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Roberto Mahlab
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Inserito - 18/02/2012 :  22:43:46  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
Una notizia comparsa il 7 gennaio di quest'anno :

(ANSA) - PARIGI, 7 GEN - Un giornalista francese ha rifiutato di convertirsi all'Islam, come gli era stato chiesto dal Comune della banlieue di Parigi fra le altre condizioni per essere unito in matrimonio con la fidanzata, marocchina. E' stato lo stesso giornalista, Frederic Gilbert, a raccontare la vicenda dopo che gli era stato chiesto di esibire un certificato dal Consolato del Marocco che prevede la conversione all'Islam: ''Ho rifiutato perche' e' contrario allo spirito della Repubblica francese'', ha detto.

E come facciamo a sapere come andrà a finire? Se l'amore trionferà e i due riusciranno lo stesso a coronare il loro sogno?

Vediamo... e se il seguito fosse così?

7 gennaio 2013 - un villaggio nei dintorni di Casablanca

Frederic era stremato, la pioggia gocciolava dal suo mantello, spinse la porticina della casetta ed entrò. In fondo alla stanza buia, in un angolo, una fioca luce, i suoi occhi fecero fatica a mettere a fuoco il volto della donna e subito dopo rimase senza fiato, : "sei tu, finalmente..", bisbigliò.

Solo un anno prima avevano fatto notizia, quando le agenzie di stampa riportarono del loro amore che non potè trasformarsi nel sogno della loro vita, l'unione eterna che i due innamorati si promettevano da tante sere, abbracciati sulla banchina della Senna, ridendo e agitando le braccia verso i passeggeri dei bateaux mouches. Mesi di pura gioia a frequentare le brasserie della rive gauche oppure osservando i capolavori del Louvre mano nella mano. Si erano conosciuti ad una festa all'ambasciata marocchina, si erano incontrati per caso nella serra del giardino dell'edificio, per ripararsi da un improvviso temporale. Lui era un reporter, lei lavorava come addetta commerciale, si erano piaciuti al primo sguardo. Fino a quel terribile giorno di gennaio del 2012, qualcosa che non potevano comprendere e a cui non avevamo mai pensato si era abbattuto come un maglio sulla loro felicità. Lei scoppiò in lacrime e Frederic era troppo esterrefatto per trovare la forza di abbracciarla e farle sentire che le era vicino. La ragazza corse fuori, pioveva, anche quel giorno.

"Piove sempre, quando ci perdiamo e ci ritroviamo", Frederic si avvicinò alla giovane donna, lasciando cadere il mantello fradicio e allargando le braccia.
"E' passato tanto tempo", sussurrò lei, levando la mano, come per accarezzargli dolcemente il volto..

Non era passato solo tanto tempo, era passata anche la guerra, imprevedibile e furiosa aveva trascinato nel baratro il mondo intero, nazione dopo nazione, Frederic seguiva l'esercito francese come corrispondente dal fronte, ma ogni notte, da dodici mesi, sognava solo il volto della sua amata. Grazie alle amicizie nei servizi informativi aveva saputo dove abitava la famiglia della ragazza e poche ore prima aveva chiesto ed ottenuto il permesso del comandante di allontanarsi dalla divisione.

Un attimo prima che Frederic e la ragazza si toccassero, un vagito si levò da una culla nell'angolo della stanza illuminata solo da alcune candele. Frederic si volse verso la direzione del pianto e i suoi occhi si fissarono in quelli immensi e scuri di una bellissima bambina. Poi abbassò lo sguardo verso terra e mormorò :"non mi hai aspettato..." e una sofferenza immane gli si dipinse sul volto, raccolse il mantello e corse fuori, sotto la pioggia torrenziale.
"Frederic... aspetta...!", ma il grido della ragazza fu soffocato dal rombo di un tuono...

Come continuerà la storia? Davvero la ragazza ha voluto dimenticare il suo promesso sposo e ha formato un'altra famiglia al suo paese di origine? Oppure la bambina è solo sua nipote che le è stata affidata dal fratello richiamato alle armi e la cui moglie era perita sotto un bombardamento aereo?

§§§

Ospedale militare interalleato di Tangeri, 20 aprile 2013

"Sono contento di rivederti", eclamò il colonnello medico Nabil andando incontro alla giovane donna, "ma chi abbiamo qui?", sorrise guardando la bimba che la ragazza aveva tra le braccia. "Anche mio cognato non è più ritornato a casa e così crescerò io mia nipote", rispose lei con tono triste, ma presto gli occhi immensi della neonata le fecero tornare distesi i tratti del bel volto.
"Lo so, mia cara, ma ora sei qui e io spero che salverete il vostro amore", il colonnello Nabil era addetto militare all'ambasciata del Marocco a Parigi quando l'anno prima Frederic e la ragazza si erano conosciuti e innamorati e da allora aveva sempre cercato di essere per lei un'ancora a cui appoggiarsi in caso di bisogno e l'aveva subito informata quando era venuto a conoscenza che Frederic era stato ricoverato in quell'ospedale.
"Lui è qui?", gli chiese con trasporto. "Sì, è ferito, ma nulla di preoccupante, però di notte delira e grida il tuo nome", le rispose il medico e la prese sottobraccio per accompagnarla nella stanza dove Frederic giaceva.

Un lampo sguarciò il cielo sopra la città e il rimbombo del tuono coprì il suono degli aerei militari che si dirigevano verso il fronte poco lontano.
Stringendo la bambina tra le braccia, la ragazza girava letto per letto, fino a che non vide quello nel quale riposava il suo amato. Si avvicinò con il cuore in tumulto e gli si mise di fronte con il capo chino. "Tu...", la voce roca di Frederic aveva un tono misto tra il desiderio e la delusione. "Sì Frederic, siamo qui, io e la mia piccola nipotina, ho visto come ti guardava con i suoi grandi occhioni quando ci hai trovate, lo scorso gennaio...". Il volto dell'uomo divenne rosso :"tua.. nipotina..., ti prego, perdonami, vieni a sederti vicino a me...", l'uomo pareva affranto e il suo sussurro fu di preghiera. La ragazza si sedette al bordo del letto e gli accarezzò il viso con la mano destra.

La grandine aveva all'improvviso iniziato a scrosciare e i grossi chicchi sbattevano rumorosamente contro il vetro della finestra della stanza. "Ci perdiamo e ci ritroviamo sempre quando piove...", mormorò Frederic mentre grosse lacrime gli scendevano sulle guance. "Be', adesso ne hai ritrovate... due... se vorrai...", rispose con una dolcezza infinita la giovane donna.
Frederic allungò le braccia e le tolse con dolcezza la bambina che gli sorrise e se la strinse al petto.

Roberto Mahlab


   
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