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Rana
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Inserito - 01/06/2006 :  07:22:57  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Rana  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Rana
vorrei dirti .....


SONO AFFETTO DA AUTISMO, ECCO CHE COSA CHE MI PIACEREBBE DIRTI

Estratto della relazione del professor Angel Rivière, Ginevra, 21 novembre 1996.

Angel Rivière è professore di psicologia evolutiva presso l’Università Autonoma di Madrid.

1) Aiutami a capire, organizza per me un mondo strutturato e prevedibile

2) Non mi parlare troppo, nè troppo velocemente. Usa segnali chiari e semplici

3) Evita gli ambienti disordinati, rumorosi e iperstimolanti.

4) Imponimi dei limiti: ho bisogno di una guida chiara, comprensibile, strutturata, non dell’anarchia.

5) Non fare troppo affidamento sulle mie apparenti abilità : le mie capacità devono essere valutate oggettivamente.

6) Dammi strumenti alternativi di comunicazione (gesti, pittogrammi, segni...).

7) Sii capace di condividere un piacere con me: ci sono molte più cose che ci possono unire che non dividere.

.8) Mostrami il senso di quello che mi chiedi di fare.

9) Fammi sapere se la mia condotta è adeguata o inadeguata : sono sensibile alle gratificazioni .

10) Rispetta la mia solitudine, ma non troppo : mi piacciono le relazioni tranquille, amo le interazioni, quando sono chiare.

11) Non obbligarmi a fare sempre le stesse cose, a rispettare le solite routines : l’autistico sono io, non tu.

12) I miei problemi di comportamento non sono rivolti contro di te : non mi attribuire cattive intenzioni.

13) Analizza le mie motivazioni spontanee : mi piace divertirmi, voglio bene ai miei genitori, sono contento quando riesco a fare le cose bene.

14) I miei atti non sono assurdi, per me hanno una logica: cerca di capirmi.

15) Sii positivo: sostituisci le attività senza senso con attività funzionali.

16) Non mi chiedere in continuazione cose che non sono capace di fare , aiutami ad essere più autonomo, ma non esagerare con l’aiuto.

17) Quando non faccio ciò che mi chiedi, non interpretare che " io non voglio", ma che "non posso"

18) Proponimi attività nelle quali io possa riuscire da solo, aiutami se vuoi insegnarmi cose nuove, ma non esagerare con l’aiuto.

19) Non darmi troppi farmaci

20) Non paragonarmi sempre ai bambini "normali". Anche se per me è difficile comunicare, ho dei pregi : non inganno mai, non capisco le sfumature sociali ma non ho doppie intenzioni nè sentimenti pericolosi. La mia vita può essere soddisfacente se è semplice e ordinata, tranquilla, se non mi chiedi in continuazione di fare cose troppo difficili per me.

21) Accettami così come sono, sii ottimista , ma senza credere alle favole o ai miracoli: la mia situazione normalmente migliora col tempo, anche se per ora non esiste guarigione.


Per chi lavora con ragazzi con disturbi pervasivi dello sviluppo questo è un testo molto significativo!!


maria gabriella olianas

   
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