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Roberto Mahlab
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Primo giorno

Confine Cina-Nordcorea

Yi Bao era madido di sudore, scaricare una alla volta le carcasse di maiali e di polli dal vecchio autocarro era uno sforzo non indifferente, in precario equilibrio sulle rocce scivolose del fiume Yalu che delimitava il confine tra il suo paese, la Cina, e la Corea del Nord. I contrabbandieri coreani lo pagavano profumatamente, la borsa nera a PyongYang era il solo modo per potersi sfamare e Yi Bao si sbarazzava degli scomodi corpi anziché interrarli dopo aver avvertito le autorità, nei villaggi circolava la notizia che i servizi sanitari avevano fatto abbattere interi allevamenti per il timore che alcuni animali fossero portatori di epidemie e il fattore non voleva trovarsi sul lastrico da un giorno all’altro.

Atlanta, Stati Uniti

“… e per finire ci perviene dalla Associated Press l’informazione che gli esperti del ministero dell’agricoltura russo avrebbero rilevato che il virus che sta infettando il pollame delle fattorie siberiane sarebbe un ceppo influenzale che potrebbe contagiare gli esseri umani… ma ora le previsioni del tempo e le notizie sul traffico con le note di… Georgia in my mind….”
Laura Klein fece appena caso alle parole provenienti dalla radio, la sua attenzione era fissa al segnale di stop tra Briarciff e Clifton Road, una svolta a sinistra che la faceva sudare freddo, si era formata una fila dietro la sua vecchia Ford e i clakson che la spingevano ad osare erano diventati una cacofonia assordante. Fino a che si decise a ripartire, provocando le ire del guidatore del furgoncino che aveva la precedenza e che dovette inchiodare per non andarle addosso.

L’edificio di cristallo del Center for Disease Control and Prevention si stagliava diritto di fronte a lei, si arrestò sulla linea gialla dell’ingresso di Michael Street, aprì la portiera e lanciò uno smagliante sorriso insieme alle chiavi ad un giovane che le si avvicinava sussequiosamente :”Bill, me la parcheggi al posto di ieri, così quando vengo fuori non ti rovino le sgargianti Cadillac degli altri medici!”.
“Buongiorno dottoressa Klein”, le si rivolse una impiegata alla sicurezza nell’ampio salone appena dopo le porte girevoli, controllò il documento e la invitò a passare. Per Laura quello era un giorno speciale, invece che rimanere china su provette e dati comprensibili solo agli iniziati, avrebbe trascorso la mattina con tanti ragazzini e ragazzine della Covent Grove School, contenti di poter evadere dalle normali lezioni in classe e curiosi della visita ad uno dei più prestigiosi centri di controllo e prevenzione di malattie infettive in tutto il mondo.

La dottoressa Klein era considerata una delle maggiori esperte degli Stati Uniti e, nelle rare occasioni in cui i politici volgevano il loro interesse ai problemi della sanità, veniva invitata a Washington, sia al Congresso che alla Casa Bianca, dove per alcune ore teneva conferenze sui rischi di contagio delle epidemie che in quel momento infestavano le più remote località del pianeta. Il suo bel volto dagli occhi blu e incorniciato da una lunga cascata di capelli neri si era infiammato quando un senatore la settimana prima aveva commentato con un sarcastico :”ho capito tutto, quando mi viene l’influenza me ne devo stare a letto con la febbre tre giorni se mi curo con l’aspirina e, se non mi curo, devo lo stesso stare a letto tre giorni con la febbre, a che cosa servono altri stanziamenti per scorte di antivirali?”.
“Inutile, fiato sprecato”, aveva ribattuto lei raccogliendo nervosamente i documenti sparsi sul podio, “bè, almeno oggi qualcuno mi ascolterà con interesse, forse saranno i senatori di domani”, rifletté con rassegnazione entrando nell’aula, accolta da un nugolo di giovanissimi urlanti che, appena la videro, si zittirono, affascinati dalla sua snella figura.

Pechino, Città Proibita, sede del governo

“Al nostro popolo non è bastato che concedessimo la libertà economica e di iniziativa privata, adesso vogliono il peggio degli insegnamenti dell’occidente, riempire le piazze anziché i luoghi di lavoro, perdono tempo prezioso e guadagni per contestare, non sanno neppure loro che cosa!”
La sfuriata del segretario generale di quello che si chiamava ancora ufficialmente partito comunista era rivolta ai grandi schermi televisivi che mostravano da tutta la Cina grandi manifestazioni di protesta, nel nord i lavoratori delle fabbriche che chiedevano protezione sindacale, nel sud i contadini che accusavano la polizia di aver fatto fronte comune con le bande di ladri di bestiame, persino negli altopiani tibetani un municipio era stato messo a fuoco dopo un litigio tra due famiglie per il controllo del mercato locale del pellame. Gli operai sfilavano con le loro biciclette, i contadini con gabbie colme di anatre e polli, qualcuno si era portato dietro carovane di suini in piena città.
“La caduta degli ideali ci ha condotto a questo stadio”, intervenne sferzante il ministro della difesa Dong Sheng, “il popolo si è concentrato sul proprio benessere materiale e ha dimenticato la missione che il partito avrebbe dovuto affidargli”, la contestazione della linea politica dell’apertura graduale alla libertà personale era evidentemente il bersaglio del ministro.
“E voi che suggerite generale Sheng?”, gli si rivolse ironicamente il vice premier, la signora Yang Kang Mei, artefice dei successi delle trattative che avevano condotto ultimamente la Cina nelle stanze dei bottoni delle maggiori organizzazioni mondiali del commercio e dell’industria.
“La ricchezza non deve accecare la forza, l’armata del popolo non deve dimenticare le province secessioniste come Taiwan, gli stanziamenti alla nostra marina militare languono proprio mentre i vietnamiti, i malesi e i giapponesi issano le loro bandiere sulle isole rocciose del mar della Cina, ricche di petrolio e materie prime, le minacce dell’America e dei suoi alleati alla Corea del Nord stanno sconvolgendo l’equilibrio dell’area a nostro sfavore”, insistette il militare.
“La Corea del Nord?, ma generale, se non riusciamo più a contenere le centinaia di cittadini che fuggono in Cina perché ridotti allo stremo da quel malato di mente di Kim Jong Il, e voi vorreste che puntellassimo il suo regime?”, esplose il vice premier.
“Fino a poco tempo fa guardavamo alla fedeltà dei governi!”, come sovente era capitato ultimamente il ministro della difesa e gli altri funzionari del governo presenti alle riunioni venivano quasi alle mani, la marcia di ritorno al mondo del paese aveva reso la frattura irreparabile.
“Scusatemi, ma ieri trentadue agricoltori sono morti di febbre emorragica proprio al confine con la Corea del Nord, ho notizia di focolai in diverse zone del nostro vastissimo territorio, non ne conosciamo le origini, non sappiamo come curare la malattia, mi piacerebbe che l’armata del popolo aiutasse i servizi medici e sanitari, non ne abbiamo a sufficienza, anziché tracciare piani di conquista del pianeta, dovremmo anche chiedere l’assistenza delle organizzazioni internazionali per scoprire che cosa sta accadendo”, il giovane ministro della sanità Wang Yang riuscì con la sua fredda analisi a far tacere i dissidi, ma non ricevette risposte, il generale Dong Sheng abbandonò la sala in preda all’ira e il vicepremier si prese il capo tra le mani in segno di impotenza, mentre come al solito il segretario del partito, il decisore finale, tacque, troppo debole e incapace di farsi rispettare o semplicemente di avere il coraggio di prendere una decisione che scontentasse qualcuno.

