“Sede dei Consoli del Comune in tempi medioevali, poi dimora dei Visconti e del primo Sforza, rimaneggiato in forme barocche dai governatori spagnoli, il Palazzo subì sotto Maria Teresa d’Austria la più radicale delle metamorfosi fra il 1770 e il ’78 ad opera dell’architetto Piermarini e da allora l’ex Broletto dei Consoli ( chiamato anche palazzo dell’Arengo perché il popolo vi teneva
riunione in una piazza ) e già sede ducale dei signori di Milano, si chiamò Regio-Ducale in onore dei regnanti d’Austria, Palazzo Nazionale in ossequio alla repubblica cisalpina di Napoleone (1779 –1802), Palazzo di Regia Corte negli anni del regno italico del Bonaparte, Palazzo della Corte Reale col ritorno (1814) del governo austriaco, Palazzo Reale del 1859 nella Milano dei Savoia e Italian Palazzo ex-Reale ai giorni nostri.
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le bombe del 1943 seminarono incendi e calcinacci nelle sale e saloni del palazzo, carichi di decorazioni neo-classiche e di stile Impero.
Nel gran Salone delle Cariatidi oggi sono rimasti gli avanzi bruciacchiati e smozzicati del trascorso fasto.
Compongono uno scenario suggestivo per le ricorrenti esposizioni d’arte allestite d’anno in anno a cura del Comune Milanese….”

da -Milano in mano- di Guido Lopez e Silvestro Severgnini ed. Mursia – Prima edizione 1965

il libro che ogni visitatore della nostra città dovrebbe conoscere.

Aggiungo a queste parole la testimonianza del prof.Schiffini,attuale direttore del Palazzo ex-Reale.
Ecco che cosa ci racconta tra l’altro a proposito della Sala delle cariatidi dove si è tenuto il concerto di martedì sera.

La sala come voluta dal Piermarini aveva queste misure: 40 metri di lunghezza, 15 di larghezza, era illuminata da 51 lampadari, 54 girandole, 5.000 candele, 18 specchiere che avevano il compito di riflettere la luce. Le specchiere per volontà di Maria Teresa vennero prodotte in Germania, non fidandosi degli artisti veneziani o degli artigiani milanesi.

La sala era dipinta in rosa antico, chiaro e allegro, le finestre dipinte in azzurro polvere,il soffitto decorato con stucchi dorati con foglia d’oro e colore albicocca.

Al centro del soffitto un enorme tela di Hayez celebrava il “Trionfo di Ferdinando I “ e cadde miseramente e misteriosamente il 4 novembre del 1818.
Quaranta cariatidi, statue femminili ornamentali, sorreggevano la ringhiera, cancellata dall’incendio provocato di bombardamenti del 1943, alla quale si accedeva dai balconcini sovrastanti.
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E’ allo studio il progetto di ricostruzione della sala come nell’originale. Mancano quasi totalmente gli stucchi, sul soffitto attualmente sono state ridisegnate le tracce. Qua e là l’intonaco a gesso è scomparso e sono visibili e scoperti i mattoni rossi,non certamente per bellezza, ma per le feritedella guerra.

Milano è una città abbastanza ricca, però studiando la vita degli abitanti negli ultimi secoli si può notare che la beneficenza con la nascita di importantissime istituzioni per aiutare il popolo era molto sentita.
Questo a cura di Nobili e ricchi borghesi prettamente milanesi o provenienti da altre regioni italiane. Gli Austriaci erano interessati a dare solo un po’ di vernice e lustro per quella che era la città più esterna del loro Impero.

Maria Teresa fece a questo scopo costruire un lussuosissimo spazio,la cui ricostruzione sarebbe veramente gravosa per la nostra città, a meno che non intervengano anche organizzazioni con capitali privati.La città,a mio avviso ha ben altre emergenze per il momento...

I Vecchioni del Pio Albergo Trivulzio

A proposito di aiuti economici è da ricordare la Pia Istituzione nata nel 1700 a cura del benemerito conte Trivulzio ( non ricordo il nome), che diede una casa, cure mediche e cibo alle persone che, compiuti i settant’ anni non erano più in grado di lavorare per mantenere se stessi.

Nella sala del Piermarini ogni Giovedì Santo dodici Vecchioni ad un lato e di fronte Dodici Vecchione, venivano fatte sedere e davanti a loro si poneva un catino d’acqua,spero calda, e a loro il Vescovo in carica lavava i piedi, in segno di umiltà.

Il dottor Schiffini rammenta la presenza della Vice Regina Carlotta, moglie di Massimiliano o delle varie personalità che non mancavano mai di presenziare alla cerimonia.

Mi sembra di ricordare che era stata istituita da S. Carlo Borromeo,il Santo che aveva aiutato i cittadini milanesi durante la peste raccontata da Alessandro Manzoni....ma questa storia l’avrete già sentita...

Elena
E. F.