troppo tardi! – fece eco un collega dall’altro lato della sala.
Seguì un dettagliato, quanto rocambolesco racconto di indagini, di piste seguite, pedinamenti fino a giungere al molo 24B dello spazioporto di Pegaso Sud dove, pronto per l’imbarco verso Deneb Uno, venne trovato un carico molto interessante.
- La lista completa del materiale in questione la trovate nella parte finale della relazione che ora vedete sui vostri teleschermi e che sarà resa pubblica domani a quest’ora, nel frattempo le indagini proseguiranno fino a giungere al responsabile o, ai responsabili di questo gravissimo atto di sabotaggio.
Al termine dell’incontro delegati se ne andarono in silenzio e col capo chino, la grande sala dell’assemblea rimase vuota e silenziosa.

Due uomini in uniforme blu si avvicinarono al Primo Delegato.
- Vuole avere la compiacenza di seguirci!
- Cosa volete da me? Io sono il Primo Delegato.
- Lo sappiamo ma ci serve il suo aiuto per chiarire alcun fatti.
- Fatti che non mi riguardano! – rispose piccato il Primo Delegato.
- Certamente, anzi siamo sicuri che è così, ma abbiamo bisogno di lei e tutta la città le sarà grata.
Pomposamente il Delegato si aggiustò la veste, alzò superbamente il mento e li seguì.
- Amici! – esclamò Bocar – Abbiamo appena avuto una lezione di garbo e diplomazia.
- Io gli farei ben altro e al diavolo la diplomazia. – sbottò Gum.
- Ecco perché tu non diventerai mai un Delegato. – soggiunse ridendo Druel.

Il chiarore del giorno illuminava le nubi sotto la città per poi riflettersi sugli edifici e diffondersi per le strade animate dalla gente già dimentica di quanto accaduto.
- Non sapranno mai che pericolo hanno corso, per loro sarà solo una storia di avidità e corruzione.
- Forse accadrà ancora o forse no, ma in ogni ci saremo noi, come sempre.
Si salutarono, Druel non volle salire sul taxi-gondola, preferendo camminare.
Alcuni bambini si rincorrevano sul prato artificiale e gli zampilli della fontana creavano arcobaleni. Si sdraiò sull’erba sotto gli sguardi incuriositi di alcune donne.

Nessuno lo conosceva e sapeva cosa aveva fatto ma, non aveva importanza, lui era uno di loro.


Luisa Camponesco

   
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