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 Storie dal Bosco Incantato - Cronisti in erba
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luisa camponesco
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Cronisti in erba

Anche nel regno di Abetaia, come in tutti i regni che si rispettino, c’è il giornale e viene stampato nel laboratorio di compare Grillo con il nome altisonante di, “Gazzettino di Abelandia.”
Le copie erano pronte per essere distribuite e la prima pagina riportava i titoli a caratteri cubitali.

“Allertata protezione; pronte le misure di intervento a tutela della sicurezza dei sudditi.”

Avvistato sciame d’api straniero

Ennesima rissa fra Oscar e Peppino

- Siamo in ritardo con la consegna! – compare Grillo era sulle spine
- Ma quanta fretta oggi! – Lumachina contava il numero dei pacchi mentre Scarabeo li annodava con fili d’erba.
- Devono giungere a destinazione prima che il sole sorga.
- Allora potete stare tranquilli, il sole oggi non lo vedremo.
L’elfo Nanil si dondolava su di un ramo vicino sgranocchiando una bacca..
Nanil era l’elfo più dispettoso e antipatico di Abetaia, si dava un sacco di arie andando in giro a dire che, se le cose le facesse lui sarebbero ben fatte, solo che…..non faceva mai nulla, preferendo poltrire sugli alberi e criticare il lavoro altrui.
- G a z z e t t i n o di A b e l a n d i a, ma che nome ridicolo a chi di voi è venuto in mente? – cantilenò l’elfo facendo uno sberleffo.
- Ignorante! – esclamò Grillo piccato – Abelandia era l’antico nome di Abetaia, studia la storia!
Per nulla offeso Nanil scese dal ramo e, presa una copia del giornalino cominciò a leggere ad alta voce.
Il primo articolo elencava le norme da seguire in caso di contatto diretto con gli uomini.
- Ma che buffonata! – Nanil commentava l’articolo che stava leggendo e anche per gli altri non risparmiava critiche.
- Se ti ritieni così bravo, perché non scrivi tu?
Drusilla era giunta proprio in quel momento ed aveva udito le spacconate di Nanil.
- Ciao Drusilla, le copie sono pronte.
- Siamo pronti anche noi! – fecero eco i millepiedi che stracarichi di diressero in ogni angolo di Abetaia.
Compare Grillo era proprio soddisfatto, era sempre così quando concludeva un lavoro, però ora doveva già pensare alla prossima edizione.
Con volo leggiadro farfalla Rosalinda si posò sullo stelo d’una campanula.
- Vai a dire ai cronisti che li voglio incontrare al più presto, abbiamo molto da discutere. – disse Grillo rivolgendosi alla farfalla che, aperte le ali, prese subito il volo.
- Uno è già qui! – Nanil si fece avanti baldanzoso e Grillo trasse un profondo sospiro non prevedendo nulla di buono.

L’incontro era alquanto animato, compare Grillo non riusciva a farsi ascoltare nonostante urlasse.
Riccio discuteva con Ghiro poiché non era d’accordo sulla suddivisione delle zone di competenza.
- Non è giusto che a te spetti la parte a nord, lì accadono sempre i fatti più interessanti.
- Ma cosa dici! La migrazione delle formiche volanti è avvenuta proprio sotto il tuo naso.
- BASTA smettetela!
Finalmente Grillo riuscì ad imporre il silenzio.
- Sarò io a decidere la vostra destinazione!
- E lui cosa ci fa qui? – chiese Riccio indicando Nanil
- Io sarò quello che farà il cronista meglio di voi!
- In questo caso noi ce ne andiamo!

Drusilla li interruppe.
- Se fossi in voi mi sbrigherei, Cervo volante ha notato strani movimenti al confine con la valle.
La notizie fece effetto, Riccio e Ghiro presero direzioni diverse, mentre l’elfo continuò a dondolarsi sul ramo dell’albero.
- Hai cambiato idea? – chiese Grillo
- Niente affatto, ma io posso volare e arriverò prima di loro.