Sede del CDC, Atlanta, Stati Uniti

I ragazzi avevano gli occhi letteralmente incollati al grande schermo su cui nella sala buia si proiettava il filmato accompagnato dalle parole della dottoressa Klein :
“L’influenza si manifesta in tre forme : A, B, C. Quelli che definiamo i sierotipi B e C infettano solo gli esseri umani e non hanno mai provocato pandemie, mentre il sierotipo A contagia una gran varietà di animali : pollame, suini, fino agli esseri umani.
Osservate dall’animazione come il virus A si installa nell’intestino delle anatre e degli uccelli acquatici in generale, senza provocare sintomi. I ceppi selvatici mutano nel tempo o scambiano materiale genetico con altri ceppi influenzali, producendo nuovi virus che si diffondono tra i mammiferi e pollame domestico. Il ciclo vitale del virus gli consente dunque di evolvere e di scambiare i propri geni”.

Lo zoom dell’immagine ingrandì un ammasso cellulare in cui un singolo corpuscolo stava forzandosi la via di entrata :

“Guardate come il genoma virale è costituito da otto filamenti separati di RNA, avvolti da una membrana lipidica su cui sono ancorate molte proteine. Per riprodursi, il virus si lega a una cellula vivente e penetra al suo interno, dove prende il controllo degli apparati metabolico-enzimatici cellulari, inducendoli a produrre nuove proteine virali e ulteriori coppie di RNA virali. Queste parti vengono poi assemblate tra loro per dare origine a nuovi virus che escono dalla cellula ospite e vanno ad infettare altre cellule. Poiché nessun meccanismo assicura che le copie di RNA che si sono prodotte siano corrette, si verificano spesso errori che portano a ulteriori nuove mutazioni.
Se diversi virus influenzali infettano la stessa cellula, i loro frammenti di RNA sono in grado di mescolarsi liberamente dando origine a una progenie virale che contiene la combinazione di geni proveniente da entrambi i virus originali, nascono così nuovi ceppi. L'esposizione alle proteine situate sulla loro superficie, genera nell'individuo aggredito gli anticorpi caratteristici, avrete letto sui vostri libri di storia dell’influenza denominata “spagnola”, essa fu identificata come H1N1, l’emoagglutinina Ha e la neuraminidasi Na sono le due proteine. I virus successivi sono stati identificati come H2N2 e così via.
La proteina Ha avvia l’infezione legandosi ai recettori posti sulla superficie di cellule ospiti, di solito l’endotelio respiratorio nei mammiferi e quello intestinale negli uccelli, poi la proteina Na consente alle nuove coppie di virus di uscire dalla cellula ospite e andare ad infettare altre cellule.
In poche parola il RNA del virus entra in un nucleo di cellula, viene copiato e le sue istruzioni vengono lette e le sue proprie proteine sintetizzate. Una specie di dirottamento genetico, potete chiamarlo.
In seguito gli anticorpi del nostro organismo impediranno altri futuri legami dei recettori e quindi risulteranno efficaci nel prevenire una reinfezione da parte dello stesso ceppo, ecco perché non ci ammaliamo della stessa influenza l’anno successivo”.

Fu solo allora che gli scolari tirarono il fiato, erano stati completamente assorbiti dalla spiegazione della loro insegnante e, quando la luce si riaccese, Laura si rese conto che era giunta ad un solo passo dal rivelare loro qualcosa da cui era meglio non fossero turbati, non loro almeno.


Roberto Mahlab
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Secondo giorno

Shenyang, Nord della Cina

“Senza di noi le città morirebbero di fame, ma allora perché non abbiamo una rappresentanza? Perché le nostre fattorie chiudono? Le banche non ci danno credito per rinnovare le stalle e le aie?”, Yu Wenjan era ritto sul tetto di un vecchio camion alla periferia della città e arringava i contadini e gli agricoltori, “decine di migliaia di nostri compatrioti, operai delle fabbriche e coltivatori delle campagne si stanno dirigendo pacificamente verso Pechino, intendiamo tutti insieme consegnare le nostre legittime richieste al governo, ma noi vogliamo sapere soprattutto perché, mentre il nostro bestiame sta morendo, le municipalità dei nostri villaggi non facciano intervenire il servizio veterinario!”.
“Non solo i nostri animali, i nostri figli stanno morendo compagno Yu!”, una voce si levò dalla folla, “per i ricchi della città non siamo neppure degni di essere curati come esseri umani!”.
“A Pechino!”, il giovane saltò giù dal tetto del camion e vi si mise alla guida, “a Pechino!”, decine di automezzi di ogni tipo, autobus e trattori si accodarono sulla strada ad andatura lenta sollevando una nuvola di polvere che si poteva scorgere da miglia di distanza.
Yi Bao si sentiva strano, era troppo debole per opporre resistenza quando i contadini lo sorressero per caricarlo insieme a loro sull’ultimo dei camion.

