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 I cuccioli amici
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luisa camponesco
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Inserito - 16/11/2003 :  22:30:33  Mostra Profilo  Visita la Homepage di luisa camponesco  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a luisa camponesco

Era una notte limpida e l'aria fresca, un vento leggero faceva cantare le foglie sui rami degli alberi. La luna sorrideva beata in mezzo al cielo, tutto era pace, tutto era tranquillo.
Nell'ovile la pecorella belò felice alla nascita della sua piccolina, tutta bianca come un fiocco di neve e fù proprio così che la chiamò Neve. L'agnellina tutta tremante si nascose fra i morbidi ricci di lana della mamma e ne sentì tutto il calore.
Intanto sulla montagna, nella tana sotto il grande albero , mamma lupa con un guaito salutò la nascita dei suoi tre cucciolotti, uno grigio, uno striato, uno tutto nero. Con gli occhietti ancora chiusi cercarono subito la pappa , la lupa li leccava amorevolmente.
Erano nate nuove vite e pareva che anche le stelle fossero più luminose del solito. Nell'ovile il gregge attorniò la nuova venuta e sulla montagna il branco ululò di gioia.
Neve cresceva curiosa e giocherellona, spesso si allontanava dalla mamma per inseguire farfalle. Sui monti , Nero metteva il musino fuori dalla tana per ascoltare i rumori del bosco, mamma lupa era sempre all'erta, quel cucciolo le dava da pensare, più d'una volta lo aveva afferrato delicatamente con i denti e riportato al sicuro.
I due cuccioli crescevano belli sani e spesso si improvvisavano esploratori, volevano conoscere il mondo e gli altri animali.
Fù così che un giorno i due, Neve per inseguire un grillo salterino,
Nero per rincorrere un'ape, si scontrarono nel bel mezzo di un prato. Muso contro muso , rimbalzarono all'indietro, si guardarono incuriositi, si studiarono, si annusarono, poi un moscone li distrasse e tutti e due si misero ad inseguirlo.
Corsero, saltarono, rotolarono sull'erba, si divertirono molto, ma ben presto incominciarono ad avvertire un pò di fame, così dopo essersi guardati ognuno si mise a correre in direzioni diverse.
Il giorno seguente Neve pensò bene di tornare nel prato sperando di vedere il nuovo amico. Anche Nero fece la medesima cosa, si incontrarono tra un cespuglio di more e una pianta di nocciole.
All'inizio erano un pò titubanti, Neve pensava che Nero era diverso da tutti gli altri animali della fattoria e Nero , dal canto suo, non aveva mai visto nella foresta qualcuno simile a Neve. Ma cosa importava, giocare.......quello si era divertente, Neve belò, Nero guaì e incominciarono a rincorrersi.
Passarono diversi mesi, Nero e Neve erano diventati grandi amici ed erano anche cresciuti parecchio, ma continuavano ad incontrarsi nel prato e a divertirsi come sempre.
Un giorno però, Fido, il cane da pastore decise di seguire Neve di nascosto, era da parecchio tempo che sospettava qualcosa. Neve spariva ad una certa ora e tornava tardi. Neve ignara si allontanò dall'ovile indisturbata, come del resto faceva ogni giorno. Era sempre una festa quando i due amici si vedevano, ma quel giorno, quel brutto giorno, Fido appena scorse il lupo temendo per la sua agnellina, incominciò ad abbaiare furiosamente per metterlo in fuga, poi rivolto a Neve:
- sciocchina che non sei altro, non lo sai che i lupi mangiano gli agnelli?
Neve rimase di sasso , mai avrebbe pensato una cosa simile del suo amico Nero, il quale spaventatissimo li guardava dal limitare del bosco.
Fido ricondusse Neve all'ovile con una bella ramanzina sui pericoli del bosco.
Passò molto tempo, Neve era diventata una bella pecora e Nero uno splendido lupo dal pelo lucido, non si erano più rivisti da quel giorno.
Quando Neve divenne mamma si accorse che il suo agnellino aveva una macchiolina nera proprio dietro l'orecchio e per un momento ripensò all'amico di un tempo. Anche il figlio di Neve era una agnellino piuttosto vivace e lei aveva il suo bel da fare per rincorrerlo.
Un bel giorno sparì. Neve era disperata, lo cercava dappertutto, così raggiunse il bosco vicino. Il suo belato fù finalmente udito dal figlio birichino che le venne incontro correndo tutto contento.
Qualcosa però mise in allarme Neve, una sensazione di pericolo, nascose il figlio dietro un cespuglio e incominciò ad annusare l'aria. Il suo piccolo cuore pulsava all'impazzata. In un attimo un branco di lupi la circondò, la fissavano famelici, incominciarono ad avvicinarsi. Neve sperava non si accorgessero del figlio, lei era pronta al sacrificio.
Stavano per attaccare quando, un possente ululato li fermò. In cima alla collina apparve un bellissimo lupo nero, il capo, l'elemento alfa. I lupi indietreggiarono, lui si avvicinò maestoso e solenne, Neve si sentì perduta.
Ora era di fronte a lei, mostrava i denti ringhiando minaccioso, Neve si lasciò sfuggire un belato e con sua sorpresa il lupo si fermò, si avvicinò lentamente a lei che impietrita dalla paura attendeva la sua sorte.
L'annusò e qualcosa scattò nella memoria di entrambi, si riconobbero come gli amici di un tempo. Nel frattempo il branco stava diventando impaziente e si apprestava ad attaccare. Nero si girò di scatto frapponendosi fra Neve e i lupi, il primo tentò il balzo sulla pecora, ma Nero lo bloccò mordendogli la gola e ingaggiò una lotta furibonda con tutti gli altri. Ma lui era il capo, il più forte e il branco fuggì nel bosco. Nero si girò a guardare ancora una volta Neve , poi si diresse lentamente verso la montagna, una lupa grigia seguita da tre lupacchiotti , uno grigio, uno striato e uno tutto nero lo raggiunse e proseguirono insieme per il sentiero.
L'agnellino uscì dal nascondiglio e si avvicinò alla madre:
- mamma, ma i lupi non li mangiano gli agnelli?
- non tutti caro - rispose Neve con il cuore che palpitava di gioia
- non tutti - ripetè
Mentre Neve e il figlioletto si avviavano verso la fattoria, l'agnellino volle guardare nuovamente la famiglia di lupi che si allontanava. Anche il lupetto nero si era fermato nel frattempo e osservava le pecorelle, scodinzolò in segno di saluto e l'agnellino gli rispose con un dolce belato.


Edited by - luisa camponesco on 06/07/2005 18:02:17

   
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