Una famiglia di rane viveva allegramente in uno stagno circondato da alberi frondosi, un vero paradiso.
Ogni sera si radunavano per chiacchierare del più e del meno, erano tutte soddisfatte della loro vita, tranne una di loro di nome Cra Cra.
Crac Cra credeva di essere la più bella e la più intelligente di tutte e come tale meritevole d’essere nominata regina dello stagno, allora incominciò a pensare al da farsi.
Saltellando qua e la un bel giorno notò un uomo che camminava su due gambe e non era verde. Non aveva mai visto niente di simile allora pensò che se fosse riuscita anche lei a camminare eretta avrebbe conquistato il rispetto delle sorelle. Incominciò ad esercitarsi giorno dopo giorno. Ce la mise tutta, ma per quanto si sforzasse continuava a cadere ed inciamparsi suscitando le risate di tutti.
La rana non si scoraggiò e divenne ancor più altezzosa di prima.
- Vedrete! – diceva con arroganza – prima o poi catturerò le mosche con le mani, devo solo fare un po’ di esercizio.
Ogni suo sforzò risultò vano. Un giorno però vide un leone che, molestato da un insetto, emise un ruggito spaventoso mettendolo in fuga. La cosa impressionò molto la nostra rana.
- Ecco! – disse – se riuscissi a ruggire in quel modo otterrei l’ammirazione di tutti e diverrei davvero la regina delle rane.
Provò e riprovò ma tutto quelle che riuscì a fare fu un gracchiare leggermente più rumoroso, ma niente di più, pensò bene, comunque, di aver raggiunto il suo scopo.
Un bel pomeriggio si portò in mezzo allo stagno, mentre tutte le rane stavano sonnecchiando, e emise il suo “ruggito” con l’intento di affermare d’essere la più forte. Ma una delle rane, destandosi le disse rabbiosa: Vuoi smetterla di far quel baccano! Noi vogliamo riposare!
Tutte le altre, allora, si misero ad inveire contro di lei intimandole di andarsene.
Cra Cra delusa non volle arrendersi e si promise la rivincita.
- Se non potrò diventare la regina dello stagno farò qualcosa di così straordinario da distinguermi da tutte.
Vedendo un bue che brucava nei pressi, rimase ammirata dalla sua dimensione.
- Ecco cosa devo fare, devo diventare grossa come lui, così otterrò il rispetto delle mie sorelle.
Incominciò a gonfiarsi e a gonfiarsi, poi si presentò nello stagno.
- Guardatemi! Sono grossa come quel bue.
- No, no – risposero in coro le rane.
Allora Cra Cra si gonfiò ancora di più.
- Adesso sono grossa come lui!
- Non ancora, non ancora . – gracidarono
Allora fece un ultimo supremo sforzo per gonfiarsi ulteriormente, ma il risultato fu che tutte le rane scoppiarono a ridere fragorosamente, Cra Cra era proprio ridicola, sembrava un palloncino.
Cra Cra divenne rossa per la vergogna ed andò a nascondersi ai piedi di un salice piangente.

Ecco cosa si ottiene a voler diventare quello che non si è.