Pammunjon, confine tra le due Coree

Il colonnello Thompson, in forza alla prima divisione dei marines incaricata di monitorare il confine dai tempi dell’armistizio del 1953, sbadigliava apertamente, il suo interlocutore, colonnello Sung dell’esercito nordcoreano, parlava da un’ora senza arrestarsi, la quotidiana raffica di slogan propagandistici, la scena si ripeteva da mezzo secolo.
Come al solito, alla fine del discorso imparato a memoria, l’ufficiale nordcoreano si levò per tornare dall’altra parte del confine ma, a differenza delle passate sedute, il colonnello americano lo invitò a tornare al tavolo, “tutti e due sappiamo che i suoi compatrioti stanno morendo di fame, grazie alla guida illuminata del vostro presidente”, il sarcasmo di Thompson fece ribollire il viso del suo antagonista, “ma adesso gli abitanti del suo paese, a quanto ci riferiscono fonti dei fuoriusciti, stanno cadendo preda di una misteriosa malattia, avvisi il suo governo che lo considereremo responsabile in caso di mancata immediata notifica all’organizzazione mondiale della sanità”.
Per la prima volta da quanto lo conosceva, il colonnello Sung impallidì, ma rispose soltanto :”riferirò”.
Quella sera sessantotto marines furono ricoverati in ospedale in preda ad una forte febbre e con difficoltà respiratorie, il giorno prima erano rientrati da una missione oltreconfine di raccolta di informazioni tra la popolazione dei poveri villaggi a pochi chilometri all’interno della più efferata dittatura del pianeta. A mezzanotte cinque di essi erano caduti in coma profondo, l’ufficiale medico ordinò la quarantena dell’intero reparto a cui i soldati appartenevano e inviò una preoccupata segnalazione al Pentagono :”non siamo ancora in grado di stabilire se i nostri uomini siano vittime di un aggressivo militare batteriologico oppure siano stati infettati da un virus che, secondo le fonti all’interno della Corea del Nord, starebbe falciando la popolazione”.

Casa Bianca, Washington, Stati Uniti

“Cosa sono?”, il presidente americano si rivolgeva ad un alto ufficiale della Nasa che, su richiesta dello Stato Maggiore, aveva ottenuto di essere ricevuto alla Casa Bianca con una documentazione classificata “top secret”.
“Signora, queste immagini riprese da diversi satelliti geostazionari presentano delle differenze rilevanti rispetto a settantadue ore prima sul medesimo territorio, la vita di questo villaggio appare completamente cessata, non c’è più fumo, non ci sono più persone nelle strade, vicino alla costruzione dell’ospedale si scorgono file di corpi stesi in modo scomposto sul selciato, abbiamo rilevato richieste di aiuto telefonico da parte della municipalità a diverse autorità”.
Lo sguardo intelligente della bellissima donna eletta da pochi mesi alla massima carica del paese si concentrò, parve ricordare dei dettagli di relativa similitudine e alzò gli occhi verso un uomo in borghese in piedi dietro l’ampia scrivania :”Colin, hai con te quei rapporti sulla Corea del Nord, il Vietnam e l’Indonesia?” “Il virus?”, il ministro della sanità degli Stati Uniti assunse un pallore vitreo che stonava con il suo completo sgargiante di tweed, “Condy, signor presidente, nelle ultime ore sono arrivati altri rapporti dalla Siberia, da Hong Kong, dalle Filippine, ho chiamato l’ufficio dell’Onu a Ginevra e mi hanno riferito di problemi in Bangla Desh, uno dei responsabili mi ha spiegato che non è da escludere che si tratti di H5N1, la World Health Organization non è riuscita a risalire alla fonte del contagio, senza conoscere quella, non possiamo intervenire”.
“Generale, quanto tempo ha detto ritiene essere trascorso tra le due immagini satellitari della zona?”
“Settantadue ore signora.”
“Solo? Tre giorni… Colin, in soli tre giorni?”

Sede del CDC, Atlanta, Stati Uniti

La dottoressa Laura Klein si sfregò gli occhi appesantiti dalla stanchezza, non che si lamentasse che Brad l’avesse scarrozzata per tutta la notte tra un locale e l’altro, le era simpatico Brad, contava di farci un pensierino appena si fosse sbarazzata di un po’ di lavoro, raccolse la borsetta di Armani, controllò che sul cellulare non ci fossero messaggi e, scuotendo la testa delusa, sospirando si preparò a tornare a casa.
Era arrivata giusto alla porta, quando squillò il telefono della scrivania, :”dottoressa Klein, CDC”, rispose riacquistando la sua nota compostezza professionale”, “qui è la Casa Bianca dottoressa Klein, la prego di scusarci ma potrebbe essere un’emergenza, un elicottero la sta venendo a prendere per portarla all’aeroporto”.

Alle ventitre e cinquanta il jet con a bordo Laura Klein si levò in volo da Atlanta diretto a Washington, la dottoressa si addormentò subito dopo il decollo.

Alle ventitre e cinquantacinque Henry Bishop, uomo d’affari di Minneaopolis, salì a bordo del volo Pan Am da Pechino a New York, aveva una leggera tosse, probabilmente un’infreddatura dovuta all’aria condizionata dell’albergo di Shenyang, si sarebbe curato al ritorno a casa, pensò.

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Roberto Mahlab
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Inserito - 03/08/2005 :  15:00:47  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
Terzo giorno