Intanto a valle il gruppetto imboccava il sentiero che portava nel bosco. In fila indiana muniti di bastoni emettevano strani suoni. Riccio nascosto fra l’erba annotava diligentemente ciò che vedeva, Ghiro sbadigliava in continuazione e finì col farsi un sonnellino.
Nanil, appoggiato sulla punta di una ramo di betulla osservava la scena.
- Sono gli umani! Ma cosa fai Riccio? Scrivi?
- Certo, come pensi si faccia il giornalino!
- Io non ho bisogno di scrivere, mi basta raccontare quello che vedo.
- Allora non sarai mai un cronista del Gazzettino di Abelandia.
Nanil si sentì punto sul vivo, ma la verità era un’altra, Nanil non sapeva scrivere, cosa davvero strana visto che sapeva leggere, ma pigro com’era non si era mai dedicato alla scrittura. Intanto gli uomini si avvicinavano ad Abetaia, alcuni erano più piccini ma anche molto più vivaci. Nanil prese il volo per avvicinarsi a loro.
- Fermati Nanil – urlò Riccio – è proibito uscire dai confini!
L’elfo era già lontano, nessuno si era mai avvicinato agli uomini prima che entrassero nel regno. Lui sarebbe stato il primo e nessuno avrebbe negato il suo coraggio.
Strani esseri gli uomini e anche buffi con quel loro modo di camminare, invece con le ali era tutta un’altra cosa, ci si poteva spostare con facilità evitando gli ostacoli del terreno, certo bisognava comunque stare attenti perchè anche volando potevano accadere incidenti.
Nanil non aveva mai visto gli uomini così da vicino, si acquattò nell’erba. Certo che visti da lì parevano dei giganti. Quante cose avrebbe raccontato al suo ritorno ad Abetaia, già sognava il trionfo ad occhi aperti così non si accorse della piccozza che cadeva sul terreno.
Il colpo fu terribile e l’elfo svenne. Riccio aveva visto tutto dalla sua postazione e, vincendo la paura decise di soccorrere Nanil.
Non si era mai avventurato oltre il confine ma la faccenda era davvero seria e inoltre si sentiva responsabile, Nanil era antipatico ma pur sempre un abitante di Abetaia e ad Abetaia tutti si aiutavano quando era necessario.
Sussultava ad ogni vibrazione del terreno e ogni tanto si fermava per prendere fiato, gli uomini gli passarono talmente vicino che per un attimo temette di venire calpestato.
- Nanil svegliati, dobbiamo andare!
Riccio lo scuoteva con la zampetta e finalmente l’elfo aprì gli occhi. Era evidentemente stordito infatti non riusciva a capire cosa gli fosse accaduto.
- Forza, cerca di metterti in piedi, io ho gli aculei altrimenti ti direi di salirmi in groppa.
Nanil barcollava proprio non ce la faceva e così a Riccio venne una idea.
- Non muoverti di qui Nanil, vado a chiamare Ghiro.
Riccio alquanto agitato tornò sui suoi passi, intanto gli uomini stavano entrando nel regno di Abetaia.
Ghiro era ancora addormentato e Riccio lo scosse con energia.
- Svegliati!
Per tutta risposta Ghiro si girò dall’altra parte e riprese a “ronfare” sonoramente.
- Ma che cronista sei? C’è uno scoop svegliati altrimenti te lo perdi.
Quella era una parolina magica perché Ghiro si svegliò di colpo.
- Scoop, hai detto scoop!
- Certo vieni con me!
Riccio si guardò bene dal dire che si trattava di soccorrere l’elfo ferito.
- Ma sei impazzito Riccio, stiamo uscendo dal confine.
- Non preoccuparti, quando ad Abetaia sapranno che notizia abbiamo fra le zampe ci premieranno
Ghiro pur essendo esitante decise di seguire l’amico Riccio, ma brontolò per tutta la strada elencando quante leggi del regno stavano infrangendo.
- Spero solo che valga la pena. – ma continuò a trotterellare dietro a Riccio.
Finalmente giunsero in prossimità di Nanil
- Ohi ohi ohioi – l’elfo si massaggiava la testa.
- Cosaaaa, mi hai fatto venire fin qui per lui? – Ghiro stava per tornare indietro ma Riccio lo fermò
- Non possiamo lasciarlo qui! Cosa accadrebbe se la cosa venisse all’orecchio di Drusilla e poi magari alla Regina Altea.
Ghiro ci pensò un po’ su.
- Allora dimmi cosa devo fare!
- Devi farlo salire in groppa!
Ghiro mugugnò, Nanil gli era antipatico perché lo riteneva arrogante e pure saccente, ma Riccio aveva ragione non potevano lasciarlo lì.
Il ritorno ad Abetaia parve più lungo del previsto, Nanil, sul dorso di Ghiro si lamentava in continuazione e Riccio provò compassione, e poi si sarebbe ricordato di quella sua bravata e comunque tutti e tre avevano imparato qualcosa da quella lezione.
Nemmeno a farlo apposta Drusilla li stava aspettando al varco ed era molto arrabbiata.
- Bravi, bella prodezza. – li apostrofò
- Oh Drusilla che bella sorpresa!
- Non cercare di rabbonirmi Riccio, Peppino lo scoiattolo ha visto tutto i mi ha avvisato.
- Figuriamoci se quel pettegolo …..
- Basta così, compare Grillo ci sta aspettando, ci darete là la vostra versione dei fatti.

°°°

Come si suol dire “tutto è bene ciò che finisce bene” i tre se la cavarono con una strigliata e una lezione sull’etica del fare il cronista ad Abetaia, ma quel che stupì fu che né Ghiro né Riccio cercarono di giustificarsi e scaricare la colpa su Nanil il quale, mortificato, apprezzò molto questo gesto.
- Beh …ecco..io.. – balbettò l’elfo
- Siiii… - risposero in coro Riccio e Ghiro
- Vorrei diventare un cronista come voi ma ho un piccolo problema. – Nanil si guardò attorno poi bisbigliò qualcosa all’orecchio dei due.

Nel regno di Abetaia accadono molte cose fantastiche e anche inverosimili. Un nuovo cronista entrò a far parte dello staff del “Gazzettino di Abelandia”.

Quando cala la sera e tutti i sudditi, o meglio quasi tutti, vanno a dormire, nella tipografia di compare Grillo, Nanil , sorvegliato da Riccio e Ghiro, con la sua penna-rametto si prepara a scrivere.




Luisa Camponesco

Elena Fiorentini
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Inserito - 12/06/2007 :  13:44:07  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
Non dimenticate di aprire gli altoparlanti.

Vi sentirete come un abitante del bosco, dove la musica che ascoltano gli abitanti è prodotta da un soffio d'aria suonato da una canna di palude.
Come avete letto, ad Abelandia si stampa un giornale: Il gazzettino di Abelandia ed è il vento soffiato nelle canne che porta le notizie pubblicate dai nostri giornalisti.

E. F.

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Elena Fiorentini
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Inserito - 13/06/2007 :  08:10:38  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Elena Fiorentini  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Elena Fiorentini
La Valle delle fate è difesa da un ampia bastionata costituita dalle rocce ardite che sovrastano la Val Masino e la val di Mello.
La natura però è in pericolo, come abbiamo letto e il servizio di sicurezza è stato allertato.
Anche alcuni umani si stanno preoccupando che l'equilibrio tra monti , acque e foreste non venga alterato.

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