Pechino, Città Proibita, sede del governo

“Sono 32 le persone uccise attorno alla città solo nelle ultime ore da una febbre emorragica causata da un misterioso virus di origine suina, gli esperti del mio ministero temono una mutazione genetica di uno streptococco che si trasmette tra i maiali e poi viene contratto dagli uomini attraverso la macellazione e la manipolazione di carni infette”, Wang Yang quasi gridava rendendosi conto che gli altri membri del comitato centrale non parevano rendersi conto della realtà e giravano attorno all’argomento come se non li riguardasse, “Compagno Wang Yang, comprenderai che è difficile per noi concepire il pericolo di qualcosa di cui non sappiamo nulla, i tuoi toni paiono allarmistici, il nostro paese è enorme, anche se in qualche zona ci fosse un virus, non scomparirà da solo?”, balbettava il responsabile del commercio estero.
“Forse il nostro giovane Wang Yang pretende che noi andiamo in televisione e dichiariamo al mondo che non siamo in grado di gestire un’influenza?”, il tono del generale Dong Sheng era sprezzante.
“E forse il generale Dong Sheng non ricorda che pochi anni fa il popolo si rivoltò perché non riconoscemmo l’esistenza del virus della Sars? E che un movimento non legalmente riconosciuto che si autodefinisce ‘partito democratico cinese’ ha raccolto migliaia di adesioni rendendo pubblico un rapporto dell’Onu su milioni di casi di Aids causati dalle siringhe infette usate in molti villaggi rurali per le trasfusioni di sangue?”, tutti i convenuti si voltarono sorpresi verso il vice premier, la signora Yang Kang Mei, “La prossima volta che accadrà, quanto credete che la furia popolare ci permetterà di vivere, quanto credete che la stessa armata ci rimarrà fedele mentre i soldati cadranno uno dopo l’altro senza cure?” le taglienti parole sconvolsero gli altri ministri che tacquero.
“Ministro della sanità, vi preghiamo di illuminarci”, aggiunse la signora rivolgendosi a Wang Yang.
Si alzò in piedi e iniziò quello che si rendeva conto sarebbe stato un discorso che avrebbe cambiato il corso della Storia per il suo paese.
“H5N1 è il ceppo di influenza aviaria che sta circolando in Asia, pare essere del tutto nuovo e enormemente letale. Ha origine in uccelli acquatici che non si ammalano e in essi non subisce modifiche, la trasmissione diretta agli esseri umani non è dimostrata, ma quando finisce in uccelli addomesticati, come i polli, il virus si mescola a virus umani già in essi presenti e cambia, si producono ceppi differenti e se sono nuovi rispetto al passato, tutti gli esseri umani sono in pericolo per mancanza di immunità. Se non avesse la capacità di continuare a mutare, non sarebbe ovviamente un rischio, tutti gli esseri viventi svilupperebbero la particolare immunità al ceppo ed esso scomparirebbe.
In Cina oggi ci sono 13 miliardi di polli e mezzo miliardo di maiali in piccole fattorie, del tutto carenti di igiene sanitaria. H5N1in 48 ore uccide il cento per cento dei polli, non sappiamo che succederebbe con gli esseri umani, comparve a Hong Kong nel 1997, da lì fu trasportato dalla anatre nel sud della Cina. Il governo di Hong Kong dovette fare uccidere oltre un milione di polli per fermarla. Il virus ebbe 17 modifiche e divenne resistente ad uno degli antivirali e si sparse in Tailandia e Vietnam, dove uccise altri 11 milioni di polli. Nell’aprile del 2004 i polli uccisi divennero 120 milioni, l’industria ne fu devastata.
Dalla primavera del 2005 il contagio aggredì i maiali, apprese a sopravvivere nella carne di corpi morti, il venti percento delle tigri negli zoo tailandesi morirono, mentre le anatre domestiche, portatrici sane, continuarono a spargerlo per tutto il sud est dell’Asia.
I metodi asiatici di acquisto, macellazione e cottura della carne fanno diventare difficile tenere traccia dell’espandersi del virus e dunque prevenirlo. Il nostro paese è un incubo in questo senso, le persone sono esposte ad un ambiente pieno di animali domestici, come sapere da chi è stato trasmesso? Da un maiale? Da un’anatra? Da un pollo? Da un altro essere umano?
Il mese scorso 109 delle vittime umane hanno avuto contatto con polli. Gli infetti sono in genere giovani adulti o bambini. Tosse, mal di testa, dolore muscolare, nausea, senso di svenimento, febbre alta, depressione, debolezza, perdita di appetito, emorragia interna, questi sono i sintomi, in breve i polmoni vengono divorati dalla violenta reazione autoimmune”.

Casa Bianca, Washington, Stati Uniti

“Dottoressa Klein, il CDC ha prove sostanziali che i casi segnalati in tutto il mondo abbiamo un legame?”, il presidente Rice appoggiò le braccia sulla scrivania e incrociò le dita delle mani, il suo caratteristico segnale di totale attenzione all’interlocutore.

“Siamo coscienti che H5N1, il cosiddetto virus dell'influenza dei polli può spostarsi seguendo le rotte degli uccelli migratori, la sua roccaforte è il sud est asiatico, tra maggio e giugno ha ucciso 1500 volatili, oche e anatre, presso il lago Qinghai, la zona da cui gli uccelli migratori provenienti dall’ Asia del Sud, dalla Siberia e dall’Australia trovano la sede adatta per l’accoppiamento e la riproduzione”, Laura sottolineava con una penna i dati su un tabulato, “l’analisi genetica del virus da essi estratto ha evidenziato una stretta parentela con un virus patogeno che ha ucciso uomini e polli in Tailandia e Vietnam. In cinque degli otto segmenti del genoma virale si riscontra una correlazione con un ceppo isolato nel 2004 a Hong Kong in un falco pellegrino. Fu la prima prova che H5N1 poteva infettare anche i volatili che vivono allo stato selvatico, un comunicato del CDC richiese la massima vigilanza da parte di allevatori americani, europei e indiani in modo da cogliere primi segni di una infezione aviaria nel pollame, prima che malattia diventasse non più eliminabile.
Ufficialmente la Cina ammette 50 vittime ufficiali del virus, ma le nostre fonti parlano di 121 morti per influenza aviaria solo attorno al Qinghai!. I primi casi di trasmissione da uccello a uomo del H5N1 furono registrati nel 1997 a Hong Kong, quando il virus fece 6 vittime su 18 contagiati”.

“Quali interventi ci suggerisce?”, Condoleeza Rice domandò mentre Laura riprendeva fiato.
“Signor presidente, l’influenza aviaria uccide il cento percento dei polli addomesticati che infetta e il 54 percento degli esseri umani, H5N1 è in continua mutazione e raggiunge sempre più specie. Se il virus diviene capace di trasmissione interumana e sviluppa un potere di contagio tipico delle influenze umane e mantiene la straordinaria virulenza ci troveremo di fronte ad una pandemia. Se per H5N1, con tasso di mortalità del venti percento, non verrà prodotto il vaccino necessario in caso di trasmissione interumana, solo negli Stati Uniti si potranno avere 80 milioni di malati e 16 milioni di morti e costi economici inimmaginabili, l’intero mondo subirà perdite simili e le zone già devastate dall’Hiv verranno decimate”.

“Diversi paesi potranno imporre la quarantena o chiudere confini e aeroporti per mesi”, intervenne il segretario di stato, “il commercio verrà bloccato, come pure i viaggi e la produttività. I mercati crolleranno e la sicurezza globale sarà in pericolo, gli eserciti verranno colpiti in forza e capacità operativa, così come le Nazioni Unite e le polizie”.

“E i vaccini?”, riprese il presidente.

“In caso di arrivo di H5N1 il mondo cambierebbe aspetto in un colpo, il vaccino non sarebbe disponibile per mesi dall’inizio della pandemia, gli antivirali generici stoccati sono scarsi e in aree privilegiate. Sarebbe impossibile produrre trecento milioni di dosi, il virus arriverebbe prima della distribuzione. E un miliardo di persone nei paesi in via di sviluppo non avrebbe vaccino, abbiamo una sola possibilità…”

“Quale, dottoressa?”

“Dobbiamo convincere la Cina a collaborare, il periodo di esitazione del governo cinese che nasconde o non è in grado di trasmettere le relative informazioni, può essere letale per il pianeta”.

“Non collaboreranno mai, sarebbe un boomerang per loro. Rivelare una epidemia di tali proporzioni può far cadere il governo!”, esclamò il segretario alla difesa.

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Quarto giorno

Pechino, strade adiacenti alla Città Proibita

L’esercito aveva cintato con un cordone di mezzi corazzati le vie di accesso al palazzo del governo, i soldati non avevano ordine di usare le armi e contenevano a fatica le decine di migliaia di manifestanti. Un gruppo di contadini premette fino a sfondare uno dei blocchi e i militari iniziarono ad inseguirli, Yi Bao correva ansando e tossendo, si spaventò quando un fiotto di sangue seguì un colpo di tosse che lo piegò in due, era talmente febbricitante che non riusciva a comprendere dove le sue gambe lo stessero trascinando, entrò in una serie di portoni, sentiva vagamente le grida delle forze dell’ordine e dei manifestanti che venivano alle mani. Si appoggiò al muro di un vasto androne, una auto nera si accostò al marciapiede, un gruppo di soldati si mise sull’attenti mentre un uomo anziano, evidentemente un altissimo dignitario, scendeva. Yi Bao urlò per il dolore che gli stava straziando il petto, si trascinò fuori dall'androne e si gettò in avanti, prendendo la scorta di sorpresa si avvinghiò al collo del segretario generale del partito comunista, implorando aiuto, gocce del suo respiro colpirono il volto del premier, i soldati lo afferrarono per le spalle e lo trascinarono via, il segretario generale ebbe un moto di stizza e riprese il cammino verso la sua residenza, era stanco e voleva riposare, era esasperato dai continui litigi dei ministri del governo e se ne era andato lasciandoli da soli, del resto non avrebbe saputo che cosa decidere, sentiva di essere troppo vecchio per la responsabilità di una decisione che gli pesava come un macigno indigesto.

Pammunjon, confine tra le due Coree

Il colonnello Thompson era incredulo, la controparte nordcoreana era in ritardo all’usuale incontro giornaliero, non che gli dispiacesse non ascoltare il discorso propagandistico sempre uguale, ma ovviamente sentiva che qualche cosa non andava. Alle dieci fu chiamato al telefono da campo che un sottotenente gli porse e il suo sguardo si indurì all’improvviso alle parole pronunciate all’altro capo della cornetta :”A seguito dell’aggressione biologica di cui siete responsabili, il governo della Corea del Nord dichiara interrotte le trattative”.
Analogo stringato dispaccio ricevettero nello stesso istante le cancellerie del Giappone, della Russia, della Corea del Sud e della Cina, le potenze garanti, insieme agli Stati Uniti, della prosecuzione diplomatica dei colloqui che avrebbero dovuto congelare le minacce di guerra e convincere il dittatore di PyongYang ad abbandonare il progetto di dotarsi di armi nucleari.
Alle dodici i satelliti del Pentagono registrarono l’uscita di due missili da un silos a dieci chilometri dalla capitale nordcoreana, alle tredici la Corea del Sud e il Giappone dichiararono segretamente la mobilitazione generale.

Pechino, Città Proibita, sede del governo

“Compagno ministro della sanità, riceviamo per via elettronica una richiesta urgente di collegamento con un operatore dagli Stati Uniti che si definisce Centro Controllo e Prevenzione delle Malattie”, prima di entrare l’attendente aveva bussato discretamente alla porta chiusa del salone in cui era in corso l’ennesima discussione tra i membri del governo.
Il cuore di Wang Yang ebbe un guizzo di sollievo :”prendo la chiamata qui, provvedete alla traduzione simultanea”, i ministri apparvero stupefatti e paralizzati dalla piega degli eventi.
“Ministro, sono Laura Klein, del CDC di Atlanta, ci siamo conosciuti nel corso del congresso sulle malattie infettive a Parigi, lo scorso anno”.
“Ricordo perfettamente e conosco la vostra fama, vi prego signora Klein, parli pure, una chiamata urgente tra esperti in salute pubblica ha evidentemente un significato importante”.
“Ministro Wang Yang, sono desolata di doverla informare che in base ad informazioni in possesso del CDC e della World Health Organization di Ginevra, nel suo paese è in corso di sviluppo un ceppo di influenza aviaria che può avere ripercussioni su scala globale e che già sta mietendo vittime in numerose zone della Cina, sospettiamo che il pericolo sia al livello del contagio della pandemia ‘spagnola” che alla fine del 1918 causò cento milioni di morti in tutto il pianeta.”
“E quali sono gli indizi in vostro possesso?”, chiese subito Wang Yang, conscio che gli altri ministri mostravano reazioni tra lo scandalizzato per la sua impudenza e lo spaventato per la consapevolezza che qualcosa di cui non avevano il controllo stava per cambiare le loro vite.
“Le similitudini…”, riprese la dottoressa Klein con autorevolezza, “l’altissimo numero dei giovani colpiti, l’analisi genetica del virus ha indicato delle caratteristiche che possono aver soppresso le difese e contemporaneamente provocato una violenta reazione immunitaria nelle vittime, questa è la ragione dell’elevata mortalità. H5N1 è un ceppo nuovo, il sistema immunitario delle persone non è mai venuto in contatto con esso, la probabilità che vada fuori controllo aumenta istante per istante”.
“Laura”, Wang Yang la interruppe nervosamente, “perché si tratta di una influenza più minacciosa delle solite?”
“Wang Yang, ascoltate, in teoria le ricombinazioni di virus aviario non dovrebbero essere in grado di infettare uomo, vero? eppure accade. Dunque le mutazioni non mantengono il virus simile all’originale, con le stesse proteine, la mutazione di H5N1 provoca la diffusione del virus a organi diversi e anche al sistema nervoso centrale, riteniamo che la diffusione senza regole igieniche dei maiali li renda sensibili sia a virus aviari che a quelli umani, dunque essi possono essere l'ospite intermedio in cui avviene la ricombinazione di un ceppo che ha acquisito geni insoliti, dobbiamo poter individuarne l’origine e prevenirne la diffusione prima dell'inizio della pandemia”, lo sconforto nella voce della dottoressa Klein era ormai evidente, si rendeva conto della follia di quella telefonata.

La linea cadde. Wang Yang si volse verso i ministri. Il generale Dong Sheng si alzò e dichiarò con tono sferzante :”Chiedo che Wang Yang venga posto agli arresti per tradimento, chiedo che l’armata del popolo sia mobilitata, che spazzi via i controrivoluzionari che stanno invadendo le piazze, chiedo che il nostro esercito intervenga a fianco degli eroici compagni della Corea del Nord che si stanno apprestando ad affrontare i paesi imperialisti”.

Un silenzio di incredulità avvolse la sala.

“Lei è pazzo generale, non le permetterò di distruggere il nostro paese”, il vice premier, signora Yang Kang Mei, si era alzata ribollente di collera, ma nessun altro ministro la assecondò, erano tutti terrorizzati.

Il generale Dong Sheng rise sprezzante e la sua mano si avvicinò alla pistola che portava al fianco. Prima che potesse estrarla un gruppo di ufficiali entrò di fretta nella sala, il medico che li guidava chiese e ottenne il permesso di parlare :”mi dispiace dovervi informare che il segretario generale del partito sta morendo, i sintomi sono gli stessi che abbiamo rilevato in un contadino che ha forzato il blocco dell’esercito, due soldati della scorta sono morti e un altro è in coma”.

Pechino, piazza Tienammen

Gli scontri si erano estesi a tutta la capitale, i soldati non avevano ordini e spesso si spostavano al passaggio dei manifestanti, ormai centinaia di migliaia, in diverse città della Cina la situazione era la medesima, le municipalità tempestavano gli uffici governativi che a loro volta attendevano ordini dal comitato centrale del partito.
Yu Wenjan si strappò la camicia sul petto e si inginocchiò di fronte alla canna del cannone di un carro armato a cui bloccava con il suo corpo il passaggio sull’immenso viale. Le televisioni di tutto il mondo riprendevano in diretta la scena e la trasmettevano su tutte le stazioni i cui programmi erano stati interrotti, le notizie delle turbolenze a Pechino, sulla mobilitazione in estremo oriente, sull’imminente lancio di missili nucleari da parte della Corea del Nord e su una misteriosa epidemia che si espandeva dal sud est asiatico fino già a lambire i confini dell’India, si rincorrevano senza soste sugli schermi, i commentatori non più in grado né di comprendere né di spiegare quanto stava avvenendo lasciavano infine scorrere in silenzio le immagini drammatiche.

Pechino, Città Proibita, sede del governo

Il vice premier Yang Kang Mei esordì in tono grave, :”generale Dong Sheng, la sua analisi degli avvenimenti si è rivelata completamente errata e ha rischiato di portare alla rovina la nostra nazione e con essa l’intero pianeta, chiedo al comitato del partito di rilevarla dalla carica".
Tutti i ministri alzarono la mano.
“Noi siamo vecchi, tutti quanti”, riprese la signora, :”abbiamo condotto il paese fino a permettergli di raggiungere la parità con i paesi più ricchi dell’occidente, siamo ormai parte dell’economia globale, io credo che dobbiamo lasciare spazio a chi ci seguirà, ai più giovani, io propongo che il ministro della sanità venga nominato nuovo segretario generale, siamo minacciati di estinzione da qualche cosa che non riusciamo neppure a concepire, ma che pare essere ben conosciuto da Wang Yang".
Tutti i ministri alzarono la mano.

Casa Bianca, Washington, Stati Uniti

Il presidente Rice teneva la testa tra le mani, angosciata dal precipitare degli avvenimenti, all’improvviso la presenza della vita umana sul pianeta Terra era minacciata da due infinitesime presenze che la vista non poteva neppure osservare, l’atomo e il virus, alleati.

“In linea Pechino”, quasi gridò un maggiore dei marines, “il ministro Wang Yang chiede di parlare con la dottoressa Klein!”.

Laura si scosse senza capire, il presidente si alzò e le strinse forte le braccia, le due donne si guardarono negli occhi per pochi istanti.

“Sono la dottoressa Laura Klein”, il tono della voce era fermo e sereno.
“Sono il segretario generale… Wang Yang! Desidero pregare il presidente Rice di permetterle di venire a Pechino, io ricordo che durante il nostro incontro a Parigi, lei mi raccontò di uno studio di scienziati del suo paese sulla possibilità di fermare una pandemia, vorrei che venisse messo in pratica nel mio paese, contemporaneamente l’intero apparato medico riferirà immediatamente ai centri di ricerca internazionali sulle fonti del virus H5N1 in tutte le località della Cina”.

“Sono sicura che la dottoressa Klein sarà felice di poter collaborare con il vostro paese, signor segretario”, intervenne la presidente Rice, annuendo a Laura.

“Signor presidente, vorrei anche comunicarle che l’ambasciatore della Cina a Pyong Yang ha comunicato al governo della Corea del Nord la sua assoluta opposizione alle minacce di uso di missili nucleari contro i paesi vicini e amici, il nostro ambasciatore a Washington le chiederà un incontro urgente per definire un ultimatum congiunto alla Corea del Nord da parte delle Nazioni Unite, contemporaneamente richiederemo il libero passaggio del nostro esercito, di concerto con il vostro di stanza in Corea del Sud, per portare gli aiuti sanitari necessari ad arrestare la progressione dell’epidemia di H5N1 tra la popolazione di quel paese”.

Pechino, piazza Tienammen

Yu Wenjian aveva gli occhi chiusi, attendeva il colpo che avrebbe messo fine alla sua vita. Dei passi al suo fianco, ecco, lo avrebbero fucilato allora, senza sprecare un colpo di cannone.
Un lieve tocco sulla spalla, una voce gentile :”Yu, alzati, il popolo cinese non dovrà più piegarsi, neppure ai tiranni interni”. Wang Yang lo aiutò a sollevarsi, lo sguardo di Yu era stupefatto, così come gli i volti di centinaia di milioni di persone che guardavano in diretta sui loro schermi gli avvenimenti di quel giorno storico.

Atlanta, Stati Uniti

“Papà, io vado”, Laura Klein aveva preparato in fretta un borsone con lo stretto necessario, un'auto del Pentagono la stava attendendo accostata al marciapiede della casa della sua famiglia.
L’uomo era seduto su una poltrona di fronte alla televisione, di lato ad una grande finestra che dava sul giardino, il capo chino e pensoso, per la preoccupazione e per l’età, “ma guarda un po’, tutte queste disgrazie per i maiali, i polli e poi… Laura, lo sai che non mi piace quel Brad?”
“Papà, ma ti sembra il momento…?”, ribatté lei ridendo e accarezzandogli la fronte.
“Ma perché non Salomon Leibowitz, ti mangia con gli occhi ogni volta che ti vede, non te ne sei accorta?” .
“Solly? Bé, sì, devo ammettere che non mi è indifferente, ma ci penserò al mio ritorno” e affettuosamente gli raddrizzò la kippah sulla testa.
“E poi Salomon non mangia il maiale, lo sai, non è kasher”.
“Lo so papà, adesso vado però”, si avvicinò alla porta lanciandogli un bacio con la mano.
“Laura”, lei si volse quando già la sua mano era appoggiata sul pomello della porta della casa, :”ti è mai venuto in mente che il nostro popolo è sopravvissuto fino ad oggi anche perché non mangiava la prima cosa che capitava? Se anche oggi non mangiassero i maiali e se cucinassero i polli alla nostra maniera, il virus non li colpirebbe”.
“Una tesi davvero impressionante”, Laura ne fu divertita e allo stesso tempo colpita, si ripromise di riprendere in mano la Torah e di rileggerne alcuni passi alla luce della spiegazione del padre.

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Roberto Mahlab
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Inserito - 03/08/2005 :  15:04:59  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
Quinto giorno

Pechino, Città Proibita, sede del governo

“Lo studio analizza le possibilità di arrestare il contagio in una grande città, è stata presa ad esempio Portland, nell’Oregon”, la dottoressa Klein stava spiegando al centro di un enorme aula ricolma di centinaia di medici e responsabili sanitari che, appena terminata la conferenza, si sarebbero sparsi per il vasto paese e avrebbero iniziato subito ad operare.
“Dobbiamo agire su due fronti : il primo comporta dei rischi, ma il governo americano è pronto a correrli, per stroncare sul nascere la pandemia influenzale è necessario inviare in Asia la gran parte dei farmaci antivirali presi dalle scorte nazionali, se la strategia avesse successo sarebbe scongiurata una crisi di proporzioni globali, altrimenti i paesi donatori si ritroverebbero con protezione ridotta, ma non dobbiamo neppure porci la questione di tale fallimento.
Poi si tratta di applicare immediatamente delle contromisure, certo esse dipendono dall’ ambiente di diffusione, la procedura per stroncare un contagio in un villaggio non avrebbe successo in una città. Dunque il metodo è suddividere il territorio e scoprire dove intercettare l’epidemia in modo più efficace, tenendo conto della vita quotidiana, dei servizi e degli svaghi delle persone. Durante il colera a Londra nel 1864, venne identificata una unica fonte d’acqua responsabile, essa fu chiusa e si ridusse il numero dei decessi.
Creeremo dunque un modello epidemiologico. Calcoleremo quante persone possono essere contagiate da una singola persona infetta o da luogo contaminato, valuteremo i soggetti predisposti a seconda di condizioni fisiche, probabilità di contagio, interazioni. Allargheremo la rete sociale di un soggetto singolo, capiremo con quali persone viene a contatto ogni giorno, fino a disegnare una rete grafica in cui ogni contatto a sua volta ha altri contatti, altri gangli di rete. Subito dopo limiteremo i dati definendo dei gruppi statistici rappresentativi.
I modelli degli spostamenti dinamici delle persone saranno messi a confronto con il percorso della malattia, in tal modo individueremo e modificheremo la rete sociale, sceglieremo quali scuole chiudere per qualche giorno, quali centri commerciali, quali fermate di autobus cancellare, in definitiva i luoghi di quarantena, identificheremo e disinnescheremo i focolai e solo quelli. Immaginiamo che la malattia si espande in modo esponenziale perché ognuno di noi è un possibile focolaio e dunque la velocità con cui interverremo è più importante del tipo di intervento.
Le analisi del CDC mostrano come non sia necessaria una campagna di vaccinazione di massa, è la quarantena di massa ad essere efficace. Interverremo così con le squadre mediche solo nei focolai messi in quarantena, non sappiamo evidentemente in assenza di cure quante persone morirebbero e quante sopravviverebbero rimanendo poi immuni, ma ritirarsi nelle proprie case riduce il numero di vittime, le vaccinazioni mirate sono più efficaci di quelle di massa.
A parere del CDC, il virus H5N1 può essere contenuto e debellato grazie ad un rapido intervento mentre è ancora confinato a una piccola parte di popolazione”.

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Roberto Mahlab
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Sesto giorno

Fiume Yalu, confine Cina-Nordcorea

I primi reparti cinesi superarono la barriera di confine poco dopo l’alba, la pioggia aveva reso i sentieri fangosi, ma non ci fu resistenza da parte dell’esericito nordcoreano. Nella notte precedente un blitz di commandos americani aveva condotto all’arresto del dittatore Kim Jong Il.
Un aereo militare giapponese condusse il capo degli oppositori in esilio a Pyong Yang e nel giro di pochi minuti fu formato un nuovo governo di salute pubblica, immediatamente riconosciuto dai paesi alleati. Alle otto e quindici un missile fu lanciato da una nave della marina sudocoreana contro le installazioni atomiche del tiranno del nord, provocandone la completa distruzione.
Il governo della Corea del Sud chiuse le frontiere con il nord, dichiarando che non ci sarebbe stata riunificazione fino a che il gigantesco intervento in corso da parte delle Nazioni Unite e alleate avesse ricondotto la popolazione della Corea del Nord ad uno stadio normale di alimentazione e fino a che i focolai del virus H5N1 non fossero stati debellati.

Pechino, Città Proibita, sede del governo

Le reti televisive di tutta la Cina si collegarono con il salone in cui il segretario generale del partito Wang Yang avrebbe entro breve lanciato un appello alla nazione :

“Concittadini, vi parlo non più da segretario generale del partito, ma da presidente ad interim del nuovo governo provvisorio della Cina. Voi siete stati protagonisti del grande balzo che ha portato il nostro paese ad essere eguale nell’arena internazionale con le grandi democrazie, è ora che la pazienza del popolo sia premiata fino in fondo. Tutti insieme siamo impegnati in questo momento nell’emergenza che sconfiggerà il virus H5N1, quando tutto sarà finito spetterà a voi, il popolo, giudicare l’operato di chi è stato incaricato dalla sorte di governare in questi tempi interessanti.
Dichiaro legali tutti i partiti e tutti i movimenti politici che si presenteranno alle prossime elezioni libere, la marcia solitaria della Cina è terminata, da oggi cammineremo insieme agli altri popoli della Terra”.

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Roberto Mahlab
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I giorni successivi

Ginevra, sede della World Health Organization

“Insieme abbiamo debellato in tempo i focolai della più grave minaccia che la Terra abbia incontrato negli ultimi decenni, abbiamo appreso che solo la collaborazione immediata può salvarci tutti, questa volta abbiamo vinto, ma dobbiamo essere pronti per la prossima, insieme, inauguriamo oggi il progetto mondiale per la raccolta di informazioni, la preparazione e lo stoccaggio in numerose aree del pianeta dei vaccini”, il presidente degli Stati Uniti, Condoleeza Rice, concluse il suo discorso tra gli applausi scroscianti degli uomini politici di decine di nazioni che erano giunti nella città svizzera per firmare il nuovo trattato.

Henry Bishop, uomo d’affari di Minneaopolis da poco tornato dal nord della Cina, fu trasportato con un ambulanza al General Hospital della città, due ore dopo posto in quarantena e il piano di controllo che il Cdc aveva fatto applicare in Cina fu utilizzato anche negli Stati Uniti, altri focolai furono segnalati in diversi paesi, per i tre giorni successivi il mondo intero trattenne il fiato, fino a che i ministeri della sanità dichiararono ufficialmente che il piano di intervento, applicato per tempo grazie alla collaborazione con il governo cinese, aveva avuto pieno successo, gli esseri umani erano sopravvissuti e i loro organismi stavano iniziando ad innalzare le difese immunitarie contro H5N1 che era diventato ormai un virus come tanti altri.
Ma aveva lasciato una traccia indelebile nell’evoluzione della vita sulla Terra.

Aeroporto di Pechino

Wang Yang aveva accompagnato di persona la dottoressa Laura Klein fino alla scaletta dell’aereo che l’avrebbe ricondotta negli Stati Uniti :”la gratitudine della nazione per la sua capacità rimarrà eterna”.

“Grazie Wang”, rispose sorridendo la donna, “abbiamo ancora molto da fare, l’Asia è un laboratorio di ricombinazione del virus tra pollame, suini e umani, dobbiamo ridurre gli effetti di questa situazione tutti insieme, per non dover soffrire per decenni insieme.
In occidente la carne si riconosce solo se avvolta in pacchetti di plastica, la maggior parte della popolazione mondiale invece la compra fresca appena macellata in mercati all’aria aperta senza regole igieniche”.

“Non far ammalare il mondo animale per proteggere il mondo umano”, rispose Wang Yang.

Laura rimase a bocca aperta e non poté trattenersi dal ribattere :”Wang, tu conosci mio padre per caso?”

Aeroporto di Atlanta, Stati Uniti

Era stravolta dalla stanchezza, si sentiva spettinata, trascinava la valigia, da quando il suo volo aveva toccato terra si accorse di essere spazientita, non vedeva l’ora di gettarsi a letto per dodici ore di sonno e poi una corsa rigeneratrice nel parco e poi una telefonata a Brad, la morte a cui era stata a fianco per così tanto, le aveva risvegliato un imperioso desiderio di vita, a quei pensieri Laura si rasserenò, sorrise al saluto degli agenti della scorta e si arrestò all’improvviso di fronte alla vetrata che divideva gli arrivi dalle partenze. Riconobbe Brad, seduto su un divano nel salottino di attesa del volo per Honolulu, lo sguardo perduto negli occhi di una collega del CDC che pareva essergli addirittura appiccicata addosso, :”i virus sono più fedeli degli uomini, bentornata nel mondo Laura”, sospirò delusa.

Uscì dall’aeroporto, pioveva, si accorse di esser corsa fuori con tale fretta da aver perduto il contatto con la scorta che l’accompagnava, decise di fare un segno ad uno dei taxi, la vettura gialla le si accostò, l’autista non scese per via della pioggia battente, Laura con fatica caricò il suo bagaglio e poi si apprestò ad entrare nell’auto, “Vuole un biglietto sconto per l’inaugurazione? C’è anche un bancone per chi mangia solo kasher”, un ragazzo era apparso di fronte a lei, era ricoperto da due lati da cartelloni che pubblicizzavano una nuova catena di fast food di sandwich di pollo.
Laura prese il biglietto dalle mani del ragazzo e, mentre un'auto che passava in velocità le schizzava un fiotto d’acqua piovana sul vestito, scoppiò a ridere di cuore.

Roberto Mahlab

Nel mondo scientifico è attuale il dibattito su una ipotesi affascinante : ”i virus sono vivi?”
Alcuni scienziati avanzano l’ipotesi che essi possano essere le fonte principale di innovazione genetica del pianeta. I virus colonizzano sia i batteri che i vertebrati, inventando nuovi geni, inserendosi in altri organismi, premendo sui cambiamenti evolutivi di tutto il vivente.
Il premio Nobel Salvador Luria si è chiesto :” osservando i virus non stiamo in realtà osservando le radici stesse dei processi evolutivi vincenti che stanno oggi alla base di tutte le cellule viventi?”. Luis Villareal, direttore del Center for Virus Research all’università della California, suggerisce :”Forse il nucleo delle cellule è il risultato di un’evoluzione innescata da un virus”.

Certamente noi concepiamo che la vita è coscienza e consapevolezza complessa e che un neurone da solo non induce certo né coscienza né consapevolezza, così la domanda sul fatto che i virus siano vivi ci conduce a definire un significato più ampio di che cosa intendiamo per vita, dopo tutto i virus si replicano e si modificano e ci modificano, è vero, ma per farlo hanno bisogno dell’esistenza della cellula, è dunque vita parassita.
E se è vero che la maggior parte dei virus è tenace e innocua e per fortuna non patogena, noi esseri umani ci stiamo con essi modificando, stiamo evolvendo?

Questo racconto di fantasia, seppur basato sulle notizie e gli studi reali che gli organi di stampa ci riportano con preoccupazione riguardo alla diffusione del virus H5N1, non avrebbe potuto vedere la luce senza la lettura di una serie di splendidi articoli scientifici ai cui autori sono completamente debitore e i cui argomenti principali spero di aver ben riportato nei paragrafi di descrizione tecnica dei processi virali e che ringrazio per la capacità di insegnamento e di divulgazione.

Questi sono i testi della bibliografia del racconto che propongo alla lettura e all’approfondimento :

Laurie Garrett, The next pandemic? Foreign Affairs, July/August 2005
Michael T. Osterholm, Preparing for the next pandemic, Foreign Affairs, July/August 2005
William B. Karresh, Robert A. Cook, The human-animal link, Foreign Affairs, July/August 2005
Luis P. Villareal, I virus sono vivi? Le Scienze, febbraio 2005
Jeffrey K. Taubenberger, Ann H. Reid, Thomas G. Fanning, Resuscitare un virus killer, Le Scienze, Marzo 2005
Chris L. Barrett, Stephen G. Eubank, James P. Smith, Se il vaiolo arriva a Portland, Le Scienze maggio 2005


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